Archivi categoria: pipponi

Addio Salone del Libro a Torino?

Leggo sulla Stampa che l’Associazione Italiana Editori ha deciso: si lascia perdere il Salone del Libro di Torino (che se si terrà ancora sarà più che altro una fiera di campagna) e si fa il grande progetto MiBook, di cui non si sa ancora nulla ma deve essere sicuramente una figata. Pesano tutti gli scandali torinesi, pesano i costi (ma davvero l’affitto del Lingotto, nonostante uno sconto del 50% appena generosamente offerto, è il triplo di quello della Fiera, come dice la Busiarda? Repubblica non è d’accordo), ma immagino pesino soprattutto i grandi gruppi, Mondadori-RCS in primis ma anche GeMS e Giunti.
Certo, dal mio punto di vista trovarmi il Salone a due passi da casa è un vantaggio, e magari riuscirò anche ad andare a vederlo – in questi ultimi anni ci sono solo riuscito quando sono stato a presentare i librini di Altramatematica. Certo, per fare soldi il Salone di Torino aveva sempre stand molto improbabili e che con i libri avevano ben poco a che fare. Ma la mia sensazione è che MiBook sarà una roba per i grandi editori, quelli che ho sempre saltato a piè pari perché tanto li vedo anche in libreria. Ma d’altra parte il libro è una merce.

Ultimo aggiornamento: 2016-07-27 16:25

obbligazioni subordinate

Da qualche giorno Radio Popolare manda la pubblicità di obbligazioni subordinate Mediobanca, immagino Mediobanca Opera 3,75% 2026. Potrei parlare di “pecunia non olet” e che una volta Radiopop non avrebbe mai fatto passare spot simili, ma non sarebbe giusto: tra l’altro se non ricordo male la pubblicità su base nazionale è subappaltata.
Quello di cui invece vorrei parlare è la quantità di tempo, nonostante lo speaker parlasse tuttoattaccatoeveloceveloce, dedicata a “spiegare” che l’investimento è rischioso e tutte le considerazioni del caso. In realtà non è che venga spiegato molto: diciamo che uno come me, che di finanza ne capisce poco, sente semplicemente un fiume di parole che corrisponde a quello che immaginava (un rendimento del 3,75% in questo periodo di tassi nulli deve avere sotto qualcosa) ma non aggiunge molto di più. Certo, il rating delle obbligazioni (tra BBB+ e BBB-) è equivalente a quello dell'”azienda Italia”, ma questo non viene nemmeno detto nello spot.
Poi ci si lamenta perché ci sono quelli che si suicidano dopo aver scoperto che i loro risparmi di una vita sono finiti in fumo?

Ultimo aggiornamento: 2016-07-15 10:19

Inaspettato verdetto per Vatileaks

Non mi aspettavo proprio la sentenza di primo grado al processo Vatileaks. Non è tanto la caduta dell’accusa di associazione a delinquere per la strana coppia Balda-Chaouqui, che ci poteva anche stare visto che più che altro il tutto sembrava una saga di Gianni e Pinotto. Nemmeno le condanne miti e la sospensione della pena (cosa che immagino sia l’equivalente di una condizionale) sono poi strane: al limite mi sarei aspettato un perdono papale, ma il risultato finale sarebbe stato lo stesso. Ma non avrei scommesso sul proscioglimento di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi “per difetto di giurisdizione”, con la chiosa del presidente del collegio Giuseppe Dalla Torre che parla di «sussistenza, radicata e garantita dal diritto divino, della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di stampa nell’ordinamento giuridico vaticano» – cosa che mi pare faccia a pugni col difetto di giurisdizione, a meno che il giudice volesse intendere che Fittipaldi e Nuzzi dovevano essere giudicati in Italia avendo consumato il loro reato là :-)

Dato che non immagino che il collegio giudicante sia stato intimorito dalle prese di posizione dei media italiani (a parte che mi è capitato l’altro giorno di sentire come Nuzzi commentava la richiesta di condanna fatta dal PM, e mi sarebbe venuto voglia che venisse accolta solo per il “ragionamento” che ha fatto) mi chiedo esattamente il perché di tutto questo cancan. Forse che anche in Vaticano ci sono pubblici ministeri presenzialisti?

Argumentum ab auctoritate

In questi giorni avete forse letto della lettera aperta (qui il testo originale) contro Greenpeace e la sua battaglia contro gli organismi geneticamente modificati, lettera che ha avuto il sostegno di più di cento premi Nobel. Mentre sto scrivendo, la lista è arrivata a 110 nomi. Notate nulla di strano?

Nella lista ci sono solo scienziati, quindi non sono considerati i Nobel per la letteratura (niente Dario Fo, insomma…) e per la pace (niente Jimmy Carter, insomma, che pure dovrebbe essere un esperto di noccioline); ci sono anche i premiati per l’Economia, che non sono veri Nobel, ma diamoli per buoni. Sembrerebbe insomma che vada tutto bene: è stato chiesto di firmare la lettera solo agli scienziati. Peccato che ci sia una fallacia grossa come una casa, quella indicata nel titolo di questo post.

