Archivi categoria: pipponi

articolo 21 bis

Che ne direste se qualcuno volesse aggiungere alla nostra Costituzione il diritto di accesso ai libri? Vi sembrerebe una cosa naturale? Beh, qualcuno ha presentato un progetto di legge costituzionale «in materia di riconoscimento del diritto di accesso alla rete internet». E ha anche avuto il coraggio di chiamarlo “articolo 21 bis”, creando un precedente che sarà sicuramente seguito da tutti (per la cronaca, si è sempre scelto di modificare gli articoli, mica di aggiungerne).
E no, non è un pentastellato.
(hat tip: Daniele Minotti)

Ultimo aggiornamento: 2013-05-08 18:20

rispetto

Ieri ha suscitato una certa eco la decisione di Umberto Ambrosoli di uscire dall’aula consiliare lombarda durante la commemorazione di Giulio Andreotti, e il commento di Lara Comi che ha voluto rimarcare (televisivamente, perché sennò chi se la filava?) di non condividere per nulla il gesto.
Sarà, ma io non riesco affatto a capire perché alzarsi e uscire dall’aula sia “mancare di rispetto”. È un gesto di dissociazione esplicita, certo. Un gesto perfettamente comprensibile, tra l’altro, conoscendo un minimo la storia italiana degli ultimi 40 anni. Ma un gesto assolutamente rispettoso: non ha mica sbraitato contro la decisione presa dalla maggioranza, l’ha accettata ma ha scelto di non adeguarsi. Al limite, l’unica cosa che mi scoccia è che mi tocca essere d’accordo con l’ex-Eterno Vicesindaco Riccardo De Corato, che ha definito Ambrosoli “un signore”.
Poi vabbè, c’è chi ai tolc-sciò non ci può andare e allora si sfoga su Facebook. Non potevi berti la bottiglia da sola? Troppo triste?

Ultimo aggiornamento: 2013-05-08 09:27

others and Eni

domenica, tra i tanti auguri di compleanno che arrivano automaticamente dai vari servizi a cui ti sei voluto o dovuto iscrivere, c’era quello di You&Eni che spiegava come avrei potuto avere doppi punti se avessi fatto un rifornimento di almeno trenta euro in settimana. Visto che la macchina era in riserva, oggi ho pensato bene di andare a fare benzina… e ho scoperto che negli iperself You&Eni – cioè nei due punti vendita vicino a casa mia – non si fa più benzina prima e pagamento poi alla cassa, ma si paga prima e si fa benzina poi; ma soprattutto non si prendono i punti.
Io non so quando sia cambiata la cosa: sono certo che il mio ultimo rifornimento è stato in un punto Eni e i punti me li hanno messi. Sono solo certo che il mio ultimo rifornimento era stato il 21 marzo (e il penultimo il 3 gennaio: non è che qui l’auto venga usata più di tanto). Ad ogni modo, Eni ha tutti i diritti di scegliere come fare le sue promozioni; se però decide di abbassare il prezzo della benzina negli iperself invece che favorire le carte fedeltà non può sperare che la fedeltà rimanga :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-05-07 18:08

logorroici

A quanto pare, sia Boldrini che Grasso hanno fatto rigidamente rispettare i tempi per le dichiarazioni di voto, togliendo la parola a tutti i deputati e senatori che hanno sforato i tempi: l’unica eccezione è stata fatta per Emilio Colombo, in considerazione dei suoi novantatré anni. Nonostante quanto scrive Francesco Costa, che subito si è soffermato sui grillini e si è lamentato che nessuno sappia fare un discorso a braccio, il problema mi pare diverso.
Anche ammettendo che quei discorsi abbiano un qualsivoglia senso e non siano solo la ripetizione di un abituale rito, mi pare impossibile che nessuno abbia provato a leggerli ad alta voce prima della dichiarazione vera e propria. Mia moglie si lamenta sempre che io non abbia mai voglia di fare una prova generale prima delle rare volte in cui parlo in pubblico; però non mi capita mai di sforare nonostante non mi capiti mai di leggere il mio testo, e a maggior ragione se dovessi presentarlo ufficialmente mi metterei a limarlo in modo da avere un margine di sicurezza. Possibile che questa gente sia così menefreghista da non farlo?

Ultimo aggiornamento: 2013-04-30 14:48

fascisti e fogne

Ho appena cancellato il solito commento del solito coglione sedicente fascista che ogni tanto copincolla i suoi sproloqui incurante di *dove* sta scrivendo (stavolta commentava sul giochino per il dì di festa, tanto per dire).
Per pura curiosità, ho fatto un traceroute e ho scoperto… che l’indirizzo IP era di Tor, e quindi anonimizzato; il che dimostra – come se fosse stato necessario – che certi figuri non hanno nemmeno il coraggio di metterci una faccia ancorché virtuale. C’erano forse dubbi?

Ultimo aggiornamento: 2013-04-25 12:59

Unione Europea

Il mio ex-collega spagnolo che ora vive in Germania qualche settimana fa mi ha mandato una raccomandata con dei documenti che mi servivano per fargli una pratica. Costo della sua raccomandata: 2 euro e 80.
Ieri gli ho inviato i documenti della pratica. Costo della mia raccomandata: 6 euro e 40. D’accordo che la mia busta superava anche se di poco i 20 grammi; ma anche la tariffa base è 4 euro e 80.
Non è che qualcuno sta cercando di spiegare come dalla Germania in Italia è tutta discesa – basta guardare un mappamondo – e allora il servizio costa di meno?

