Archivi categoria: recensioni

_Numeri_ (libro)

[copertina] Come usuale, anche per la mostra Numeri che si sta tenendo in questi mesi nel Palazzo delle Esposizioni a Roma è stato preparato un “catalogo”. (Claudio Bartocci e Luigi Civalleri, Numeri : Tutto quello che conta da zero a infinito, Codice Edizioni 2014, pag. 202, € 25, ISBN 978-88-7578-453-9). Perché ho messo la parola “catalogo” tra virgolette? Semplice. Naturalmente si ritrovano testi e immagini del contenuto della mostra, ma questo libro è qualcosa di più, e secondo me può essere apprezzato anche da chi alla mostra non c’è andato. Bartocci e Civalleri hanno costruito un’opera che rende ancora più chiaro quanto presentato nelle sale romane: vale a dire che la matematica è certo un insieme di strutture e regole a prori, ma anche e soprattutto un’opera dell’uomo. Parlare di matematica umanistica può forse far ridere i più, ma credo che sia il termine più corretto: in fin dei conti calendari, pesi e misure, le stesse monete sono matematica messa in pratica, per non parlare degli strumenti come il regolo calcolatore o le macchine addizionatrici. Tutto questo viene spiegato senza scappare dalla notazione matematica, ma allo stesso tempo ricordandosi che essa è un mezzo e non un fine. Termino segnalando l’amplissima bibliografia, con la nota positiva che ogni sezione inizia indicando le “Letture” che permettono di sapere di più sul tema trattato; la grafica è infine davvero accattivante.

Ultimo aggiornamento: 2014-12-14 20:34

_Too big to know_ (libro)

[copertina] Giusto mezzo secolo fa, Umberto Eco scrisse un saggio che definì due grandi categorie in cui si può dividere l’umanità: gli apocalittici, quelli che ritenevano che la cultura di massa avrebbe portato solo guai, e gli integrati che invece erano ottimisti e pensavano che ci sarebbe stato un nuovo modo di vedere le cose. Con l’avvento del Web, le due categorie sono tornate a nuova vita: gli apocalittici sono quelli che pensano che la Rete darà il colpo di grazia alla nostra civiltà, mentre gli integrati scommettono su una nuova età dell’oro.
David Weinberger è sicuramente un integrato, come si può anche vedere da questo suo libro (David Weinberger, Too Big to Know : Rethinking Knowledge Now That the Facts Aren’t the Facts, Experts Are Everywhere, and the Smartest Person in the Room Is the Room, Wiley 2014 [2012], pag. 256, $ 16,99, ISBN 9780465085965). L’assunto di base di Weinberger è che il modello di conoscenza che abbiamo sviluppato nei millenni ora non funziona più, perché “c’è troppa roba” e non sappiamo come distinguere il grano dal loglio. Nema problema, però: la rete stessa ci aiuterà a trovare un nuovo metodo per organizzarci, e lo stiamo già vedendo. È davvero così? Mah. Gli assunti di base sono probabilmente veri, nel senso che nella gerarchia DIKW (data, information, knowledge, wisdom) proposta da Russell Ackoff ora abbiamo mandato in overflow non solo dati e informazioni, ma anche la conoscenza. Anche il dire che la soluzione è nei filtri è condivisibile: peccato però che non si sappia quali possano essere tali filtri – e chi ne avesse probabilmente li manterrebbe più segreti della formula della Coca-Cola – e soprattutto Weinberger non dà risposte chiare: i metadati per esempio aiutano sicuramente i computer a processare l’informazione, ma visto che li dobbiamo creare noi umani il problema viene semplicemente spostato. Allo stesso modo, l’affermare “la persona più intelligente della stanza è la stanza stessa” è un bello slogan, ma non spiega come poter sfruttare l’intelligenza collettiva della gente e soprattutto distinguere gli esperti da chi esperto non è. In definitiva, leggete il saggio ma non lasciatevi troppo suggestionare!

