Ieri pomeriggio sulla casella email interna mi è arrivato un messaggio intitolato “Calendario Reperibilità di Rappresentanza Regionale – Lombardia”, con un simpatico file Excel allegato da cui evincevo che dalle 17:00 del 16 ottobre alle 08:00 del 17 ottobre sarei stato “reperibile di rappresentanza per la Lombardia”.
Sono andato a vedere i documenti indicati nell’email, e ho scoperto che mi sarebbe “affidata la gestione di situazioni che potrebbero recare nocumento all’azienda nel suo complesso”, come “arresti e fermi di personale, furti, danneggiamenti, richiesta di informazioni da Enti Locali, Forze dell’Ordine, Media, attacchi di Hacker, frodi…”. Terremoti no, però: per quello c’è un’apposita Unità di Crisi. Il manuale operativo, vistato dal buonanima di Adamo Bove, spiega che a livello di macroregione tutti i dirigenti e i quadri aziendali di Operations sono tenuti a prestare il servizio, mentre a livello nazionale ci sono solo i dirigenti (esclusi amministratore delegato, direttore generale e primi livelli) e i quadri che hanno gente sotto di loro. Nulla di tecnico da fare, è scritto esplicitamente: si deve sempre allertare le strutture adeguate.
Tutto bellissimo, e sicuramente utile per rafforzare il senso di appartenenza all’azienda, bla bla bla. Ma mi ci vedete voi alle due di notte davanti alle telecamere a spiegare qual è la posizione di Telecom Italia sul blackout improvviso della telefonia fissa in una centrale milanese? E se sì, mi spiegate cosa dovrei dire? Perché è vero che quello che devo fare generalmente è semplicemente attivare le strutture giuste, ma a questo punto mi chiedo a cosa serva un filtro ulteriore, e non sono mica riuscito a scoprirlo. L’unica mia speranza è la mail arrivata qualche ora dopo, che Ci invitava a NON tenere conto del calendario inviato. Forse si sono accorti che il gruppo dove lavoro io è un po’ fuori dai giochi.
Brunetta e l’assenteismo
Non so se avete letto i risultati sulla riduzione dell’assenteismo tra i dipendenti pubblici, risultati che il MINIstro Renato Brunetta ha appena pubblicato.
Maggio: -10%!
Giugno: -20%!!
Luglio: -30%!!!
Il trend è chiaro: a marzo 2009 si supererà la soglia psicologica del -100% di assenteismo. Immagino significhi che anche pensionati e morti andranno a lavorare.
Finalmente un ministro che fa qualcosa di nuovo! Preparatevi per il prossimo neologismo: presenteismo!
assoluzioni strumentali
Leggo dal Corsera che è stato archiviato il procedimento contro Umberto Bossi che il mese scorso, durante il congresso veneto della Lega Nord, aveva alzato il dito medio pronunciando la frase «Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L’Inno dice che ‘l’Italia è schiava di Roma…’, toh! dico io».
L’archiviazione non è dovuta alfatto all’incapacità da parte del nostro ministro per le Riforme di comprendere il significato delle parole dell’inno di Mameli (è la vittoria, non l’Italia, ad essere “schiava di Roma”). Non è neppure dovuta alla dichiarazione del suo fisioterapista che ha spiegato che sollevare un dito è uno degli esercizi quotidiani che l’Umberto deve fare regolarmente. No. Cito sempre dal Corsera: «Non si sarebbe trattato, di espressioni in rapporto strumentale con l’esercizio delle funzioni ministeriali da parte del leader del Carroccio.»
Qualcuno mi spiega il tutto? Il reato di vilipendio è valido solo se è fatto da un ministro? Oppure c’è un simpatico comma 22 che dice che un ministro deve essere giudicato dal Tribunale dei ministri (come si evincerebbe dalla frase precedente: il PM, «trasmettendo gli atti al tribunale dei Ministri – visto che in questi casi la procura non può fare alcuna indagine – ha proposto l’archiviazione») ma il Tribunale dei Ministri non fa nulla se il ministro non sta facendo il ministro?
Mi chiedo a che diavolo sia servito il Lodo Alfano, a questo punto: si lasciava tutto così, e amen.
