Archivi categoria: politica

ciao ciao governo?

Una cosa è abbastanza chiara. Mario Draghi non vuole essere contraddetto: si deve fare come dice lui. Dire che entro la pausa estiva deve essere approvata la riforma delle concessioni dei taxi è un atto di guerra.
Quello che però non c’è è un’opposizione con il coraggio delle proprie azioni. Non c’è nulla di male a non votare la fiducia perché non si vuole l’uomo forte, anche se sentire dire una cosa del genere dalla destra italiana pare strano: ma in effetti se non è il tuo uomo forte la cosa ha senso. Però fa davvero ridere che non si voti contro ma si esca dall’aula (al Senato l’astensione sarebbe voto contrario), e soprattutto lo si faccia con la scusa che la mozione da approvare arriva da uno – il Pierferdi – eletto con la sinistra. La mozione in questione diceva infatti «Il Senato, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva». Cosa ci sia di sinistra non lo vedo proprio…

Vabbè, andiamo a votare, prendiamoci Giorgina come PresConsMin e – chissà – Silvio come PresRep. Non penserete mica che Mattarella resti al Quirinale con un nuovo Parlamento?

rivoluzionari della scuola Radio Elettra

D’accordo, non dovrei prendere per buono qualcosa che scrivono i nostri quotidiani. Ma se davvero Giorgetti parla di “rivoluzionari della scuola Radio Elettra”, si ricorda che il più famoso diplomato da lì è il Senatur Umberto Bossi?

Ultimo aggiornamento: 2022-07-06 10:03

dopo il primo turno delle amministrative

Ed ecco di nuovo le mie analisi tipicamente sballate sul voto degli italiani! Occhei, qui non avevamo grandissime città, ma qualcosa si può comunque vedere. Il Post afferma che chi ne esce peggio è la Lega, sorpassata da Fratelli d’Italia anche in molte città del nord. Mah. È chiaro che Salvini è sempre più in difficoltà e che non gli riesce affatto bene fare il leader di lotta e di governo; e non può uscire dal governo perché gli altri leghisti fanno uscire prima fuori lui. Però mi chiedo cosa dire allora di M5S, che mi sembra sciolto come neve al sole sia dove ha corso da solo sia dove era alleato al PD.

Per quanto riguarda il PD, Sky potrà anche dire che è vincente; a me non pare affatto così. Diciamo che è più o meno riuscito a galleggiare, fors’anche a prendere qualche cosa in più rispetto a cinque anni fa, ma mi pare chiaro che il trend del passato che vedeva il centrosinistra vincere le elezioni locali e perdere quelle nazionali ormai non c’è più. L’unica sua speranza è che nei ballottaggi si litighi ancora dall’altra parte, e quindi la maggioranza (molto) relativa dei primi turni regga. Ma ho dei dubbi. Meloni invece ha vinto, e qui dubbi non ce ne sono. Vedremo se riuscirà a mantenere questo vantaggio fino all’anno prossimo: abbiamo visto che i pochi elettori che votano ancora sono parecchio volatili…

Ah sì, ci sono stati i referendum

Avevo previsto un’affluenza del 20%: non ci sono andato poi così lontano. D’altra parte io ho votato alle 22:10, e l’affluenza alle 21 nel mio seggio era del 19,33%. Sì, qualcuno era entrato persino dopo di me, ma non c’erano certo resse ai seggi, nonostante cinque schede da compilare.

Ma in fin dei conti di questi referendum se ne è parlato così poco che c’è subito stato chi ha tuonato perché 500000 firme per presentarli sono poche, senza nemmeno sapere che ufficialmente il referendum è stato richiesto da nove consigli regionali. Per il resto, che aggiungere? Nulla, direi.

Ultimo aggiornamento: 2022-06-13 07:59

I referendum 2022

Domenica si vota per i referendum sulla giustizia. (Si vota anche per le amministrative in un po’ di posti, ma non da me e quindi non ne parlo). Occhei, la gente avrebbe voluto il referendum sulla liberalizzazione della cannabis (che non è passato perché è impossibile tagliuzzare le leggi attuali per ottenerlo senza liberalizzare troppo) o quello sul suicidio assistito (che non è passato perché i promotori hanno scientemente scelto di esagerare). Occhei numero due: questi referendum sono stati formalmente promulgati perché richiesti da nove regioni a guida centrodestra, tanto che i comitati promotori sono rimasti a bocca asciutta (leggasi, senza rimborsi). Non è un mio problema: ma se volete il risultato pratico è che nessuno si è davvero messo a fare campagna. Ho visto credo un solo manifesto attaccato ai pannelli elettorali (ma perché mai hanno dovuto metterne così tanti, tra l’altro?).

