Ghigliottine

Non ho avuto tempo (e voglia, lo ammetto) di entrare nel merito di quanto capitato ieri alla Camera, e quindi spero che ci sia qualche anima gentile che mi possa dare una risposta a queste domande (non ad altre: qualcosa ho capito)
– la parte dedicata alla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia aveva davvero i requisiti di urgenza richiesti da un decreto legge? Era necessario che per fine 2013 i soldi fossero contabilizzati in una certa maniera?
– c’è stato o non c’è stato, quando il decreto è passato al Senato (e ci deve essere passato per forza) un tentativo di stralciare quella parte e lasciare solo quella relativa alla seconda rata dell’IMU? Perché è chiaro che ieri non c’era più tempo, e si doveva scegliere “o tutto o niente” (e quella rata IMU la si doveva pagare: al più il governo poteva fare un decreto per evitare il pagamento degli interessi di mora), ma nel passaggio precedente il tempo c’era.
Notate che non sto facendo domande retoriche come “perché due cose che non c’entrano nulla sono state messe nello stesso decreto”, né sto entrando nel merito se la rivalutazione sia o no un regalo alle banche (quello sarà per la prossima volta). Al momento mi limito alle proceduralità…

Ultimo aggiornamento: 2014-01-30 16:58

11 pensieri su “Ghigliottine

  1. mestesso

    Per il primo punto la risposta è sì, quei soldi erano necessari a copertura di spese già fatte/programmate e si doveva fare in tempi stretti.
    Per il punto due non so.
    Cmq, era un anomalia solo italiana l’assetto proprietario di Banca d’Italia pre-decreto. Il dopo è discutibile (sì, c’è stato uno scambio di favori, non so chi vinca).

  2. Wilson

    Qui indirettamente, ma con chiarezza, si spiega perché non fossero scindibili: http://noisefromamerika.org/articolo/quote-bankitalia-solita-porcata
    L’urgenza sarebbe comunque quella di non far pagare la seconda rata IMU, che all’epoca del decreto era in scadenza (e quindi il parlamento non avrebbe fatto in tempo ad abolirla); a mio giudizio questa urgenza è stata costruita ad arte per impedire a Berlusconi di far cadere il governo (“ché sennò ti prendi la colpa di aver fatto pagare l’IMU”).

  3. Bubbo Bubboni

    Ummm, c’è un errore logico.
    Nella categoria [POLITICA] la “proceduralità” serve a raggiungere degli obiettivi.
    Non c’è nessuna super-burocrazia o iper-legge che lega gli eletti e li bastona fino a quando non rispettano una sacra e non documentata procedura in cui le nazioni libere finiscono per volontà degli dei e da cui si esce solo con il consenso degli stessi.
    Qui si tratta di scelte di politica economica liberissime e del tutto volontarie, non soggette neppure ai remotissimi vincoli del consenso elettorale o del salvare una ipotetica faccia.
    Pensare che “ci siano vincoli procedurali” o che “non ci sia scelta” vuol già dire… fare una scelta. Politica.

  4. .mau.

    @Wilson: ok, metterle insieme aveva senso. Buona parte del resto del post di NfA è un pateracchio, però, perché mette insieme ipotesi tra di loro in contraddizione. Prendendo per buona la logica della compensazione di spese, direi che quello che è stato fatto è “ci pigliamo il miliardo e mezzo che ci serve dalle riserve della Banca d’Italia, e invece che prenderle direttamente passiamo un po’ di soldi delle riserve della Banca d’Italia alle altre banche che le possono usare come capitale (teorico) nel conto patrimoniale”. Tutta la parte sui dividendi sono solo supposizioni per il momento.

  5. marcoxa

    .mau. “Noise” (from America or wherever) è nome omen.
    In ogni caso le materie del decreto erano decisamente separate.
    Il fatto che ci fossero o meno i tempi tecnici è comunque una damnatio per la Bodrini. I suoi uffici devono essere in grado di prevedere queste eventualità e di fare i necessari rilievi al Governo.
    Se i problemi procedurali derivano poi dal comportamento del Senato, questa è solo un’attenuante per la Boldrini e una legnata per Grasso (e per i pentastellati che potevano svegliarsi prima).
    Infine, @Wilson Berlusconi non fa più parte della maggioranza, che a questo punto si regge tranquillamente da sola anche al Senato (di poco ma ce la fa). Letta stesso ha detto questa cosa qualche giorno fa a proposito di un DdL sul Conflitto di Interessi: “senza Berlusconi in maggioranza è più facile fare certe cose” (+/-). Naturalmente, il Renzi, per voce del Ministro Delrio, ha prontamente stoppati questa “pericolosa fuga in avanti”.
    A preust
    Ntuniott

  6. .mau.

