Nicola Gardini ha un amore totalizzante per la lingua e la letteratura latina, come si vede in questo libro (Nicola Gardini, Viva il latino : Storie e bellezza di una lingua inutile, Garzanti 2016, pag. 236, € 9,99 (cartaceo: € 14), ISBN 9788811688983). Nei vari capitoli, oltre a raccontarci del suo amore, riesce ogni volta a parlare dell’autore in essi protagonista come se fosse il più grande… indubbiamente perché scriveva in latino, o meglio in uno dei tanti diversi latini che noi che latinisti non siamo ammucchiamo in un tutt’uno. Ennio e Lucrezio, Cicerone e Seneca, Tito Livio e Catullo, Virgilio e Agostino: per ognuno di loro ci sono solo lodi, e brani – per fortuna con appresso la traduzione, perché ammetto di essere parecchio arrugginito – che mostrano le caratteristiche di quella lingua.
Ultimo aggiornamento: 2019-09-15 19:25
Haim Shapira è quello che nel mondo anglosassone si chiama un polymath, uno che si dedica a tantissime cose diverse. Stavolta (Haim Shapira, 8 lezioni sull’infinito [Eight Lessons on Infinity], Sperling & Kupfer 2019 [2019], pag. 255, € 16,90, ISBN 9788820067991, trad. Giuseppe Romano,
Pupi Avati non si è accontentato di girare
Il titolo di questo libro (Giorgio Chinnici, Il labirinto del continuo : Numeri, strutture, infiniti, Hoepli 2019, pag. 224, € 15,99 (cartaceo: 19,90), ISBN 9788820391195,
La collana Grandi idee della matematica, che Hachette Fascicoli ha preso dalla Spagna, apre con un libro (Francisco Javier Mateos Maroto, In principio era il numero : L’umanità impara a contare [En el principio fue el número], Hachette Fascicoli 2019, pag. 135, €1,99, trad. Maria Peroggi)… che non è di matematica, il che ha senso visto che prima della matematica è nato il senso di numerosità, e non abbiamo certo tracce esplicite di cosa gli uomini facevano decine se non centinaia di migliaia di anni fa. Il guaio, almeno per me, è che questo è significato mettere fortemente l’accento sul cognitivismo matematico, che per me non funziona. Potete dire quello che volete, ma pensare che le api “comprendano il concetto di zero” perché se imparano a scegliere il luogo con meno figure allora preferiscono quello senza figure mi pare che non tenga conto che per esempio potrebbero semplicemente considerare il colore. Più classica – ed effettivamente con molti esempi – la parte sui sistemi di numerazione. Sospendo per il momento il giudizio per vedere come funzioneranno i volumi più matematici.
Adolf Hitler si suicidò il 30 aprile 1945 nel bunker sotto la cancelleria in cui si era rifugiato nelle ultime settimane di guerra, e il suo corpo venne immediatamente cremato per evitare che finisse nelle mani dei russi. Eppure furono in tanti ad affermare che in realtà era riuscito a fuggire e riparare in Sudamerica. Quali sono le prove che abbiamo? I giornalisti Jean-Christophe Brisard e Lana Parshina, lui francese e lei russo-americana, hanno scritto questo libro (Jean-Christophe Brisard e Lana Parshina, L’ultimo mistero di Hitler [La mort d’Hitler], Ponte alle Grazie 2018 [2017], pag. 409, € 19, ISBN 9788868338626, trad. Michele Zaffarano, Valentina Ballardi, Luigi Toni,
Lo dicono in tanti: la musica è matematica sotto mentite spoglie. Solo che questa frasetta resta per lo più ripetuta a pappagallo, e quando si ribatte “e perché lo sarebbe?” il nostro interlocutore tipicamente si arrampica sugli specchi e recita qualche banalità come la storia delle sette note e roba del genere. Bene: se volete sapere seriamente cosa c’è in comune tra musica e matematica, pigliate questo libro. (Gareth E. Roberts, From Music to Mathematics: Exploring the Connections, Johns Hopkins Univ Press 2016, pag. 301, $49.95, ISBN 9781421419183,
(Nota: esiste anche la