Impari opportunità

Se qualcuno dei miei lettori è stato attento, avrà notato che non ho ancora parlato della signorina [1] Mara Carfagna, neoministro delle Pari Opportunità; in particolare non ho parlato delle (piacevoli, dal mio punto di vista) opportunità che ha sfoggiato in passato. La cosa per me era assolutamente irrilevante: un ministro lo giudico da quello che fa come ministro, non da quello che ha fatto in precedenza. Ergo, ne parlo oggi, data la sua intervista riguardo il (non) patrocinio del Gay Pride.
Giusto per mettere le cose in chiaro, se io fossi omosessuale mi darebbero probabilmente fastidio quei pochi – ovviamente gli unici che vengono mostrati dai telegiornali, che si guardano bene dal mostrare il grosso del corteo – che si vestono manco fosse una giornata di moda ultratrash. Non essendolo, non betto becco su quelle scelte. Premetto anche che non ho mai capito l’istituto del patrocinio, pardon Patrocinio, in generale. Una volta ero convinto che “patrocinio=soldi elargiti come sponsorizzazione”; ma credo che almeno in Italia la cosa sia diventata “ti concedo di usare il mio nome, ma non ti do un euro”.
La signorina Carfagna, oltre a parlare dei suoi “amici omosessuali” più o meno come fanno tutti quelli che devono darsi un contegno nei riguardi di una categoria X, afferma che loro non le «dipingono una realtà così tetra per gli omosessuali del nostro Paese»: immagino che la frase si possa tradurre in italiano come “non ci sono ronde che vanno a tirare fuori gli omosessuali dalle loro case per pestarli e cospargeli di catrame e piume”. Quindi la commissione per i diritti LGBT che sta sotto il suo ministero è per lei inutile, e la signorina Carfagna, dopo averci resi edotti che non ha ancora «preso bene visione di cosa sia e a cosa possa servire» – in effetti, se non hanno discriminazioni perché dovremmo avere una commissione per verificare ciò che non esiste? – è già comunque pronta a usarla «per occuparmi anche di altro». Bontà sua, c’è un “anche”.
Credo che sia inutile farvi osservare come la signorina Carfagna avrebbe potuto esprimere gli stessi concetti in maniera positiva e non negativa, ma immagino che lei voglia mettere subito in chiaro le cose. Non so, ma in questi casi io sogno che un mattino la signorina Carfagna si svegli innamoratissima di un’altra donna e scoprendo che i maschi le fanno improvvisamente schifo. Almeno potrebbe verificare di prima mano se di discriminazioni ce ne sono oppure no.
[1] il termine è stato scelto apposta.

Dallo Scrittorio del Responsabile

Per la serie “truffe telematiche travestite da vincite alla lotteria” quella che mi è arrivata oggi è stata babelfishata in italiese, con esito assolutamente imperdibile.
DALLO SCRITTORIO DEL RESPONSABILE NOKIA N' PROMOZIONE DI SERIE :
Il vostro email è stato attaccato al biglietto il numero 1110008342, il numero di serie 6028808. Questo gruppo disegna l'indennità fortunata 4-13-7-37-1 il numero 5 di numeri come segue, che conseguentemente ha vinto la lotteria nella prima categoria. Siete stato approvato una somma forfettaria del GBP 100,000.00 Pounds. Per archivare per il vostro reclamo, metta in contatto con prego il nostro agente fiduciario per la CONVALIDA:
[…]
Vi raccomandate di metterti in contatto con il vostro responsabile straniero di trasferimento con i seguenti particolari per evitare i ritardi e le complicazioni inutili:
Lo “scrittorio” (ma mi chiedo se esiste davvero qualcuno in UK che inizi una lettera “From the desk of Mr. XY”) è simpatico. La frase successiva può essere presa come mantra per qualche corso New Age:
LA VERIFICA ED I FONDI LIBERANO LA FORMA:
Ma la parte migliore è l’ultima, il “Modo di rimessa premiata”:
(1) raccolta dei contanti (voi che scendete personalmente nel Regno Unito selezionare il vostro premio).
(2) distribuzione del corriere del vostro nome di conquista certificato dell'assegno e di altri documenti di conquista sicuro a voi.
Mi chiedo solo quale sia il mio “nome di conquista” (“gain”?) e i miei “documenti di conquista”… e mi chiedo come mai i programmi di traduzione automatica non sono mai stati aggiornati per scrivere del phishing decente, considerando tutti gli esempi che hanno a disposizione.
(ps: l’IP di spedizione è spagnolo)

