Leggo che il referendum tenutosi ieri in Slovenia ha abolito i matrimoni gay, tornando se non ho capito male alla situazione precedente dove erano ammesse solo unioni civili. Il tutto perché il referendum non aveva bisogno di quorum, e quindi i votanti, che sono stati solo il 36% degli aventi diritto, si sono suddivisi in un 23% contrario e un 13% favorevole.
Non entro e non voglio entrare in questioni etiche. Noto solo come il problema della democrazia è come sempre la necessità di partecipare, soprattutto se è vero che i sondaggi davano un 60% di persone favorevoli al matrimonio gay ma evidentemente non così favorevoli da alzare il culo e andare a votare. Avere un quorum come da noi fa mantenere lo status quo, non averlo fa vincere gruppetti relativamente piccoli ma bene organizzati. E non pensate che la democrazia diretta migliori i risultati: basta vedere quanti sono i votanti nei referendum online del M5S rispetto agli aventi diritto. E comunque, se si riuscisse a obbligare tutti a votare senza che ci sia una vera conoscenza dei temi, si rischia sempre di arrivare all’oclocrazia. Ricordatevelo.
Ultimo aggiornamento: 2015-12-21 17:01