Non è da tutti arrivare a cent’anni di vita. Lo è ancor meno pubblicare un libro a quell’età. Ma Mario Fiorentini ha fatto così tante cose nella sua vita che non è poi così strano che due giorni dopo il suo centesimo genetliaco sia stato pubblicato questo libro (Mario Fiorentini ed Ennio Peres, Zero uno infinito : divertimenti per la mente, Jacobelli Editore 2018, pag. 192, € 18, ISBN 9788862524278), scritto con Ennio Peres. Diciamo che non è difficile capire quali sono le parti dell’uno e quali quelle dell’altro – ho sperimentato sulla mia pelle che scrivere in due non è affatto banale se si vuole una certa uniformità di stile. Ad ogni modo, il libro piacerà a chi ama i giochi di magia matematica – ce n’è uno per ogni capitolo dedicato ai numeri da 0 a 10 – e a chi è interessato alla cosiddetta “matematica vista dal basso”, cioè ricavata a partire da esempi pratici e non distillata a partire da una serie di assiomi.
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Think Outside the Box (libro)
D’accordo, questo libro (Justine Avery, Think Outside the Box, Suteki Creative 2020, pag. 36, $7,95, ISBN 9781948124577) è per bambini (anglofoni), ma non sono poi così certo che possa essere da loro apprezzato. Le illustrazioni di Liuba Syrotiuk sono molto belle e colorate, e credo che per un bimbo vederle su carta sia apprezzato – la mia copia di recensione era un pdf, ma in fin dei conti non sono io che devo usarlo! Ma mi pare che Justine Avery non spieghi perché (e come…) si pensi fuori dagli schemi. Per esempio, che significa “rallenta quando tutti gli altri si affannano”? Sarebbe stato più logico scrivere “prima di metterti a correre, fermati un attimo a pensare se c’è qualche altro modo per fare quella cosa”. Anche l’avviso (valido) “Sii fiero dei tuoi errori” è seguito da “perché sono importanti proprio come tutte le cose che fai giuste”, mentre mi sarei aspettato qualcosa tipo “perché la prossima volta saprai cosa non fare”. Capisco che non si possono dare delle regole precise a un bambino, ma si possono dare suggerimenti molto migliori.
Mindbenders and Brainteasers (ebook)
Per chi conosce la divulgazione matematica britannica, i nomi di Estaway e Wells sono ben noti. Non sapevo però che avessero scritto insieme un libro di quizzini matematici (Rob Eastaway and David Wells, Mindbenders and Brainteasers : 100 Maddening Mindbenders and Curious Conundrums, Portico 2014 [2003], pag. 180, € 2,90, ISBN 9781909396845) che è molto simpatico. Molti dei problemi sono dei classici, ma ne ho trovati parecchi a me sconosciuti e davvero simpatici da risolvere, perché la loro soluzione non è semplicemente un’applicazione di regole matematiche oppure logiche, ma richiede quel minimo di pensiero laterale – in alcuni casi obliquo… – che dà soddisfazione. Se riuscite a trovarlo, acquistatelo!
La variante del pollo (libro)
Il sottotitolo di questo libro (Renato de Rosa, La variante del pollo , Mursia 2012, pag. 135, € 12, ISBN 9788842547679) è “(come fare bella figura senza avere mai letto un libro)”. Scritto tra parentesi, sì. Gli è che de Rosa è un matematico di formazione, e quindi ama le strutture. In effetti il libro parte da una domanda di base che ha attanagliato innumerevoli filosofi e fredduristi, cioè “perché il pollo attraversa la strada?”, e dà 32 risposte nello stile di altrettanti scrittori italiani, seguendo l’onorato filone dei Visti da lontano di Michele Serra per Cuore. Però ciascuna risposta è preceduta da una descrizione in due battute dello scrittore imitato, e soprattutto dalla frase da imparare per far finta di averlo letto (l’autore, non questo libro!) Il risultato è generalmente buono, anche se ogni tanto de Rosa finisce il brano buttandola in caciara anche se non ce sarebbe bisogno. Bartezzaghi e Travaglio sono tra gli esempi migliori. Ah: nella conclusione de Rosa cerca di applicare ai polli una quantità impressionante di frasi fatte, e bisogna dire che il suo discorso sembra quasi filare…
Ultimo aggiornamento: 2020-12-10 21:50
Peripheral Visions and other stories (ebook)
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
I brevi racconti contenuti nel libro – solo l’ultimo, quello che dà il nome al libro, supera le 50 pagine – hanno tutti qualcosa in comune. Il protagonista è quasi sempre una donna o una ragazza; parlando di miei pregiudizi, spesso mi sono accorto della cosa solo dopo alcune pagine. A volte il racconto è scritto dal punto di vista di un uomo, ma anche in quei casi il protagonista si rapporta sempre in contrasto a una donna. Ma la cosa più importante è che il libro (Nancy Christie, Peripheral Visions and other stories, Unsolicited Press 2020, pag. 169, € 5,19, ISBN 978-1-950730-40-7) mi ha lasciato una profonda tristezza. I racconti terminano “male”; quando non è così c’è comunque un omicidio figlio degli abusi passati. Christie costruisce molto bene la trama, ed è per questo che il mio voto è alto; ma non posso dire che il libro mi sia davvero piaciuto.
