Archivi categoria: politica

blitz o non blitz?

Purtroppo non ho commentato in tempo utile questo articolo del Fatto, che spiegava come il governo Letta (il “governo del rimandare”) avrebbe in cantiere una riforma estiva che prevederebbe una deroga all’articolo 138 della Costituzione: quello che appunto regola come si può modificare la Costituzione stessa. In pratica si taglierebbero brutalmente i tempi per le modifiche: al momento occorrono quattro letture, con sei mesi di attesa tra le prime e le seconde, e un possibile referendum se non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi.
La mia sensazione è che tutto questo articolo sia stato inventato da quelli del Fatto. Purtroppo, come sempre capita con l’italica stampa, il giornalista non ha proprio pensato di mettere un link al ddl in questione, cosa che avrebbe tagliato la testa al toro: ma proprio per questo almeno in teoria non posso negare documentatamente la sua esistenza (e no, non perdo tempo per cercarlo). La cosa che mi ha stupito, però, è che a quanto pare non è possibile per la Corte Costituzionale procedere di ufficio, senza che il Parlamento, il Presidente della Repubblica o una delle parti di un processo faccia una richiesta specifica. Cambiare un articolo della Costituzione per legge ordinaria è incostituzionale: però il Parlamento potrebbe fare un golpe senza problemi. Niente male, vero?

Ultimo aggiornamento: 2013-07-03 15:44

la gggente che piace a beppegrillo(tm)

Se non siete di quelle parti, oppure non siete avidi lettori del blog di beppegrillo(tm), non ve ne sarete certo accorti: il prossimo sindaco di Pomezia sarà il pentastellato Fabio Fucci. Sempre per chi non è di quelle parti: Pomezia ha più di sessantamila abitanti, non è quindi esattamente un paesotto. Bene, come è nata questa vittoria? Lo si può intuire dai dati elettorali. Fucci ha più che raddoppiato il numero di consensi, nonostante un calo di quasi quindici punti percentuali nell’affluenza. Anche se il candidato sindaco del centrosinistra non avesse perso quasi 1500 voti tra il primo e il secondo punto, sarebbe stato asfaltato allo stesso modo. Credo di non andare troppo fuori strada se penso che buona parte dei settemila voti in più di Fucci arrivino da Pdl e Fratelli d’Italia, brutalmente estromessi dal ballottaggio: i loro elettori, pur di non ritrovarsi un’altra volta con un sindaco dell’odiato centrosinistra, sono andati in massa a votare per il grillino, ripetendo il modello-Parma dell’anno scorso. Non mi stupirei se qualcosa di simile accadesse a Ragusa tra due settimane, anche se lì la situazione mi pare molto più fluida.
Insomma, quand’è che il M5S riesce a vincere? Semplice: quando c’è un doppio turno, riesce ad arrivare al ballottaggio, e prende i cosiddetti “voti dell’odio” (sicuramente da parte della destra, bisognerebbe avere una controprova con la sinistra ma il caso non mi pare sia ancora capitato). Non un grande risultato politico… o forse sì, è il risultato in linea con i dettami del Vate di Sant’Ilario.

Ultimo aggiornamento: 2013-06-11 11:55

la vera protesta

Il Corsera è il primo a girare il coltello nella piaga, raccogliendo le poche dichiarazioni dei pentastellati: la più puccy è quella del cittadino parlamentare Di Battista, che spiega come «A livello locale c’è un forte voto clientelare che pesa. A molta gente che lavora nelle aziende pubbliche conviene votare così». Magari qualcuno gli potrebbe spiegare (a) che la stessa cosa varrebbe per le politiche e (b) che se un partito che vuole andare contro le clientele non riesce a fare breccia allora ha perso. Certo, uno zoccolo duro non banale di elettori M5S c’è: ma il boom delle politiche non si è ripetuto e non si ripeterà. Come scrissi dopo le regionali friulane, in molti si sono accorti che votare per beppegrillo(tm) non serve a fare nulla, e allora protesta per protesta tanto vale starsene a casa.
Ma la vera protesta è globale. Stavolta non ho dovuto fare la fatica di estrarre i flussi elettorali: almeno per Roma li trovate qui. Il centrosinistra ha più o meno retto sulla linea del Piave di febbraio (immagino con uno spostamento di voti via dal PD, ma non ho verificato); il centrodestra sta continuando a perdere, per l’ottima ragione che al miracolo italiano non ci crede nemmeno Berlusconi, figuriamoci gli elettori. (Che M5S abbia perso il 60% dei votanti è un loro problema, anche se non se ne accorgono)
p.s.: saltate il piagnisteo all’inizio del post di vb e tenetevi da parte i suoi quindici punti. Sarà interessante vedere se davvero il MoVimento virerà in quel modo oppure continueranno a seguire Crimi e i suoi ukase

Ultimo aggiornamento: 2013-05-28 12:21

Ma non basta Google?

