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Come fare le parlamentarie

Io capisco chi afferma che avere le preferenze nelle elezioni fa sì che i candidati che vogliono, fortissimamente vogliono essere eletti spendano un sacco di soldi in campagna elettorale. (Che poi ci siano anche i rischi per i vecchi tromboni di essere trombati non lo si dice ma lo si sa). Non mi sembra però che la soluzione che stiamo adottando adesso per le politiche, cioè il Porcellum, sia poi così valida, se non per i vecchi tromboni di cui sopra. Abbiamo visto cosa è successo alle Parlamentarie M5S. Ma ci sarebbe un altro sistema? Beh, io una bozza di idea ce l’avrei. È solo una bozza, perché per esempio non prende in considerazione come selezionare l’elettorato attivo (insomma chi vota: i candidati saranno bene i partiti a sceglierseli, no?), ma ha il vantaggio di essere relativamente semplice.
I candidati candidati (scusate il gioco di parole) hanno un certo numero di giorni di tempo per recuperare un determinato numero di firme di appoggio da parte dei cittadini. Una persona può votare un solo candidato (per partito, a meno che i partiti non si accordino per mettere in comune le basi dati… ma non so perché la cosa mi pare alquanto improbabile). Terminata la raccolta firme, si sorteggia tra i vari candidati, ed eventuali aggiunte dalle segreterie) le posizioni in lista e gli eventuali esclusi per overbooking. Il sorteggio può tranquillamente essere pubblico e trasparente: basta per esempio associare ai candidati candidati un numero da 1 a 90 e aspettare la successiva estrazione del lotto. In teoria si potrebbe dare a chi raccoglie più firme una maggiore chance, ammesso di usare una funzione sublineare (nel senso che se hai raccolto il doppio del minimo di firme non hai due possibilità ma solo 1.4, se hai raccolto il quadruplo del minimo hai due possibilità e non quattro… insomma, non deve valere la pena raccogliere troppe firme, altrimenti ritorniamo al problema iniziale dei candidati che pagano per ottenere il posto ancorché non certo) ma sono dell’idea che semplice è bello, e quindi non complico troppo le cose.
Certo, non si potrebbe avere un parlamento di yesmen, e quindi la probabilità che un qualche partito sfrutti quest’idea è virtualmente nulla. Però almeno parlarne un poco…

Ultimo aggiornamento: 2012-12-13 07:00

Roulette italica

Berlusconi tira la corda, e cerca di lasciare appeso il governo per poter fare una campagna elettorale tutta contro il cattivissimo governo che hanno sostenuto per un anno. Monti taglia la corda: non nel senso di scappare, ma di annunciare le proprie dimissioni (non è una novità, è quello che fece Silvio l’anno scorso). Napolitano a questo punto dovrebbe anche dimettersi in anticipo, visto che non voleva essere lui a dare il nuovo incarico di governo (ma magari adesso cambia idea, visto che non c’è più l’ingorgo istituzionale). E se vuole fare l’ultimo sgambetto a Berlusconi, indirà le elezioni a febbraio con la scusa che non bisogna perdere tempo, il tempo che servirebbe al PdL per raccogliere le macerie. Ma magari Berlusconi e Maroni riescono a recuperare i cocci della loro ex-maggioranza e formare un governo elettorale nel più becero significato del termine…
E in mezzo a tutto questo ci siamo noi.

Ultimo aggiornamento: 2012-12-10 07:00

Parlamentarie

Ieri è terminata la sessione di voto online per la scelta dei candidati alle prossime politiche per il MoVimento 5 Stelle, tra varie polemiche che non sto a riportare perché non sono un mio problema… anche perché dal mio punto di vista ci vuole un minimo di fiducia e quindi accettare che i voti siano gestiti internamente e non da una terza parte, esattamente come lo si fa per il centrosinistra (e non lo si fa per il centrodestra solo perché loro le primarie non le fanno). Una di queste polemiche però ha per me un certo senso, ancorché teorico – non simpatizzando per il M5S, non credo di avere voce in capitolo sulle loro scelte.
Leggete questo articolo, fate le tare necessarie (per esempio, sono anni che tra Bono e Bertola c’è un, diciamo, “intenso confronto dialettico”), e restate sul nocciolo della questione. Il principio “niente pubblicità a pagamento per i candidati” è sensato, anche se non so come possa essere applicato completamente: ma immaginiamo che si riesca a riconoscere anche i pagamenti surrettizi. Però che senso ha lamentarsi contro le “raccomandazioni” – positive o negative – degli altri esponenti, o se per questo di una qualunque altra persona? O si ritiene che i simpatizzanti siano così stupidi da seguire pedissequamente i consigli di qualcuno, oppure si è convinti che basti un video e un’autopresentazione per potersi fare un’idea su decine e decine di persone.
Naturalmente c’è anche una terza ipotesi, un po’ più cattiva: riuscire a scegliere persone assolutamente a caso, eliminando a priori chiunque dimostri iniziativa personale. Perfettamente in linea con il Pensiero Grilliano, un po’ meno con l’articolo 67 della Costituzione…

