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Abbiamo eletto Mineo o Renzi?

Premessa: questa riforma del Senato proposta da Renzi è una porcata; non so se più o meno porcata dell’Italicum, perché a certi livelli le analisi quantitative servono a poco. Con la scusa di eliminare il bicameralismo perfetto (su cui sono anche d’accordo) e tagliare i costi della politica (cosa che in realtà non si farebbe) in pratica si eliminerebbe un ramo del Parlamento senza colpo ferire.

Detto questo, però, non trovo nulla di strano che in Commissione Affari Costituzionali un partito sostituisca il relatore che non segue la maggioranza del partito stesso: le commissioni, salvo in casi particolari votati dal Parlamento volta per volta, non hanno potere legislativo e quindi dovrebbero portare le voci dei partiti, non quelle dei singoli. Sarà poi l’aula a votare a favore o contro il provvedimento uscito dalla commissione. Sarebbe poi stato più serio che i quattordici senatori aventiniani avessero costituito un loro gruppo autonomo: se non ricordo male bastano dieci senatori. A questo punto Mineo avrebbe tranquillamente potuto rimanere nella commissione :-)

Infine un semplice reminder: Corradino Mineo non è stato eletto (nel senso che il Porcellum non prevede di eleggere nessuno se non chi è stato messo in lista in posizione opportuna dai capipartito), ma neppure Matteo Renzi è stato eletto (perché la Costituzione, almeno quella che è in vigore fino a oggi, prevede che il PresConsMin sia nominato dal PresRep). Quindi lasciate perdere le pippe di quel tipo.

Ultimo aggiornamento: 2014-06-13 10:42

Mi viene da ridere

Ricordate tutta la discussione che si era tenuta nei commenti al mio post su Maurizio Lupi, per la storia di Barbara “figlia di” Spinelli che si era candidata nella lista Tsipras affermando che però no, lei non sarebbe mai andata a Bruxelles?

Bene, le cose sono un po’ cambiate: alla fine Spinelli ha deciso che «i patti si per­fe­zio­nano per volontà di almeno due parti e gli elet­tori il patto non l’hanno accet­tato, accor­dan­domi oltre 78.000 pre­fe­renze»; e quindi a Bruxelles ci va eccome. Poi, visto che era stata candidata – ed eletta – in due circoscrizioni, ha anche potuto decidere chi tra il candidato SEL e quello di Rifondazione Comunista (sì, esistono ancora i rifondaroli) se ne sarebbe stato a casa.

Mi scusino quelli tra i miei ventun lettori che hanno votato la lista in questione, ma io ho sghignazzato.

grano saraceno e copincolla

Penso che oggi abbiate visto tutti la storia del DDL con cui una pattuglia di deputati M5S si lamenta perché un terzo della pasta venduta in Italia è prodotta con “grano saraceno”; in caso contrario potete leggere la storia completa su Giornalettismo. Vorrei però fare alcune considerazioni a margine della faccenda.

Innanzitutto, non si sa bene come mai quella proposta di legge sia spuntata oggi. Se preferite, è apparsa per caso: in fin dei conti è stata presentata quasi un anno fa, il 23 luglio 2013. Non che sia stata letta da qualcuno: il sito della Camera segnala che non è mai stata neppure assegnata a una commissione. Certo, si può dire che è stata la Ka$ta a bloccare i lavori di M5S: ma la mia sensazione è che questo, come tanti altri di tutti i partiti, sia semplicemente un testo messo lì per fare quantità e non qualità. Non importa se verrà discusso oppure no: intanto è lì, nero su bianco.

