Archivi categoria: pipponi 2016

Razzismo

Un operaio è stato investito e ucciso da un tir stanotte a Piacenza. Non entro nelle dinamiche del fatto (c’era un picchetto? la vittima si è lanciata senza che l’autista se ne accorgesse? l’autista era stato incitato a partire?). Mi limito a notare che sappiamo che chi è morto era di nazionalità egiziana, mentre resta ignota la nazionalità dell’autista. Magari era bosniaco o rumeno?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-15 13:20

cerchiobottismo

Leggo che il ministro dei Beni Culturali Franceschini avrebbe detto «Due piccole fiere in un mercato del libro già fragile? Così rischiamo una colossale figuraccia internazionale. Il solo modo per uscirne è creare un unico grande Salone, da tenersi contemporaneamente a Milano e Torino. E chi dirà di no, senza avanzare proposte alternative, se ne assumerà la responsabilità».

Ora, lasciamo stare la carota del «Se si optasse per questa soluzione, i due ministeri potrebbero parteciparvi anche con un impegno finanziario più forte», e veniamo al nocciolo del contendere. Una cosa simile alla proposta da Franceschini è capitata con Settembre Musica: iniziativa torinese che Milano ha cercato di scippare per arrivare alla fine all’attuale MITO Settembre Musica che presenta concerti nelle due città. Ma dovrebbe essere chiaro a tutti che le affinità finiscono qui. I concerti possono essere tranquillamente distribuiti, gli stand non possono essere duplicati per banali ragioni di costi vivi. D’altra parte non si può nemmeno pensare a un’ipotesi “grande editoria a Milano, piccola e media a Torino”, per la banale ragione che buona parte del pubblico, tranne naturalmente me e i miei ventun lettori, al Salone ci è sempre andato per vedere l’offerta dei piccoli, visto che per i grandi basta andare in una qualsiasi grande libreria: quindi il pubblico pagante andrà a pagare a Milano e non ci saranno soldi per Torino. Non una bella idea. Ma magari mi sbaglio e Franceschini istituirà il teletrasporto per spostare da una città all’altra i visitatori?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-13 16:29

Ancora sulla satira

Stamattina mi è venuta in mente una cosa, riguardo alla famigerata vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto ad Amatrice. Se avesse avuto come titolo “Séisme à l’italienne: après spaghetti amatriciana” l’avrei capita. (Apprezzata o no sarebbe stata un’altra cosa, ma come avevo scritto non è quello il punto). Io non avrei nemmeno aggiunto “Séisme à l’italienne”, ma non voglio togliere l’analisi della vignetta ai quattro o cinque che si sono affrettati ad andare controcorrente e spiegare al mondo perché quella era satira.

Ma come ho commentato su Facebook, per quanto mi riguarda se il 99,5% della gente non ha capito allora hai fatto satira male: per farla bene occorre che non la capisca il 95% delle persone (tra cui magari io, non sto dicendo di essere più bravo degli altri a cogliere un qualunque aspetto). Infine se non la capisce solo il 20% della gente allora non è satira :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-09-03 14:09

Charlie Hebdo e il terremoto ad Amatrice

CharlieHebdo1 Quando ho visto la vignetta fatta da Charlie Hebdo sul terremoto italiano, il mio commento è stato semplicemente “bah”. Io evito generalmente di fare vignette su questi temi, ma è una mia scelta personale. L’unica cosa che posso dire guardandola è che è “lame”, come direbbero gli anglofoni, perché si limita a prendere lo stereotipo “les italiens = pasta” e appiccicarlo sopra il terremoto, senza nemmeno cercare di trovare qualche punto in comune. Da lì ad affermare che la vignetta è blasfema, però, ce ne va parecchio.

CharlieHebdo2 Però a quanto pare a CH se la sono presa abbastanza, e così hanno appena pubblicato quest’altra vignetta. (Per i non francofoni: ci dovrebbe essere scritto “Italiani, non è Charlie Hebdo che ha costruito le vostre case: è stata la mafia!). A questo punto il mio giudizio cambia: sono degli imbecilli fatti e finiti. Le case ad Amatrice ed Accumoli erano state costruite secoli fa, presumibilmente dopo l’ultimo disastroso terremoto, quando la mafia non aveva certo varcato i confini siciliani. E anche la scuola crollata non era stata risistemata dalla mafia: al limite, politici corrotti e costruttori ladri. Detto in altro modo, se avessero scritto “ve le siete costruite voi” avrei detto di nuovo “bah”, magari pensando con cattiveria “peccato che la Francia non sia una zona sismica”; così mi pare semplicemente che devono mostrare di essere tanto arguti, il che prova che sono imbecilli.

