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Belle cose

Mercoledì scorso i quotidiani locali veneti, a partire dall’Arena, hanno scritto che “il sindaco di Terrazzo [un comune del veronese] era il serial killer Gianfranco Stevanin”. Il tutto perché “Google dice che lo dice Wikipedia”. Come l’ho saputo? Perché un giornalista del Corriere del Veneto ci ha scritto chiedendo maggiori informazioni, visto che sulla pagina di Wikipedia non c’era traccia del nome. Io gli ho risposto spiegandogli cosa è probabilmente successo: a metà luglio qualche buontempone aveva cambiato il nome, il primo settembre era stato rimesso a posto, ma nel frattempo i crawler di Google erano passati e avevano preso il nome sbagliato. Il giorno dopo il Corriere del Veneto riporta i fatti con la mia spiegazione.

Tutto questo sarebbe assolutamente normale nel mondo anglosassone, ma mi lascia (favorevolmente!) stupito qui da noi. Grazie ad Alessio Corazza (che mi aveva scritto per chiedere informazioni) e a Matteo Sorio (che ha firmato l’articolo) per ricordarci come dovrebbe funzionare il giornalismo!

archive.org ha “aggiustato” Wikipedia!

Sapete tutti che archive.org, tra le tante sue iniziative, raccoglie le pagine web per salvarle in modo che non si perdano come lacrime nella pioggia quando un sito viene chiuso (oppure, per i cattivi dentro come me, per verificare cosa dicevano inizialmente…)

Ordunque, lunedì gli amici di archive.org hanno annunciato di avere completato un loro meritorio progetto. Hanno scorso le voci delle 22 edizioni linguistiche di Wikipedia più importanti (tra cui quella in italiano), selezionato i link che non funzionavano più, verificato se la pagina corrispondente era salvata da loro e nel caso sostituire il link rotto con quello funzionante. Ora, è vero che i BOFH in ufficio da me impediscono di accedere ad archive.org, ma questo è un mio problema. Immaginate però quanta roba è tornata a essere disponibile – sono stati modificati nove milioni di collegamenti – e gioite con me :-)

Fonti errate in Wikipedia

Nonostante nel sito di Wikimedia Italia sia scritto chiaramente che noi non gestiamo Wikipedia in italiano ma ci limitiamo a promuoverla, mi capita sin troppo di frequente che qualcuno mi scriva per chiedermi o più spesso intimarmi di fare qualcosa a riguardo di una o dell’altra voce dell’enciclopedia. Essendo io troppo buono, non uso di solito una risposta precotta ma aggiungo qualcosa di specifico relativo a quella voce, tipo dove si può scrivere per ottenere aiuto da qualcuno più esperto: le mie possono essere spiegazioni generali, ma ogni sottocomunità ha le sue regole e conviene studiarle un po’ se si vogliono fare modifiche sostanziali. (No, non è prevaricazione, ma un tentativo di mantenere un minimo di omogeneità).

La scorsa settimana mi è capitato che una persona si lamentasse per il testo della voce su una sciagura di qualche anno fa, dicendo che quanto scritto era spesso errato, e di eliminare quella pagina (vabbè…). Ho dato una rapida occhiata alla voce, e a prima vista sembrava completa e ricca di citazioni alle fonti primarie, perlopiù articoli di quotidiani nazionali e locali nei giorni immediatamente successivi all’avvenimento. L’ipotesi che io posso fare, da ignorante nel senso letterale del termine, è che i giornali abbiano correttamente riportato le prime notizie frammentarie arrivate loro, ma che la successiva inchiesta abbia poi rilevato che le cause reali erano diverse. Ho quindi spiegato al mio interlocutore che probabilmente la cosa migliore era indicare nella pagina di discussione la nuova fonte più accurata (come link oppure con tutti i dati che permettano di trovarla fuori dalla rete) e chiedere che si rimetta a posto la voce con i nuovi dati, ma lasciando le vecchie informazioni, pur modificate scrivendo per esempio “inizialmente si pensava…”. Come mai?

La spiegazione è un po’ lunga, anche se non realmente complicata. Comincio con lo svelare un segreto di Pulcinella: la comunità di Wikipedia (in italiano, ma penso che la cosa valga anche per altre lingue) è spesso divisa su cosa si può inserire nell’enciclopedia e cosa no. La divisione non è netta, e dipende spesso dalle categorie di voci: in questo caso specifico è sugli avvenimenti di cronaca. Io per esempio ritengo che non se ne dovrebbe parlare su Wikipedia ma scegliere un altro progetto, in questo caso Wikinews, per due ragioni specifiche. La prima è che non si sa se quello che oggi appare importante lo sarà ancora tra qualche anno: in gergo wikipediano si parla di recentismo. La seconda è che trattare un fatto di cronaca come voce enciclopedica fa correre il rischio di dire cose errate, come potrebbe essere avvenuto nel caso in questione, e quindi dare informazioni erronee a chi finisce su Wikipedia fidandosi di essa (cosa che non bisognerebbe mai fare, d’accordo, ma che tanto si fa sempre).

