Archivi categoria: recensioni

_Winning Solutions_ (libro)

[copertina]Le gare di matematica, quando si arriva a livello universitario o comunque alla fine delle superiori, sono un massacro. Peggio ancora: per risolvere quei problemi occorre conoscere una serie di minuzie che non hanno molto a che are con quello che si studia a scuola. Fin qua non c’è nulla di male: ciascuno ha il diritto di divertirsi come vuole, finché non fa male agli altri. Io mi diverto (anche) così, e quindi ogni tanto cerco qualche libro che mi insegni nuovi trucchi. In questo caso (Edward Lozansky e Cecil Rousseau, Winning Solutions, Springer 1996, pag. 260, $89.99, ISBN 9780387947433) però il risultato mi pare deludente. Il punto non è che io mi sia perso nel capitolo sulla combinatorica: questo mi succede praticamente sempre, perché non sono poi così bravo e sicuramente non mi impegno abbastanza. Il problema è che mi pare che questo libro non sia né carne né pesce. Sembrerebbe in effetti che ci sia un fil rouge all’interno dei capitli, ma io non sono riuscito a seguirlo, a differenza per esempio di The Art and Craft of Problem Solving di Paul Zeitz. Risulta migliore la parte di esercizi proposti alla fine dei singoli paragrafi, che è accompagnata alla fine del testo da molti hint: ma a questo punto sarebbe stato meglio rivedere del tutto l’impostazione del libro e inserire la parte esplicatoria come note a lato degli esercizio. In definitiva, un bah.

Ultimo aggiornamento: 2015-01-10 22:17

_Regine d’Ebano_ (libro)

No, non è che il mio giudizio su questo libro (Paolo Pobbiati, Regine d’Ebano, Ilmiolibro 2014, pag. 352, € 5,99, ISBN 9788891080790) sia stato influenzato dal banale fatto che uno dei personaggi sia liberamente (ma esplicitamente…) ispirato a un matematto di vostra conoscenza. Il punto è che il racconto – anzi, i due racconti, uno storico ambientato alla fine del Settecento in Etiopia e uno di fantasia contemporaneo, che si intrecciano tra loro – è davvero coinvolgente. Pobbiati in Etiopia c’è stato e anche a lungo, e lo si vede bene nelle descrizioni; a prima vista si può pensare che la storia segua le linee dei romanzi di Dan Brown, ma la grande differenza sta nel contesto. Il mondo odierno non è un semplice palcoscenico dove rappresentare le avventure dei protagonisti, ma è davvero reale. Chissà, forse la “clavicola” tanto cercata e di cui si narra nelle cronache dell’epoca esiste davvero… chi lo può sapere? Chi vuole saperne di più può poi leggere il sito dedicato.
Una lettura davvero appassionante per chi ama i romanzi d’avventura.

Ultimo aggiornamento: 2015-01-06 18:40

_Come fu che Babbo Natale sposò la Befana_ (libro)

[copertina]Come tutti i libri di Andrea Vitali, anche questo (Andrea Vitali, Come fu che Babbo Natale sposò la Befana, Mondadori 2013, pag. 125, € 9,90, ISBN 9788837096588) è un racconto lungo ambientato nel paesino sul lago, in un tempo non meglio identificato che a me pare tanto intorno alla metà del Novecento. Però ci sono alcune differenze! Per esempio, questo libro è pubblicato da Mondadori e non da Garzanti; e soprattutto questa è una favola di Natale.
In qualche punto a mio parere Vitali si è un po’ lasciato al leziosismo; ma generalmente direi che è riuscito molto bene a rendere l’atmosfera natalizia, pur in un contesto del tutto diverso da quello che ci si può immaginare (occhei, c’è la neve ed è quasi Natale, ma nulla più). Come ogni favola naturalmente finisce bene: in fin dei conti lo dice già il titolo, no?
L’unico mio dubbio è se sia una favola per bambini piccoli (i miei cinquenni l’hanno snobbata): secondo me è più un racconto per bimbi più grandicelli, come dei resto i protagonisti della storia.