Ultimo aggiornamento: 2012-12-07 18:37

Quaqquaraquà

Ora che sono finite le primarie del centrosinistra, posso lamentarmi ad alta voce per la figura da cioccolatai che hanno fatto con tutta la storia del regolamento e delle millanta circolari di interpretazione.
Premessa: non esiste un diritto di voto per le primarie, a differenza delle elezioni nelle quali basta avere l’età e non aver perso i diritti civili. Nulla di strano pertanto che ci siano dei paletti, non tanto i due euro per votare quanto la firma all’Appello di Sottoscrizione e l’iscrizione alla lista degli elettori. E visto che c’erano tre settimane per preiscriversi, oltre a poterlo fare contestualmente alla votazione, non c’era nulla da aggiungere. Una votazione a doppio turno è un’unica votazione: il corpo elettorale non può cambiare da un turno all’altro. (Esempio pratico: le elezioni comunali. Se guardate qui, si può leggere che «Sono elettori tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età entro il primo
giorno della elezione.»
Chi i diciott’anni li compie tra l’elezione e il ballottaggio aspetta un turno.
Dunque, se il regolamento si fosse limitato all’articolo 3, comma 3: Per esercitare il diritto di voto il/la cittadino/a deve sottoscrivere il pubblico Appello di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi iscriversi all’Albo delle elettrici e degli elettori, a partire dal ventunesimo giorno precedente il giorno delle elezioni – ossia dal 4 al 25 novembre 2012 – nelle sedi stabilite dal Coordinamento provinciale, versando a copertura delle spese organizzative un contributo di almeno due euro. non ci sarebbe stato nulla di male. Avrebbero potuto votare al secondo turno solo coloro che si erano iscritti entro il 25 novembre, che avessero o no votato al primo turno. Invece no: l’articolo 14 comma 4 recita «Possono altresì partecipare al voto [del ballottaggio, Nd.mau.] coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori».
Praticamente c’è il principio “teniamoci da parte una gabola”: principio che poteva avere senso se non ci fosse stata la preiscrizione, ma che perde di ogni validità viste le tre settimane di finestra temporale possibile. È chiaro che se lasci una fessura c’è subito chi è pronto a cercare di scassinare l’ingresso; e la risposta al tentativo di scasso è stata una sequela di circolari e controcircolari che per quanto mi riguarda significa una sola cosa. Abbiamo avuto non so quanti anni di incompetenti nemmeno capaci di scrivere leggi chiare e comprensibili; rischiamo di avere altri incompetenti nemmeno capaci di scrivere leggi chiare e comprensibili. Allegria.

Ultimo aggiornamento: 2012-12-03 11:39

la giustifica

Come scrissi, non ho votato domenica alle primarie del centrosinistra, né voterò domenica prossima al ballottaggio. Però in queste settimane, e soprattutto in questi ultimi giorni, è davvero impossibile non sentire tutti i litigi, che arrivano a livelli surreali come nei commenti qui: «Quindi presentatevi al seggio e pretendete di votare. E se ve lo negano fate casino, al limite si chiamano i Carabinieri.»
C’è però una cosa che non riesco proprio a capire a proposito dei pianti greci di coloro che stanno disperatamente tentando in tutti i modi di iscriversi via internet per il ballottaggio e si lamentano di dover “portare la giustificazione”. Se io facessi parte del comitato organizzatore delle primarie, non mi interesserebbe sapere perché tu domenica non sei potuto andare a votare. Però mi piacerebbe sapere com’è che adesso hai trovato il tempo di compilare il modulo online e nelle due settimane passate la cosa ti era stata impossibile. Compilare il modulo non costava nulla e non ti obbligava certo a votare al primo turno. Cos’è, sei stato folgorato sulla via di Lastra a Signa?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-30 16:57

