Archivi categoria: pipponi

Mai ridurre la burocrazia

Domani saranno pubblicati (online) gli esiti degli esami di terza media dei ragazzi; lunedì posso andare a recuperarli fisicamente. Tralasciamo che per Cecilia che andrà a un liceo artistico statale i documenti dovrebbero arrivare automaticamente alla scuola; tanto Jacopo andrà dai salesiani e quindi devo per forza prenderli.

Logica vorrebbe che i documenti siano dati tutti insieme: e invece – a parte la fascia 13-14 di lunedì che eviterò come la peste – gli orari sono sfalsati. La logica di tutto questo mi sfugge.

La Cassazione scolastica

Dopo che l’indignazione popolare è cresciuta per la promozione con 9 in condotta di due studenti che avevano sparato in volto a una loro professoressa con una pistola ad aria compressa, è stato convocato in tutta fretta un nuovo consiglio di classe che ha abbassato i loro voti a 6 e 7. Così il ministro Valditara (e il ministro Salvini che c’entra sempre in queste cose) sono contenti, perché hanno mostrato al popolo indignato che loro sì che stanno attenti.

Non ho letto abbastanza della vicenda per discuterne con cognizione di causa, e quindi mi limito a segnalare due cose. La prima è che quel voto in condotta è assolutamente irrilevante. A differenza del passato, l’unico voto in condotta che ha un effetto è il 5, che boccia lo studente; non c’è più da dover portare tutte le materie a settembre con un 6, ed essendo i ragazzi al second’anno non sono toccati nemmeno i crediti scolastici per la maturità. La seconda cosa è di metodo. Non ha alcun senso far ripetere uno scrutinio “perché l’ha detto il ministro”. Quello che Valditara avrebbe dovuto fare era aprire un’indagine sul motivo per cui il consiglio di classe avesse preso la decisione di dare 9 ai due studenti. Ma è anche vero che in questo modo anche gli insegnanti, pur delegittimati, se ne escono puliti senza alcuna indagine.

Risultato finale, insomma? Tanti clic ai media, e nulla di concreto.

fake dates

Se vi ricordate, dovrei fare una visita nefrologica ma la prima data utile che avevo trovato era il 23 febbraio 2024 (al Bassini, nemmeno in città). Stamattina ho fatto l’usuale controllo ed erano spuntate delle nuove disponibilità al San Paolo: è vero che ci metto meno tempo ad andare a Cinisello, ma visto che erano per inizio luglio sembrava comunque interessante. Provo a spostare la prenotazione: niente da fare. Telefono al numero verde, e scopro che quelle date sono farlocche e in realtà non esistono.

Un altro grande successo della parte informatica della sanità lombarda.

Mamma, mi si è persa la ricetta!

errore problema generalizzato
Dovrei prenotare una visita medica. Non esistono date a Milano città nei prossimi 12 mesi, la prima data utile al Bassini (che è più vicino di Gratosoglio da casa mia, quindi non è tutto quel problema) è il 23 febbraio.
Ma soprattutto stamattina era impossibile trovare le prentoazioni nel sito, come si può vedere da questi messaggi di errore.
Ecco la Grande Sanità Lombarda in tutto il suo splendore.

Funerali di Stato e lutto nazionale

Il lutto nazionale per la morte di Berlusconi è semplicemente automatico per legge (la 7 febbraio 1987, n. 36), così come le bandiere a mezz’asta sono indicate nel cerimoniale. Io non osserverò nessun tipo di lutto (che non significa che andrò a ballare per la gioia), ma non vedo perché stracciarmi le vesti. Ecco: se la sua interdizione dai pubblici uffici fosse stata perpetua, se ne sarebbe potuto discutere: ma così non è stato.

Aggiornamento: (h 20) In molti mi hanno segnalato che il lutto nazionale non è regolato da legge. È vero, ma è anche vero che – come si può leggere sul sito della presidenza del governo – “E’ dichiarato il lutto pubblico nazionale o locale secondo le modalità e i contenuti indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.” Il testo in questione fa parte della Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri 18 dicembre 2002 (governo Berlusconi II). Avete il diritto di pensare che se lo sia scritto pensando alla sua dipartita, ma il testo esiste.

