Lessi per la prima volta questo libro (Richard Courant e Herbert Robbins, Che cos’è la matematica? Introduzione elementare ai suoi concetti e metodi [What Is Mathematics?: An Elementary Approach to Ideas and Methods], Bollati Boringhieri 2017² [1941, 1996], pag. 671, € 10,99, ISBN 9788833975849, trad. Liliana Ragusa Gilli e Laura Servidei, link Amazon) da ragazzo, non capendoci probabilmente molto. Adesso ho ripreso l’edizione aggiornata da Ian Stewart e recentemente convertita in digitale (malamente: è vero che non è facile rendere i testi matematici in formato epub, ma secondo me si sarebbe potuto fare parecchio meglio. Certo, ci voleva più lavoro). Cosa può dire il lettore che in questi decenni è stato esposto a una grande quantità di matematica? Il giudizio è misto. Per esempio ho trovato il primo capitolo molto pesante; andando avanti ho però apprezzato il modo non standard della presentazione dei temi – per fare un esempio, la geometria vista attraverso il birapporto che porta naturalmente alla geometria proiettiva – e l’enfasi sulle dimostrazioni di alcuni teoremi che vengono presentati a lezione come dati per scontati. Da questo punto di vista il titolo del libro è particolarmente adatto, perché segnala come la matematica sia un corpus che cresce in modo organico e non una raccolta di risultati scorrelati. Le note finali di Ian Stewart forniscono qualche informazione su cosa è successo nei decenni successivi alla prima pubblicazione: ovviamente non per tutta la matematica ma su alcuni punti trattati nel testo. Sono un’utilissima aggiunta. Qualche dubbio invece sulla traduzione (immagino originale…) di Liliana Ragusa Gilli; non tanto sulla parte matematica, che comunque è stata rivista da Laura Servidei, ma proprio sulla forma dell’italiano.
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_The Game_ (ebook)
Cominciamo con un punto fermo: Baricco scrive maledettamente bene. Il problema maggiore del libro (Alessandro Baricco, The game, Einaudi 2018, pag. 325, € 9,99 (cartaceo: € 18), ISBN 9788858429778, link Amazon) è probabilmente proprio quello. Tutto fila perfettamente: solo che nei primi capitoli io ho continuato a incazzarmi per le cose sbagliate che trovavo, per incazzarmi ancora di più quando nel seguito rigirava la frittata dicendo l’opposto, e peggio ancora quando verso la fine del testo ha scritto nemmeno troppo implicitamente che i primi due capitoli, “quasi preistorici”, è meglio non rileggerli. Detto in altri termini: il libro è sicuramente stato costruito attentamente, non è certo un parto lineare. Riconosco però a Baricco la presenza di una grande quantità di spunti e intuizioni, probabilmente dovuti al suo essere un outsider rispetto a chi ha costruito il Game (ma perché la parola inglese? Il punto focale della sua analisi, la presentazione del primo iPhone fatta da Steve Jobs, è un classico esempio di Play, non di Game. In italiano avevamo il vantaggio di poter usare una singola parola, così invece ha incrociato i flussi).
Quello che mi ha trovato assolutamente contrario, e che mi ha fatto abbassare il giudizio, è l’ultima parte. Capisco che Baricco viva di storytelling, e quindi debba dargli importanza. Ma riuscire a ridefinire la post-verità come “verità-veloce”, o più esattamente “una verità che per salire alla superficie del mondo – cioè per diventare comprensibile ai più e per essere rilevata dall’attenzione della gente – si ridisegna in modo aerodinamico perdendo per strada esattezza e precisione e guadagnando però in sintesi e velocità”, è davvero troppo. In definitiva, un libro che consiglierei solo a chi sa di cosa si parla ma vuole essere certo di non aver perso nulla.
