Per chi ha un minimo di infarinatura di filosofia della matematica, il nome di Brouwer non è certo ignoto. Per curiosità ho così preso questo libro (L.E.J. Brouwer, Vita, arte e mistica, Adelphi 2015, pag. 194, € 6,99 (cartaceo: € 13), ISBN 9788845976391, trad. Claudia Di Palermo e Lorenzo Perilli) e ho scoperto che in questo suo saggio giovanile Brouwer parlava di filosofia in generale, facendo un mischione tale che non sono assolutamente riuscito a capire qual era il suo punto, se non che le donne nascono per essere all’ombra del proprio uomo… La colpa non è dei traduttori Claudia Di Palermo e Lorenzo Perilli, ma proprio dei concetti che mischiano pensiero greco e indiano senza alcuna logica. Il libro sarebbe stato uno dei pochissimi a cui dare una stella, se non fosse stato per il saggio finale di Paolo Zellini. Tipicamente trovo Zellini pesante, e faccio fatica a leggere i suoi libri. (e allora perché li leggo, vi chiederete? Perché tratta temi interessanti). Qui non solo è molto più chiaro e spiega molto bene come il costruttivismo di Brouwer sia rinato in maniera completamente diversa con il calcolo automatico, ma come effetto collaterale mi ha permesso di capire meglio cosa aveva scritto in La dittatura del calcolo. Insomma, se proprio volete prendere il libro limitatevi a leggere la sua postfazione!
Ultimo aggiornamento: 2020-09-04 18:46
Sono tanti i libri che cercano di spiegare a chi matematico non è che cosa si sta perdendo. Andando avanti negli anni, e soprattutto avendo cercato di scriverne qualcuno anch’io, sono arrivato alla conclusione che è una battaglia persa, e che si parla solo a chi è convertito. Nemmeno questo caso (Antonio Ambrosetti,
Tra i tanti libri che parlano di algoritmi dal punto di vista sociale, questo (Domenico Talia,
Chi ha la mia età si ricorda sicuramente del film di animazione Vip – mio fratello superuomo. Questo libro (Bruno Bozzetto,
Puro buonsenso. Se dovessi descrivere in due parole questo libro (Daniel J. Levitin,
La pubblicità italiana a questo libro descrive Buijsman come un enfant prodige, che a poco più di vent’anni è un filosofo della matematica. Tutto è possibile, ma di filosofia in questo libro (Stefan Buijsman,
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