Ultimo aggiornamento: 2013-04-19 07:00

Pareggio di bilancio in Costituzione

Probabilmente avevate sentito dire che l’anno scorso il pareggio di bilancio per lo Stato era stato introdotto nella Costituzione; ancora più probabilmente ve ne sarete dimenticati, perché non c’è stato nessun referendum confermativo (non serviva, visto che era stata raggiunta la maggioranza dei due terzi sia alla Camera che al Senato). Ve ne avevo parlato giusto un anno fa, e avevo già espresso i miei dubbi nel merito (non mi sembra una grande idea) e nel metodo (c’è tutta una serie di clausole varie, e comunque sarebbe bastato rafforzare il vincolo che c’era già in Costituzione: tutte le leggi devono avere una copertura di spesa). Ma tant’è, e dalla fine di quest’anno saranno cavoli amari.
Quello che però ho scoperto per caso stamattina è che il testo della Costituzione presente nel sito del Quirinale – quello che per me è la versione ufficiale e che ormai consulto diuturnamente: mica sono un grillino che la legge tanto per passare il tempo in Parlamento – non contiene affatto queste modifiche, che si possono recuperare solo su Normattiva: qui il testo della legge costituzionale che ha introdotto il pareggio di bilancio, qui la Costituzione tutta.
Ora, è vero che le modifiche alla Costituzione «si applicano a decorrere dall’esercizio finanziario relativo all’anno 2014», e questa è la ragione per cui adesso sono state sbloccate alcune decine di miliardi per i pagamenti arretrati alle aziende: è l’ultimo anno possibile. Però il testo in vigore è quello nuovo, anche se non è ancora applicabile: piuttosto si metta una nota avvisando della cosa, o perlomeno si metta una nota al testo vecchio indicando le modifiche approvate ma non ancora valide. Scrivere per chiarimenti è assolutamente inutile: una decina di giorni fa ci ho provato, senza risultato alcuno. Almeno un piccolo sfogo lasciatemelo!
Aggiornamento: (17:15) non è vero! Il Quirinale mi aveva risposto! Domani racconto tutto.

Ultimo aggiornamento: 2016-05-23 09:20

diritto all’oblio

Leggo dal blog di Daniele Minotti che il Garante della Privacy ha annunciato due provvedimenti che riguardano il cosiddetto “diritto all’oblio”. Cosa sia il diritto all’oblio dipende molto da chi è che lo sta spiegando: per esempio c’è molta gente – tipicamente chi è stato condannato per reati “scomodi” – che afferma che dopo un certo periodo tutte le notizie devono essere espunte dai motori di ricerca, se non addirittura dall’internet tutt’intera.
La posizione del Garante mi sembra non solo molto più morbida, ma anche logicamente sensata: citando Minotti, «ordina a [omissis] di predisporre, nell’ambito dell’archivio storico on line del quotidiano [omissis], un sistema idoneo a segnalare (ad esempio, a margine dei singoli articoli o in nota agli stessi) l’esistenza degli sviluppi delle notizie relative al ricorrente». Col mio cappellino di wikipediano non riuscirei mica ad accettare il principio che una notizia debba venire nascosta perché è passato un po’ di tempo – cosa che è ben diversa da dire “se allora ha fatto così, continuerà a farlo anche in futuro. Però so bene che tante volte può essere pubblicata una notizia falsa, oppure capita di essere ingiustamente portati in tribunale. Anche se poi arriva la smentita, oppure si viene scagionati completamente dalle accuse, non è affatto vero che “tanto basta andare a cercare in rete e si trova anche la verità”. Sì, la si trova se la si cerca: uno storico con un minimo di onestà intellettuale lo farà, una persona con un po’ di esperienza in rete saprà anche farlo, ma il 99% della gggente si limiterà a prendere per buono quanto gli è arrivato nel link, e non si sognerà nemmeno di fare una ricerca aggiuntiva. Da questo punto di vista i media – ma anche i blog: il buon esempio si può anche dare anche nel piccolo! – dovrebbero avere un obbligo morale di aiutare il lettore casuale a farsi un’idea il più possibile completa di un fatto, idea che non può essere solo statica ma deve anche avere una dimensione temporale.
Certo, tutto questo ha un costo, non nascondiamoci dietro un dito. Al blogger costa relativamente poco andare a modificare un singolo post ogni tanto, ma per una redazione web il lavoro potrebbe essere continuo, fatto in modo da specificare qual è la notizia originale e quali le aggiunte, altrimenti rischiamo di tornare ai quotidiani riscritti come in 1984 (Orwell apprezzerebbe…), e probabilmente richiederebbe di rivedere la struttura completa del CMS dietro alla visualizzazione delle pagine. Visti i guai finanziari in cui si dibattono i giornali, qua si aprirebbe davvero il vaso di Pandora, mi sa. Però iniziare a pensarne non può che fare bene, no?

Ultimo aggiornamento: 2013-04-03 10:29