Tutto questo fa pensare che si arriverà sì e no al 20% di votanti, quindi di per sé andare ai seggi è inutile. Ma io sono abituato a votare e quindi andrò, anche se temo che il mio voto sarà molto casuale. Guardando Wikipedia, al momento la mia idea di voto è questa.

  • Scheda rossa (Severino): no. È vero che la legge non è servita praticamente a nulla, ma mi pare un paletto di principio. (Una condanna colposa non è toccata dalla Severino)
  • Scheda arancione (carcerazione preventiva se c’è rischio di reiterazione reato): sì. Chiunque può reiterare i presunti reati; a questo punto la scelta se tenere in carcere o no l’imputato in attesa di giudizio diventa troppo aleatoria.
  • Scheda gialla (separazione delle carriere): sì. Secondo me si dovrebbe poter fare un solo passaggio nella vita di un giudice – e se si decide di andare in politica si deve smettere definitivamente di fare il giudice, ma quella è un’altra storia.
  • Scheda grigia (partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione): astenuto (anzi nulla, non si sa mai. Ritiro la scheda per non far fare lavoro inutile al seggio). Non credo che una persona comune possa dare una risposta sensata al quesito.
  • Scheda verde (abolizione firme di sostegno alla candidatura dei magistrati): no. Un minimo di seguito ci vuole sempre.

Inutile dire che non cerco di convincere nessuno…

Cina, Wikipedia e copyright

Probabilmente non ve ne sarete accorti, visto che la notizia è passata solo su Wired (dove il titolista fa ancora fatica a distinguere Wikipedia da Wikimedia…) e CorCom: per il terzo anno consecutivo la Cina ha bloccato l’ingresso del movimento Wikimedia come osservatore in WIPO, l’agenzia delle Nazioni Unite che ha lo scopo di incoraggiare l’attività creativa e promuovere la protezione della proprietà intellettuale nel mondo. Dopo due anni in cui Wikimedia Foundation ha inutilmente cercato di essere accreditata, stavolta le richieste sono state fatte da alcuni capitoli nazionali (Francia, Germania, Messico, Svezia e Svizzera oltre all’Italia), e la richiesta esta stata portata al Comitato Permanente sul Copyright e i Diritti Connessi (SCCR) di WIPO. Niente da fare: come le altre volte, la Cina ha dichiarato he anche i capitoli Wikimedia locali sono complici nel diffondere disinformazione. Negli anni passati il dito veniva puntato contro Wikimedia Taiwan, indicato come eterodiretto dalla Foundation: quest’anno direi che non c’è nemmeno stato bisogno per i cinesi di cercare di spiegare quale disinformazione sul copyright cinese viene propagata da Svezia o Messico. A questo punto Nicaragua, Bolivia, Venezuela, Iran e Russia hanno colto la palla al balzo e fatto rinviare la decisione sull’accreditamento per mancanza di unanimità.

Anche ammettendo che Wikimedia Taiwan faccia opera di disinformazione assoldando persone che scrivano sulle varie edizioni linguistiche di Wikipedia, resta il punto di partenza. Qui stiamo parlando di un comitato che parla di copyright e diritti connessi – cosa che ci ha sempre visti coinvolti come Wikimedia Italia. Essere membri osservatori non ci avrebbe per definizione dato il diritto di voto, ma ci avrebbe permesso di far sentire meglio la nostra voce su temi di cui ci occupiamo da sempre. Invece nulla da fare, e questo per ragioni prettamente politiche e indipendenti dal tema istituzionale. Non che ci aspettassimo chissà cosa, ma resta un peccato…

Ultimo aggiornamento: 2022-05-12 12:12

Monarchie elettorali

Le elezioni presidenziali nelle Filippine sono state vinte dal figlio dell’ex dittatore Marcos, mentre la vicepresidenza è andata alla figlia dell’attuale presidente Duterte. Il trend non è certo limitato all’est asiatico: pensate alla famiglia Bush negli USA (e al tentativo fallito di Hillary Clinton, per essere bipartisan). Certo, il trend non è nuovissimo: anche solo nel nostro orticello italiano possiamo ricordare Giorgio La Malfa figlio di Ugo e Mariotto Segni figlio di Antonio: però mi pare che negli ultimi decenni sia cresciuto.