primarie, tristi e solitarie

Fortuna che c’erano solo cinque nomi tra cui scegliere… mentre sto scrivendo non si conoscono ancora i dati definitivi delle primarie del centrosinistra, e quindi faccio la mia analisi del voto su numeri che magari sono farlocchi… spero di no, perché altrimenti avrei perso dieci minuti della mia vita per nulla.
Passano il turno Bersani e Renzi. Se quello era il risultato che ci si aspettava, forse molti non erano convinti che il divario fosse sui dieci punti percentuali… e lo staff di Renzi, in questo sicuramente berlusconiano, in effetti continua ad affermare che i dati definitivi saranno molto diversi. Non so quanti voti porti questa tattica di sovrastimare sistematicamente le intenzioni di voto: secondo me nemmeno poi troppi in questo caso, visto che le cose non sarebbero poi cambiate più di tanto.
La percentuale di voti a Vendola, di poco sopra il 15%, mostra senza alcun dubbio che la sinistra in Italia non esiste più (non mi verrete a dire che il PD è un partito di sinistra, con tutta la buona volontà!). Chi sta nella sinistra antigovernativa – come si chiamano adesso? FdS? – è una infima minoranza; ma anche chi vuole una sinistra di governo, come appunto SeL, non è che stia tanto bene. In genere questo tipo di votazioni dovrebbe essere più amato dalle ali estreme, proprio perché servono a contarsi; non raggiungere il mezzo milione di puri e duri stoppa sicuramente le ambizioni del governatore della Puglia di poter contare un po’ di più.
Tabacci ultimo in classifica, nonostante il forte apporto dei Marxisti per Tabacci :-), è stata un’altra sorpresa almeno per me. Non so se la parte meno di sinistra del centrosinistra abbia deciso di far convergere le proprie forze sul sindaco di Firenze lasciando a terra lo stakanovista delle poltrone, ma è chiaro che l’uno-e-poco percento indica che almeno per quanto riguarda la coalizione con cui presentarsi alle politiche non vale molto la pena guardare a destra. Puppato? Non pervenuta. Da quello che ho sentito in giro, molti dei voti li ha presi in qualità di “quote rosa”, il che se ci pensate è una tristezza pari a quella dell’assenza delle quote rosa.
Resta da parlare dell’affluenza: tre milioni e 100 mila votanti sono un milione in meno di quelli che incoronarono Prodi nel 2005, ma sono comunque tantissimi. Forse è per quello che beppegrillo(tm) ha pensato bene di perculare chi è andato a votare…

Ultimo aggiornamento: 2012-11-26 14:53

incandidabile

Lo so, non sono cose da farsi così di venerdì mattina, però è un po’ che sto cercando di rimuginare su quanto il PresRep ha detto ieri a proposito di mariomonti(tm).
Come sapete, il valore letterale delle affermazioni dei PresRep (con l’eccezione del buonanima di Cossiga e in parte del buonanima di Scalfaro) è assolutamente privo di contenuto. Quello che conta insomma non è tanto cosa dice, ma quando e come lo dice. Ora, la frase «Mario Monti è senatore a vita: non si può candidare al Parlamento perché è già parlamentare» è lapalissiana: peccato che Napolitano finga di dimenticarsi che la (pessima) abitudine invalsa in questi ultimi anni e addirittura messa nero su bianco dal Porcellum è che partiti e coalizioni indichino il nome del proprio leader e candidato premier nel simbolo elettorale. Tanto per dire, beppegrillo(tm) sarà presumibilmente il candidato premier del M5S pur senza candidarsi, e su questo non c’è nulla di male: non vedo che ci sarebbe di strano se qualche gruppo vorrà fare una lista indicando Monti come premier.
Chiaramente la vera frase importante è quella successiva: «sicuramente in campagna elettorale sarebbe preferibile preservare una condizione di terzietà per il presidente del Consiglio». Tecnicamente è una palla, visto che (a) non siamo formalmente in campagna elettorale e (b) non mi pare proprio che in passato qualcuno si sia mai fatto di questi scrupoli (a destra perché c’era Silvio, a sinistra perché nessuno riusciva a sopravvivere per più di due anni). Resta dunque la domanda “e allora perché l’ha detto?”. Non credo che sia per paura che qualcuno tolga il sostegno al governo: ma a questo punto l’esegesi mi manca. Avete voglia di aiutarmi?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-23 11:46

42,5%

Tanto per cambiare, non sono affatto d’accordo con Alessandro Gilioli, che si lamenta del “super pacco” che Pdl, Udc e Lega avrebbero tirato a Bersani approvando un emendamento alla (ancora ben fumosa) legge elettorale che concederebbe il premio di maggioranza alle politiche solo alla coalizione che superasse il 42,5% dei voti. C’è solo una cosa che non mi piace: che in questo modo si rischierà di nuovo di fare i rassemblement come nel 2006 (13 liste con Prodi e 12 con Berlusconi), pur di raccattare ogni singolo voto. Direi però che stavolta questo non è il caso. Ma in generale voi vorreste davvero che una qualsivoglia coalizione che abbia raccolto il 30% dei voti rischi (si fa per dire) di quasi raddoppiarli con un premio di maggioranza che sarebbe arrivato al 25%?
È chiaro che la mossa della destra è dettata da mere ragioni politiche; altrimenti si sarebbe scelto un altro sistema, come per esempio assegnare come premio di maggioranza una quantità predefinita di seggi, chessò il 10%. Detto questo, perché mai io dovrei lamentarmi di una cosa solo a causa di chi l’ha proposta?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-07 14:04