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Stefano Bollani, Wikipedia e Carignano

Scrive su Facebook “Stefano Bollani Official”:

«Sono nato a Milano ma i giornali stanno scrivendo in questi giorni che sono nato a Carignano. Sapete perche’? Perche’ lo scrive wikipedia, da circa un mese, senza che nessuno provi a correggerlo (non e’ cosi’ semplice, io e il mio ufficio stampa ad esempio non possiamo farlo perche’ evidentemente essendo parte in causa non saremmo affidabili o credibili).»

Segue poi una classica teoria: «Partendo da questo piccolo e apparentemente inutile aneddoto, non trovate interessante il fatto che un pugno di persone che gestisce il sito wikipedia possa scrivere quello che vuole su qualsiasi argomento e farlo diventare vulgata comune?» della quale non intendo parlare qui, limitandomi ai fatti.

[Milano o Carignano?] È vero: il 25 giugno un utente anonimo ha scritto nel corpo della voce che Bollani era nato a Carignano. È possibile vedere la modifica effettuata cliccando qui; se invece cliccate sulla miniatura a destra vedete che la modifica era stata fatta molto male: all’inizio della voce infatti continuava a essere scritto che il luogo di nascita era Milano. Dunque un utente che fosse casualmente passato a leggere quella voce si sarebbe dovuto accorgere che c’era qualcosa di strano.

È anche vero che per un mese, fino all’accorato appello su Facebook, la situazione è rimasta immutata: evidentemente, a nessun appartenente al supposto “pugno di persone che gestisce il sito wikipedia” è capitato di passare su quella voce. Sicuramente se ci fossi passato io – che pure non gestisco Wikipedia – avrei notato la stranezza e fatto una minima ricerca, anche se ammetto che se l’anonimo avesse scritto “Carignano” in entrambi i posti non mi sarei probabilmente accorto di nulla. Ma quella che non è affatto vera è l’affermazione «io e il mio ufficio stampa ad esempio non possiamo farlo perche’ evidentemente essendo parte in causa non saremmo affidabili o credibili».

Certo che se uno si registra su Wikipedia come “Stefano Bollani” o “Ufficio Stampa Stefano Bollani” non verrebbe ritenuto credibile: e ci mancherebbe altro. La registrazione su Wikipedia non richiede di inserire alcuna credenziale, come farebbe un wikipediano ad essere certo che la persona dietro quei nomi utenti sia davvero chi afferma di essere? Ma in questo caso non si sarebbe nemmeno posto il problema. Che Bollani sia nato a Milano c’è scritto sul suo sito ufficiale; bastava indicare quella fonte, come adesso in effetti avviene, e sarebbero stati tutti contenti. Non sapete come inserire una fonte? Vi capisco benissimo, ogni volta devo fare mente locale. Ma c’è una scorciatoia: in alto a sinistra, vicino all’etichetta “voce”, ce n’è una “discussione”. Lì si può tranquillamente scrivere semplicemente il testo, e qualcuno sicuramente rimetterà a posto.

Ma in effetti anche lamentarsi su Facebook è una strategia vincente, visto che la modifica alla fine è stata fatta… e come bonus ci si è potuti lamentare. Volete mettere?

Ultimo aggiornamento: 2014-07-25 12:48

gli “inconvenienti” del copyright

L’Agenzia delle Entrate ha un sito, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare, con delle bellissime mappe, di quelle vettoriali e non raster (il che significa che si possono scalare a piacere, perché edifici e altro non sono delle immagini ma sono calcolati con le coordinate). Questo sito è il fiore all’occhiello dell’Agenzia, tanto che nel 2010 il suo creatore, Sogei, ne tesseva le lodi. Facile, direte voi: quelli lì hanno tutti i dati catastali e li hanno sfruttati per la creazione delle mappe.