Ultimo aggiornamento: 2014-12-06 23:11

_La musica dell’irrazionale_ (ebook)

[copertina]Dopo La musica dei numeri Flavio Ubaldini torna a parlarci della scuola pitagorica con un altro ebook della collana Altramatematica (che potete come al solito acquistare su Amazon, BookRepublic o altri store). Come dovrebbe essere chiaro dal titolo, La musica dell’irrazionale racconta della scoperta dei numeri irrazionali, e ha come protagonisti principali Pitagora e Ippaso. La parte matematica, che contiene sia la dimostrazione “classica” dell’irrazionalità della diagonale del quadrato con il suo lato che la probabile vera dimostrazione partendo dal pentagono, è però immersa in un contesto più ampio, di sport (un po’), amore (pochissimo) e lotte di potere (parecchie: pensavate mica che nell’antica Grecia fossero tutti filosofi e non pensassero alle diatribe pratiche?). L’epilogo è in un certo senso spiazzante, e ci fa fare un balzo a volo d’uccello su due millenni e mezzo di storia della matematica.
Un’ultima curiosità: potrete finalmente scoprire qual è la musica degli irrazionali e capire perché dopo tutto Pitagora aveva ragione. Noi di #40kmate ce ne faccamo un baffo di Voyager!

Ultimo aggiornamento: 2014-12-10 19:05

_Imaginary Numbers_ (libro)

[copertina] Quanto si parla di matematica in letteratura? Non tantissimo, purtroppo. Però se uno va a cercare bene ci sono parecchi racconti di tema matematico; alcuni di questi sono stati raccolti da William Frucht in questa antologia (William Frucht (ed), Imaginary Numbers : An Anthology of Marvelous Mathematical Stories, Diversions, Poems, and Musings, Wiley 2000, pag. 352, $ 20, ISBN 9780471393412). Diciamolo subito: a volte Frucht ha barato. Nell’introduzione aveva detto che per quanto possibile avrebbe usato testi di autori non matematici di professione, sennò sarebbe stato troppo facile: ma nell’antologia troviamo un capitolo di The Planiverse di A.K. Dewdney e uno da Gödel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter che tecnicamente sono saggi scientifici, anche se non matematici in senso stretto né di autori matematici in senso stretto. Però questa non è una pecca, di per sé, perché permette di avere uno sguardo più ampio sulla “letteratura matematica”. Ci lamentiamo tanto delle due culture separate e poi non vogliamo metterle insieme quando ne abbiamo la possibilità?
Come ogni analogia che si rispetti, il libro contiene di tutto: prosa e poesia, fantascienza e letteratura “ufficiale”, Nobel come la Szymborska e non-Nobel come Borges, e anche due autori italiani: Italo Calvino e Tommaso Landolfi, che è un po’ buffo leggere in traduzione inglese; a proposito di traduzioni, ho scoperto il romanzo distopico del russo Evgenij Zemjatin “We”, una delle fonti per 1984 di Orwell, e che fu pubblicato nella lingua originale più di sessant’anni dopo la sua stesura. Se siete abbastanza ferrati nella lingua di Albione,la raccolta è una lettura piacevole.

_Comics&Science @ CERN – OraMai_ (libro)

[copertina]Per il secondo anno il CNR sfrutta l’occasione di Lucca Comics per pubblicare un fascicolo della serie “Comics&Science, questa volta legato alla fisica e soprattutto al CERN (Tuono Pettinato e CERN, Comics&Science @ CERN – OraMai CNR Edizioni 2014, pag. 48, € 6, ISBN 9788880801474).

Il punto forte – ricordo che “Comics” nel titolo sta prima di “Science” – è il fumetto “OraMai” di Tuono Pettinato, che racconta del tempo con una serie di acculturate citazioni che probabilmente non sono riuscito a cogliere tutte. Ma ci sono poi anche tutti i resoconti sul Cern, scritti da fisici (Antonella Del Rosso e Amedeo Balbi, per esempio) e fumettisti che hanno fatto una gita turistica a Ginevra. Paradossalmente il pezzo che mi è piaciuto di meno è quello di Stefano Pisani, che di solito è un ottimo satirista ma stavolta mi è sembrato meno ispirato del solito: secondo me è perché da buon matematico si trova a disagio con la fisica.
La formula continua ad essere vincente, secondo me: questo è un ottimo modo per riuscire ad avvicinare la gente alla scienza in maniera non noiosa. Diciamo solo che avrei preferito che i fumettisti avessero parlato, più che della gita turistica, di quali spunti fossero venuti loro in mente….