Olimpiadi digitali
Come forse non sapete, quest’anno i giochi olimpici iniziano due giorni prima dell’inizio. Per motivi scaramantici, infatti, le autorità di Pechino hanno deciso che la cerimonia di apertura deve iniziare alle 08:08 dell’8/8/08 (l’8 porta bene, mentre il 4 porta sfiga), ma non c’era abbastanza tempo per le eliminatorie del torneo di calcio, così ieri si è partiti con le partite femminili e adesso è iniziata Honduras-Italia. Tre dei quattro colleghi rimasti nell’openspace erano connessi su tre canali diversi e si stanno lamentando dei ritardi relativi nei vari segnali.
(per onestà, hanno smesso quasi subito)
Italo Calvino e la scienza (libro)
Calvino è stato uno dei più grandi scrittori italiani del secolo scorso, e sicuramente era un letterato “puro”: eppure arrivava da una famiglia di biologi e chimici. Questo può far intuire come il rapporto con la scienza di Calvino possa non essere stato effettivamente banale. Questo libro (Massimo Bucciantini, Italo Calvino e la scienza Donzelli 2007, pag. 187, € 25, ISBN 9788860361639) dovrebbe appunto parlare di come lo scrittore si rapportasse con la scienza. Purtroppo però i risultati non sono all’altezza delle aspettative che io avevo. Ci sono indubbiamente degli spunti interessanti, come la definizione di Cosmicomiche e Ti con zero – le due opere al centro di questo libro – come “antifantascienza” e le pagine dove l’apprezzamento di Calvino per Galileo, considerato il più grande scrittore italiano di tutti i tempi, viene sviscerato in tutti i suoi particolari, pur con parecchie ridondanze. Ma il risultato complessivo mi pare piuttosto deboluccio, quasi come se fosse un seminario universitario (l’autore insegna Storia delle rivoluzioni scientifiche alla sede di Arezzo dell’Università di Siena) allungato più o meno a forza per arrivare a una dimensione pubblicabile come libro. Per onestà aggiungo che le numerose note a piè di pagina sono interessanti e aiutano a dare una visione più ad ampio spettro del mondo letterario italiano degli anni ’60, e a capire le relazioni di Calvino con Vittorini, Solmi, Fruttero, de Santillana: ma nonostante ciò non mi sentirei di consigliare il libro.
l’utilità dei social network
Alle 15:30, zio Bonino e Annarella avvisano via FriendFeed che rispettivamente a Cuneo e Torino c’è la Tempesta Perfetta. Faccio un po’ di conti, ed esco dall’ufficio alle 17:15, arrivando a casa tre minuti prima del locale diluvio milanese.
E poi mi venite a dire che i social network non servono a nulla?
Beatles ’68 (mostra)
Il commento di Anna dopo che ieri sera abbiamo visto (aggratis, essendo il primo martedì del mese) la mostra è stato “beh, se avessi dovuto pagare mi sarei arrabbiata molto”. Di per sé la capisco: devi essere davvero un beatlesiano convinto per appassionarti ai cimeli presenti nella mostra. Io mi ci sarei fermato un po’ di più, anche se non avrei comunque seguito il curatore Umberto Buttafava che spiegava il tutto; troppa gente intorno, non si capiva nulla di quello che diceva. Tra le copertine di dischi di varie parti del mondo (e di cover pazze) e i manifesti c’era comunque qualcosa di buffo, come la locandina di Onyricon (Wonderwall, il film del 1968 con la colonna sonora scritta da George Harrison il quale era indicato con il carattere grande come quello del regista e maggiore di tutti gli altri, compresi gli attori…), ma non mi è venuta voglia di spendere trenta euro per il catalogo.
Se siete fan sfegatati e state da queste parti, potete fare un salto fino al 14 settembre.
roba di qualità
ero tutto felice per essermi preso venerdì scorso una cuffia nuova per starmene in pace in ufficio.
Ieri mattina il filo mi si attorciglia sulla sedia: non sento più nulla. Lascio la cuffia per un controllo a Marco, il mio riparatore milanese di fiducia, che stamattina mi dice “guarda che tutti e tre i fili si sono staccati”.
Le vecchie cuffie cinesi, che avevo buttato via perché dopo cinque anni ormai perdevano i pezzi, si saranno aggrovigliate per decine di volte. Non è mai successo loro nulla dal punto di vista elettrico. Partendo dal fatto che – non avendo più la confezione – mi sa che non mi rimborsino nulla, che faccio? La risposta “prenditi cuffie wireless” non verrà considerata :-P