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Math is fun – catalogo

Girellando per la rete, mi sono imbattuto in questa lista intitolata “La matematica nei libri di divulgazione” e fatta dalla Sapienza. Penso che gli amanti della matematica divulgativa possano essere interessati :-)

Ultimo aggiornamento: 2015-01-14 15:08

Matematica qualitativa

A novembre ho fatto ben due presentazioni del mio Matematica in pausa caffè: una a Roma, nell’ambito della rassegna “Incontri con i numeri” parallela alla mostra Numeri che si tiene al Palazzo delle Esposizioni, e l’altra a Milano durante Bookcity. Le due presentazioni, pur avendo lo stesso tema, erano piuttosto diverse: la prima in una sala-auditorium, con il sottoscritto dietro una scrivania e le slide (minimaliste, come mia abitudine) proiettate, la seconda come una specie di intervista condotta da Andrea Gentile (autore di La scienza sotto l’ombrellone e le risposte ovviamente mie. Fin qui la teoria. La pratica?
Di per sé direi che il pubblico è stato sufficientemente soddisfatto, o perlomeno lo è stato il pubblico che è riuscito a sentirmi. No, non è che io abbia avuto una partecipazione così ampia da dover mandare via la gente. A Roma ci saranno state 120 persone, e la capienza della sala permetteva ancora di farne entrare ancora una quarantina; ma subito dopo l’inizio del mio intervento hanno chiuso le porte e impedito ai ritardatari – tra cui almeno due miei amici – di entrare. A Milano invece il problema è stato meteorologico. La mia location era infatti all’aperto, sotto i portici del Castello Sforzesco. Il posto sarebbe anche stato ambito: tanto per dire dopo di me c’era una presentazione di Andrea De Carlo condotta da Giancarlo Carofiglio. Ma la pioggia battente e le raffiche di vento hanno messo a dura prova la volontà del pubblico, nonostante le copertine in pile gentilmente messe a disposizione.

Peccato, perché secondo me la chiacchierata è venuta bene. Spero di avere fatto passare il concetto che la matematica è innanzitutto un modo diverso di vedere le cose, e solo in un secondo momento la serie di conti e formule che a scuola cercano di insegnarci, non sempre con risultati eclatanti. Intendiamoci: non sto affatto dicendo che conti e formule non siano importanti, né che non siano da studiare. Il mio punto di vista è un altro, che potrei definire “matematica qualitativa”: se volete, un salto indietro di 2500 anni per tornare al tempo degli antichi greci, prima di Euclide. Le formule non servono a nulla se non si ha nessuna idea di come si usano: siamo uomini o computer? Io credo che l’odio per la matematica derivi proprio da questo, che a scuola capita sin troppo spesso di associare la matematica a un rito magico – e fin qui potrebbe anche essere simpatico – che però non porta alcun risultato visibile. Iniziamo a far vedere dove entra in gioco la matematica e mostriamo la via che si può percorrere; a questo punto forse farà un po’ meno paura.

Questo post ce l’avevo in canna da un pezzo: oggi sul Post è uscito un pippone (o meglio, la traduzione di un pippone) di Douglas Corey, docente di matematica presso la Brigham Young University nello Utah. In “Ma a cosa mi serve la matematica?” Corey racconta tante cose, che generalmente condivido, e può dunque essere un ottimo contrappunto alle mie farneticazioni personali. l’unico punto su cui mi sento di dissentire è quando racconta dei professori che vogliono che gli studenti imparino a memoria formule, definizioni, teoremi e simili mentre questi rispondono che “si tratta di una perdita di tempo perché possono sempre cercare quelle cose, quando ne hanno bisogno”. Corey parla della “fallacia del fare affidamento sulla possibilità di cercare le cose, senza impararle”; io credo che la fallacia sia fare affidamento sulla possibilità di cercare le cose, senza averle intuite. La cosa è molto diversa: puoi dimenticare l’enunciato esatto di un teorema, ma se hai capito di cosa tratta allora allora sai dove andare a cercare. (Tornando all’onfaloscopia che mi riesce sempre molto bene, è quello che faccio di solito io, visto che la mia memoria è notoriamente un crivello e dimentico tutto). Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2014-12-03 23:41

I librini di #40kmate in offerta!