    @marcoxa: le materie erano separate, i flussi di cassa no. Già prima di quell’idiozia del fiscal compact non potevi fare una legge senza dire dove avresti preso le spese previste (o i mancati guadagni): per un miliardo e fischia di euro gli artifici contabili soliti non bastano, e ci è voluta finanza davvero creativa.

  7. Bubbo Bubboni

    Ohh, siamo arrivati a che non era una semplice procedura obbigatoria ma una [AGGETTIVO] quasi quasi al livello di [ALTRO AGGETTIVO] come il [NOTA “SOLUZIONE” PER GROSSE OPERE]!
    Ora si tratta di capire che i flussi di cassa della [AGGETTIVO] non sono centrati sullo Stato.
    In sintesi siamo al punto 5
    0) sono solo voci
    1) non è successo
    2) l’hanno voluto altri
    4) non c’era scelta / era già stato deciso da altri
    5) era a fin di bene
    6) altri avrebbero comunque fatto peggio

  8. .mau.

    @bubboni no, siamo al 6. Quali erano le proposte M5S per ritrovare quel miliardo e fischia?
    (beh, no, non sono “peggio”, o almeno non posso dire che lo sono finché non le conosco)
    ((se avessero detto “piuttosto paghiamo questa seconda rata IMU, dal mio punto di vista non ci sarebbe stato nulla di male))

  9. Bubbo Bubboni

    @.mau.: con il molto che mi interessano le domande e il poco che mi interessano le risposte parto già convinto che scrivere qualcosa serve a poco e interessa meno, comunque inizio subito a premere sui tastini.
    1) Chiedere a me delle proposte di chicchessia è come chiedermi del tempo sull’equatore della faccia oscura di Plutoni domattina. Ovviamente posso rispondere senza la minima esistazione o autorevolezza ma è meglio guardare l’apposito sito (che di soldi ne trova ben di più) o chiedere a vb (che probabilmente sa rispondere ad ambo le domande con dovizia di link).
    2) Però una triste notizia devo dartela: quel miliardo non è mai esistito. Dei astratti, come il denaro, hanno l’essenziale caratteristica di essere fungibili. Quel miliardo è assolutamente indistinguibile da qualsiasi altro miliardo, al punto che ne ha lo stesso odore, valore, colore e provoca gli stessi sentimenti nei devoti fedeli.
    Capisco che in una socità individualista l’idea che un miliardo o un altro miliardo siano identici causa smarrimento e confusione ma è proprio così.
    3) Non posso dire qui quale altro miliardo sarebbe uguale a quello che attira la tua attenzione: questa è una democrazia e le galere sono già abbastanza piene.
    4) Intanto che hai approfondito il merito sarò diventato chiaro che le banche hanno bisogno di soldi (e proprio di un certo tipo) per una ragione di una idiozia sconcertante. Questa disperazione bancaria parte da una (folle) base ideologica ma anche dalla stupidità somma di qualche stagista dell’economia con la penna facile. In sintesi anche se si fosse risposto in altro modo alla domanda per cui è nata buona parte di questo disastro… è la domanda ad essere dannosa per la collettività.
    5) Per decenni si scrivono le leggi malamente, poi si inventa un valore per una cosa, si tassa la relativa plusvalenza sapendo perfettamente che quella cosa dovrà essere venduta poco dopo (altrimenti il meccanismo non sarebbe mai esistito) al nuovo valore… e questo sarebbe un vantaggio per chi prende la tassa? Va bene il partito e la sua “logica”, ma chiunque non abbia delle banche (in cassaforte o nel proprio CdA) non può sostenere con la faccia seria che la collettività ha beneficiato dalla manovra. Qualche passaggio è stato un po’ rapido ma io (che sono Bubboni) ho avuto tre mesi per capire come funzionava… eppure quando provo a ripetere che tutto questo è bene e a fin di bene dopo 35 secondi mi manca l’aria e inzio a ridere. Non sono abbastanza addentro alla politica per sapere quanto può resistere senza ridere un serio professionista ma se uno non ride è solo perché non ha capito la “battuta” e allora spiegargliela è una pena inutile.
    6) Non esiste nessuna urgenza, nessuna crisi improvvisa, nessun dramma con le pensioni, nessun miliardo ma-proprio-quello che manca. Anzi, spiace notare che quando il partito governava in modo apparentemente immutabile poteva anche reagire rapidamente mentre ora anche la più semplice delle attività a cui si dedica richiede uno studio così lento che qualche volta davvero arriva col fiato corto.
    7) Comunque credo nella buona fede del partito. Di una mossa così odiosa mai nessuno, neppure il [AGGETTIVO] che l’aveva redatta, aveva mai mai mai avuto bisogno. E dire che ne hanno fatte di cose!
    Per me l’hanno sprecata e credo che qualcuno ne sia sinceramente dispiaciuto, a meno che questo non sia affatto uno dei punti più “insoliti” della democrazia del partito-azienda ma, fortunatamente, ancora non lo so e dormo tranquillo.