In secondo luogo, la frase è il copincolla di quanto scritto dal leghista Giovanni Fava e dal piddino Luca Sani in una relazione del 2011 della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. Questo significa due cose: che le relazioni delle commissioni parlamentari non le legge nessuno, e che i firmatari del disegno di legge hanno copincollato senza leggere quello che stavano preparando (o se preferite che l’hanno letto ma non capito). Ecco: e noi vorremmo riformare l’Italia?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-03 15:04

Intanto, in Venezuela…

Dopo lo chavismo, Nicolás Maduro evidentemente non è in grado di catalizzare il consenso popolare, e da vari mesi ci sono manifestazioni contro di lui. Leggo oggi sul sito BBC che due sindaci erano stati imprigionati per aver rifiutato di far togliere le barricate allestite dagli insorti; ieri ci sono state le elezioni comunali, vinte… dalle loro mogli. A San Cristóbal (circa 400.000 abitanti) Patricia Gutierrez ha vinto con il 73% dei voti, a San Diego (poco meno di 200.000 abitanti) Rosa Brandonisio ha preso l’88% (!) dei voti.

Si sa che il peronismo è di moda nel Sudamerica, ma con questi numeri è un po’ difficile nascondere il tutto… (beh, non ho controllato se c’è qualche trafiletto sull’italica stampa, è vero)

Ultimo aggiornamento: 2014-05-26 11:18

Caro (si fa per dire) Maurizio Lupi

Lo so bene. Un’improvvida legge nata sessant’anni fa, quando la comunicazione era completamente diversa da oggi, ti permette di carpire il mio indirizzo nelle liste elettorali e spedirmi il tuo spam elettorale pagando Posteitaliane la bellezza di 4 (quattro) centesimi. Diciamo otto, perché per sicurezza hai scritto anche a mia moglie; o meglio hai scritto a lei che è il capofamiglia e per sicurezza anche a me.

Però non puoi avere la faccia di tolla di scrivere che “per dare il tuo contributo” ti sei candidato come capolista alle elezioni europee di domenica prossima. A me infatti risulta che un Maurizio Lupi del tuo stesso partito è attualmente ministro delle infrastrutture e trasporti del governo Matteo R., e presumo non sia un caso di omonimia. Non penso proprio che in caso di tua elezione lascerai la bella cadrega ministeriale per andare a chiuderti a Bruxelles (e Strasburgo). Spero che, anche nell’improbabile caso in cui tu abbia la possibilità legale di essere contemporaneamente ministro ed eurodeputato, non ti salti in mente di farlo. E allora perché ci pigli per i fondelli così?

(sì, lo so che Spinelli e Ovadia fanno lo stesso con la lista Tsipras. Ma tanto lì non ci sono problemi, il 4% non lo pigliano. E soprattutto non mi hanno spedito pubblicità elettorale a tariffa agevolata postale)

Ultimo aggiornamento: 2014-05-22 14:52

chissenefrega dell’innovatività

Mi è capitato di leggere questo post di Alessandro Gilioli. Potrei già lamentarmi di un giornalista che si lamenta di quello che viene scritto su un quotidiano concorrente, ma non sono problemi miei; preferisco entrare nel merito, perché c’è una frase che proprio non mi è andata giù. Eccola qua:

«È più innovativo introdurre il recall del parlamentare da parte dei cittadini (proposta M5S integrativa del testo Chiti) o al contrario aumentare l’intermediazione tra cittadini e parlamentari (liste bloccate del’Italicum e tre quarti di parlamentari scelti dai partiti o dal Quirinale nella proposta governativa per il Senato)?»

La mia prima risposta, così di pelle, è stata “Questa è una domanda del tipo se è meglio il marcio o la muffa”. Io sono accanitamente contrario alle liste bloccate: accetto l’uninominale perché comunque il candidato ci mette la faccia, sennò va bene la preferenza singola. Ma detto questo, qualcuno con un minimo di sale in zucca ha presente cosa significa che un parlamentare (eletto con i voti di un singolo partito) possa essere sfiduciato da una votazione tra tutti i cittadini? Cosa succederebbe secondo voi se c’è un parlamentare della minoranza che non piace alla maggioranza? Capisco che una proposta del genere non possa che arrivare dai pentastellati, in effetti. Ma non è questo il vero problema.