Carne e dintorni (ristorante)
Sfruttando lo sbolognamento dei gemelli dai nonni, martedì sera Anna e io siamo andati a cena da Carne e Dintorni. Non c’era troppa gente, non so se perché siamo in agosto o per la paura Covid; peccato per la musica (tango) troppo alta, perché altrimenti sarebbe stato molto tranquillo.
Abbiamo preso un filetto argentino ai funghi (buono, ma non eccezionale) e un asado (venuto davvero bene), con verdure grigliate (il giusto); il tutto con una bottiglia di Vertigo Livio Felluga che meritava, basti vedere che ne ho bevuto mezza bottiglia (tanto siamo tornati a casa a piedi). Il conto non è certo economico, 94 euro in due, ma quello era da aspettarselo. In definitiva, se siete dei carnivori il posto può meritare una visita.
Pensare l’infosfera (ebook)
Come sapete, Luciano Floridi ormai scrive direttamente in inglese, tradotto da Massimo Durante che ormai lo conosce abbastanza bene da riuscire a orizzontarsi tra secche e rapide della filosofia contemporanea. Questo libro (Luciano Floridi, Pensare l’infosfera : La filosofia come design concettuale [The Logic of Information], Raffaello Cortina 2020, pag. 152, € 10,99 (cartaceo: € 16), ISBN 978-88-6030-608-1, trad. Massimo Durante) è in realtà solo la metà del volume inglese corrispondente, “The Logic of Information”; manca la parte in cui la metateoria della filosofia dell’informazione viene applicata. Devo dire che introduzione e primo capitolo, in cui Floridi spiega cosa fa la filosofia, scorrono bene. Per i curiosi, la filosofia si pone “domande aperte”, quelle cioè alle quali due persone colte e intelligenti possono dare risposte differenti (sì, mi pare un modo molto furbo di eludere il problema). E naturalmente le domande aperte di questo inizio del terzo millennio non sono più quelle di una volta, e quindi bisogna “riavviare” la filosofia: secondo Floridi è la teoria dell’informazione la base da cui partire. Sono anche arrivato a comprendere la necessità di stabilire il livello di astrazione (LdA) per dare le risposte più adatte a una domanda. Ma dopo di quello mi sono perso del tutto: per esempio la differenza tra la filosofia costruzionista propugnata da Floridi e il costruttivismo mi resta ignota. L’ultimo capitolo è dedicato a incensare Alan Turing come capostipite della “quarta rivoluzione” (dopo Copernico, Darwin e Freud); non che Turing abbia fatto filosofia, ma del resto Floridi non apprezza Freud se non come archetipo per la terza rivoluzione; almeno con Turing c’è un apprezzamento di base. In definitiva resta il mio solito problema dell’incapacità di comprendere la filosofia…
Ultimo aggiornamento: 2021-06-10 18:14
Come costruire la biblioteca di Babele (libro)
Il sottotitolo di questo libro (Renato Giovannoli, Come costruire la biblioteca di Babele , Medusa 2015, pag. 118, € 14, ISBN 978-88-7698-327-6) è illuminante: “a dispetto degli errori di Borges”. La borgesiana biblioteca di Babele infatti non funziona da un punto di vista architetturale, né con la versione originale in cui le stanze esagonali avevano una sola uscita né in quella emendata alcuni anni dopo in cui le uscite sono due. (E qui Giovannoli segnala che comunque la traduzione italiana di Lucentini è errata). Il libretto è una sorta di esercizio di stile, dove sono presentate le varie soluzioni proposte negli anni per salvare capra e cavoli e infine proposta quella ideata da Tommaso, figlio di Giovannoli e architetto, che ha ingegnosamente spostato le scale a chiocciola in modo tale da permettere una fruizione totale della Biblioteca. Ho scritto “esercizio di stile” perché non credo proprio che Borges fosse interessato a verificare la consistenza della struttura da lui ideata, e quindi applicare le stesse regole con cui Perec e Queneau giocavano non ha molto senso. Però il risultato è simpatico: insomma vale la pena di leggere il libro.