Archivi categoria: politica

Salvini, le “dirette facebook” e le finte marce indietro

Scusate il ritardo nel commentare le italiche notizie: in questi giorni sono parecchio impelagato a preparare testi per la direttiva copyright da un lato e per tre mie presentazioni matematiche, una a Torino mercoledì e due a Padova sabato. Però non posso lasciar passare sotto silenzio l’ultima trovata del vicepremier e Ministro di Praticamente Tutto: l’apertura IN DIRETTA FACEBOOK dell’avviso di indagini per sequestro di persona nel caso della Diciotti. (Nota a latere: se io fossi stato il giudice, non avrei mai aperto il fascicolo, per la banale ragione che Salvini è furbo e non ha compiuto nessun atto ufficiale. O forse addirittura avrei aperto il fascicolo contro ignoti e fatto finta di nulla quando avesse ribadito NON SONO IGNOTI! SONO STATO IO! nell’ennesima diretta Facebook).

Il problema è sempre il solito. Le sparate possono funzionare bene (vedi Benito M. nel caso Matteotti) oppure funzionare male (vedi Bettino C. nel caso Tangentopoli), a seconda del momento storico; e questo è il momento storico in cui funziona. Quello che sicuramente non funziona è puntualizzare che sta dicendo cose fuori dalla Costituzione, a meno probabilmente di rispondere a slogan; ma soprattutto è pensare che solo perché il giorno dopo stempera i toni la situazione sia rientrata. No, non è così. La mezza smentita non sarà mai letta dai suoi, che continueranno ad adorare il Capitano (non trovate che suoni meglio che Duce? Eppure il significato letterale è lo stesso…) perché le ha cantate ai giudici NON ELETTI DAL POPOLO. L’unica cosa che mi stupisce è che dopo che Berlusconi ha fatto la stessa cosa per anni (per tv e non per socialcosi, ma i tempi cambiano) nessuno se ne accorga.

Ultimo aggiornamento: 2018-09-10 15:14

La Diciotti e la memoria da criceti

Dieci giorni fa il vicepremier nonché ministro di quasi tutto Matteo Salvini tuonava: ​«Nave ong Aquarius con altri 141 immigrati a bordo: proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. Può andare dove vuole, non in Italia! Stop trafficanti di esseri umani e complici, #portichiusi e #cuoriaperti». Non che io sia riuscito a capire il significato dell’hashtag #cuoriaperti, ma il resto del tweet è chiaro: lo si può condividere o no, ma quella è un’altra storia.

Bene, prendiamo ora la Diciotti. Proprietà italiana, battente bandiera italiana, equipaggio italiano, in uso alla guardia costiera italiana (e se tanto mi dà tanto, essendo un corpo militare, non si trovava certo in acque territoriali di qualche altro paese). Secondo il ragionamento del vicepremier di cui sopra, dove potrebbe mai volere andare se non in Italia?

Se il suddetto vicepremier non fosse un quaquaraquà avrebbe già fatto ordinare [*] da mo’ alla guardia costiera di non uscire mi dalle nostre acque territoriali, per evitare questi incresciosi equivoci. Ma evidentemente preferisce confidare nella mancanza di memoria dei suoi elettori, che di tutto il ragionamento dispiegato in ben 278 caratteri riescono trattenere nel loro cervello solo gli undici di “portichiusi”. Non ci fossero esseri umani in quella motovedetta, ci sarebbe solo da sbeffeggiare. Che infine Teone abbia “la coscienza tranquilla” non ci dice nulla di nuovo. Sono ragionevolmente certo che la sua coscienza sarebbe tranquilla anche nel caso in cui dovesse essere a capo del plotone di esecuzione incaricato di eliminare alla radice il problema.

[*] Lo so che la guardia costiera dipende dal ministero dei trasporti e delle infrastrutture. Infatti non ho scritto “avrebbe ordinato”, ma “avrebbe fatto ordinare”.

Ultimo aggiornamento: 2018-08-23 23:05

Se avessimo un ministro

Se in Italia avessimo un ministro per le infrastrutture, dopo il crollo del ponte Morandi la prima cosa da fare è capire come è successo e fare elencare quali sono le altre strutture a rischio, per evitare altre tragedie annunciate. Solo a questo punto si può pensare di perseguire i responsabili. Solo che Teo ha troppo da fare con i migranti per occuparsi anche di questo, poverino.

