Probabilmente sapete tutti cos’è la “reductio ad Hitlerum”; la frase in latinorum indica come in una qualunque discussione in rete appena un po’ accesa prima o poi qualcuno si mette a citare Hitler e l’olocausto. Non è così strano quindi che il premier israeliano Bibi Netanyahu, che sicuramente ha più titoli di me per farlo, abbia citato Hitler: un po’ più strano che abbia affermato che Hitler non voleva uccidere gli ebrei ma solo mandarli tutti via dalla Grande Germania, e cambiò idea solo a novembre 1941 dopo un colloquio col Gran Mufti di Gerusalemme. Certo, poi ha detto di essere stato frainteso, ma solo dopo essere stato sbugiardato… dai tedeschi.
È vero che come ci sono degli storici negazionisti ci sono anche degli storici “minimizzalisti” che appunto negano che la Endlösung consistesse nello sterminio degli ebrei; ed è anche vero che formalmente non esiste nessun documento con la firma di Hitler che metta nero su bianco lo sterminio. Ma è anche vero che esistono testimonianze scritte precedenti al famigerato incontro del novembre 1941, che poi oggettivamente ha un’importanza minima tra gli eventi della seconda guerra mondiale. Ma tutte queste cose Netanyahu dovrebbe saperle come e meglio di me: perché allora ha tirato fuori questa storia? Semplice: per avere un aggancio nella sua lotta senza quartiere contro tutti gli arabi. Capisco la sindrome da accerchiamento, che è anche giustificata: ma così mi pare un po’ esagerato…
Ultimo aggiornamento: 2015-10-22 10:55