Leggo da Mazzetta dell’appello dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane e per le Informazioni bibliografiche (www.iccu.sbn.it), che non dispone più dei finanziamenti necessari alla gestione del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). L’appello lo trovate qua: ai miei ventun lettori non penso sia necessario spiegare cos’è l’OPAC-SBN, ma forse questo post può essere letto da qualcun altro, e quindi due parole sono utili.
In Italia ci sono tante biblioteche. Non tutte hanno naturalmente gli stessi libri, non foss’altro che perché non avremmo spazio a sufficienza; quindi ognuna di esse deve fare un qualche tipo di scelta, che dipende dal pubblico della biblioteca stessa. Quando ero ragazzo io, ogni biblioteca aveva i suoi schedari: file di cassetti con una scheda scritta a macchina per libro, ordinate per autore e per classificazione Dewey. È poi nato uno standard che si chiama OPAC (On-line Public Access Catalogue), che fa la stessa cosa, anzi meglio, in elettronico; e man mano che le biblioteche convertivano in elettronico i loro cataloghi hanno anche pensato di metterli insieme, come per esempio hanno fatto le biblioteche lombarde. Migliaia di biblioteche in tutta Italia si sono poi accordate per fare un gigantesco catalogo elettronico unico: ora è possibile scoprire in quali biblioteche d’Italia si trova il libro che si sta cercando, e se si è fortunati anche ottenerlo con il prestito interbibliotecario. Quando si parla di possibilità di diffondere la cultura, l’OPAC-SBN è insomma uno strumento preziosissimo.
Tutto questo però non funziona da solo: occorrono persone che mantengano l’OPAC, e servono tra l’altro competenze non esattamente banali – e non automatizzabili – per fare un lavoro che sia utile per chi i libri li cerca. Detto in altri termini, non basta prendere Google e dirgli “toh, indicizzami questo”. Non servono tantissimi soldi: le macchine non devono essere supercomputer e anche il software è standard. Però bisogna pagare gli stipendi a chi queste cose le gestisce in pratica, e con gli ultimi tagli al Mibac soldi per loro non ce n’è più. Il guaio è che una biblioteca si vede, ed è facile spiegare cosa succede se non ci sono soldi; un OPAC non si vede, e quindi spiegarlo è più difficile. Iniziamo a parlarne un po’ tutti?
Aggiornamento: (h 20) Sembra che l’allarme stia rientrando almeno in parte, si veda qui.

Ultimo aggiornamento: 2013-05-21 07:00

furbizia occidentale

Avete presente quelle situazioni in cui tutto sembra andare bene, si è a un passo dalla meta e poi si butta via tutto per un errore marchiano dovuto alla troppa sicurezza? Bene, oggi ci è riuscita Ilda Boccassini, che nella requisitoria per il processo Ruby ha parlato della furbizia proprio orientale delle sue origini della giovane.
Tralasciamo che il Marocco è a occidente dell’Italia, tanto la geografia non la si studia più. Tralasciamo anche l’articolo del Giornale, che è stato aggiunto giusto per completezza visto che il lettore tipico di quel quotidiano probabilmente non trova nulla di strano nella frase. Il punto è che lo stereotipo “levantino = furbo di tre cotte” è così trito che resta semplicemente un boomerang. Boccassini poteva semplicemente dire che la ragazza è indubbiamente molto furba, e su questo non ci piove, senza provare a dare giustificazioni razziali. Il testo della requisitoria immagino sia preparato in anticipo: non c’è insomma nemmeno la (flebile) giustificazione di essere in mezzo a un comizio (anche se da come l’ha pronunciato direi che non è stato letto). E allora, perché?

Ultimo aggiornamento: 2013-05-13 14:57

fondi neri Mediaset

C’è una cosa che non mi torna molto nella condanna di Silvio Berlusconi per i fondi neri Mediaset. Ammetto di non aver letto le motivazioni dela sentenza (quella di primo grado: per l’appello lo so che non sono ancora state pubblicate, ma il fatto che lo saranno a brevissimo mi fa immaginare che ci sarà scritto qualcosa tipo “non sono apparse nuove prove difensive rilevanti” o giù di lì), e quindi non posso giudicare; ma magari qualcuno dei miei ventun lettori può farlo.
Partiamo dal presupposto che sia stato dimostrato oltre ogni dubbio che questi fondi neri ci siano stati: su questo punto non ho sentito insorgere contro le toghe dal drappo rosso né Berlusconi né i suoi difensori (o mi sono perso anche questo?). Riuscire ad associare questi fondi a Silvio implica però perlomeno dimostrare che sono stati usati da lui, e questo non mi pare affatto banale; altrimenti la responsabilità ricade su presidente e amministratore delegato. D’altra parte, se questa associazione è stata dimostrata, in effetti si può pensare che la legge del 1957 sull’ineleggibilità si possa effettivamente applicare a Berlusconi, il che significa che i possibili cinque anni di interdizione dai pubblici uffici sono il minore dei suoi problemi. Ribadisco: qualcuno è riuscito a capirci di più?