Perché allora non limitarsi a cancellare le informazioni erronee, magari dopo avere aggiunto quelle più aggiornate e corrette? Di nuovo, le ragioni sono due. La prima è che si rischia che qualcuno in perfetta buona fede le riaggiunga, pensando che la cancellazione sia stata fatta per errore o per volontà vandalica. Tra l’altro, per come funzionano i quotidiani, una ricerca fatta oggi troverà come prime fonti gli articoli immediatamente successivi alla sciagura, perché quelli con le risultanze delle indagini tipicamente saranno finiti nelle pagine interne non essendo più “breaking news”. Ma più importante è il fatto che anche un’informazione falsa, se specificata correttamente e indicata chiaramente come erronea, può essere enciclopedica! Prendiamo un esempio quintessenziale, la strage di piazza Fontana. Se andate in emeroteca e cercate i giornali dell’epoca, troverete titoli a nove colonne “Pietro Valpreda è l’autore della strage”. Sappiamo da decenni che ciò non è vero (lo sapete, nevvero?). Però il depistaggio in questione fa parte della storiam e quindi una voce sulla strage non sarebbe completa se non si raccontasse anche della storia di Valpreda. Certo, non si scriverà mai che il ballerino anarchico fu un colpevole; ma si scriverà che è stato ritenuto colpevole. Per la cronaca, ho controllato: in effetti c’è scritto che il Corriere della Sera pubblicò un articolo intitolato “Catturato il mostro”.

Il tutto sembra complicato? Forse un po’ lo è. Ma quello che conta è che il lettore distratto – e ce ne sono tanti, troppi – possa capire al volo cosa è successo, mentre quello più attento abbia a disposizione tutta la cronistoria.

maoisti forse, seguaci di Di Maio no

Quando uno tra i tanti giornalisti che oggi mi ha telefonato per avere informazioni sull’oscuramento di Wikipedia mi ha detto che c’era chi ci considerava grillini sono caduto dal pero. Poi ho scoperto questo articolo del Foglio (o almeno le prime righe che si possono leggere prima del paywall).

Tanto per essere chiari: Di Maio ha detto di essere contro la link tax, anche se non penso che un qualsivoglia governo potrà andare contro la direttiva quando verrà approvata. Perché l’ha fatto? Non lo so. Tra i contributori a Wikipedia ci sono pentastellati? Immagino di sì, e anche parecchi, non foss’altro che per banali ragioni statistiche. Essere a favore della direttiva così com’è un loro diritto: in fin dei conti il gruppo liberale ALDE la approva, anche se a me pare strano. Ma pensare che Wikipedia assecondi Di Maio (o qualunque altro politico, se per questo) mi sembra davvero incredibie.

D’altra parte potrei sbagliarmi, ma non credo proprio che al Foglio abbiano cercato qualcuno non dico di Wikimedia Italia ma di quelli che hanno discusso sulla possibilità di oscuramento. Non ha quindi molto senso entrare nel merito del loro testo, no?

Ultimo aggiornamento: 2018-07-03 17:21

Perché Wikipedia in italiano è oscurata

da https://meta.wikimedia.org/wiki/File:Ep_strasbourg_9.jpgStavolta mi è andata meglio di sette anni fa, quando ho scoperto che Wikipedia in italiano era oscurata perché mi avevano telefonato dal Corriere. Ieri notte un’anima pia mi ha messaggiato dicendo che in mezz’ora sarebbe scattato l’oscuramento.

Ricordo solo alcune cose che avevo già raccontato. La direttiva è sul “Copyright in the Single Digital Market”, copyright nel mercato unico digitale. Il copyright nacque per tutelare chi creava qualcosa di nuovo; ora invece aggiunge paletti a favore dei “vecchi” attori abbarbicati a un modello che non funziona più.