Non che questo significhi che io pensi che non possano pubblicare tali vignette, figuriamoci: mi limito a giudicarli. Non mi incazzo nemmeno :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-09-02 19:12

Eleonora Bottaro

Non riesco a pensare che si sarebbe dovuta fare a forza la chemioterapia ad Eleonora Bottaro. Certo, quando si ammalò di leucemia era minorenne, ma per quanto un diciassettenne possa essere stupido – ricordo ancora com’ero io a quell’età – ha comunque una capacità di comprendere le cose, e non vorrei costringere mai nessuno a fare qualcosa che non vuole.
Però, se la sua lettera che è spuntata fuori è vera – e non ho nessun motivo di credere che non lo sia – c’è qualcosa che non va. Mi sarei aspettato un testo in cui avesse scritto che non se la sentiva di fare cure pesantissime senza grandi speranze di farcela, non una frase come «Sulla base delle mie conoscenze sono più i morti dopo la chemioterapia rispetto a quanti al giorno d’oggi sono ancora in vita.», che non significa assolutamente nulla.
Quello che mi chiedo è insomma da dove arrivassero le sue conoscenze, e se davvero erano sufficienti per prendere una decisione. Spero proprio di sì, perché altrimenti la cosa sarebbe davvero triste.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-02 17:24

Fertility Day

Ieri ho visto un po’ di gente che commentava (tipicamente lamentandosene) la campagna governativa per il Fertility Day. Non ho commentato, perché l’unica cosa intelligente che mi era venuta in mente è che invece che usare un nome inglese e qualche immagine da pubblicità sulla carta stampata sarebbe stato molto meglio che il governo stanziasse fondi per rendere la vita più semplice a chi i figli li fa, e questo era stato già detto da tanti.

Stamattina ho però scoperto che questo #fertilityday non è stato ieri, ma sarà il 22 settembre. Ma allora perché hanno rotto le palle ieri? Hanno inventato l’anteprima web?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-01 13:59

Modelli a priori

Domenica scorsa Nicola Gardini, che se non ho capito male è uno scrittore di un paio d’anni più giovane di me, ha scritto sul Sole-24 Ore uno dei mille articoli che lodano il nostrano liceo classico, “scuola modello” invidiataci da tutto il mondo e fors’anche altrove: “l’esperimento di pedagogia più geniale e più fruttuoso che governo occidentale abbia mai messo in piedi”, come scritto stavolta. Come dimostrarlo? Se non ho inteso male, lo si vede da cosa sa fare chi è uscito da quella scuola, e che non è compreso da chi vorrebbe eliminarlo perché pensa che “lo studio del greco e del latino non sia cosa scientifica”, il che per Gardini è del tutto falso.

C’è solo un piccolo problema. Mentre si vedono i risultati di chi è uscito brillantemente dal liceo classico, non si vedono quelli di chi è uscito malamente e soprattutto non si tiene conto che al classico ci vanno i più bravi e quelli che magari tanto bravi non sono ma possono essere più aiutati in quanto di famiglia abbiente, il che significa che non è così strano questo loro successo, indipendentemente da quello che hanno studiato. Insomma abbiamo un modello a priori che dà una visione distorta della realtà, e ce ne possiamo accorgere in maniera scientifica. (Sarete mica anche voi tra quelli che pensano che la scienza sia fatta solo di numeri? Quelli servono al più dopo, per quantificare quale sia questo vantaggio, anche se in questo caso ottenere risultati numericamente validi non è banalissimo e lo possiamo lasciare agli esperti).

Non che io pensi che chi ha fatto altre scuole impari a tirare fuori un ragionamento di questo tipo; però – diciamocelo – questo esempio particolare mi fa pensare che il grande vantaggio del liceo classico non sia poi così tanto grande.

Ultimo aggiornamento: 2016-08-30 09:49

Lutto nazionale televisivo

Ieri pomeriggio Jacopo stava guardando i cartoni animati su RAI Gulp, e a un certo punto mi chiede “come mai c’è quel fiocco?” Guardo la tv, vedo un fiocco nero, faccio un po’ di mente locale e mi ricordo che il giornale diceva che era giornata di lutto nazionale per il terremoto. Gli faccio una spiegazione semplificata di cui non so cos’abbia colto – i cartoni erano più interessanti – e la cosa è finita lì.

Ho scoperto solo dopo che, a parte il fiocco nero in sovrimpressione, la RAI ha scelto di non trasmettere pubblicità per tutta la giornata, il che mi pare un segno importante. Però forse un sottopancia sarebbe stato utile per spiegare meglio la cosa anche ai bambini…