Ultimo aggiornamento: 2013-05-10 11:18

Governo Letta

Il mio giudizio personale sul governo Letta? Poteva andare peggio. Lo so, c’è molta gente che mi lincerà per questo commento, e la conosco anche bene – non sono necessariamente tra i miei ventun lettori. D’altronde, costoro si sarebbero anche lamentati di un governo PD-SEL-SC, e probabilmente anche di un governo PD-SEL; quindi non ha un grande senso considerare quello che dicono :-)
No, non è bello vedere Angelino agli Interni, o se preferite la Lorenzin alla Sanità – vabbè, vederla si può, pensarla un po’ meno. Non è nemmeno bello vedere questa proliferazione di ministri senza portafoglio – ma non c’era una legge che fissava il numero massimo di ministri? – con gente che sarà anche brava ma mi pare messa lì come ciliegine sulla torta. Resta il fatto che il PD la maggioranza non ce l’ha, e M5S non ha intenzione di fare da stampella, e ha tutto il diritto di farlo. Insomma, o così o pomì, nel senso di scioglimento delle camere e nuove elezioni, che sicuramente non verranno vinte dal PD… e lo sapete già chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica, vero?
Intendiamoci: massimo rispetto per l’elettore PD (o anche SEL) a cui è chiaro questo scenario e ritiene che sarebbe comunque meglio così che questo pateracchio. Solo che non penso che questa sia una posizione maggioritaria anche tra chi mugugna (se la fosse, si potrebbe ancora fare qualcosa). Aggiungo poi quella che sembra una banalità: l’iniziativa legislativa è parlamentare in primis, non solo governativa. Cari pentastellati, invece che accanirvi sull’ineleggibilità di Berlusconi (tanto se aveste letto la legge avreste scoperto che Silvio formalmente non ci entra) perché non proponete una legge seria sul conflitto di interessi e convincete il PD a votarla? Perché non proponete una seria legge sulla corruzione e convincete il PD a votarla? Potete farlo anche all’opposizione, sapete? Almeno vedremo se il governo oserà porre la fiducia sugli emendamenti depotenzianti, e se in effetti il PD è composto da ameboidi. Ma parlare e basta non serve a nulla.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-30 07:00

salvate il cittadino Vittorio

Vittorio Bertola lo conosco da quasi vent’anni. Abbiamo fatto cose assieme, abbiamo fatto cose contro. Non perdo occasione di sbertucciarlo quando possibile (abbastanza spesso), e concordo pubblicamente quando sono d’accordo con lui (non troppo rararmente). Sono anche convinto che in questi anni di attivismo pentastellato abbia affinato la sua nativa abilità di cerchiobottista. (Cosa poi io penso di M5S, i miei ventun lettori lo sanno fin troppo bene).
Detto tutto questo, mi schiero esplicitamente al suo fianco, senza se e senza ma, contro l’attacco fattogli in primis da Repubblica (ah, anche loro lanciano il sasso e nascondono la mano… non sono loro a chiedere le dimissioni di Bertola, ma gli altri); attacco però visibile anche sul Corriere, dove le sue frasi sono state definite “ambigue”. Ma cosa ha scritto esattamente Bertola? Ecco lo status incriminato – e ricordate che su Facebook si possono modificare i commenti ma non gli status.

«Il vero problema non è che qualcuno, magari uno squilibrato, vada davanti a Palazzo Chigi e spari durante il giuramento del governo. Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano “peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro”.»

“Alcuni milioni” è un’iperbole. “Alcune centinaia di migliaia” è molto probabile, e chi non ci crede evidentemente è una persona così fortunata o così schizzinosa da non andare mai in giro non dico nei quartieri-ghetto ma banalmente nelle zone nemmeno tanto di periferia delle città, e non parliamo della provincia. Questo è un fatto. Se Preiti fosse andato a sparare a due carabinieri in piazza Castello a Torino sarebbe cambiato qualcosa? (ah: poi qualcuno mi deve spiegare perché una persona che avrebbe affermato “voglio sparare a un politico” abbia poi colpito i due carabinieri che l’hanno fermato per un controllo: erano emissari del Potere?). Bertola non fa nessuna analisi sul motivo per cui tanta gente ha pensato così: d’altra parte sono certo che se il fatto fosse capitato dieci anni fa (trent’anni fa probabilmente no, vent’anni fa forse) ci sarebbero lo stesso state tante persone a pensare così. Che avrebbe dovuto fare? Aggiungere che lui è contro l’attentato, vicino al povero carabiniere che rischia la vita, eccetera eccetera?
Tanto per curiosità: cosa è stato detto a chi ha insinuato che l’attentato sia stato voluto dal Palazzo, scrivendo «Il Paese dev’essere pacificato e attentati come quello di oggi spingono a dare tutto il sostegno possibile ad un governo che è privo di un programma politico adeguato ai bisogni del Paese, un inconcepibile governo Pd che persegue l’unico scopo di salvaguardare gli interessi del Pdl dopo aver sbandierato la necessità di un cambiamento.»? (non cito la fonte apposta, ve la dovete cercare voi se proprio volete: ma non è così importante sapere il chi e il dove)

Ultimo aggiornamento: 2013-04-29 10:42