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collegi inidonei

Arrivo buon ultimo, mi sa. Però voglio dire anch’io la mia sulle parole di Monica Cirinnà:

«La mia avventura parlamentare finisce qui — spiega —. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori»

Ti mettono in collegi sicuramente perdenti? Occhei. Ma se sei davvero convinta delle tue idee, t metti a fare campagna lo stesso, proprio per far capire perché le tue idee sono importanti. Altrimenti è inutile stare in Parlamento, perché tanto non potrai comunque fare nulla. Guardate voi se mi tocca dare ragione ad Adinolfi

(Poi se il PD non avesse votato a favore del taglio dei parlamentari ci sarebbero stati meno problemi, come ce ne sarebbero stati di meno se a fronte del suddetto taglio avessero previsto una legge elettorale proporzionale che ha più senso quando i parlamentari sono inferiori. Ma quello è un problema del PD, non mio. Come cinque anni fa, io guardo i candidati al mio collegio uninominale e poi decido chi votare)

Ultimo aggiornamento: 2022-08-16 15:12

#credo

In effetti avrei dovuto pensarci, quando la scorsa settimana a Milano avevo visto i cartelloni con su scritto “Credo” in giallo e blu: se mischi i colori ottieni il verde, il colore della Lega. E infatti l’altro giorno Matteo Salvini ha ufficialmente lanciato la sua campagna, mostrando di aver rubato a Giorgia Meloni una delle sue parole chiave (le altre essendo “obbedisco” e “combatto”).

A parte le battute, non so quanto uno slogan così possa fare presa sul suo elettorato che si è man mano sfilacciato verso Fratelli d’Italia. Risulta persino meglio il “Pronti” di questi ultimi, che perlomeno ha un senso dal loro punto di vista… (per completezza, il “vincono le idee” del PD mi pare un autogol ancora più clamoroso, ma lasciamo stare)

Una cosa che non ho capito della flat tax

Lo so, non si dovrebbe mai parlare delle promesse elettorali, perché tanto sono appunto promesse. Ma visto che Berlusconi ha rilanciato la sua vecchia proposta della flat tax al 23%, anch’io posso chiedere qualche cosa.
Punto 1: esiste da qualche parte uno studio che dica quale sarebbe stato il gettito 2021 se ci fosse stata la tassazione unica? Io almeno non sono riuscito a trovare dati di nessun tipo, e tenete conto che Berlusconi parla anche di flat tax sui redditi d’impresa e non solo sull’IRPEF.
Punto 1 bis: una flat tax toglierebbe anche le attuali detrazioni, che abbassando l’imponibile in realtà abbassano l’aliquota media?
Punto 2: una flat tax significherebbe anche alzare le cedolari secche sulle azioni e tutte le altre forme di tassazione agevolata già esistenti?

Senza una risposta a questi punti – che so già che non ci sarà mai – non ha senso mettersi a discuterne. Non certo per convincere la gente che si ridurrà l’evasione fiscale: se pago zero ora, perché dovrei pagare il 23%? Al più, a seconda di qual è la risposta al punto 2, si potrebbe ridurre l’elusione fiscale.

Ah: è ovvio che a parità di gettito se c’è una flat tax e quindi chi è più tassato risparmia il risultato è che chi è oggi meno tassato ci perde, anche con la foglia di fico di una franchigia a tassazione zero che sarebbe comunque necessaria per rispettare almeno formalmente il vincolo costituzionale della tassazione progressiva. Ma è anche ovvio che la maggior parte degli elettori legge “flat tax” e traduce “tassazione massima”, pensando che in fin dei conti ci possono guadagnare qualcosa anche loro. Berlusconi conosce i suoi polli.

Mercato elettorale delle vacche

Carletto Calenda parrebbe essere riuscito ad avere il 30% dei seggi nella coalizione col PD (anche se non si capisce come funziooneranno le cose con gli altri eventuali partiti della coalizione). La mia bolla twitter che pende verso il PD (di solito per mancanza di alternative meno peggio) si lamenta perché sono troppi, per un partitucolo – due, se consideriamo anche +Europa – che se va bene arriva al 4%.

Ma c’è una cosa che mi pare manchi. Buona parte dei collegi elettorali saranno comunque vinti dal centrodestra, e lì si può mettere chi si vuole. Nei collegi più o meno contedibili un candidato più destrorso potrebbe in effetti cambiare le carte in tavola. Insomma, se non sappiamo come sarà assegnato quel 30% di seggi non possiamo dire nulla…

Nancy Pelosi a Taiwan

Dicevano sarebbe forse andata giovedì, poi mercoledì: invece Nancy Pelosi è atterrata a Taipei oggi (stanotte, ora locale). Nulla di strano: è chiaro che bisognava confondere le acque, e che l’unica cosa importante era trovare un momento per mettere piede a Taiwan. Cosa succederà coi cinesi? Boh. Vedremo.

Ultimo aggiornamento: 2022-08-02 17:48

Appello per cognome

In questo video si sente Matteo Salvini tuonare contro il fatto che nelle scuole elementari (e in una media!) gli appelli si facciano per cognome e non per nome (Non mi è chiaro cosa significhi “sul registro”, ma sorvoliamo), “perché magari a sette anni qualche bambino si sente fluido”.

Ora io non so che scuole abbia fatto il leader della Lega. Ma io ricordo perfettamente l’appello delle medie: “Campione, Cavacini, Cavallo, Cerrato, Codogno…” dove ovviamente gli insegnanti usavano i cognomi. (Quello delle elementari non me lo ricordo, ma era comunque per cognome) L’unico caso in cui venivano aggiunti i nomi è stato il liceo, ma solo per distinguere i due Spina. Quello che mi chiedo è se lui pensi che i suoi elettori non si ricordino di quando andavano a scuola e si faceva l’appello…

(Ma a parte questo, a me preoccupa di più il suo messaggio subliminale con tutti gli italianissimi nomi di battesimo che ha snocciolato)

Ultimo aggiornamento: 2022-07-25 11:22

ciao ciao governo?

Una cosa è abbastanza chiara. Mario Draghi non vuole essere contraddetto: si deve fare come dice lui. Dire che entro la pausa estiva deve essere approvata la riforma delle concessioni dei taxi è un atto di guerra.
Quello che però non c’è è un’opposizione con il coraggio delle proprie azioni. Non c’è nulla di male a non votare la fiducia perché non si vuole l’uomo forte, anche se sentire dire una cosa del genere dalla destra italiana pare strano: ma in effetti se non è il tuo uomo forte la cosa ha senso. Però fa davvero ridere che non si voti contro ma si esca dall’aula (al Senato l’astensione sarebbe voto contrario), e soprattutto lo si faccia con la scusa che la mozione da approvare arriva da uno – il Pierferdi – eletto con la sinistra. La mozione in questione diceva infatti «Il Senato, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva». Cosa ci sia di sinistra non lo vedo proprio…

Vabbè, andiamo a votare, prendiamoci Giorgina come PresConsMin e – chissà – Silvio come PresRep. Non penserete mica che Mattarella resti al Quirinale con un nuovo Parlamento?

rivoluzionari della scuola Radio Elettra

D’accordo, non dovrei prendere per buono qualcosa che scrivono i nostri quotidiani. Ma se davvero Giorgetti parla di “rivoluzionari della scuola Radio Elettra”, si ricorda che il più famoso diplomato da lì è il Senatur Umberto Bossi?

Ultimo aggiornamento: 2022-07-06 10:03