(per i diversamente lettori: lo so che Salvini non è il ministro delle infrastrutture)

Ultimo aggiornamento: 2018-08-15 17:04

coda di paglia a cinque stelle

Se oggi provate a cercare sul sito M5S questo post di cinque anni fa non lo trovate più. Dopo il crollo del ponte Morandi i gestori del sito si sono affrettati a eliminarlo, scordandosi che la memoria di Internet è spesso molto migliore della nostra, e soprattutto che per quanto tu possa essere veloce c’è qualcuno più veloce di te (il post è stato salvato oggi prima dei casuali problemi tecnici del sito stesso)

Ma quello che è peggio è che non c’era bisogno di cercare di riscrivere la storia. Lì si parlava del movimento no-Gronda (il passante che dovrebbe eliminare la necessità di attraversare Genova) e il riferimento al ponte era marginale, citando l’oste… pardon, Autostrade per l’Italia, che assicurava la solidità dell’infrastruttura. Né si può dare colpa al governo pentaleghista di non avere fatto nulla al riguardo.

Ecco. Vi rendete conto che siamo governati da gente che ha paura della propria ombra? (no, non è vero: siamo governati da Salvini)

Ultimo aggiornamento: 2018-08-14 18:08

Scienziati e politici

fiato alle trombe, Turchetti Non ho problemi a dire che io avrei paura di un governo scientocratico (scusate l’ircocervo), nel quale fossero gli scienziati a decidere cosa bisogna fare. Se per quello, io sono anche contro il concetto di “ministro tecnico”: i tecnici devono sì esserci, ma all’interno dei ministeri. I ministri, però, devono essere politici, perché la politica è una cosa seria e non una roba da dopolavoro. Che la scienza sia neutrale o no è irrilevante, perché chi la mette in pratica sono gli scienziati, che sono tutto tranne che neutrali – come chiunque di noi, del resto – e soprattutto non hanno in genere le capacità di vedere più in là del qui-ed-ora e di mediazione che sarebbero richieste ai politici.

Il punto è che naturalmente il discorso di Barillari dell’altro giorno non è stato questo. Quando scrive

Se vogliamo fare un passo in avanti, allora politica e scienza devono eliminare tutti i conflitti di interesse per ricostruire un sano dialogo.
Oggi il politico fa lo scienziato e lo scienziato fa il politico. Non funziona.

non si rende conto che non ci sono conflitti di interesse, perché scienza e politica si occupano di cose diverse, e non ci può essere “dialogo”. Non è che il politico dica allo scienziato “mi fai uno studio su questa cosa qua, che mi interessa tanto?”, né lo scienziato può dire al politico “questa è la legge da fare, copia e promulga”. Quello che dovrebbe succedere è che lo scienziato presenta evidenze e il politico decide cosa fare avendo compreso il significato di quelle evidenze e allo stesso tempo comprendendo le conseguenze di una scelta oppure dell’altra. Da questo punto di vista è molto più coerente la ministra Grillo che dice «bisogna accettare le morti da morbillo». (No, io ritengo che non si debbano accettare, e d’altra parte la ministra stessa ha affermato che lei vaccinerà il figlio. Però la scelta di dire “meglio qualche morte da morbillo” è indubbiamente una scelta politica).

L’unica cosa che posso aggiungere, e che è anche il motivo per cui non solo non ho scritto subito ma non mi passa certo per la testa di rispondere a Barillari o chi per lui, è che non perdo tempo con chi aizza volontariamente la gente, né perdo tempo con i pecoroni pronti a copincollare insulti. È possibile che tra chi legge quei post ci siano anche persone genuinamente interessate a sapere: ma io non sono capace di rivolgermi a loro in quel contesto, mi spiace.

Ultimo aggiornamento: 2022-11-07 13:04

Israele è uno stato unicamente ebraico

Per capire esattamente cosa dicesse la legge approvata ieri sull’ebraicità di Israele, ho pensato bene di andare su Haaretz, che è fonte un po’ più diretta pur essendo contro il governo Netanyahu. In effetti c’è scritto «The draft bill the Knesset voted on is fundamentally different form the version the coalition had sought to advance in the past decade. Its main clauses were moderated following pressure within the coalition ranks and beyond.» Certo che ci sono punti piuttosto pesanti. Non tanto che Gerusalemme è capitale unica e indivisibile, perché credo sia semplicemente la ripetizione di quanto Israele afferma da una vita (Tra l’altro, quanta parte di Gerusalemme est è qualcosa tipo Nova Gorica, nata dopo la divisione del 1948?); oppure la definizione dello Shabbat come giorno festivo. Quello che mi preoccupa di più è l’ebraicizzazione forzata, togliendo l’arabo come lingua ufficiale e “dando un valore nazionale allo sviluppo delle colonie”. Risulta sempre più lontano il sogno del 1948 :-(