Come i milanesi dovrebbero sapere, giovedì inizia Bookcity Milano, mille eventi legati ai libri tra cui la mia presentazione di Matematica in pausa caffè. Ma non è di quello che voglio parlarvi.

In occasione della manifestazione, 40k ha deciso di mettere in offerta a 99 centesimi tutti gli ebook della collana Altramatematica; l’offerta vale dal 12 al 16 novembre (ma controllate sempre lo store per verificare il prezzo!) Sicuramente avete già i miei Fantamatematica e Matematica e infinito, ma è possibile che vi manchi per esempio Macedonia di matematica che è uscito a settembre mentre tutti pensavano alle vacanze; e soprattutto Partition, che essendo più corposo degli altri è normalmente venduto a 2,99 euro. Insomma, un ottimo momento per completare la vostra collezione!

L’unico librino che rimarrà a prezzo pieno è quello che verrà pubblicato domani. Come? Non sapevate che sta per uscire un nuovo libro #40kmate? Stay tuned, allora!

Ultimo aggiornamento: 2014-11-11 16:04

Carnevale della matematica #76

[Carnevale della matematica]

“canta, canta nella luce”
(dalla Poesia gaussiana)

Benvenuti alla settantaseiesima edizione del Carnevale della Matematica! Essendo in agosto, anche se un anagramma di “settantasei” è “intasa testè”, non credo che questo post intaserà i vostri browser, anche se comunque c’è sempre parecchia roba. Iniziando al solito con le proprietà del numero 76, mi è toccato riconoscere che non è poi così interessante. È un numero automorfico (il suo quadrato termina con le stesse cifre del numero di partenza). È inoltre un numero telefonico: se abbiamo sei utenti telefonici A,B,C,D,E,F ed elenchiamo gli insiemi delle possibili chiamate che si possono fare in contemporanea, come (A-B), (A-C E-F), oppure la “non chiamata”, mentre (A-B B-C) è impossibile, troviamo 76 possibili casi. Ho infine scoperto che è un numero di Erdős–Wood. In pratica, esiste una lista di 77 numeri consecutivi, da a a a+76 tale che ciascuno di loro ha un fattore in comune con almeno uno dei due estremi della lista. Peccato che non sappia darvi un esempio: OEIS indica qual è il più piccolo numero iniziale possibile a solo per i precedenti numeri di Erdős–Wood, e quello per 70 è 13151117479433859435440 pari a 2·2·2·2·5·7·23·29·29·41·47·47·13405136047. Fortunatamente ci sono altre proprietà non-matematiche: 76 è il numero chimico dell’osmio, ma soprattutto il nome dei 76ers di Philadelphia. Poi il musical “The Music Man” finisce con la marcia dei 76 tromboni…

http://www.youtube.com/watch?v=eBQWsBiM5YY

Il tema di questo mese è “matematica estiva”, ma come sapete io non mi sono mai troppo preoccupato del seguire o no il tema, quindi presento la rassegna dei contributi di questo mese in ordine sparso. Iniziamo con Paolo Alessandrini che nella sua rassegna dei Premi Turing stavolta parla di Edsger Wybe Dijkstra: «colui che nel 1956 ideò il famoso algoritmo del cammino minimo che fa funzionare i nostri navigatori, ma che è noto anche per avere ideato l’algoritmo del banchiere e quello per analizzare espressioni matematiche in notazione infissa, per avere introdotto nei linguaggi di programmazione degli anni Sessanta i primi costrutti per la ricorsione, per avere proposto il concetto informatico di semaforo e per avere messo in guardia contro l’utilizzo del GOTO: e in quest’ultimo caso non si trattava di una campagna di sensibilizzazione contro la diffusione dell’alcolismo in Veneto :-)».

