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Blog di scienza: amici, nemici o fonti?

Ieri pomeriggio ho fatto una scappata al master di giornalismo della Statale di Milano, invitato da lei a raccontare ai masterizzandi cosa significa avere un blog di scienza. Non preoccupatevi, non ero solo, ma assieme ad altri due loschi figuri: lui (che era formalmente il docente della lezione) e lui.
Che ho fatto? Ho parcheggiato la mia bici in posizione sopraelevata: ho scoperto quanti sono i sottoscrittori al feed di queste notiziole (circa 800, più immagino quelli che usano il feed bis e quello dei riassunti), e che c’è stato un picco di visite al mio sito in occasione della nascita di Cecilia e Jacopo; mi sono accorto di non sapere nemmeno qual è l’url del mio blog sul Post (aiutino: bisogna terminarlo con una barra); ho visto una lavagna interattiva; spero di non aver disturbato la vita dei masteristi (ma com’è che sono sempre i maschi a fare domande, e mai le femmine), ma soprattutto ho finalmente visto di persona i due loschi figuri.
Ah, ma volevate sapere il mio giudizio sull’affermazione del titolo? La risposta è “boh”, ma sono i giornalisti che dovrebbero in effetti rispondere…

Ultimo aggiornamento: 2011-03-24 15:32

Il mio primo (vero) libro: Matematica in relax

Gli italiani sono popolo di santi e navigatori, ma anche di scrittori; ogni anno vengono pubblicati 58000 titoli, di cui quasi 50000 di autori italiani. Occhei, Dante Alighieri è lì nel mucchio dei 50000, ma ci sono comunque davvero tanti scrittori viventi. Bene, posso dire di aver contibuito anch’io a questa iperproduzione (e non sono nemmeno il primo nella mia famiglia, visto che mia mamma scrisse un libro di racconti per i bambini delle elementari…). Sì, esiste già un mio ebook, Matematica liofilizzata, ma quello non conta nella produzione letteraria. Invece da ieri nelle italiche librerie, fisiche e internettare che siano, è disponibile Matematica in Relax, una raccolta di 99 problemi matematici con alcune caratteristiche peculiari: non richiedono di solito carta e penna per essere risolti, hanno un “aiutino” per chi non vuole arrendersi subito, e soprattutto oltre alla soluzione hanno un post scriptum dove racconto qual è la matematica che sta dietro al problema.
Lo stile di scrittura è inconfondibilmente il mio, e spero sia divertente oltreché comprensibile; le figure fortunatamente no. L’editore è Vallardi, il prezzo 11 euro e in questa prima edizione, oltre alla copertina arancione, vi trovate la fascetta con citazione anagrammatica scritta da Stefano Bartezzaghi, il che fa sempre figo. Per i curiosi: non ho pagato per farmi pubblicare il libro, e anzi ho persino avuto un anticipo sui diritti d’autore, anticipo che se non ho fatto male i conti corrisponde a circa 3500 copie vendute. Non so se ci si arriverà mai a una simile tiratura, ma tant’è. Ah, ho anche preparato un sito-blog apposito, proprio come fanno per i film!
Non so assolutamente cosa succederà adesso: tanto per dire, credo che per fare presentazioni in libreria dovrei trovare una libreria interessata e non saprei nemmeno da dove partire. Quello che so, però, è che devo ancora scrivere due libri per avere una voce su di me su Wikipedia…

Ultimo aggiornamento: 2011-03-11 10:57

giornatina

Mi telefona il ciclista dicendomi che la mia bici è MOLTO scassata (ho rotto il forcellino, tanto per dire), ripararla mi costerà più di 150 euro (no, non ne compro una nuova).
Poi scopro che nel pomeriggio i BOFH aziendali mi hanno bloccato dropbox. (non solo l’interfaccia web, tutto il sito)
È una congiura.