Un Nobel non è un tuttologo: immagino che tipicamente chi ha vinto il premio per la fisica, pur essendo tipicamente molto più intelligente di me, sappia di OGM più o meno quanto ne so io. Dunque si sta cercando di convincere la gente usando la foglia di fico dei grandi nomi, ma senza dare alcun contributo fattuale per capire se la posizione è o no sostenibile. Bella storia, vero?

(giusto per completezza: la mia opinione su Greenpeace è bassissima, mentre quella sugli OGM è tendenzialmente favorevole, anche se come scrivevo non sono certo informatissimo. Ma il principio è sempre quello che conta di più per me, e non mi interessa stare con chi la pensa come me ma lo fa male)

Ultimo aggiornamento: 2016-07-01 11:38

Brexit

Quando si è scoperto che i britannici hanno scelto di lasciare l’UE, in un’ora la sterlina ha perso più del 10% del suo valore rispetto al dollaro. Il candidato dia una simulazione di cosa capiterebbe nel caso l’Italia uscisse dall’euro (con cambio iniziale 1:1, per comodità di calcolo).

P.S.: so benissimo che sono due cose diverse dal punto di vista tecnico.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-24 10:07

“noi partecipativo”

A quanto pare, tale Roberta Chiroli, ai tempi laureanda in antropologia, è stata condannata a due mesi di prigione con la condizionale per avere partecipato “moralmente” agli scontri no-Tav. Non è ancora dato sapere il motivo della condanna (che sarà pubblicato tra trenta giorni), mentre un’altra dottoranda pure presente è stata assolta: secondo il suo avvocato, esso potrebbe essere «la cifra stilistica usata nei due lavori accademici: una si è espressa in terza persona, l’altra ha usato la prima plurale».
I reati di opinione sono sempre difficili da comprendere, e spesso sono arbitrari: a questo punto spero che i motivi della differenza siano altri e più corposi. Quello che però non capisco è l’uso del “noi partecipativo” in una tesi di antropologia. Checché ne dicano qui (“nella ricerca etnografica il posizionamento del ricercatore rispetto all’oggetto della ricerca è una scelta soggettiva che fa parte di ciò che si chiama storytelling”) ero convinto che un bravo antropologo, pur facendo in modo di non essere un corpo estraneo, dovesse però rimanere separato dalla popolazione che studia, proprio per non perdere l’oggettività. Mi incuriosisce sapere che voto di laurea ha preso.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-22 13:07

l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio

giornale-1606117 Questa (grazie a Giuseppe Greco, da cui ho preso la foto) è la prima pagina del Giornale di oggi.
Il problema non è il titolo del Giornale, che tanto come quotidiano è irricuperabile da mo’. Non è nemmeno il senatore della Repubblica Italiana Bartolomeo Pepe che twitta “Colpirne uno per educarne cento”. In fin dei conti la voce di Wikipedia elenca unicamente i suoi tanti passaggi di gruppo parlamentare, dimenticandosi di raccontare delle sue proposte di legge, come l’ultima sul vietare la vendita degli occhiali da presbite nei supermercati.
Il punto è che siamo stati in tanti a pensare che l’omicidio di Jo Cox darà una svolta alla campagna Brexit. Certo, spero che per la maggior parte dei miei ventun lettori questo sia stato il pensiero di un attimo: ma il fatto stesso che ci sia stato mi ha fatto pensare quanto siamo scesi in basso. Non abbiamo futuro.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-17 11:17

Basta saperlo (e lo sapevo)

medium Qui a fianco ho salvato una schermata con le statistiche di Medium della scorsa settimana. Medium dovrebbe essere il futuro dell’informazione “dal basso” e “meditata” (leggi: pipponi lunghi). Quel post è stato ripreso da più parti, eppure non ha raggiunto le 4000 visualizzazioni. Tanto per dire, anche se è mischiare mele con pere visto il modo diverso con cui i numeri vengono calcolati: sul mio blog, il post che a giugno ha avuto più visualizzazioni (il pippone sulle nuove regole di Trenitalia per i biglietti sui treni regionali) è arrivato a 5753 visualizzazioni. (Poi intendiamoci: i miei post sul blog tipicamente fanno dalle 150 alle 300 visualizzazioni dirette salvo casi eccezionali).

Io non guadagno nulla da quello che scrivo sui blog. (Occhei, per fare i puntacazzisti se cliccate sulla pagina Amazon dei libri che recensisco e poi comprate qualcosa mi arrivano le commissioni). Non ho nemmeno bisogno di cercare visibilità: i pochi che possono essere interessati a quello che faccio mi conoscono già. Infine, queste cose le sapevo già tutte da mo’. Però magari c’è ancora qualcuno che passa per sbaglio di qua ed è convinto che con Internet la gente potrà finalmente imparare e scoprire cose nuove di cui prima non si poteva sapere nulla: ecco, mi dispiace togliere loro l’illusione, ma non è così.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-17 08:50