Spartaco Mencaroni e il suo Coniglio mannaro ci raccontano invece Il mondo ciambella, Come scrive Spartaco, «La matematica estiva? Può condurre a voli pindarici, che poi si traducono in “mondi”, del tutto frutto di fantasia (non si sa mai che qualcuno ci creda…) Però il mondo ciambella funziona, è plausibile, ha il suo equilibrio termodinamico, orografico, climatico. È popolabile, potete ambientarci tutte le storie che volete, inventarvi una storia, una cosmogonia (chi l’ha costruito?), cambiarlo, distruggerlo o farlo spazzare via da una supernova. O anche no, potete solo divertirvi a guardarlo. E scaricare l’infografica, naturalmente: per appenderla in camera». La parte matematica è naturalmente quella che racconta la struttura geometrica del pianeta (ma tanto il carnevale della fisica si è perso, e qui noi accogliamo volentieri i transfughi)

Leonardo Petrillo, per esempio, è uno che non si spaventa dell’estate. Su Scienza e Musica ha infatti scritto La risonanza: come lui stesso dice, «Trattasi di un corposo articolo di carattere fisico-matematico sul fenomeno della risonanza, fenomeno che può dar risposta a domande come: “Perché un bicchiere può rompersi sotto l’effetto di un’onda sonora? Come fanno i suoni prodotti dalle corde di un violino ad essere amplificati?”». Ma non preoccupatevi: c’è anche spazio per diverse curiosità inerenti alla risonanza e non solo!

L’estate ha fatto sparire Piotr Rezierovich Silverbrahms, così i Rudi Mathematici stavolta sono presentati da Alice Twain, che fa notare come «siamo in estate e si sa, che d’estate la matematica si fa in spiaggia e non sui computer». Citazione da Stephen Smale? Ad ogni modo, lasciamole la parola.
«Il PM del mese, che non manca quasi mai, stavolta è su pezzi di cerchi quadrabili, un miracolo di impaginazione di formule che senz’altro sono qui e là da correggere ma nessuno si è preso la briga. C’è poi un gioco, che nessuno ha ancora commentato, ma non si sa mai che qualcuno lo stia effettivamente giocando in spiaggia con i bastoncini dei gelati e tra qualche giorno si decida a scriverci; un Quick & Dirty con i quadrati, di quelli che fanno divertire tanto, ed in effetti… Infine la soluzione al problema del mese, uno dei migliori esempi del nostro modo caotico di proporre i problemi così che le soluzioni sono tutte diverse perché risolvono ognuna un problema diverso.»

Annarita Ruberto ci porta due contributi. Matematica in Egitto e in Mesopotamia, la segnalazione (ragionata) di un documento di Annette Imhausen, e Gregorio Ricci Curbastro, il gentiluomo padre della teoria dei tensori, una biografia del grande e per molto tempo misconosciuto matematico.

Dai Madd:Maths!, come al solito, c’è materiale per tutti i gusti, estivi o no che siano. Per la rubrica Madd-Spot abbiamo Errare è umano, perseverare è matematico; quanti sono i modi in cui è possibile “sbagliare”, mentre si fa matematica? Errori utili, errori impegnativi, errori belli, … Ce ne parla Emiliano Cristiani. Per L’Alfabeto della matematica, Corrado Mascia ci parla di un teorema matematico strettamente legato all’entropia: H come H-teorema. Stefano Pisani intervista il due volte medaglia d’oro Dario Ascari: Le Olimpiadi di Matematica stimolano la creatività. Nell’Angolo arguto abbiamo Il punto di vista di una giovane ricercatrice, ovvero tante considerazioni e nessuna conclusione: un “monologo interiore” di Alessia Violin, dottoranda nel settore della Ricerca Operativa, tra dubbi, entusiasmi, algoritmi e pause caffè creative. (E fidatevi: le pause caffè sono importantissime per la matematica!)

