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Strade pericolose

l'articolo del Corriere della Sera sui masselli spostati Stamattina mentre prendevo il cappuccino con il mio collega (anzi ex collega, lui è passato in FiberCop) mi è saltato l’occhio su questo articolo del dorso milanese del Corriere. Milano ha molte strade con masselli (che non sono il pavé: quelli sono cubetti relativamente piccoli, questi sono dei parallelepiedi molto grossi). Ha anche molto traffico, e molti tram che sono mi sa ormai molto più pesanti di quelli per cui le strade erano tarate. Inoltre i lavori si fanno più o meno (più meno che più) bene. Ergo, i masselli si spostano e si rischiano incidenti.
Ma per il Corriere gli incidenti più importanti sono quelli che coinvolgono le auto, naturalmente: tre esempi su tre nei boxini a destra… Poi è vero che anche dove i masselli non ci sono le buche me le trovo comunque in bicicletta, quindi non cambia nulla. Però è chiaro il pensiero di base.

Ultimo aggiornamento: 2024-11-04 18:22

Un altro ciclista morto

Francesco Caputo è morto dopo undici giorni di coma. L’ennesimo ciclista. E
Io spesso ho dei dubbi sulle modalità di questi incidenti: per dire, quando io pedalo non mi sogno nemmeno di mettermi sulla destra a fianco di una macchina o peggio ancora di un camion fermo al semaforo: la probabilità che l’autista svolti a destra anche se non aveva la freccia è troppo alta. Ma in questo caso il ciclista è stato preso in pieno da una sportellata di uno che ha aperto la portiera dopo aver parcheggiato (dove non si poteva nemmeno, ma questo è irrilevante). E il posto lo conosco bene, visto che ci sono passato anche ieri mattina. Via Soperga (che poi sarebbe Superga, ma non puoi pretendere che a Milano sappiano il piemontese) è stretta ma non strettissima, e una macchina e una bici parallele ci passano quasi. Quindi il ciclista tende a stare troppo a destra, e il risultato è quello.
Inutile dire che io mi posiziono quasi al centro della strada: le auto aspettano.

Bici e monopattini per strada

Avevo già scritto sulle biciclette buttate per strada (stanno lentamente tornando, tra l’altro: mi chiedo se c’è gente che arriva in bici e se ne va con altri mezzi, a questo punto). A quanto pare non sono il sol a pensarci, visto l’articolo pubblicato la scorsa settimana dal dorso milanese del Corriere. Naturalmente per le aziende di bike sharing la colpa è del comune che non crea zone di parcheggio. Addirittura Dott afferma “suggeriamo di destinare anche alle biciclette i molti stalli attualmente dedicati esclusivamente ai motorini”, come se i posti per motorini fossero sempre vuoti.
Mentre posso capire che in centro occorrano aree di parcheggio apposite, perché lo spazio è poco e i mezzi sono tanti, posso garantire che in periferia qui da me di spazio ce ne sarebbe senza grossi problemi, e comunque basterebbe già non sbattere in mezzo al marciapiede bici e monopattini ma lasciarli su un lato. Ma scommettiamo che anche se facessero queste zone non ci sarebbe nessuna società che toglierebbe soldi dalla carta di credito di chi lascia il mezzo dove capita?

le nuove bici Bikemi

le bici bikemi La scorsa settimana Bikemi ha annunciato che stavano arrivando le nuove bici. In effetti stamattina ne ho sbloccata una nuova.
Era ora che rimettessero un po’ di bici: per dire, la scorsa settimana ho trovato (via app e non di persona, per fortuna) le due stazioni vicino a casa senza bici. Per il resto, apprezzo che abbiano messo un leggio per il furbofono, e soprattutto che almeno per ora funzioni bene il cambio :-)

Ultimo aggiornamento: 2024-09-23 11:11

far togliere le bici free floating

bici ridemovi Io odio il bike sharing di tipo “free floating”, dove puoi lasciare la bici dove ti pare, e non in apposite stazioni come si fa con BikeMi, a cui in effetti sono abbonato. Il motivo? che queste bici, come del resto anche i monopattini, sono sbattuti davvero in modo osceno.
Erano mesi che vicino a casa mia stazionavano una ventina di bici ridemovi, che praticamente bloccavano il marciapiede. All’inizio pensavo che le lasciasse qualcuno dello scommessificio dall’altra parte, ma la cosa non aveva molto senso (e poi gli scommettitori lasciano la macchina in doppia fila, mica usano la bici).
Alla fine mi sono scocciato, e l’altra settimana ho chiesto ai vigili della pattuglia che presidiava l’ingresso alla mia via bloccato causa esondazione Seveso che si potesse fare. La risposta è stata “scriva ai vigili di quartiere”. Beh, l’ho fatto e quando poi sabato sera sono tornato dalla gita ligure per buttare via roba ho visto che le venti bici erano diventate sette e soprattutto tutte messe contro il muro dell’ex fabbrica. Insomma pare che la mail sia servita :-)

Ma quanta acqua è cascata?

114 mm di pioggia A pranzo sono uscito dall’ufficio per prendere qualcosa da mangiare e ho trovato un lago in via Giacosa, cosa che non avevo mai visto. E in effetti la vasca di laminazione del Seveso si è riempita in tre ore… Spero solo di riuscire a rientrare a casa.
(Che si sia allagata anche Radiopop, o meglio la centrale elettrica, è incredibile)

Ultimo aggiornamento: 2024-09-05 16:26

63.990 auto

titolo del comunicato stampa di Saichepuoi Sono quelle in sosta irregolare nel comune di Milano la sera del 16 maggio scorso, come mappato da Sai che puoi?. Notate che non sono state considerate quelle in divieto di sosta ma comunque in un posto regolare. In pratica circa il 10% delle auto immatricolate a Milano: è vero che il conto fatto così è falsato dalle macchine da fuori che arrivano in città, ma almeno ci si può fare un’idea.

Questi numeri ci fanno capire che la situazione è insanabile. Dovremmo fare come a Tokyo e obbligare chi compra un’auto a mostrare di possedere un box, e anche così aspettare anni prima di arrivare a una situazione sostenibile.

Futuro Prossimo

I miei amici di Codice Edizioni hanno pensato di fare un festival per riflettere sul futuro della scuola, visto sia dal punto di vista di chi nella scuola ci sta (studenti e insegnanti) che di chi la scuola la subisce (i genitori come me), e in generale a tutti. Il problema, e lo vedo molto bene ora che i miei gemelli sono passati dalla media alle superiori, è che c’è una scollatura tra quello che fa la scuola (come istituzione) e quello che arriva a noi. Poter capire se si può fare di meglio secondo me è una buona cosa.

Il festival Futuro Prossimo si terrà a Milano presso MEET (all’inizio di viale Vittorio Veneto, praticamente in piazzale Oberdan/Porta Venezia) da venerdì 24 a domenica 26 maggio, con ingresso libero (con prenotazione che però in realtà si può anche fare sul posto): come vedete dal programma, ci sono iniziative davvero per tutti. Io contavo di esserci sabato 25 nel pomeriggio: però garantisco che non parlerò ufficialmente in nessun evento!

Ultimo aggiornamento: 2024-05-17 10:58