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automobili

Stamattina, mentre tornavo a casa dopo aver lasciato i ragazzi a scuola e fatto un po’ di spesa ed ero bloccato nel traffico, la radio ha passato tre o quattro pubblicità consecutive di automobili, più qualcuna di veicoli commerciali.

Ora, io capisco che nel 2020 le immatricolazioni siano calate di più di un quarto e quindi le case automobilistiche siano messe molto male. Capisco anche i tentativi per convincere la gente che in tanti vogliono cambiare auto. Ma non mi pare che ci sia tutta questa necessità…

Ultimo aggiornamento: 2021-01-26 09:54

“completo”

Stamattina, mentre andavo a prendere i gemelli a scuola, ho visto un filobus della 91 che al posto dell’indicazione del capolinea aveva scritto “COMPLETO” sulla veletta. Non ero vicino, quindi non sono riuscito a capire se effettivamente aveva troppa gente e quindi non caricava nessuno…

Ultimo aggiornamento: 2020-10-12 14:41

non aspettano nemmeno che si asciughi la vernice

Martedì all’ora di pranzo, come ho raccontato nei commenti qui, sono passato a parlare (al citofono…) con la segreteria della scuola dei gemelli. Visto che poi dovevo andarli a prendere e le due scuole non sono vicinissime, ho preso un BikeMi e sono passato in via Fatebenefratelli, dove stavano disegnando una pista ciclabile (non una “corsia”, ma una di quelle con la striscia gialla); direi insomma quella della cerchia dei Navigli. Gli operai avevano iniziato in mattinata, penso, tanto che si sentiva ancora l’odore della vernice fresca; ma un paio di furgoni erano già a bloccare la corsia nei duecento metri tra piazza Cavour e via dei Giardini. (Poi nel tratto dopo corso di Porta Nuoba c’erano i cartelli di divieto provvisorio di sosta, i coni per indicare la parte che sarebbe stata verniciata e tutte le auto parcheggiate al di qua dei coni, ma non so quale fosse stato l’ordine delle operazioni).

Detto tra noi, non sono sicuro che quel tratto di ciclabile sia così necessario, almeno per le rare volte in cui ci sono passato io. Forse sarebbe stato meglio allargare la preferenziale in Moscova e far passare le bici di là, almeno in direzione antioraria. Ma se si decide di farlo, allora deve anche essere gestito, altrimenti si incazzano tutti, da chi si vede tolto il parcheggio sotto casa a chi tanto non riesce a pedalare. Certo che questa è una battaglia persa in partenza: pensate che davanti alla questura ci sono i panettoni per non far parcheggiare… e le auto se ne stanno a fianco dei panettoni.

Ultimo aggiornamento: 2020-10-08 10:42

Distanziamento sui mezzi pubblici

La telenovela del distanziamento sui mezzi pubblici continua. Quando Italo e Trenitalia hanno contemporaneamente deciso di seguire la direttiva di metà luglio e permettere di nuovo l’uso di tutti i posti a sedere e parte di quelli in piedi nei treni ad alta velocità, il trambusto è stato tale che il ministro Speranza ha subito emanato una nuova circolare (di sabato!) per bloccare il tutto, costringendo NTV a cancellare alcuni treni. Perché, vi chiederete? Da quanto ho capito, perché erano stati già riempiti oltre il 50% e quindi era più semplice cancellarli e al limite riprogrammarne degli altri.

Ma questo vale solo per l’alta velocità, visto che per il traffico locale le regioni se ne fregano. La Lombardia ha la faccia tosta di affermare che

“Le decisioni assunte ieri dalla Regione […] puntano a un allineamento con quanto già posto in essere da tempo, in materia di trasporto pubblico locale, da Regioni confinanti con la Lombardia”

o detto in altri termini “Signora maestra! Io ho fatto come il mio amichetto!”. Il Piemonte preferisce ammettere che non ce la fa; altri – come ATM a Milano – fanno la mossa dell’opossum, lasciando gli adesivi sui posti ma mi sa facendo finta di nulla se vengono occupati.

Mi chiedo solo se c’è qualcuno che ha davvero un’idea di cosa si possa o non si possa fare con sicurezza non dico assoluta ma abbastanza alta, oppure ci si limita a fare affermazioni politiche. D’altra parte c’è anche la storia dei verbali del comitato tecnico-scientifico sulla pandemia secretati. La mia sensazione è che non si voglia avere un caso l’Aquila alla rovescia, e qualcuno sia pronto ad accusare esperti e governo di avere esagerato con la prudenza; ma sono convinto che sarebbe meglio trovare un altro sistema per tutelare chi ha espresso le sue considerazioni che poi sono arrivate al governo.

Ultimo aggiornamento: 2021-06-11 11:41

Anarchie

Ieri qui a Milano c’è stato un incidente che ha ottenuto l’onore delle cronache: un’auto ha travolto un monopattino. Nell’articolo che ho citato c’è un virgolettato facebookaro di tale Piermario Sarina, ex candidato del centrodestra per il municipio 6 e attuale consigliere.

“Viale Tunisia, oggi. Scene così non ne vorrei mai vedere. Spero nulla di grave per nessuno dei coinvolti. Ma temo che se Sala non metterà mano in fretta all’anarchia che regna oggi, non sarà la prima né l’ultima”.