Zar ha pensato bene di essere estivo, e ci presenta Codici PIN di quattro cifre che potreste voler utilizzare.. Inutile dire che il primo codice è 0042. Continua poi con «la recensione di un libro di fisica (che quindi non c’entra nulla col carnevale della matematica, perché si sa che i fisici sono un po’ così), che però sottolinea una parte multidisciplinare, e cioè il capitolo “a cosa serve la ricerca pura?”, che ha a che fare anche con la matematica, e parla di una classica domanda universale da studenti: “proooof, ma a cosa ci serve questa roba nella vita reale?”». Il libro è “Particelle familiari” di Marco Delmastro, e come dicevo sopra noi matematici siamo così buoni che parliamo anche di fisica.

Annalisa Santi nel suo Matetango ci racconta di Meteo, matematica e…….farfalle: post «in tema con “Matematica estiva” anche se in questi giorni sembrerebbe quasi un paradosso visto che il tema presumerebbe l’esistenza della matematica e dell’estate. …..ma l’estate quest’anno pare proprio non arrivare mai!»

Da Zibaldone scientifico abbiamo tre contributi. Due vertono sui solidi più o meno regolari: I (noti) solidi platonici e I solidi ignoti (sui solidi archimedei); più storico – numerico invece Tartaglia, sull’omonimo matematico o se preferite sulle barzellette “politically scorrect”.

Gianluigi Filippelli ha post da due blog: in quello “calabrese”, Stipaturi, presenta due news. RoboCup Junior 2014: l’ITIS Monaco campione del mondo racconta di come la scuola superiore di Cosenza vince una delle categorie della RoboCup 2014 e sfrutta l’occasione per riscoprire un po’ di informazioni sulla logica fuzzy. Giuseppe Marino: il matematico calabrese più influente al mondo spiega che secondo la Reuters, che ha stilato un’apposita lista, uno dei matematici italiani più influenti al mondo è Giuseppe Marino dell’Università della Calabria. Su DropSea troviamo invece Matematica automobilistica: curve di Bézier e metodo della continuazione, due applicazioni della matematica analitica del XX secolo al mondo delle automobili; Dimostrazioni senza parole: differenze tra cubi, dove il titolo dice già tutto (e poi se la dimostrazione è senza parole che si può scrivere?); La curva di Carroll, per la serie dei Rompicapi di Alice, parla di una curva proposta (scoperta?) da Carroll in uno dei suoi tantissimi rompicapi.

Probabilmente sapete poi che molti di noi pazzoidi matematici abbiamo scritto degli ebook (per gli amici, “librini”) nella collana di 40k Altramatematica, che è tutto meno che roba pesante: non è insomma strano che tra i contributi “estivi”di questo mese se ne parli. Così Dionisoo, in Matematica sotto l’ombrellone, racconta della collana in genere e del suo “La Musica dei numeri”, mentre Paolo Alessandrini recensisce in La narrativa di “Altramatematica” i due librini di narrativa (matematica, sì…) usciti fino ad oggi, cioè “Partiton”, “Racconti matematici”, mentre Il calendario, la matematica e il Giorno del Giudizio che invece recensisce “Di 28 ce n’è 1”. Sì, siamo autoreferenziali, cosa che in matematica è assolutamente accettata, a meno di paradossi!

Come abitudine, termino con i miei post: non preoccupatevi, non sono molti. Sulle Notiziole abbiamo Statistiche per fare bella figura, una serie di valori statistici infilati in un articolo ma che non hanno in pratica nessun senso, e due recensioni: Kangourou dell’informatica 2013, i testi dell’edizione 2013 dei giochi di informatica per le scuole, e Chaotic Fishponds and Mirror Universes, un testo di Richard Elwes dove l’interconnessione della matematica si nota anche nella divulgazione. Sul Post, invece, c’è una pillola, La tua matematica preferita?, dove chiedo quali sono i temi matematici che vi piacerebbe vedere trattati in cinque minuti, e tre post: Numeri primi illegali, dove presento un esempio piuttosto divertent che mostra come le leggi che regolano la crittografia siano sempre difficili da far applicare al 100%; Divulgare è barare?, che era partito dicendo che non è facile trovare la giusta via tra semplificazione e correttezza e nei commenti ha preso tutta un’altra strada; Non solo Fields!, dove parlo degli altri premi assegnati dall’IMU.