per una virgola

Oggi c’è stata la finale dei giochi matematici in Bocconi. Degli esercizi, l’ultimo non sapevo proprio risolverlo, e l’ho lasciato in bianco. Gli altri li avevo fatti tutti, e avevo anche consegnato qualche minuto in anticipo perché a parità di tempo si classifica prima il concorrente più giovane e io sono vecchio.
Bene. I primi tre vanno a Parigi alle finali internazionali. A risolvere tutti gli esercizi sono stati in due. Il terzo arrivato è il buon Marco Broglia, con cui ho controllato alla fine i risultati (anche lui non aveva risolto l’ultimo). Erano tutti coincidenti, e io avevo consegnato due minuti prima. Peccato che in un esercizio la risposta era da indicare in metri (2,12) e io l’ho scritta in centimetri (212), pertanto sbagliandola.
Posso dire “sono un imbecille”?
aggiornamento (5 giugno) per la cronaca sono arrivato undicesimo.

Il mio calendario è diventato famoso

Il mio blog a tempo ha finalmente(?!) ricevuto il primo commento di spam. Inviato da “Oscar_pistorius_rich@hotmail.com” con testo “Oscar pistorius rich” punta a un sito cinese
sotto barerube.cn (il nome del dominio, come avrete immaginato, è oscar-pistorius); però il messaggio arriva da 68.81.131.121, che è un All-American IP.
La cosa più strana è che il sito (almeno visto sotto lynx) assomiglia a un blog vero e proprio, anche se in mezzo ai post ce n’è uno che assomiglia tanto a uno spam. Né ci sono cookies e altri strani troiani da scaricare… mistero.

Segni dell’estate

Ormai che le stagioni meteorologiche sono completamente casuali e che la natura, almeno in città, è già tanto che sopravvive, bisogna affidarsi a indicatori esterni per accorgersi che l’estate è alle porte.
Il metodo più affidabile è quello delle offerte estive per i telefoni cellulari, ma è ancora un po’ prestino; fortunatamente ieri si è materializzato il secondo metodo, nella forma di una telefonata di una callcentrista che voleva vendermi… un climatizzatore.
Bisogna riconoscere che in questo caso c’è un vantaggio competitivo rispetto ai callcentristi che ti vogliono vendere Sky o un nuovo gestore telefonico: puoi tranquillamente rispondere di avere già un climatizzatore, e ti lasciano in pace. Però ci deve essere un sistema più semplice per starsene tranquilli!

Chi la dura la vince?

Leggo dalla BBC che Neil Diamond è riuscito per la prima volta a raggiungere la vetta delle classifiche di vendita americane per gli album, al suo quarantaseiesimo tentativo in quarantadue anni. Per i più giovincelli di voi, il brano finale di Shrek, “I am a believer”, è stato composto da lui: magari adesso avete qualche idea in più.
Il dubbio però resta: quanto stanno calando le vendite dei dischi? Perché diciamocela tutta: il disco è stato comprato dai baby boomers, non credo proprio che un giovincello abbia eletto il cantante newyorkese a proprio idolo. D’altra parte, sono proprio le persone dai quarant’anni in su gli unici a mantenere l’industria discografica, anche se sempre di meno…

Sordomuti, Inc.

Credo che a molti di voi sia capitato di trovarsi in treno qualcuno che vi lasci un oggetto e un bigliettino, con su scritto che la persona che vi ha lasciato il biglietto è sordomuta, e se si vuole comprare l’oggettino. Tanto per fare un esempio, mi è successo sabato mentre tornavo da Torino.
Meno comune è trovarli nei ristoranti: eppure mi è capitato sia martedì sera dal RossoPomodoro di piazza Cantore (pizza da dimenticare e servizio da sparargli addosso, tra l’altro) che mercoledì a pranzo nella solita pizzeria cinese. E in entrambi i casi gli oggetti erano gli stessi: un accendino a forma di dadi che si illuminavano, e una penna immagino anch’essa luminosa.
Partendo dal principio – secondo me vero – che le persone in questione siano effettivamente sordomute, mi resta da capire chi è che la mente dietro questo commercio evidentemente gestito in maniera unitaria, e se la mente è la stessa che fornisce agli ambulanti oggetti da vendere uguali per tutti.