Archivi categoria: politica

Fallacie logiche

Ieri Alessandro Gilioli ha “dimostrato” che non è affatto vero che governo e Quirinale sono due giochi separati, producendo tutta una serie di esempi a rinforzo della sua tesi.
Peccato che gli esempi si dividano tra “il governo andava in una certa direzione e il presidente è stato eletto per controbilanciare” (Segni, Ciampi), “il presidente seguiva il governo” (Saragat, Leone, Napolitano), “si era d’accordo” (Cossiga, Scalfaro), “contavano i risultati elettorali e non il governo (Pertini).
Così è abbastanza facile sostenere una tesi, vero?

Ultimo aggiornamento: 2013-03-29 09:31

non sporcarsi le mani

Tecnicamente beppegrillo(tm) ha ragione, quando afferma che «se l’Italia è senza governo (in realtà è in carica il governo Monti) ha però un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese». Occhei, adesso al governo manca il ministro degli esteri, ma il PresConsMin mariomonti$$ può tranquillamente tenersi l’interim: lo fece Silvio quando il governo era nella pienezza dei suoi poteri, non lo può fare lui che deve solo sbrigare gli affari correnti?
Il problema però mi pare un altro. Perché il Parlamento operi, occorre come precondizione che i parlamentari presentino disegni di legge. Non mi pare che i rappresentanti M5S stiano presentando disegni di legge. Quale sarebbe la loro idea? Che se li facciano e votino il piddì-con-o-senza-elle? E se e quando finalmente presenteranno questi disegni di legge, quale sarebbe la loro idea? Che vengano votati così come sono, perché loro sono la gente e la gente ha ragione?
(aggià, che stupido che sono, anzi: che servo della Ka$ta che sono!)

Ultimo aggiornamento: 2013-03-28 14:54

Strimma tu che strimmo anch’io

La parola di moda in politica in queste settimane è “streaming”. Parola usata a sproposito (per correttezza bisognerebbe parlare di “diretta streaming”, e addirittura il fatto che sia streaming è ininfluente); parola inglese – se ci fosse ancora Lui [*], si parlerebbe di “scorrente”, ne sono certo; parola che sembra dare chissà quale nobilità a discussioni al cui confronto le tribune elettorali condotte da Jader Jacobelli sembravano di un interesse estremo.
Però io sono un bastian contrario, e continuo a pensare che gli accordi si stipulano in pubblico ma si preparano in camera caritatis, con meno pressioni e più libertà di parola. Voi che ne pensate?
[*] Gabriele D’Annunzio. Che pensavate?

Ultimo aggiornamento: 2013-03-26 12:51

il mondo intorno a loro

(a) Io capisco che per i rappresentati pentastellati sia molto meglio leggere una dichiarazione e poi scappare.
(b) Capisco anche che per milioni di italiani sia difficile fare la somma dei voti alla Camera in Italia e nelle circoscrizioni estere, e quindi si possa affermare «Il Movimento 5 Stelle è stato il primo per numero di voti, la prima forza politica alle ultime elezioni» senza scoppiare a ridere.
(c) Ero convinto che i famosi venti punti di programma fossero usciti dopo le elezioni, ma quello è sicuramente un mio sbaglio.
(d) Monsieur de la Palisse si sarà rallegrato a sentir dire «Nel caso il Presidente della Repubblica accordi l’incarico a noi, il Movimento 5 Stelle presenterà un suo candidato alla Presidenza del Consiglio»: per la frase successiva «Il Movimento 5 Stelle attribuisce a questa richiesta un atto di estrema responsabilità nei confronti del paese» vale la stessa cosa che per il punto (b) qui sopra.
(e) Non entro nel merito delle richieste “o fate come vogliamo noi, oppure non giochiamo”. In fin dei conti ricordo perfettamente che quando avevo dodici anni facevo esattamente lo stesso, e infatti non giocavo mai con nessuno.
Ma a parte tutto questo, non sono riuscito proprio a capire quali sinapsi si siano attivate per portare il dinamico duo a sentenziare che la Presidenza della Camera e quella del Senato «sono stati oggetto di contrattazione e mercanteggiamento tra i partiti e non espressione del riconoscimento della volontà popolare». Alcuni partiti si sono presentati in coalizione a queste elezioni; questi partiti si sono votati i loro presidenti. Ne avevano la possibilità? Sì, perché avevano più voti degli altri anche se al Senato non avevano la maggioranza assoluta. Ne avevano diritto? Dipende da cosa intendiamo per “diritto”. Come scrissi, a un certo punto il diritto uno se lo prende. Ma “contrattazione e mercanteggiamento” questo se lo devono essere trovati in testa per colpa delle scie chimiche, è indubbio.

