Archivi categoria: pipponi 2016

Opportunity

Tra venerdì e sabato mi sono arrivate due mail il cui titolo recitava “Your professional contact XY invites you…”. L’invito era a fare parte dell’Opportunity network (notate come il nome del sito non abbia la seconda o). Secondo le mail,

Use Opportunity to discover sales leads and job opportunities or to network with the exact types of people you would like to meet based on interests, age, gender and more.

Già venti milioni di professionisti sarebbero iscritti a questo social network. Ora, io già non sopporto Linkedin che per quanto mi riguarda è un generatore di spam e clickbait. Perché mai dovrei impelagarmi in un altro di quei siti?

Ultimo aggiornamento: 2016-02-09 15:05

ATM vuole multare gli onesti

Dal prossimo 15 febbraio, ATM chiuderà definitivamente i tornelli in uscita dalla metropolitana: per andarsene sarà necessario timbrare nuovamente il biglietto in uscita… oppure scavalcare per la seconda volta i tornelli, se l’hai già fatto in entrata: ma immaginiamo pure di vivere nel migliore dei mondi possibili, dove tutti gli utenti dei mezzi pubblici pagano regolarmente il biglietto. Peccato che…

Premessa: un biglietto di corsa semplice a Milano ha validità 90 minuti, deve essere vidimato ogni volta si sale su un qualunque mezzo, e nel periodo di validità si possono prendere un numero indefinito di mezzi di superficie e fare una sola corsa in metropolitana e sulla tratta urbana del passante ferroviario. Fin qua nulla di strano, dovrebbe funzionare allo stesso modo in altre città. Bene. Immaginiamo che io esca di casa, prenda il tram timbrando il mio bel biglietto, vada in centro a fare qualche acquisto, e dopo 80 minuti scendo in metropolitana per tornare a casa. Passo il biglietto al tornello: essendo ancora nel periodo di validità il tornello si apre, aspetto il treno e dopo un quarto d’ora arrivo alla mia fermata. Salgo, passo il biglietto in uscita e mi viene sputato dicendo che non è più valido. Giustissimo: i novanta minuti sono passati. Logica vorrebbe dunque che io timbri un secondo biglietto, giusto? Sbagliato. Come ATM mi ha appena risposto (riferimento CAS-1010217-H8Z5K3),

Gentile Maurizio Codogno ,

Con riferimento alla Sua segnalazione, ricordiamo che la normativa prevede che chiunque viaggi deve essere in possesso di valido documento di viaggio (art. 71 del reg. Polizia Urbana). Confermiamo che il biglietto ordinario a tariffa urbana vale 90 minuti. Scaduta la validità oraria, sarà necessario regolarizzare il proprio viaggio acquistando alla MAT un biglietto valido per effettuare la convalida di uscita. Nel Suo caso, il prezzo della regolarizzazione è di 3,00 euro.

Detto in altro modo, io devo pagare una multa, perché non mi sono messo a fare i conti di quanto tempo è passato e mi sono fidato del fatto che il biglietto fosse passato. Ma c’è di peggio. Io non uso i biglietti, ma la tessera RicaricaMI, dove carico un po’ di biglietti per non rischiare di rimanere senza. Non solo non posso leggere da nessuna parte quando ho timbrato per la prima volta il biglietto che sto usando, ma anche nel caso che mi fossi salvato l’ora da qualche parte non posso farci proprio nulla. Quando faccio passare la tessera, il biglietto che viene vidimato è quello in corso di validità, non è che io possa cliccare da qualche parte e dire “no, timbrane un altro perché sennò poi pago la multa”. O forse secondo ATM dovrei fare il giocoliere e girare sempre con almeno due tessere (e una calcolatrice tascabile per misurare le distanze temporali) in modo da avere sempre a disposizione un biglietto nuovo?

Ultimo aggiornamento: 2016-02-08 21:49

“giornata degli amici”

Presumo sia successo anche a voi, se avete un account Facebook. Stamattina mi è arrivata una segnalazione del signor Facebook che diceva: «Buona giornata degli amici, Maurizio!
Facebook compie dodici anni! Per festeggiare, abbiamo creato questo video sull’amicizia, con te e i tuoi amici.»
Ora, il signor Facebook conosce tantissime cose su di me. E sicuramente sa che io non ho mai aperto nessuno di questi video che regolarmente mi propina, tanto che stavolta non ha nemmeno messo la spunta “dai, se proprio vuoi te ne faccio vedere meno di questi video”. Ora, io capisco che la bacheca di Facebook sia piena di pubblicità più o meno mascherata da post che piacciono agli amici. È il modo con cui Zuckerberg si fa i soldi. Ma non può almeno lasciarmi in pace con questa roba? Che ci guadagna?

Ultimo aggiornamento: 2016-02-04 09:40

E LA FIGLIA DEI MARÒ?