Ultimo aggiornamento: 2015-01-05 21:16

_Mathematical Puzzles for the Connoisseur_ (libro)

[copertina] La quarta di copertina di questo vecchio libro (Peter Maurice Holland Kendall e Gerry Michael Thomas, Mathematical Puzzles for the Connoisseur , Thomas Y. Crowell 1962, pag. 161) racconta

“Quasi tutti i libri di problemi matematici pubblicati oggi sottovalutano pesantemente l’intelligenza del loro pubblico. Il lettore non si diverte più con i semplici giochini con le monete o i fiammiferi, né vuole vedere problemi puramente matematici in natura, come quelli che si possono trovare in un qualunque libro di scuola. Abbiamo tentato di produrre un libro di problemi che si situano a metà tra questi due estremi”.

Ci sono riusciti? Mah. Alcuni dei problemi sono effettivamente carini, e devo dire che ce ne sono pochi di “riciclati”, il che non è certo così comune. Però parecchie sezioni, come quella dei crucinumeri, oggi non sono più di moda; non parliamo poi dei problemi di carte e scacchi che ormai fanno parte di una categoria completamente separata. Detto tutto questo, è sempre abbastanza interessante vedere cosa succede con i vari approcci storici alla matematica ricreativa :-)

Ultimo aggiornamento: 2015-01-11 13:44

_Anche meno_ (libro)

[copertina] Stefano Bartezzaghi è sempre stato un attento osservatore della “lingua italiana pratica”, quella insomma che viene (ab)usata ogni giorno: nelle sue rubriche non si contano gli esempi di quelle che chiama frasi matte, più o meno volute. In questo libro (Stefano Bartezzaghi, Anche meno : Viaggio nell’italiano low cost, Mondadori 2013, pag. 208, € 17, ISBN 978-88-04-63358-7) però entra in prima persona nel tema: non nel senso di presentare i suoi malapropismi (toh, ho scoperto che la parola non è attestata sul De Mauro…) quanto nel raccontare come lui vede cosa succede con la nostra lingua. Tenete presente che Bartezzaghi non è affatto un prescrittivista: possono non piacergli certi costrutti, ma il suo principio è che una volta che sono tanti a usarli essi entrano a far parte della lingua, e da lì non ne escono più. C’è un punto in cui racconta del perché i vocabolari guardano sempre all’indietro che spiega più di tante altre cose come si evolve la lingua…
Il libro è divertente, ma non è quello il suo pregio principale: come dicevo sopra, la cosa che mi è piaciuta di più è stato il rivedere piccoli e grandi tic linguistici sotto una luce nuova e soprattutto unitaria. Credo che chiunque ami le parole dovrebbe almeno dare un’occhiata al testo!

Ultimo aggiornamento: 2014-12-20 23:51

_Numeri_ (libro)

[copertina] Come usuale, anche per la mostra Numeri che si sta tenendo in questi mesi nel Palazzo delle Esposizioni a Roma è stato preparato un “catalogo”. (Claudio Bartocci e Luigi Civalleri, Numeri : Tutto quello che conta da zero a infinito, Codice Edizioni 2014, pag. 202, € 25, ISBN 978-88-7578-453-9). Perché ho messo la parola “catalogo” tra virgolette? Semplice. Naturalmente si ritrovano testi e immagini del contenuto della mostra, ma questo libro è qualcosa di più, e secondo me può essere apprezzato anche da chi alla mostra non c’è andato. Bartocci e Civalleri hanno costruito un’opera che rende ancora più chiaro quanto presentato nelle sale romane: vale a dire che la matematica è certo un insieme di strutture e regole a prori, ma anche e soprattutto un’opera dell’uomo. Parlare di matematica umanistica può forse far ridere i più, ma credo che sia il termine più corretto: in fin dei conti calendari, pesi e misure, le stesse monete sono matematica messa in pratica, per non parlare degli strumenti come il regolo calcolatore o le macchine addizionatrici. Tutto questo viene spiegato senza scappare dalla notazione matematica, ma allo stesso tempo ricordandosi che essa è un mezzo e non un fine. Termino segnalando l’amplissima bibliografia, con la nota positiva che ogni sezione inizia indicando le “Letture” che permettono di sapere di più sul tema trattato; la grafica è infine davvero accattivante.