Ultimo aggiornamento: 2023-06-13 20:06

Serie A Made in Italy

logo della Serie A Leggo che l’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo ha affermato che dall’anno prossimo il nostro campionato maggiore di calcio maschile sarà venduto all’estero come “Serie A Made in Italy”.
Scopro con stupore che la serie A ha un amministratore delegato, ma non è un mio problema. Capisco poi che in questo modo probabilmente riusciranno a tirare fuori un po’ di soldi in più per i diritti: il mio problema è che questo “made in Italy” mi fa pensare che i soldi arriveranno da un nostro ministero, e questo è – scusate – un mio problema…

Ultimo aggiornamento: 2023-06-08 10:19

E allora Bibbiano?

ok, che la storia di Bibbiano fosse stata gestita in modo puramente politico (ma poi è stata la stessa cosa con la Xylella). Però leggere che psicoterapeuta Claudio Foti è stato assolto in appello lascia stupiti colpevolisti e innocentisti. Per quanto riguarda l’abuso di ufficio, l’assoluzione è per non aver commesso il fatto: e questo mi lascia perplesso, perché non è possibile che una sentenza venga ribaltata così. L’assoluzione per il reato più grave, quello di lesioni gravissime dolose per cui in primo grado era stato condannato a cinque anni, èi nvece “perché il fatto non sussiste”. Sono andato a verificare qual è la differenza con l’altro tipo di assoluzione, e ho scoperto che la sentenza viene emessa quando (a) manca l’elemento oggettivo del reato contestato; (b) nei reati di evento non si è verificato l’evento descritto dalla fattispecie incriminatrice; (c) nei reati di evento difetta il nesso di causalità tra la condotta e l’evento ex artt. 40 e 41 c.p. (più altre fattispecie che qui non contano). La mia domanda è semplice: è possibile che due giurie giudici abbiano una visione opposta di quello che è successo?

Ultimo aggiornamento: 2023-06-07 12:28

Quanto ci costa la cultura

la finta fontana di Trevi in Brasile

no, non è quella vera

Nel silenzio generale, il mese scorso è stato approvato il D.M. 161 11/04/2023 del Ministero della Cultura, “Linee guida per la determinazione degli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi per la concessione d’uso dei beni in consegna agli istituti e luoghi della cultura statali”. In pratica, se uno vuole fare una foto di un monumento (non sotto copyright), magari per una pubblicazione accademica, dovrà sganciare un discreto numero di euro al MiC: euro che forse – ma non è detto – basteranno per pagare i funzionari che dovranno far girare tutta la trafila burocratica. Il tutto cercando di convincere il volgo che ce lo chiede l’Europa, dato che il decreto recita tra l’altro

«VISTA la Direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione nel settore pubblico e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE, recepita mediante il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 177»

Il tariffario è assurdo: non lo diciamo noi di Wikimedia Italia ma l’Associazione Italiana Biblioteche, che nota come per esempio chiedere copie digitali costi il triplo delle stesse copie (nel senso di avere la stessa risoluzione) stampate. Ma soprattutto è un ulteriore tassello per impedire di pubblicizzare i nostri beni culturali. Questo non lo pensa solo il governo: in questi giorni il tribunale di Firenze ha sentenziato che non si può usare l’immagine del David di Michelangelo senza autorizzazione e senza aver pagato i diritti (occhei, in questo caso il tariffario dice 20000 euro: il funzionario se lo pagano), con un ulteriore esborso di 30000 euro per l’editore che «ha insidiosamente e maliziosamente accostato l’immagine del David di Michelangelo a quella di un modello, così svilendo, offuscando, mortificando, umiliando l’alto valore simbolico ed identitario dell’opera d’arte ed asservendo la stessa a finalità pubblicitarie e di promozione editoriale». Non che io capisca perché quei soldi debbano andare alla Galleria dell’Accademia e non a un eventuale fondo statale, ma tant’è.

Mi chiedo solo cosa faranno adesso con la copia della Fontana di Trevi costruita in Brasile… altro che Totò!