Macché. Sogei ha comprato lo stradario Navteq – e fin qui passi, dopo tutto le vie non sono accatastate – e l’ha appiccicato sopra le mappe prodotte dai volontari di OpenStreetMap, l’alternativa libera e costruita dal basso alle mappe di Google, di Virgilio o di Michelin. Come faccio a saperlo? Semplice: Simone Cortesi, vicepresidente di Wikimedia Italia e attivista OSM, si è accorto che quelle mappe contenevano il giardino e lo stagno di casa sua, che lui aveva aggiunto alla mappa per divertirsi. Eh sì, perché nel sito non c’era traccia dell’attribuzione di quelle mappe. Eppure usarle è assolutamente permesso, e non costa nulla: gli unici obblighi sono quelli di indicare da dove sono state prese le mappe e di lasciare i risultati con la stessa licenza. Dopo due mesi di infruttuosi tentativi di contattare l’Agenzia delle Entrate – dovete sapere che nell’Italia Digitale esiste la Posta Elettronica Certificata che è legalmente equivalente alle raccomandate; peccato che a tre mail PEC non è mai giunta risposta – gli amici di OSM hanno preparato un sito di accusa, intitolato “Agenzia Uscite” per una ragione che spiegherò dopo, e hanno iniziato uan campagna di informazione, alla quale ha anche contribuito il vostro affezionato bloggher scrivendo questo comunicato.

Risultato? Sogei è stata costretta a scusarsi ufficialmente, come si può leggere qui. E in effetti ora le mappe riportano anche il copyright OpenStreetMap, secondo la Open Database License. Tutto a posto, dunque? No. Leggetevi quel comunicato. A parte tutta la sbrodolata autopubblicitaria, Sogei «si scusa per l’inconveniente relativo all’uso di OpenStreetMap». Una violazione di copyright loro la chiamano “inconveniente”. Ovvio, no? Se mai qualcuno di voi verrà rinviato a giudizio, può sempre provare a spiegare al giudice che si è solo trattato di un inconveniente.

Ma quello che a me dispiace di più non riguarda Sogei ma l’Agenzia delle Entrate; non per nulla il comunicato di Wikimedia Italia era diretto a loro e non a chi aveva prodotto il software. L’Agenzia ha a disposizione una serie di dati, quelli catastali, che sono pubblici e dovrebbero essere liberamente utilizzabili da chiunque: se questi dati fossero disponibili, OpenStreetMap potrebbe migliorare ancora più la qualità delle proprie mappe, e tra l’altro sarebbe possibile scoprire finalmente la quantità di edifici non accatastati, con un vantaggio anche per l’erario. Lo scopo principale della campagna “Agenzia Uscite” era proprio questo: “usciteci questi dati”, in un italiano sgrammaticato ma sicuramente efficace. Paradossalmente, il successo dal lato Sogei ora bloccherà quest’altro tentativo. Sappiamo tutti che il ministero dell’Economia non lascerà certo la presa su quei dati, e l’unica speranza che abbiamo è un bombardamento mediatico: bombardamento che ora è impossibile (e se qualcuno pensa che la risposta così rapida di Sogei, che è controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sia stata fatta pensando a questo non sarò certo io a smentirlo…)

Ultimo aggiornamento: 2014-07-08 22:17

Riproduzione riservata (comprese le parentesi quadre)

[senza fonte] È morto Giorgio Faletti. Nonostante il Corriere affermi che fosse malato da tempo, a quanto pare nessuno si era premurato di preparare un coccodrillo: tanto c’è Wikipedia. Ecco così che si copincolla la pagina dedicata allo “scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore e comico italiano”, con la foglia di fico della frasetta “Secondo quanto riportato da Wikipedia” (ma senza nessun link) e lasciando tutte le note tra parentesi quadra, con la curiosità di vedere le quadre aperte [ sostituite da quadre chiuse ].

E il tutto naturalmente termina con l’onnipresente frasetta © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riservata de che?