  10. .mau.

    @bubboni: rispondo nell’ordine.
    (1) io chiedo a chiunque passi di qua di segnalarmi il punto specifico in cui M5S spiega qual era la sua idea per ricavare il gettito equivalente alla seconda rata IMU condonata (o in alternativa che dica “no, meglio pagare la seconda rata che regalare quei soldi alle banche”). Come avevo scritto, non avevo tempo di cercare informazioni.
    (2) Quel miliardo *è* esistito. Per non farlo esistere occorreva non mettere l’IMU nella legge di stabilità per il 2013. Che sia indistinguibile da tutti gli altri miliardi è ovvio, ed è il motivo della mia domanda, quella del punto 1.
    (4) L’idiozia sconcertante non è che una banca possa prestare soldi che non ha (l’hanno sempre fatto), ma che non li presti nonostante ne possa prendere quanti ne vuole quasi gratis.
    (5) I venti miliardi in pancia alla Banca d’Italia in realtà non esistono, almeno da quando la Banca d’Italia non può battere moneta. Non esistono perché non ci si può fare nulla. Forse c’era qualche modo per recuperarseli senza regalarli alle banche, ma io non sono un esperto di diritto finanziario. Resto sempre in attesa che qualche esperto spieghi (non solo a me) quali altre possibilità c’erano, e soprattutto spieghi perché non l’ha spiegato prima.
    (6) Serviva *a fine 2012* (si doveva far vedere che si era rientrati dalla procedura di infrazione), e visto che da 50 anni l’unico modo per fare deficit era indicarlo a fine 2012 è rimasto così. Concordo che *a fine 2013* non serviva più.
    (7) sei un ottimista. La storia delle banche non la senti comunque in giro.

  11. Bubbo Bubboni

    1-2) ti indico un’altra fonte che tira fuori ben di più e anche meglio
    http://www.sbilanciamoci.org/rapporto-2014/
    Personalmente non la condivido in toto e non la rappresento ma resto convinto dell’idea che cercare “quei” soldi è solo un modo per dichiarare di aver condiviso tutta una serie di scelte economiche e politiche nonché tutta una dottrina sull’emergenza, il tunnel, l’urgenza, ecc. ecc. che, per me, è pura propaganda.
    Comunque, scusa, ma segnalare fonti, sprechi, sinecura, grosse opere mafiose, ecc. ecc. è perfettamente inutile. Nulla sarà fattibile, tutto sarà bello-ma-impossibile, fattibile-solo-se-abbiamo-la-maggioranza-assoluta, incerto, soggettivo, lento, antidemocratico o non-europeo.
    4) Uh? Non mi riferivo ad alcuni aspetti dell’inizio della crisi dei subprime del 2006 (se non altro perché sono passati anni da quel tipo di problema) ma alla musica che suona la ECB e che le banche sono costrette a ballare…
    5-6-7) Godiamoci il paradosso per cui le banche che dicono di agire nel libero mercato hanno sempre meno possibilità di scelta (anche facendosi inutilmente del male oltre che facendolo agli altri) grazie all’implementazione europe* dell’ideologia del liberisimo.
    Viceversa il partito che usa tutta la sua propaganda per dire che non ha alternative, che vorrebbe essere buono ma non lo lasciano, ecc. ecc. può anche decidere di usare strumenti “spicci” per realizzare quello che ha scelto. Perché è buono e opera solo a fin di bene, ovviamente.

I commenti sono chiusi.