Ricordo infine che il 14 settembre la settantasettesima edizione del Carnevale (nome in codice “all’alba melodioso”) sarà tenuta da Mr. Palomar e avrà come tema Matematica mostruosa, spaventosa, vertiginosa. Buona matematica!

palindromi con le operazioni

Un palindromo – ma lo sapete tutti – è una parola che si legge allo stesso modo da sinistra a destra o da destra a sinistra: un esempio classico è la parola ossesso. Un palindromo numerico è un numero che si legge allo stesso modo da sinistra a destra o da destra a sinistra, come la targa 313 dell’auto di Paperino.

Ma bisogna dire che l’uguaglianza

25986 = 213 × 122

che letta da destra a sinistra diventa l’uguaglianza (corretta)

221 × 312 = 68952

non è affatto male, vero?

(grazie a Paolo Marincola per la segnalazione)

Vuoi scommettere con Mediaworld?

[quanto vuoi vincere?]
Nel 2006 Mediaworld decise che serviva loro una grande idea per vendere le tv di dimensioni enormi, e si inventò un sistema: promise un buono acquisto pari al prezzo della tv nel caso l’Italia avesse vinto il mondiale. Incredibilmente l’Italia ce la fece: spero per i signori di Mediamarkt che avessero fatto un’assicurazione, e quindi abbiano ribaltato il costo su qualcun altro. Comunque sia, l’iniziativa è diventata un marchio di fabbrica e si ripete a ogni manifestazione calcistica: qui sopra vedete il ritaglio del volantino che spiega l’offerta 2014.
La parte più interessante è che quest’anno ci si può fermare o proseguire a ogni passo. La seconda cosa più interessante è che a prima vista sembrerebbe che passare il primo turno sia considerato relativamente poco probabile, visto che si vincerebbe un buono maggiore rispetto a quello che si avrebbe senza voler tentare la sorte. Ma è proprio così? Beh, sicuramente c’è una probabilità non nulla che gli azzurri non passino il primo turno; ma secondo me il ragionamento che viene fatto è più sottile. Chi ha voluto scommettere sull’Italia non si ferma certo a un risultato che non gli porta poi così tanto rispetto alla scelta di non giocare; quindi quel 15% è in realtà solo teorico e bisogna cominciare a pensare dal 30% in su. Insomma non si parla solo di calcolo delle probabilità ma anche di psicologia, come sempre in teoria dei giochi. Che ne pensate?

Calculus Rhapsody

Il brano dei Queen Bohemian Rhapsody è uno dei più usati per parodie; immagino che la sua struttura si presti bene a essere rivista in maniera più o meno creativa, dai componenti hardware degli anni ’70 e ’80 ai Muppets.
Però devo ringraziare Annamaria Vinci per questa Calculus Rhapsody, dove Phil Kirk e Mike Gospel spiegano le basi dell’analisi matematica. Buona visione!

Ultimo aggiornamento: 2015-10-31 10:57

Quizzino autoreferenziale

Anche se oggi non è domenica… ma visto che non ho una risposta precisa (ne ho un paio, ma secondo me ce ne possono essere delle altre) ve lo lascio così potete sbizzarrirvi con la creatività.
Completate la frase qui sotto con due numeri, in modo che risulti corretta (grammaticalmente e matematicamente: supponete che le parole “zero” e “uno” siano indeclinabili):
Questa frase contiene ______ zero e ______ uno.

Ultimo aggiornamento: 2014-01-10 10:42