Per dare un esempio positivo, pensate a cosa ha fatto Repubblica. I lanci fondamentali sono ad accesso libero, la parte di approfondimento è invece stata inserita in una sezione a pagamento – Rep: – di cui si possono leggere solo le prime righe. Gli aficionados del “tutto e gratis” mugugnano, ma è giusto che il lavoro venga rimunerato. Torniamo ora alla link tax. Se il tuo articolo di giornale è una semplice rimescolatura del lancio Ansa, e quindi bastano le prime quattro righe per sapere di che parli e nessuno clicca da Google News sulla tua pagina, perché vuoi che Google ti paghi per la rimescolatura? Se invece i lettori sanno che andando avanti troveranno cose utili, ci cliccheranno eccome. Ovviamente mettere tutto l’articolo nel proprio sito è violazione di copyright già adesso, come è giusto: qui si va a toccare il diritto di cronaca. Il controllo preventivo e automatico degli upload è poi infattibile a livello di testi, non foss’altro che perché occorrerebbe avere da qualche parte una copia digitale di tutti i testi accessibile da tutti i siti, con tutti i problemi del caso. Paradossalmente il caso di YouTube e della sua tecnologia per riconoscere i video è l’esempio di quanta potenza di fuoco ci vuole; in pratica si vuole far sì che solo chi ha tanti soldi possa pubblicare materiale. Di nuovo, eliminare a posteriori i contenuti sotto copyright è cosa buona e giusta, ma non mi pare che sia tanto implementata a giudicare dagli alert che mi arrivano tutte le settimane con i nomi di siti dove scaricare i miei libri. Probabilmente Wikipedia potrebbe essere esentata da tutto questo, almeno per il momento: ma noi vogliamo la libertà per tutti, non delle esenzioni ad personam.

Un’ultima cosa: la discussione è partita da venerdì (la si può leggere) e non è insomma un ukase.

Ultimo aggiornamento: 2018-07-03 10:38

“La generazione Wikipedia”

Una decina di giorni fa (non ho il tempo di vedere tutto) LInkiesta ha pubblicato un articolo dal titolo inquietante “La generazione Wikipedia è ignorante. E vota politici ignoranti”. Cosa c’entra Wikipedia? Sono stati trovati nuovi errori all’interno dell’enciclopedia? Si è scoperto che qualcuno inserisce subdolamente modifiche formalmente ineccepibili ma che tutte insieme portano al disacculturamento delle persone? Macché. Le citazioni di Wikipedia sono due: nell’occhiello c’è scritto «Ma il mondo dei social e di Wikipedia, con una conoscenza illimitata a portata di click, pensa che le soluzioni siano sempre e comunque semplici», testo ripreso – anche in un box – con «Sono questi gli effetti, anch’essi paradossali, dell’età dei social e di Wikipedia. La disponibilità immediata di informazioni a vantaggio di chiunque non ha portato, come si credeva, a un generale accrescimento della cultura e della capacità critica.»

Ora qualcuno mi dovrebbe spiegare con molta pazienza cosa accomunerebbe i social e Wikipedia, se non il fatto che chiunque può scriverci su. D’altra parte, e l’abbiamo anche scritto in Scimmie digitali, avere le informazioni non serve a nulla se non ci si arrabatta per ottenere conoscenza. Su questo, che Wikipedia esista oppure no è irrilevante, perché le informazioni sono comunque presenti in rete. Solo che vuoi mettere sparare il nome a caratteri cubitali?

Ultimo aggiornamento: 2018-05-29 12:28

Che fortunati, certi giornalisti!

Leggo sul loro colophon che «The Post Internazionale (TPI) è un giornale online specializzato nell’attualità internazionale.» A quanto pare però TPI non disdegna di fare incursioni sull’attualità rotocalchiana italiana, come questo articolo pubblicato stamattina un po’ prima di mezzogiorno in cui si dà conto della lite tra Mehdi Benatia (calciatore) e Maurizio Crozza (comico) sulla faccenda del rigore contro la Juventus alla fine della partita con il Real Madrid. Nell’articolo, l’ignoto estensore ha voluto farci sapere – con tanto di screenshot alla ricerca con Google – che qualche cattivone aveva scritto su Wikipedia che Crozza era morto (a Vinovo, dove si allena la Juventus).

Il giornalista in questione deve avere avuto una fortuna sfacciata. Pensate: è riuscito a vedere la pagina modificata con la data di morte nel singolo minuto (tra le 11:10 e le 11:11) in cui quella modifica è rimasta in linea, come si può vedere dalla pagina della cronologia. (In effetti la morte è anche stata aggiunta ieri sera, e cancellata dopo ben quattro minuti: ma in quel caso tra le professioni di Crozza era anche stato aggiunto “antijuventino”, quindi lo screenshot non si riferisce a quel momento). Non so, mi sembra come quelle foto “impossibili” scattate proprio nell’istante preciso in cui è successo qualcosa, il tutto ovviamente senza che l’autore potesse saperlo. Non è la prima volta che mi capita di vedere qualcosa del genere: è proprio vero che certi giornalisti sono sempre sul pezzo.

(p.s.: non è che a «La pagina Wikipedia si riferiva a Crozza al passato, come se fosse realmente deceduto.» La voce continua a riferirsi al passato anche adesso, per l’ottima ragione che leggendo due righe in più si capisce che in precedenza era uno dei volti principali de La 7, ma dall’anno scorso è passato a NOVE.)

Ultimo aggiornamento: 2018-04-17 14:35