Ultimo aggiornamento: 2014-11-24 16:39

_La scienza sotto l’ombrellone_ (libro)

[copertina] Avete presente quei libri classificati tra le cosiddette “letture estive”? Bene, questo libro (Andrea Gentile, La scienza sotto l’ombrellone, Codice 2014, pag. 192, € 18, ISBN 978-88-7578-438-6) è sì “estivo” ma per tutta un’altra ragione. Lo spunto da cui il libro parte è quello di una bella giornata passata in spiaggia; ma in realtà questo è un testo di divulgazione scientifica, sempre leggera ma non per questo tirata via, su temi di fisica, chimica, biologia. L’idea di mettere insieme scienze diverse, in un libro tutto colorato – se vi foste chiesti come mai il prezzo è più alto della media, ora lo sapete – secondo me è vincente: se leggi un pezzo divulgativo non lo fai per studiare ma per conoscere qualcosa di nuovo, e sentire parlare di tanti temi diversi permette di conoscere più cose e soprattutto di vedere come la scienza sia comunque qualcosa di armonico, e non una mera raccolta di informazioni che possono essere più o meno utili.
I capitoli del libro sono inframmezzati da riquadri contenenti curiosità varie e approfondimenti legati ai temi trattati, permettendo così ai curiosi di scoprire ancora cose nuove. D’accordo, forse novembre non è stato il mese migliore per leggerlo, ma diciamo che mi sono portato avanti con il lavoro… Il testo è altamente consigliato!

Ultimo aggiornamento: 2015-05-03 19:11

_Matematica e gioco d’azzardo_ (ebook)

[copertina]Anche se a volte non ci credereste – tipo il mese scorso, quando sono stati pubblicati i miei raccontini di fantascienza – la collana Altramatematica di 40k ha serissime intenzioni, e soprattutto vuole parlare di matematica a 360 gradi. Non è pertanto un caso che l’uscita di questo mese parli di un tema molto importante, la sindrome di dipendenza dal gioco di azzardo. In Matematica e gioco d’azzardo (lo trovate su Amazon, Bookrepublic e negli altri store) Spartaco Mencaroni e Roberto Zanasi si sono alleati per taccontare cosa succede quando si gioca d’azzardo. Il primo, che è medico, spiega come funziona la fisiologia umana e perché ci sono persone più predisposte di altre a passare dal gioco come momento di svago al gioco come necessità quasi fosse una droga (e i recettori attivati sono gli stessi…); il secondo, che è matematico, fornisce gli strumenti necessari per capire come mai l’unico modo per essere certi di vincere è stare dalla parte del banco. Nel testo si parla anche di due associazioni che aiutano chi soffre di dipendenza dal gioco a disintossicarsi: l’informazione è la prima cosa da fare per liberarsene, e speriamo che questo librino permetta di aggiungere un piccolo tassello informativo!

Ultimo aggiornamento: 2014-11-12 15:09

_Caso, probabilità e complessità_ (libro)

[Copertina] Mentre cercavo informazioni su dove poter trovare questo libro (Angelo Vulpiani, Caso, probabilità e complessità, Ediesse 2014, pag. 224, € 12, ISBN 978-88-230-1906-5) ho scoperto che la casa editrice Ediesse è… della CGIL. E in effetti il colophon riporta che “la presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo” – immagino pecuniario – di Unipol, che certo è interessata al tema ma è anche parte della stessa galassia… Se qualcuno se lo stesse chiedendo, la mia è una semplice curiosità, unita all’apprezzamento per l’avere prodotto un testo divulgativo, e non una noiosa relazione degli atti di chissà quale convegno.

Ma veniamo al testo. Vulpiani è fisico di formazione, e la cosa si nota facilmente vedendo come spesso usi nomi tecnici di quantità che saranno definite solo varie pagine dopo, oltre ad avere un’insana passione per le formule che fortunatamente sono relegate nelle sezioni in grigio. Il libro è però molto utile anche senza fermarsi a leggere le formule, perché dà un’introduzione ai temi di probabilità e complessità piu legata al capire da dove e perché arrivano questi concetti che alle regole d’uso: insomma non è un libro di testo ma proprio un manuale divulgativo, una di quelle cose di cui abbiamo in effetti un gran bisogno per avvicinare la matematica alla gente. Caratteristica fondamentale è la serie di dialoghi fittizi che presentano i vari capitoli: quello che mi ha divertito di più è la chiacchierata tra cliente e gestore, che è contento se si gioca al lotto ma allo stesso tempo cerca di convincere il cliente che il gioco è sempre in perdita! A chi è ancora dubbioso, temendo (ingiustamente…) l’aridità della materia, segnalo che Vulpiani ha un approccio molto militante, sin dall’introduzione; le parti più matematiche sono così inframmezzate da considerazioni sociologiche spesso espresse senza peli sulla lingua. Peccato solo per qualche refuso nel testo.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-08 21:06