Oggi Rep.it pubblica una marchett… ehm, un’intervista a Giulio Rapetti in arte Mogol. Non entro nel merito dell’intervista, perché è giusto che ve la leggiate da soli. Faccio sono una noticina su una frasetta buttata giù così, apparentemente per caso: «Ho appena ottenuto dal ministero dell’Interno il permesso di adottarlo e presto mi chiamerò Giulio Rapetti Mogol». Invidia. Anch’io voglio “puntomaupunto” come secondo cognome :-(
identità sessuale perduta
Uno fa tanta fatica a scrivere un resoconto di viaggio, e poi lo prendono per una ragazza. Devo preoccuparmi, o essere felice per queste mie doti nascoste? :-)
Giorni e nuvole (film)
Beh, lo sapevo già prima di vederlo, dopo aver letto la recensione del mio critico cinematografico preferito. Però ero in debito di molti punti-moglie, quindi ieri sera mi sono accodato a vedere Giorni e nuvole. Siamo arrivati all’Anteo esattamente all’orario del presunto inizio e c’era una coda infinita al botteghino, ma fortunatamente per Anna aveva letto l’orario sbagliato e quindi non ci sono stati problemi, almeno per entrare :-)
Il vero guaio è che il film è una palla. Centosedici minuti di palla. Immagino che l’idea dovrebbe essere quella di raccontare la depressione di uno che rimane senza lavoro: beh, sicuramente è riuscito a deprimermi, anche se dopo i primi venti minuti mi sono fatto forza e sono rimasto bello tranquillo per non perdere tutti quei punti-moglie faticosamente accumulati. Non c’è un filo logico vero e proprio, ci sono delle scene (ad esempio quella con l’architetto Claudio) messe lì giusto per allungare il tempo ma senza un nesso con la storia, le crisi d’ira di Albanese sono assolutamente in momenti casuali… e poi come fa una coppia che si suppone genovese, e che sicuramente è sempre vissuta a Genova, ad avere una figlia come Alba Rohrwacher che parla in romanesco, manco dovesse recitare in CaraBBinieri o Distretto di PoliZZia? Ma doppiatela, almeno! L’unica parte relativamente interessante è stata quella dei lavoretti che Michele (il protagonista) faceva con i due suoi ex operai Vito e Luciano: davvero un po’ poco.
Note positive? Ad Anna è piaciuto :-)
il vostro sito fa schifo?
Sono certo che qualcuno mi odierà, perché avrebbe voluto postarlo lui. Ad ogni modo, vi segnalo un interessante diagramma di flusso che vi permette di sapere a che categoria appartiene il vostro sito. Direi che la mia homepage va di diritto nella categoria “Newb ego blogger”, anche se non è un blog; le notiziole in compenso potrebbero essere “the Real Thing”. Voi dove vi collocate?
Strani spelling sui siti
Raggruppo in questa notiziola i link di tre siti diversi, che hanno come unica cosa in comune il fatto di avere un nome con spelling strano… si sa, i nomi buoni su Internet sono finiti da mo’. Non ho avuto il tempo di capire se servano o no a me, ma magari a voi sì.
• Lijit sembra tanto un sistema di Grande Fratello scelto volontariamente. Se non ho capito male, dovrebbe infatti aggregarti tutti i posti dove lasci una traccia di te sulla rete, facendo nel contempo delle statistiche. Potrebbe essere preoccupante.
• Brijit (che credo stia per “bridge it”) invece contiene riassunti di cento parole su svariati temi. Come dice Leibniz, Scalfari e Guzzanti (lui cento parole le mette nel titolo! lo farebbero chiudere subito. Ah: se sapete bene l’inglese potete proporvi come riassumitori.
• Disqus, infine, contiene discussioni. Stavo quasi pensando per i miei affezionati lettori che amano la forumizzazione di indicare quello come spazio… Anche qua comunque l’effetto Grande Fratello è piuttosto marcato, visto che puoi svolazzare da una discussione all’altra.
Banche marocchine crescono
Avevo già scritto come la vicinanza del consolato del Marocco avesse fatto aprire la Attijariwafa sotto casa mia. Bene, non sono gli unici. In via Nazario Sauro sono apparsi infatti degli uffici di rappresentanza della BMCE Bank, con tanto di scritta bilingue – le vetrine sono due – in inglese e arabo.
Mi chiedo solo se c’è effettivamente una maggior quantità di denaro nella comunità marocchina, o se queste aperture sono solo dovute alle Dure Leggi del Mercato.
inflazione
il biglietto di seconda classe dell’ interregionale Milano-Torino Porta Susa, che ieri costava 7.10 euro, oggi è salito a 7.55, come da federalismo annunciato. Non so quanto costi l’Eurostar, perché Impossibile contattare il sistema centrale. Si prega di riprovare piu' tardi / Unable to contact server system: il suo prezzo non è cambiato, mi serviva solo capire quanto Trenitalia cerchi di buttare fuori la gente dai treni per i pendolari.
Misteri elettrici
Martedì pomeriggio sono uscito dall’ufficio che pioveva. Il problema è che non dovevo andare a casa: ho così lasciato la bicicletta sotto la pioggia per due ore e mezzo. Quando ho terminato l’incontro erano le 21 e pioveva ancora più forte di prima. Vabbè, mi dico, tanto a casa mi faccio una bella doccia calda. Ovviamente non provo nemmeno a far partire la dinamo, che con le gomme bagnate slitta solo. Accendo i led dietro, e poi cerco di accendere il famoso faretto ad energia solare davanti. Niente da fare. Il cursore si sposta, ma non succede nulla. Lascio perdere, tanto ho comunque indosso il giubbotto ad alta visibilità e non vado in giro contromano, torno a casa e metto in carica delle pile non alcaline, per sostituirle.
Ieri mattina prendo la bici, e per scrupolo provo ad accendere il faretto. Funziona perfettamente. La bicicletta è rimasta per tutta la notte in un box al buio, quindi le pile non possono certo essersi ricaricate: il cursore di accensione sta nella parte inferiore del faretto, e quindi non dovrebbe essersi infiltrata dell’acqua… per tacere del fatto che stamattina ho lasciato guanti e sciarpa a casa perché erano ancora umidi, quindi non penso proprio si sia asciugato nulla. Secondo voi, è uno degli spiriti di Halloween che si è impossessato del faretto, o è semplicemente questione di sfiga?