Ultimo aggiornamento: 2018-07-19 16:50

barconi d’antan

italiani più ripuliti La strategia politica di Matteo Salvini è più o meno la stessa che Silvio Berlusconi aveva ai suoi tempi: campagna elettorale permanente, considerando irrilevante il fatto di essere al governo – anzi, essere il governo, visto che pare occuparsi di tutto. Le maggiori differenze sono due: l’usare molto di più i social media, sfruttando il fatto che i media tradizionali seguono (leggi, “copiano”) a ruota, e la scelta di nemici esterni all’Italia anziché i “comunisti”, anche perché a definire comunisti quelli del PD non ci riesce più nessuno. (Nota: che le campagne siano sue o del suo Social Media Manager è irrilevante. Gli SMM nascono per essere invisibili, e non è un caso che da quando Rocco Casalino ha più spazio la comunicazione M5S sia peggiorata di brutto)

Ecco dunque che anche i mondiali di calcio diventano un pretesto per scagliarsi contro il nemico, in questo caso i Cattivi Francesi, e twittare Forza Croazia alla vigilia della finale. Vince poi la Francia? Nema problema: siamo pronti con il nuovo tweet che dice che “i veri campioni” sono quelli della staffetta 4×400 maschile che ha vinto ai mondiali U20 a Tampere e che ha anche avuto il buongusto di non inserire nessun nero in squadra a differenza delle omologhe ragazze ai Giochi del Mediterraneo. Certo che uno che si chiama Klaudio Gjetja è quasi certamente di etnia albanese e i suoi genitori sono probabilmente sbarcati con i barconi, ma ormai è tutto passato in prescrizione; e soprattutto, volete mica che qualcuno se ne accorga?

Ultimo aggiornamento: 2018-07-16 11:16

Come volevasi dimostrare

Mentre scrivevo il post precedente non sapevo che Matteo Salvini era già pronto a darmi ragione. Ripercorriamo cosa è successo. Ieri ai Giochi del Mediterraneo (competizione che non si fila mai nessuno, nonostante l’Italia agonistica la prenda sempre seriamente e stravinca nel medagliere davanti a Francia e Spagna) la staffetta 4×400 femminile vince l’oro. Piccolo particolare: nessuna delle quattro donne è di Pura Razza Italica Fondamentalmente Bianca Ancorché Non Esattamente WASP. C’è chi posta nei social qualche foto del quartetto, foto che diventano rapidamente virali con gli immancabili commenti da una parte e dall’altra. Stamattina il silenzio assordante dell’italica stampa viene rotto da Repubblica: non che siano interessati all’atletica leggera, ma al pullulare di condivisioni sui social network e soprattutto alle immagini antisalviniane. Solo a questo punto il leader della Lega si sveglia e posta un tweet, di nuovo non tanto per congratularsi con le vincitrici quanto per prendersela con «qualche “benpensante” e rosicone di sinistra». Il tutto scritto con un bello slogan: lui o il suo staff sono molto bravi, e questo non lo si sa da adesso.

Leggiamo però bene il suo testo. Se «il problema è la presenza di centinaia di migliaia di immigrati clandestini che non scappano da nessuna guerra e la guerra ce la portano in casa» se ne deduce che (a) siamo in stato di guerra – ha scritto guerra, non violenza o altro; (b) gli unici immigrati “buoni” sono quelli che sposano un Vero Rappresentante della Pura Razza Italica ecc. ecc. come Grenot o il padre di Chigbolu, oppure figli di operosi lavoratori che hanno accettato di unirsi alla Pura Razza Italica ecc. ecc. come i genitori di Lukudo e Folorunso. Perfetto. L’unica risposta da dare è insomma “cosa sta facendo il governo di cui Matteo Salvini è vicepresidente e ministro dell’Interno per permettere agli operosi lavoratori stranieri di venire a lavorare regolarmente in Italia?” Non cambierà nulla e l’interlocutore rimarrà della sua idea, ma almeno gli resterà il retropensiero che Salvini dice anche cose a cui non crede affatto.

Ultimo aggiornamento: 2018-07-02 20:54