Ultimo aggiornamento: 2019-10-13 22:12
_In viaggio con Lloyd_ (libro)
Mi sa che avrei dovuto cominciare con il precedente Vita con Lloyd, di cui almeno avevo un’idea da alcuni ritagli visti nei social network. In questa sua opera seconda (Simone Tempia, In viaggio con Lloyd: un’avventura in compagnia di un maggiordomo immaginario, Rizzoli Lizard 2017, pag.167, € 14, ISBN 9788817095976, link Amazon) Tempia sceglie giustamente di non ripetersi nei siparietti e di partire invece per un viaggio… verso il proprio Destino, in una variegata compagnia: un’Ansia, una Paura, un Dubbio. E naturalmente con Lloyd che risponde alle lettere del protagonista, essendo questo un romanzo epistolare. Come avrete capito, Tempia è un funambolo della parola, e personifica tutti i luoghi comuni – a volte non troppo comuni – per raccontare di questo suo viaggio peculiare. Ecco: forse ha un po’ esagerato con queste personificazioni, soprattutto se si legge il libro tutto d’un fiato: ma direi che è una pecca minore.
_The Etymologicon_ (libro)
Mark Forsyth spiega nell’introduzione come è nato questo libro (Mark Forsyth, The Etymologicon, Icon Books 2016, pag. 252, Lst 8,99, ISBN 9781785781704, link Amazon): quando comincia a parlare di etimologia, inanella parole su parole senza mai fermarsi. Il testo in effetti è un grande cerchio che spazia più o meno per tutto lo scibile umano. Per noi italiani la lettura è spesso facilitata dal fatto che la maggior parte delle parole portate come esempi hanno radice latina o greca, e quindi sono riconoscibili. Non garantisco sulla correttezza di tutto quello che Forsyth ha scritto. Per esempio è ben noto che la nota “do” si chiama così perche Giovan Battista Doni decise che il nome “ut” non era il massimo, e scelse una sillaba “a caso”: quella iniziale del suo cognome… Insomma, consiglierei di prendere con le molle alcune delle sue affermazioni; ma in fin dei conti questa è una pecca minore nel complesso delle storie raccontate e soprattutto di come sono raccontate.
Ultimo aggiornamento: 2019-09-24 22:02
_Pulp Literature #22_ (ebook)
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Pulp Literature è un progetto che prevede un certo numero di persone che paga una piccola cifra al mese per permettere ai curatori della rivista (trimestrale) di avere un budget iniziale per la pubblicazione di una raccolta di letteratura di vari tipi.
Lo ammetto: in questo numero 22 (AA.VV., Pulp Literature Spring 2019: Issue 22, Pulp Literature 2019, pag. 224, € 4,45, ISBN 9781988865133, link Amazon) ho saltato a piè pari tutte le poesie – non comprendo abbastanza bene l’inglese, e comunque non le leggo nmmeno in italiano… Tra i racconti, “The Pope of the Chimps” di Robert Silverberg è divertente (e ben scritto, ma questo lo si poteva dare per certo); “The Extra” di Mel Anastasious è troppo lento per me, ho seguito la storia ma non ho ben capito dove volesse arrivare; “The Nix’s Wife” di Kathryn Yelinek è un racconto fantasy standard; “Spin Doctor” di Susan Pieters non mi ha detto proprio nulla, mentre “Snapshots” di Leo X Robinson è di gran lunga il miglior racconto presente; non ho per nulla capito le storie di “Late Night Fun Facts on the No. 65” di JTF King e “The Raven” di Cheryl Wollner; “The Endless Drop” di Mathew Nielsen e Minna Hakkola è un racconto a fumetti con un’idea interessante che però non è portata avanti; “Allaigna’s Song” soffre infine del fatto di essere la seconda parte di un racconto in tre episodi, il che significa che non mi è stato facile capire le sottigliezze del testo. Insomma, ci sono alcune gemme, ma il livello è molto disuguale.
