Il governo italiano ha conferito la cittadinanza italiana a Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi che soffre di una grave malattia genetica. Non è il primo caso: come ricordato dal Post, cinque anni fa il governo Gentiloni fece lo stesso. Il tutto «ai sensi dell’art. 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91».
Cosa dice il suddetto comma? «Con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri, la cittadinanza puo’ essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato.». Chiaramente la piccola Indi non può averci reso eminenti servizi, e infatti il comunicato stampa spiega che la cittadinanza è stata conferita «in considerazione dell’eccezionale interesse per la Comunità nazionale ad assicurare alla minore ulteriori sviluppi terapeutici, nella tutela di preminenti valori umanitari che, nel caso di specie, attengono alla salvaguardia della salute.». Io mi domando e chiedo: quale sarebbe il nostro interesse ad assicurare ulteriori sviluppi terapeutici? Forse il Bambino Gesù (che comunque sarà pagato dal Governo) ha un trial clinico su questo tipo di malattia, e l’eccezionale interesse è quello di avvicinarsi a una cura? Mi sa di no, o almeno una rapida ricerca nel sito dell’ospediale pediatrico non mi ha fatto trovare nulla. Quali sono i valori umanitari che non sono invece presenti nel trattamento dei migranti?
DIciamocelo: questa povera bambina è semplicemente una pedina in un gioco puramente politico.
Ultimo aggiornamento: 2023-11-07 15:28