Ieri Giulia Latorre prima avrebbe affermato di essere omosessuale, poi avrebbe smentito di aver detto ciò (“sono stata fraintesa”), poi avrebbe smentito la smentita, poi non so più come sia proseguita la cosa.
Spero che sia chiaro che a me non importa nulla delle preferenze sessuali della giovane signora Latorre, nel senso che può fare quello che vuole e non sarò certo io a dire alcunché. Né penso che lei debba necessariamente pubblicizzare le sue preferenze: se vuole e se la sente di farlo è una sua scelta, altrimenti è una sua scelta lo stesso. Un consiglio non richiesto glielo vorrei però dare: se decide di fare coming out, oltre a valutare le pressioni che potrebbero fare su di lei per ritrattare almeno pubblicamente, non affidi il suo messaggio a un sito attivista LGBT, ma scelga un media mainstream. Tanto la notizia verrà diffusa lo stesso.

Ultimo aggiornamento: 2016-01-27 19:47

Italo Treno che fa sconti

In questi giorni è montata la polemica sugli sconti che Italo Treno fa per chi va a Roma al Family Day, inserendo l’apposito codice FAMILY30. Una rapida rassegna stampa: visto da destra, visto da Renzi, visto dai complottisti (che non per nulla citano l’onnipresente esposto dell’onnipresente Codacons). È stata persino creata una pagina Facebook.

A me non è che Italo faccia più o meno simpatia di Trenitalia. Vedendo gli status postati in questi ultimi giorni al limite potrei consigliare loro di cambiare azienda che si occupa del social manager. Ma finché non mi si dimostrerà che per un qualche evento che possa far muovere in treno almeno un centinaio di persone Italo Treno ha rifiutato la convenzione non vedo nulla di male. Evidentemente gli organizzatori del Family Day si sono ricordati di Lc 16, 8b: «I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.»

Ultimo aggiornamento: 2016-01-26 12:04

Montepaschi

Montepaschi non sarà certo la migliore banca d’Italia, ma non credo che in questo mese si siano scoperte magagne tali da dimezzare il valore delle azioni. Proprio per quello sarebbe interessante scoprire quanta parte del capitale viene trattato in questi giorni: se è vero che l’azionariato è molto frazionato, o c’è una corsa di tantissima gente a vendere oppure non c’è nessuno che vuole comprare, e non so quale sia la situazione peggiore…

Ultimo aggiornamento: 2016-01-20 17:02

La schiscetta

Dopo la storia dei bambini delle scuole di Corsico cui è stato impedito di mangiare in mensa perché i genitori non pagavano la retta (da mesi se non anni, a giudicare dalle cifre…), leggo che M5S e maggioranza di centrodestra al Pirellone hanno deciso che queste famiglie possono far portare ai bimbi il pasto da casa. No, in realtà non l’hanno deciso ma hanno approvato una mozione al riguardo, farcita al solito di paroloni come «permettere di portare il pasto da casa, facendone un momento di reale educazione alimentare anche per le famiglie».

Finalmente posso dire qualcosa di destra: non capisco perché ci debbano essere famiglie che non pagano. È chiaro che dagli articoli di giornale non si possono tirare fuori conclusioni a priori: magari molte di quelle famiglie avrebbero un ISEE così basso che la quota mensa sarebbe stata minima, ma nessuno ha pensato di farglielo calcolare e quindi si sono trovati a pagare il massimo della quota. Però è anche chiaro che quel servizio ha un costo, e qualcuno deve pagarlo. Se proprio volete, quello che mi pare davvero stupido è che – almeno se il testo della mozione è sensato, cosa che anch’essa non è detta – si sia obbligati a consumare il pranzo fornito dalla mensa. Perché quella sì che è una prevaricazione e una discriminazione.

acqua minerale a Km tanti

Nella nostra mensa le bottigliette di acqua minerale cambiano spesso marca. In questi giorni ci è arrivata l’acqua Lilia, e ho scoperto – ricordavo pubblicità televisive di questa marca, ma senza che venisse specificata la sorgente – che è prodotta in provincia di Potenza. Ho dato un’occhiata alla composizione chimica dell’acqua e non ho trovato nulla di particolare: residuo fisso 341 mg/l, molti bicarbonati (254 mg/l), un po’ di calcio (32,4 mg/l) e di potassio (26,5 mg/l). Non è insomma un’acqua del centro Italia come Ferrarelle e Uliveto che può o no piacere ma ha comunque una certa “personalità”, se mi passa il termine, ma un’acqua oligominerale come tante altre prodotte dalle varie sorgenti alpine.
Insomma, perché mai queste bottigliette devono farsi più di mille chilometri per arrivare a Milano, con tutte le acque oligominerali della zona? (Naturalmente vale anche il viceversa, e non capirei perché in Basilicata debbano arrivare bottigliette d’acqua alpina: ma non ho idea di che acqua sia disponibile nelle regioni meridionali. Se qualcuno fosse così gentile da segnalarmelo, lo ringrazio). Non sono un fanatico del Km0 che a volte mi pare solo una fregatura, ma ci sono dei limiti, e non semplicemente chilometrici!

Ultimo aggiornamento: 2016-01-11 17:01