Loris Marcovati mi ha segnalato questo articolo del Sole-24 Ore (versione archiviata) che racconta come Facebook abbia “ridefinito il tempo” (e passi, sappiamo tutti che i titoli non sono rappresentativi del contenuto). Ma quando si legge «In termini matematici, 24 Fps (Frame per second) vuol dire che ogni fotogramma ha una lunghezza approssimativa di 0.0416666666666666 secondi o 4,166666666 nanosecondi» ci si chiede se qualcuno ha idea che (a) un nanosecondo è un miliardesimo di secondo, non un centesimo; (b) se decidi di usare il punto anziché la virgola decimale continui a farlo anche due parole dopo; (c) che mettere un po’ di numeri 6 a caso – sono anche diversi tra i due – non dà nessuna idea al lettore – io per esempio avrei scritto “0,041666… con il 6 periodico”. Il tutto in un articolo della sezione “scientifica”.
Capisco che al Sole-24 Ore siano abituati ai numeri interi o al limite ai centesimi, ma sarebbe poi bastato tradurre la prima frase dell’articolo originale, come Lele Forzani nota, per far capire qual è l’idea del flick: la più piccola unità di tempo maggiore di un nanosecondo per cui i formati audio e video comuni siano tutti formati da un multiplo intero di (mille) flick in modo da poter fare i conti in aritmetica intera e non a virgola mobile, che porta spesso a inesattezze di arrotondamento.
Ah, no: in effetti Luca Tremolada deve averlo tradotto, l’articolo. Matt Weinenberg scrive infatti su Business Insider (quello vero americano, non la versione de noantri) la frase «at a nice, even number», e qui abbiamo «un numero pulito, pari, senza virgole». Il caso è chiuso.