Ultimo aggiornamento: 2020-05-11 15:52
_Il paradosso di Icaro_ (libro)
Ogni tanto chiedo troppo alle mie capacità di comprensione di un testo troppo lontano dalle mie conoscenze: questo (Carlo Bordoni, Il paradosso di Icaro : ovvero La necessità della disobbedienza, Il Saggiatore 2018, pag. 352, € 21, ISBN 9788842824381, link Amazon) è stato uno di quei casi. I cinque capitoli del libro sono intitolati a hybris (superbia), koros (eccesso), theios aner (conoscenza), aion (tempo), e nemesis (di per sé la vendetta, ma in questo caso la natura), anche se tutti i capitoli mantengono l’hybris come punto focale rispetto al quale viene trattato il tema. Ho trovato qualche spunto interessante, come la posizione secondo cui la creatività può essere vista come l’anticipazione di qualcosa che è lì nell’aria ma non è ancora un patrimonio comune a tutti. Però ho anche trovato il testo molto pesante. Ci sono molte reiterazioni di uno stesso concetto a poche pagine di distanza, che più che a una volontà di spiegare meglio le cose a me ha fatto pensare a una mancata rilettura. E soprattutto – ma qui ammetto che la colpa potrebbe essere mia più che di Bordoni – non sono proprio riuscito a capire il punto del libro. D’accordo, la disobbedienza è parte intrinseca di noi esseri umani. Ma la sua “necessità” è per l’appunto solo un modo di esprimerlo in altre parole?
Ultimo aggiornamento: 2019-09-17 17:38
_I nuovi poteri forti_ (ebook)
Mi sa che Franklin Foer sia soprattutto noto per essere il fratello di suo fratello, lo scrittore Jonathan Safran Foer. Franklin è invece un giornalista, che è anche stato a capo della rivista New Republic per un breve periodo, prima di essere fatto fuori perché non portava abbastanza utili. Ecco, diciamo che questo libro (Franklin Foer, I nuovi poteri forti [World Without Mind], Longanesi 2018 [2017], pag. 296, € 11,99 (cartaceo: € 22), ISBN 9788830452138, trad. Matteo Camporesi, link Amazon) è quasi per metà un resoconto in prima persona del perché questi giganti di internet sono brutti, cattivi e vergognosi; tanto che Longanesi ha scelto di scriverlo nel titolo italiano, anziché il molto migliore “World Without Mind” dell’originale. Il problema è infatti che una visione troppo personale resta per forza di cose parziale, e usarla come esempio paradigmatico non funziona. In effetti quella che funziona meglio è l’ultima parte, la ridefinizione del concetto di creatività che da qualcosa di personale viene trasformato dal GAFA (Google, Amazon, Facebook, Apple) in una produzione collettiva e soprattutto meno pagata. Io non concordo sulla logica che porta all’allungamento sempre maggiore della durata del copyright, ma altri punti della trattazione di Foer danno dei begli spunti di riflessione, almeno per chi è interessato o incuriosito da questi temi. La traduzione di Matteo Camporesi è lineare.
_Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo_ (ebook)
Il titolo di questo libro (Sandra Savaglio, Tutto l’universo per chi ha poco spazio tempo, Mondadori 2018, pag. 296, € 10,99 (cartaceo: € 20), ISBN 9788804668947, link Amazon) merita di suo. Su questo non ci sono dubbi. E il testo, invece? Merita anch’esso. Se devo essere puntiglioso, direi che l’introduzione e il penultimo capitolo, quello sulla materia oscura, sono inferiori al resto: non giudicate insomma il libro da come comincia, e non spaventatevi dalla massa di informazioni spesso oscure come la materia omonima. In generale di dati ce ne sono tanti e anche modernissimi, che mi hanno fatto scoprire cose che in questi anni avevo saltato: quello che però è positivo è che non sono buttati lì alla rinfusa, ma fanno parte di un disegno armonico che ci permette di formarci un’immagine non dico chiara – anche gli scienziati spesso non sono mica certi delle loro ipotesi! – ma comunque coerente. Una lettura insomma consigliata per tutti i curiosi e anche per chi troppo curioso non è.