Ultimo aggiornamento: 2011-03-10 16:32

centocinquanta

Stamattina ero a Torino per un funerale: avevo poi un po’ di tempo prima che partisse il treno di ritorno e dovevo anche fare una commissione sulla strada, così sono andato verso Porta Susa a piedi. Mentre camminavo, ho notato che c’erano parecchie bandiere tricolori appese ai balconi; considerando che i mondiali di calcio sono stati l’anno scorso e le bandiere non viravano verso il grigio smog ho immaginato che fossero lì per celebrare i 150 anni dall’Unità d’Italia, e che qualcuno le avesse offerte agli interessati.
Devo dire che ho apprezzato la cosa :)

Ultimo aggiornamento: 2011-02-24 15:28

calcare

Con i punti dell’Esselunga abbiamo preso un umidificatore per la camera dei giovini, sperando che riescano a respirare meglio la notte. L’umidificatore ha un funzionamento abbastanza semplice: si mette l’acqua e lo si fa partire, quando di acqua non ce n’è più la lucetta verde diventa rossa.
L’altra settimana lo attacco, e la luce è rossa e non verde. Orpo, mi dico, che è successo? Smonto l’umidificatore e mi trovo la parte riscaldante – che non è una serpentina ma una specie di zucchetto – completamente ricoperta di calcare. Fortunatamente staccarlo tutto è stato lungo ma non difficile; mi chiedo solo se l’acqua di Milano, che dovrebbe essere mediamente dura (25 °f), si sia improvvisamente calcarizzata…

Ultimo aggiornamento: 2011-02-17 07:00

una gita al Museo del Novecento

Mercoledì scorso ho deciso di sfruttare la mia pausa pranzo (un po’ allungata) per andare all’Arengario di Milano per visitare il Museo del Novecento, insieme a due simpatici cYaltroni (lui e lui) e una gentile e leggiadra fanciulla di cui non fo il nome per tutelare la sua privasi.
Come scrisse a suo tempo vb, il museo dovrebbe chiamarsi DELLA PITTURA MILANESE del Novecento; ecco, forse più italiana che milanese anche se l’assessore alla Cultura del comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory ha già lanciato una colletta sottoscrizione per aggiungere nuove opere, sempre milanesi e sempre di pittura. E aggiungerei che si parla DELLA PRIMA METÀ del Novecento…
Ma che dire del museo in sé? Beh, innanzitutto che l’apertura gratuita (fino a fine mese) l’ha riempito all’inverosimile, con una quantità di scolaresche incredibile – e io mi chiedo ancora che cosa gliene fregasse del museo a quei fanciulli – oltre a un bel po’ di gente che pareva essere lì per caso. Un attimo: anch’io parevo lì per caso, soprattutto visti certi miei commenti ad alcune opere (non so, mi era sembrato di aver già visto da qualche parte Forme uniche nella continuita dello spazio, e su un quadro di cui non mi ricordo neppure l’autore sono sbottato in “ma questo è uno stereogramma!”). Detto questo, l’Arengario è stato restaurato molto bene, ma le scelte architetturali architettoniche per mettere in mostra Il Quarto Stato – non mi direte che la scala elicoidale centrale servisse ad altro, o fosse una citazione della rampa del Lingotto, vero? – hanno sacrificato lo spazio per le opere. A proposito: per riempire le prime tre sale hanno saccheggiato la Galleria d’Arte Moderna milanese: anch’essa a ingresso gratuito, ma che nessuno si filava nemmeno di pezza. I pannelli esplicativi all’inizio di ciascuna sala sono un po’ buffi e danno informazioni interessanti ma mi sa poco utili per chi non sa nulla dell’arte del Novecento in Italia; ammetto di non aver provato il bluetooth per vedere se mi arrivavano contenuti più interessanti. Giudizio finale: boh.

Ultimo aggiornamento: 2011-02-14 11:07

per la santa Candelora

de l’inverno semo fora:
ma se piove o tira vento
ne l’inverno semo drento.

Essendoché io sono italiano e di pianura, le marmotte non le considero.
C’è solo un piccolo problema: stamattina c’era il nebiun che mi lasciava persino goccioline d’acqua mentre pedalavo verso l’ufficio, e lo stupido proverbio non ha specificato cosa succede in questo caso…

Ultimo aggiornamento: 2011-02-02 10:34

sono una persona orribile (cit.)

Venerdì mattina, mentre tornavo a casa dopo aver sbolognato al nido i giovini, mi ferma uno che mi dice che gli hanno rubato il portafoglio e non aveva nemmeno il biglietto per la metro per tornare a casa. Ho aperto il mio portafoglio e gli ho dato un biglietto ATM.
[la (cit.) è da qui]

Ultimo aggiornamento: 2011-01-17 14:41