Ultimo aggiornamento: 2013-03-21 12:05

le palle del PD

Alla fine anche Bersani si deve essere stufato. Dopo aver tentato in ogni modo di convincere qualche altra forza a trovare un accordo, stanotte hanno tirato fuori dal cappello due nomi come Boldrini e Grasso che possono piacere o no (a me per esempio Grasso mica piace…) però sono sicuramente seri e non si possono definire “della ka$ta” (povero ex-segretario autoreggente Franceschini, lui ci sperava…).
Le risate non sono mancate nemmeno oggi, a partire dal M5S che ha detto che queste scelte sono merito loro. Certo, tecnicamente hanno costretto il PD a cambiare cavalli, ma mi sembra tanto di vedere il marito che per far dispetto alla moglie si evira. E immagino qualcuno di loro si prenderà anche il merito dei voti che l’ex procuratore capo antimafia ha preso in più rispetto alla somma PD+SEL: tanto non c’è limite alla faccia tosta.
Ma per le risate, già ieri c’è stato il siparietto di Monti che va da Napolitano per dirgli “guarda, lascio l’interim alla Cancellieri così vado a fare il presidente del Senato e il mese prossimo il PresRep”, e Nappy che risponde in punta di fioretto costituzionale “col cazzo!” (scusate il linguaggio, ma il babelfish mi si è rotto). Stessa risposta data da quel giovincello di Emilio Colombo (la bamba fa bene, inutile) a Calderoli che si era improvvisato fine giurista e aveva cercato di convincere che alla quarta (e ultima possibile) votazione per il Senato la maggioranza relativa richiesta non fosse in realtà così relativa.
Boh: comincio a vedere uno spiraglio per questa legislatura, speriamo.

Ultimo aggiornamento: 2013-03-16 18:26

il primo impeachment m5s?

(lo so, sto parlando troppo di politica e soprattutto troppo del MoVimento 5 Stelle. La cosa peggiore è che di per sé non ci guadagno nulla, visto che non c’è neppure un partito che mi rappresenti davvero, e figuratevi se io ho la tessera di qualche partito. Però ho il sacro furore di chi vuole mostrare le conseguenze logiche di certi assunti, perché sono convinto che in tanti non ci pensano. Ah: divertitevi con le analisi dei flussi, che saranno immagino farlocche come tutti i sondaggi di queste settimane)
Ho letto ieri che è già pronta una petizione online per ingiungere al neodeputato M5S Alessio Tacconi di dimettersi. Motivo? Ha violato il codice etico. Come? Semplice. Inviando pubblicità elettorale (era candidato all’estero, quindi con le preferenze) e soprattutto usando le tariffe postali agevolate: il tutto senza dire nulla agli altri candidati. Se preferite la fonte ufficiale (mentre scrivo change.org è giù) andate pure su beppegrillo.it.
Che dire? A parte la frase «La lettera contiene un programma elettorale non discusso ne votato e non fornisce al cittadino elettore la possibilità di conoscere il movimento e la totalità dei candidati facendo intendere che i candidati siano solo quelli presentati dalla lettera/volantino.» che fa ridere non tanto per il “né” senza accento quanto perché fa supporre che i simpatizzanti M5S non sappiano nemmeno guardare le schede elettorali per verificare i candidati, è chiaro che i petenti hanno ragione. Non so se chi si è candidato ha dovuto firmare una scrittura privata per sancire i suoi obblighi verso il MoVimento (e la cosa non mi stupirebbe affatto), ma sicuramente un comportamento del genere è contro tutta la filosofia M5S, a partire dall’uso di soldi pubblici (virtuali, ma pur sempre soldi) per la tariffa postale iperscontata – che io odio, leggi qui e qui – per arrivare soprattutto al Massimo Peccato Grillino: provare a immaginare di poter essere diversi dagli altri. Credo che molti votanti M5S siano pienamente d’accordo con questo concetto: a me fa semplicemente paura.

Ultimo aggiornamento: 2013-03-05 07:00

beppegrillo(tm) e l’articolo 67

I quotidiani odierni hanno raccontato di come Beppe Grillo oggi abbia tuonato contro l’articolo 67 della Costituzione, quello che afferma che i parlamentari non hanno vincolo di mandato. Vabbè, dando un’occhiata su Facebook ho visto che Giovanni Stinco ha riportato questo post, non più vecchio di due anni e mezzo fa, in cui il Vate di Sant’Ilario affermava esattamente l’opposto; ma in fin dei conti solo gli imbecilli e i morti non cambiano mai idea, soprattutto quando si scoprono in prima persona le conseguenze di tale idea. Su Friendfeed (sì, frequento troppi socialcosi) Braciola ha riportato un’interessante voce di Wikipedia dove si scopre che questa norma è nata con la Rivoluzione Francese e nel seguito è stata ripresa più o meno ovunque… tranne che negli stati comunisti :-)
Ma detto tutto questo, occorre dire che l’abolizione del vincolo di mandato avrebbe anche un senso… visto che abbiamo il Porcellum. Pensateci un attimo: con l’attuale legge elettorale italiana tu, o elettore, non stai votando una persona ma un partito. Quindi perché quella persona può agire diversamente dalle direttive del Partito? (e poi chiedetevi perché a mio parere il Porcellum sia la più immonda schifezza escogitata in questi sessantacinque anni di Repubblica Italiana)

Ultimo aggiornamento: 2013-03-03 21:57

beppegrillo(tm) aveva ragione

A sentire le affermazioni di alcuni tra i neoeletti parlamentari M5S, dalla senatrice che vuole tagliare il numero di deputati e senatori ma non sa esattamente quanti sono al deputato che se ne esce bello bello dicendo che a detta dell’articolo 94 non è affatto necessario che un governo ottenga la fiducia delle camere, mi tocca rivalutare il pensiero del Vate di Sant’Ilario. Grillo aveva perfettamente ragione quando impediva agli esponenti del partito di partecipare a talk show e simili: questo non perché la tv avrebbe stritolato i poveretti, ma perché i poveretti in questione non sanno affatto di che cosa stanno parlando.
A essere ottimisti, tra qualche mese magari avranno imparato l’abc della Costituzione: intanto però ce li troviamo a governarci, e non è che la cosa mi piaccia.

Ultimo aggiornamento: 2013-02-28 19:43