A proposito del caos elezioni in Sicilia, con centinaia di presidenti di seggio e scrutatori che non si sono presentati, leggo che tale Mariangela Di Gangi ha affermato
«Siamo tutti sconvolti quando i caporali pagano i braccianti 3 euro l’ora ma non diciamo niente quando lo Stato paga 3 euro l’ora i Presidenti e le Presidentesse di Seggio e anche meno gli scrutinatori e le scrutinatrici! Il caos di oggi è solo colpa del “Caporalato di Stato” di chi pensa che 280 euro per quattro giorni di lavoro pressoché ininterrotto siano una cifra decente da spendere nel momento chiave della democrazia.»
Non so chi sia Mariangela Di Gangi: considerando che SiciliaNews24 non si prende la briga di spiegarcelo immagino che sia una politica sicula abbastanza famosa. Detto questo, e lasciando stare le storie tipo “sì, ma a stare nei seggi elettorali non ti stanchi” (sì, ma c’è anche una responsabilità maggiore) il mio punto è un altro. Quelle frasi avrebbero senso se non si trovassero presidenti di seggio e scrutatori e si dovesse andare alla loro caccia. Qui parliamo di una cosa diversa: persone che hanno espressamente accettato di farsi pagare 3 euro l’ora per una trentina d’ore di lavoro e poi hanno cambiato idea all’ultimo momento, rendendo le cose molto più difficili. Seguendo la logica di Di Gangi, costoro hanno forse deciso di fare un’azione eclatante contro il caporalato?
Ultimo aggiornamento: 2022-06-16 09:42