Conosco purtroppo molto bene quell’incrocio, visto che mi capita spesso di farlo in bicicletta. Lì c’è una pista ciclabile: dalla foto direi che l’ipotesi più probabile è che il monopattino andasse a 20-25 all’ora (lo so, in teoria dovrebbero andare al massimo a 6 all’ora e quindi stare sul marciapiede) sulla pista ciclabile in direzione corretta. Uno può lamentarsi che il monopattino andasse troppo veloce, ma chi arriva dalla traversa e deve dare la precedenza (in generale, non solo alla pista ciclabile) dovrebbe aspettarsi che qualcuno arrivi a 20 all’ora. Io ci tengo alla mia vita e quindi controllo che non ci siano imbecilli che se ne strafreghino, come l’automobilista in questione: il monopattinista evidentemente no.

Bene, Piermario Sarina, chi è esattamente l’anarchico?

Ultimo aggiornamento: 2020-07-07 10:39

I nuovi limiti di velocità sui controviali milanesi

Tra le misure adottate dal comune di Milano per favorire la circolazione delle biciclette c’è quella di mettere un limite di velocità a 30 all’ora sui (pochi) controviali meneghini. In effetti la scorsa settimana ho visto i limiti (dipinti per terra e con i cartelli sui pali) in viale Zara.

La cosa di per sé ha senso, considerando che esiste la carreggiata centrale dove si può viaggiare tranquillamente a 50 all’ora; il controviale dovrebbe servire per il traffico prettamente locale e per cercare parcheggio. Ma siamo così sicuri che tutti rispetteranno quei limiti? (Ah, anche in corso Buenos Aires mi pare ci sia il limite 30. Sala e Granelli vogliono proprio fare arrabbiare automobilisti e negozianti!)

Le “nuove ciclabili” milanesi

Il post Facebook di Pierfrancesco Maran, che mostrava le nuove piste ciclabili disegnate in corso Venezia, ha suscitato le rabbiose e prevedibili reazioni di chi non può fare a meno di andare in automobile e le rabbiose e prevedibili controreazioni dei ciclisti duri e puri. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, se non che con tutto il tempo che si ha a disposizione restando chiusi in casa la gente riesce a fare flame molto più ampi di prima.

Personalmente il piano milanese, anche leggendo gli articoli di giornale, mi pare fatto un po’ troppo a caso, e scegliendo i punti in cui lavorare più in fretta, nonostante i vari proclami. Per quanto riguarda corso Venezia, però, diciamocelo: checché ne dicano, quello non è un asse di scorrimento. Dovrebbe servire solo per arrivare in centro per chi lavora e ha un parcheggio interno e per il carico e scarico: se rimane a una corsia per senso di marcia con sosta solo per carico e scarico non dovrebbe cambiare nulla. Anche corso Buenos Aires, dove tanto sono sempre tutti in doppia fila, potrebbe tranquillamente vedere ridotta la portata automobilistica, con la sosta regolamentata in modo diverso. Il problema che vedo è sempre il solito: quelle piste ciclabili diventeranno illico et immediate piste scooterabili. Se gli scooter in questione andassero a 20 all’ora come le biciclette non ci sarebbero grandi problemi, ma non sarà certo così. E io gli scooter li conosco bene. Quando lavoravo a Turro, spesso trovavo via Popoli Uniti bloccata dalle auto, e quindi scendevo dalla bici e mi facevo a piedi i centocinquanta metri fino al semaforo. Mi è capitato spesso di trovarmi moto che si stavano facendo il marciapiede (e che quindi dovevano tornarsene indietro..). Figuriamoci su un pezzo di carreggiata.

L’idea di fare dei rarissimi controviali milanesi delle zone 30 (meglio ancora 20…) per renderli principalmente usati dalle biciclette, con le auto che passano solo per parcheggiare, mi pare invece buona: non toglie parcheggi, non riduce la viabilità e rende più tranquilla la vita dei ciclisti. Quello che non vedo molto bene – e non sono il solo – è l’asse di viale Monza. Io l’ho fatto più volte in bici, quando mi capitava di andare dal dentista a Monza e non avevo voglia di caricare la bici sul treno. Volenti o nolento, quello è un asse di scorrimento; e mettere i paletti in mezzo alla carreggiata per delimitare la pista ciclabile renderà la vita impossibile a ciclisti e automobilisti (agli scooter no, tanto per cambiare). Anche in questo caso, il vero problema è il parcheggio selvaggio: le due corsie teoriche ora funzionano più o meno a slalom, e in futuro in pratica non ci saranno. Lo stesso problema si avrebbe se si pensasse di fare piste ciclabili sulle circonvallazioni: si vede bene cosa succede su viale Marche, tra auto parcheggiate e onnipresenti motorini, e comuqnue quelli devono essere assi di scorrimento serio. Insomma, va bene l’emergenza, ma bisogna pensare bene a cosa fare.

certe cose non cambiano mai

Oggi sono finalmente scappato dal telelavoro a casa (impossibile con due dieciemezzenni tra i piedi) e sono andato in ufficio. Il traffico non è che poi sia così ridotto, tranne ovviamente che davanti alle scuole: ho come il sospetto che ci sia più gente che vada in ufficio in auto per non infettarsi in metropolitana. Quello che sicuramente non cambia è trovarsi gli scooter che percorrono la finta ciclabile di viale Marche. Continuo a pensare che una telecamera per fare multe si ripaga in due giorni.

Ultimo aggiornamento: 2020-02-27 09:37