Un tempo avevamo i re (e poi le regine, man mano che la legge salica perdeva terreno e i primogeniti di qualunque sesso andavano bene). Col passare dei secoli il loro ruolo è in genere diventato più che altro cerimoniale, il che significa che anche se per la regressione alla media ci troviamo un regnante non molto furbo possiamo andare lo stesso avanti. Ora però stiamo rifacendo le dinastie in questo modo surrettizio, e visto che l’oclocrazia è sempre in agguato il figlio stupido / malvagio / paranoico può tranquillamente essere eletto pensando alle qualità vere o presunte del padre, con l’aggravante che in questi casi il potere è spesso tutt’altro che simbolico. Non so voi, ma la cosa mi preoccupa parecchio…

Intelligenza artificiale e politica immutabile

Ieri “mestesso” mi ha segnalato questo articolo, dove Tommaso Coluzzi esamina il programma politico di Fratelli d’Italia come presentato da Giorgia Meloni. Vabbè, non vale nemmeno la pena di segnalare la retorica di un incipit come «Fratelli d’Italia continua il suo cammino patriottico verso quelle responsabilità di governo che un domani non troppo lontano vorrà esercitare per restituire alla nostra Patria l’orgoglio della sua storia, le certezze di un presente di riscatto e la consapevolezza di un destino di grandezza.» Ma le parti interessanti sono altre.

Per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, abbiamo l’esenzione dall’Irpef per i beni e servizi ceduti da parte del proprio datore di lavoro, così finalmente si potrà essere pagati in natura; la possibilità di monetizzare il TFR in busta paga con totale esenzione IRPEF, perché il TFR è «un sistema pensato quando c’era il posto fisso e un rapporto di lavoro durava 30 anni nella stessa azienda.» e «In un mercato del lavoro così veloce e dinamico, dobbiamo adeguare il sistema dei salari.» (In un mercato del lavoro veloce e dinamico, ammesso che ci sia, se cambi lavoro ti danno il TFR maturato. Ovviamente ci paghi le tasse su, con tassazione separata; ma il razionale scritto qua sopra è tirato fuori da gente che evidentemente non ha mai lavorato e non sa come funzionano le cose).

Quello che mestesso ha però segnalato è un altro punto, dove la logica del reddito di cittadinanza viene completamente scardinata. Immaginiamo pure che stabilire «per i primi 12 mesi di assunzione la completa esenzione IRPEF dei salari» abbia una certa quale utilità per il giovane neoassunto, che evidentemente verrebbe assunto con uno stipendio ben superiore ai 1000 euro al mese che al momento dovrebbero essere nella fascia non tassata (ma evidentemente chi ha preparato queste formule guadagna ben di più). La parte migliore è però quella che manda finalmente a casa i navigator – che in effetti non hanno fatto praticamente nulla: su questo direi che Meloni e io concordiamo – per un sistema completamente diverso. Verrà attivato (scusate il grassetto, ma è quello usato nel programma politico) un sistema di intelligenza artificiale per la collocazione e la formazione attiva. Sistema che sarà evidentemente perfetto, e dunque (anche stavolta il grassetto non è mio) Il giovane non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il Paese, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio. (Ah, notate che nel trittico destrorso “Dio, Patria e Famiglia” abbiamo la sostituzione della divinità con il giovane. Non potete proprio dire che Meloni non abbia una grande stima delle nuove generazioni).

Rimaniamo sui trittici: non sappiamo se per Meloni e sodali il giovane dovrà combattere, ma certo deve obbedire al perentorio ordine di disporsi a fare il Lavoro Migliore. E sicuramente deve Credere alla Saggezza dell’Algoritmo (di Intelligenza Artificiale, mica albicocche artiche!) che ha appunto scelto per lui il suddetto Lavoro Migliore. D’accordo: come dicevo, fare peggio dei navigator non è così semplice, Ma non trovate che sia bellissimo vedere questa gente convintissima delle magnifiche sorti e progressive che l’Intelligenza Artificiale darà all’umanità tutta – o almeno alla parte che voterà Fratelli d’Italia – non quando sorgerà il sol dell’avvenire ma praticamente domani?