Leggo sulla Stampa che l’Associazione Italiana Editori ha deciso: si lascia perdere il Salone del Libro di Torino (che se si terrà ancora sarà più che altro una fiera di campagna) e si fa il grande progetto MiBook, di cui non si sa ancora nulla ma deve essere sicuramente una figata. Pesano tutti gli scandali torinesi, pesano i costi (ma davvero l’affitto del Lingotto, nonostante uno sconto del 50% appena generosamente offerto, è il triplo di quello della Fiera, come dice la Busiarda? Repubblica non è d’accordo), ma immagino pesino soprattutto i grandi gruppi, Mondadori-RCS in primis ma anche GeMS e Giunti.
Certo, dal mio punto di vista trovarmi il Salone a due passi da casa è un vantaggio, e magari riuscirò anche ad andare a vederlo – in questi ultimi anni ci sono solo riuscito quando sono stato a presentare i librini di Altramatematica. Certo, per fare soldi il Salone di Torino aveva sempre stand molto improbabili e che con i libri avevano ben poco a che fare. Ma la mia sensazione è che MiBook sarà una roba per i grandi editori, quelli che ho sempre saltato a piè pari perché tanto li vedo anche in libreria. Ma d’altra parte il libro è una merce.
Ultimo aggiornamento: 2016-07-27 16:25