Ultimo aggiornamento: 2014-12-14 20:34

_Too big to know_ (libro)

[copertina] Giusto mezzo secolo fa, Umberto Eco scrisse un saggio che definì due grandi categorie in cui si può dividere l’umanità: gli apocalittici, quelli che ritenevano che la cultura di massa avrebbe portato solo guai, e gli integrati che invece erano ottimisti e pensavano che ci sarebbe stato un nuovo modo di vedere le cose. Con l’avvento del Web, le due categorie sono tornate a nuova vita: gli apocalittici sono quelli che pensano che la Rete darà il colpo di grazia alla nostra civiltà, mentre gli integrati scommettono su una nuova età dell’oro.
David Weinberger è sicuramente un integrato, come si può anche vedere da questo suo libro (David Weinberger, Too Big to Know : Rethinking Knowledge Now That the Facts Aren’t the Facts, Experts Are Everywhere, and the Smartest Person in the Room Is the Room, Wiley 2014 [2012], pag. 256, $ 16,99, ISBN 9780465085965). L’assunto di base di Weinberger è che il modello di conoscenza che abbiamo sviluppato nei millenni ora non funziona più, perché “c’è troppa roba” e non sappiamo come distinguere il grano dal loglio. Nema problema, però: la rete stessa ci aiuterà a trovare un nuovo metodo per organizzarci, e lo stiamo già vedendo. È davvero così? Mah. Gli assunti di base sono probabilmente veri, nel senso che nella gerarchia DIKW (data, information, knowledge, wisdom) proposta da Russell Ackoff ora abbiamo mandato in overflow non solo dati e informazioni, ma anche la conoscenza. Anche il dire che la soluzione è nei filtri è condivisibile: peccato però che non si sappia quali possano essere tali filtri – e chi ne avesse probabilmente li manterrebbe più segreti della formula della Coca-Cola – e soprattutto Weinberger non dà risposte chiare: i metadati per esempio aiutano sicuramente i computer a processare l’informazione, ma visto che li dobbiamo creare noi umani il problema viene semplicemente spostato. Allo stesso modo, l’affermare “la persona più intelligente della stanza è la stanza stessa” è un bello slogan, ma non spiega come poter sfruttare l’intelligenza collettiva della gente e soprattutto distinguere gli esperti da chi esperto non è. In definitiva, leggete il saggio ma non lasciatevi troppo suggestionare!

Ultimo aggiornamento: 2014-12-06 23:11

_La musica dell’irrazionale_ (ebook)

[copertina]Dopo La musica dei numeri Flavio Ubaldini torna a parlarci della scuola pitagorica con un altro ebook della collana Altramatematica (che potete come al solito acquistare su Amazon, BookRepublic o altri store). Come dovrebbe essere chiaro dal titolo, La musica dell’irrazionale racconta della scoperta dei numeri irrazionali, e ha come protagonisti principali Pitagora e Ippaso. La parte matematica, che contiene sia la dimostrazione “classica” dell’irrazionalità della diagonale del quadrato con il suo lato che la probabile vera dimostrazione partendo dal pentagono, è però immersa in un contesto più ampio, di sport (un po’), amore (pochissimo) e lotte di potere (parecchie: pensavate mica che nell’antica Grecia fossero tutti filosofi e non pensassero alle diatribe pratiche?). L’epilogo è in un certo senso spiazzante, e ci fa fare un balzo a volo d’uccello su due millenni e mezzo di storia della matematica.
Un’ultima curiosità: potrete finalmente scoprire qual è la musica degli irrazionali e capire perché dopo tutto Pitagora aveva ragione. Noi di #40kmate ce ne faccamo un baffo di Voyager!

Ultimo aggiornamento: 2014-12-10 19:05