Il vero problema è che Gilioli, retoricamente (nel senso neutro del termine), ha scelto di contrapporre le due proposte di riforma del Senato sotto il segno di “innovatività contro retroguardia”, riprendendo i termini usati dalla Stampa. Peccato che così sposti completamente i termini del problema. A me dell’innovatività o meno di una proposta non interessa assolutamente nulla, e non capisco perché l’innovatività sia un valore. Il valore dovrebbe essere dato dalla valutazione se quello di nuovo che viene proposto è meglio di quello di vecchio che c’è ora. Il problema è l’immobilismo a propri, nel senso “si fa così perché si è sempre fatto così, ed è inutile che si proponga qualcosa di nuovo perché non lo guardo proprio”. Peccato che – in Parlamento come nei blog – si preferiscano le contrapposizioni… che probabilmente fanno più audience, ma non risolvono certo i guai.

Ultimo aggiornamento: 2014-04-23 11:31

Se quello è un blog

So già che mi prenderò dell’antisemita, ma non ritengo una profanazione il post sul blog di beppegrillo™ che riprende l’incipit di Se questo è un uomo di Primo Levi, post corredato da una fotografia photoshoppata dell’ingresso di Auschwitz dove ora campeggia la scritta “P2 macht frei”. Per me è semplicemente un segno dell’estrema povertà di idee del nume tutelare pentastellato (e naturalmente di molti dei suoi seguaci: ma quest’ultima cosa credo succeda pari pari con gli altri partiti). È triste pensare che non ha più chi gli scriva battute salaci come tanti anni fa.

Poi naturalmente c’è sempre il complottismo di chi pensa che lo strillìo odierno serva solo a nascondere le odierne beghe baresi: però onestamente non lo credo per due buoni motivi: perché quello di gridare più forte di tutti è la sua cifra stilistica anche in momenti “normali” e perché visto che tanto è lui quello che comanda non ha bisogno di nascondere quello che succede – vedi per esempio le regionali sarde, dove si è trovato quattro M1,25S e ha emanato un ukase per non far candidare nessuno.

Ultimo aggiornamento: 2014-04-14 18:53

#SpammiamoNoi

[perché devi avere 20000 invitati?]

Quello che vedete qui sopra è il messaggio messo in evidenza su questa pagina Facebook, che pubblicizza l’incontro pubblico torinese del M5S che si terrà il prossimo 12 aprile e che ha come hashtag #VinciamoNoi. Come faccio a sapere che c’è l’incontro? Semplice: mi è stato inoltrato l’invito. (Sì, probabilmente voi sapete che io vivo a Milano da tredici anni. Anche chi mi ha invitato lo sa, se per questo).

Come potete leggere, la grande strategia komunikativa del MoVimento Cinque Stelle Torino è “Riusciamo arrivare a 20.000 invitati?”. Io sono un’anima semplice, e pensavo che quello che fosse importante sarebbe arrivare a tot partecipanti, ma evidentemente non ho capito nulla di come funzioni la politica. Aggiungo anche che il MoVimento Cinque Stelle Torino non è molto sicuro delle competenze degli iscritti alla propria pagina facebook, considerando le istruzioni a prova di idiota che sono state indicate in quello status. Istruzioni, tra l’altro, che sono accuratamente state preparate in modo che non occorra azionare alcun neurone per chiedersi quali amici effettivamente invitare… ma già, come sono stupido. Se l’importante è arrivare a 20.000 invitati, non è che ci si possa mettere a cercare il pelo dell’uovo: lo slogan diventa «Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.» Se pensano di avvicinare la gente alla politica così, siamo messi davvero male.

(Nota per il pentastellato che volesse commentare: avrei scritto esattamente la stessa cosa per un invito arrivatomi da un qualunque altro partito accoppiato a uno status di quel genere)

Ultimo aggiornamento: 2014-04-09 16:04