Aggiornamento: dopo aver dimostrato di essere stati i primi, naturalmente al Corsera hanno riscritto con calma la voce. Per i curiosi, il testo completo originale è qui, nello splendore delle sue parentesi quadre.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-04 12:40

Anche all’estero non è tutto rose e fiori

In Italia pubbicare una foto a un monumento non è affato una cosa molto semplice, come sa bene chi ha avuto a che fare con il concorso Wiki Loves Monuments (ah, siete pronti? settembre è alle porte, e la terza edizione italiana del concorso sta per iniziare!) Il Codice Urbani afferma infatti che chi voglia pubblicare l’immagine di un monumento deve chiedere prima il permesso alla competenti autorità e pagare il canone eventualmente richiesto… il tutto oltre agli eventuali diritti nel caso che l’opera in questione sia ancora sotto copyright. Il recente decreto ArtBonus non migliora certo la situazione, anzi pone ulteriori vincoli anche alle foto a bassa risoluzione che sembrava avessero qualche libertà in più, anche se non è mai stato promulgato un decreto attuativo che specificasse cosa si intende per “bassa risoluzione”.

Ho sempre pensato che questo triste stato delle cose fosse solamente italiano, ma sfortunatamente mi sono dovuto ricredere. In Svezia era partito il progetto Open Database for Public Art, che voleva costruire la prima base dati nazionale dell’arte pubblica nella nazione scandinava. I nostri omologhi di Wikimedia Sverige hanno ovviamente salutato con estremo favore l’iniziativa e vi si sono impegnati: peccato che, come potete leggere qua (in inglese, non preoccupatevi. Le mie conoscenze di svedese mi fanno arrivare a capire Offentligkonst = arte pubblica, ma ben poco in più), ci sia stata una denuncia per violazione di copyright. Da chi? Da BUS, Bildkonst Upphovsrätt i Sverige, la SIAE svedese. Perché? Ce lo spiega il presidente di Wikimedia Sverige, Mattias Blomgren. “Ssecondo la legge sul copyright svedese, è permesso scattare foto di arte pubblica esposta permanentemente in esterni. La BUS afferma però che non si può pubblicare tali foto su Internet, o comunque renderle disponibili a chiunque, senza avere il permesso da parte dell’artista o della BUS stessa (nel caso l’artista sia da loro rappresentato); e soprattutto (toh…) senza pagare una somma alla BUS come compenso per l’artista”. E – aggiungo io – si ringrazi ancora che non si deve pagare per vedere l’opera d’arte: opera che come specificato non è in un museo ma si trova appunto per strada.

Al momento la questione sta per essere portata nei tribunali svedesi, per un’interpretazione definitiva della legge: vedremo se ci sarà un giudice a Stoccolma…

Ultimo aggiornamento: 2014-07-03 15:50

Leggere le avvertenze

Leggo sul sito della BBC questo articolo, che ha come catenaccio «Uno studio rivela che l’enciclopedia online Wikipedia contiene errori in nove voci su dieci riguardanti la salute, e dovrebbe essere usata con cautela». Toh, chi l’avrebbe mai detto…

Considerando che ci sono buone probabilità che qualche italico quotidiano tradurrà l’articolo nella nostra bella lingua, e che in tal caso – a differenza di quanto fatto dalla BBC – le probabilità che venga intervistato qualcuno di Wikimedia Italia (in teoria io, visto che sono l’addetto stampa) sono nulle, mi porto avanti col lavoro e ricordo che in tutte le voci che riguardano temi medici c’è un disclaimer bello grande che afferma «Avvertenza: Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.»

disclaimer-medico

Del resto, io non mi fiderei di nessuna voce di Wikipedia, se non per verificare se quello che ricordo è corretto e per usarla come punto di partenza di ricerche serie; ma se per questo non mi fiderei nemmeno di un’enciclopedia medica vera e propria. Questo dovrebbe essere così ovvio da non doversi nemmeno rimarcare: ma a quanto pare non è così. L’articolo citato dalla BBC dice infatti che «tra il 47% e il 70% di medici e studenti in medicina affermano di usare Wikipedia come fonte di informazioni mediche». Ecco: questo sì che è un dato preoccupante. Io posso cercare su Wikipedia l’enunciato esatto di un teorema matematico; ma posso verificare che il teorema sia vero. Come fa a farlo un medico?

Aggiornamento: (28 maggio). Come volevasi dimostrare, l’articolo è apparso, come banale traduzione.

Ultimo aggiornamento: 2014-05-28 13:53

Fonti attendibili

A quanto pare Vittorio Zucconi, ospite di Otto e mezzo, ha criticato il brutto vizio dei wikipediani di anticipare sulle notizie, facendo l’esempio di Nicola Gratteri che era stato dato per Guardasigilli prima che la lista ufficiale – senza di lui – fosse stata recitata da Renzi. Su questo qualche ragione Zucconi ce l’ha anche, tranne per l’aver chiamato “wikipediani” coloro che hanno inserito quella diceria; i veri wikipediani sono quelli che quando se ne accorgono cancellano subito perché non ci sono (ovviamente) fonti ufficiali a sancirlo. Se per questo, i veri wikipediani hanno anche sufficienti conoscenze di educazione civica per sapere qual è il momento in cui un governo entra in carica, e quindi annullano tutte le modifiche inserite prima del tempo… ma questa è un’altra storia.

La cosa divertente, però, oggi è un’altra. Come potete vedere da questo screenshot di Wiki spiegata a mia nonna, in via XX Settembre per inserire la biografia del neoministro Pier Carlo Padoan non hanno trovato nulla di meglio che riprendere il testo della voce corrispondente in Wikipedia (citando correttamente la fonte, tra l’altro… cosa che non capita spesso). Da un lato è una sicura stella a favore di Wikipedia, perché è stata comunque ritenuta fonte affidabile; dall’altro mi resta una strana sensazione di “c’è qualcosa di sbagliato se Wikipedia viene presa come fonte primaria, quando dovrebbe essere secondaria o terziaria”. Che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2014-02-24 13:04

Virgillito, sarai contento!

Ricordate il racconto di Daniele Virgillito, su come si sia vantato di aver fregato giornali e televisioni inserendo su Wikipedia citazioni false? Bene. Oggi è morto Claudio Abbado (requiescat in pace), e abbiamo subito avuto l’aggiunta di questa citazione, seguita subito da questa (anche reiterata dopo che era stata eliminata). Dopo che la voce è stata semiprotetta in modo da fermare momentaneamente gli utenti anonimi, si è continuato con questa.
Il problema per Wikipedia non c’è stato; non siamo così stupidi, e le citazioni sono state eliminate in un minuto o due. Ma sicuramente ora Virgillito potrà fregiarsi del titolo di “trendsetter”, e Wired Italia di essere sempre all’avanguardia nel parlare delle nuove tendenze in rete. Complimenti a tutti.

Ultimo aggiornamento: 2014-01-20 12:39

che scherzone, Wired Italia!

Ieri Daniele Virgillito, “autore per Wired Italia”, ha scritto un articolo sul magazine in cui si vanta di avere “fregato tv, politici e giornali” inserendo false citazioni su Wikipedia nelle pagine relative a personaggi famosi appena morti, citazioni che sono state prontamente riprese dai media.
Mi verrebbe da dire “peggio per quei media boccaloni, e che soprattutto si ‘dimenticano’ di indicare la fonte delle loro citazioni”: ma purtroppo questo significa che c’è un forte rischio che la falsa citazione diventi vera proprio perché citata da una fonte esterna, il che è una brutta cosa per Wikipedia. Tra l’altro, non è un caso che su Wikiquote, il progetto Wikimedia che raccoglie citazioni, da anni una citazione senza fonte viene immediatamente cancellata senza passare dal via. Magari è la volta buona che anche su Wikipedia in italiano si dà un giro di vite, e pazienza se si alzeranno le solite voci sulla censura.
Ma il mio primo pensiero, a dire il vero, è stato un altro. Vi fidereste delle informazioni che si trovano in un luogo che tutto felice fa un’apologia delle citazioni false?
(ah: quanto all’autore in sé, date un’occhiata a uno dei suoi contributi. L’unica cosa che posso aggiungere è che se fossi stato io ad accorgermi di quella modifica, avrei cassato tutte le sue altre)

Ultimo aggiornamento: 2014-01-16 10:02