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call center sanitari invasivi

icona telefono che squilla Ricordate la mia prenotazione di mercoledì per una visita medica?? Bene, era da ieri pomeriggio che il numero 02/78655540 cercava di chiamarmi. Io so anche che numero è: un call center (esterno) che la regione Lombardia usa per assicurarsi che io vada alla visita programmata. Ora, a parte non lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica (ma in effetti forse non l’ho attivata…) capisco che un appuntamento prenotato con sei mesi d’anticipo può uscire dalla testa e non essere stato messo in agenda: ma qui l’avevo preso l’altro ieri!

(immagine da Pngwing)

Ultimo aggiornamento: 2024-05-10 11:27

il digitale? lasciamolo stare

logo FSE L’altro giorno il mio medico di base mi ha prescritto una visita con priorità 10 giorni (speriamo non ci sia nulla di male). Vado sul sito del fascicolo sanitario elettronico lombardo, e scopro che il primo posto utile è il 20 giugno. Occhei, mi dico, passo al piano B. Ieri vado alla struttura locale vicino a casa, prendo il numeretto (ma non c’è nessuno in coda…) e presento la mia impegnativa, per sapere se a Niguarda c’è un posto prima: sottinteso, fuori dalle liste regionali. L’impiegata guarda, chiede lumi al collega, e mi trova una disponibilità per il 20 maggio, dicendomi però che devo dare un ok esplicito perché sono 12 giorni e non 10 e che devo pagare subito il ticket: cose che naturalmente ho fatto.

La mia domanda non è “perché se passo di persona da una specifica struttura trovo il posto e dal sito no”: quello lo sapevo già. La domanda è “perché è stata fatta tutta una struttura telematica che non ti permette di fare le cose?” Ma anche questa domanda è retorica, nel senso che so già qual è la risposta.

Ultimo aggiornamento: 2024-05-09 10:08

Potevo rimanere offeso!

bicicletta La scorsa settimana mi trovo il copertone davanti della bici completamente a terra. Vabbè, lascio la bici, vado in ufficio con il BikeMi e nel pomeriggio porto la bici dal ciclista (un chilometro tenendo la bici in equilibrio precario sulla ruota dietro). Guardando il copertone vedo che comunque è andato, quindi faccio cambiare anche quello; il giorno dopo riprendo la bici e torno a casa.

Poi non mi è capitato di usare la mia bici fino a ieri. Prendo, e mentre sto arrivando in ufficio mi accorgo che il contachilometri non funziona. Non è un grave problema: quando arrivo guardo e scopro che il magnete era dal lato opposto del sensore. Vabbè, il ciclista avrà montato la ruota rovescia: svito e riavvito il magnete e via. Riprendo la bici per andare al cimitero di Lambrate, e quando arrivo vedo che il freno davanti si sposta quando giro molto la ruota. Mah. Torno indietro, lascio di nuovo la bici in ufficio, la prendo la sera. Vedo che il freno si muove di più, e soprattutto si muove un po’ anche la ruota. Guardo meglio: manca uno dei due bulloni che bloccano la ruota (no, non c’è lo sgancio rapido). A questo punto torno lentamente verso il ciclista che mi rimette un bullone.

La domanda è: qualcuno ha visto la gomma nuova, è arrivato nel mio cortile con una chiave inglese per staccare la ruota, ma è stato disturbato? Il ciclista è stato interrotto e si è dimenticato il secondo bullone? Non so. So solo potevo rimanere offeso!

(immagine da SVG Silh))

Torno a cantare col coro

locandina del concerto Domenica 7 canto con la Mailänder Kantorei, il coro della chiesa protestante a Milano. Il concerto, per la parte che riguarda noi (c’è anche un pezzo strumentale) consiste nella messa in sol maggiore di Schubert e nella cantata numero 4 di Johann Sebastian Bach: entrambe opere giovanili, Schubert ha composto quella messa a diciott’anni…

La messa, a parte i problemi di cantare il latino alla tedesca, è stranamente veloce. Chi è abituato a sentire messe dove si va avanti per un minuto su una singola frase delle preghiere ripetuta più volte trova strano che alcune frasi siano divise tra maschi e femmine per accelerare il tutto. Musicalmente spesso le voci restano sulla stessa nota, lasciando agli strumenti il compito di fare armonie più o meno strane. La cantata è indubbiamente più interessante. Il ventiduenne Bach mette una quantità di cromatismi incredibile per chi pensa alla musica barocca (ma era ancora giovane, ed è più facile comporre in questo modo). Ma soprattutto la parte più divertente è che l’inno luterano Christ lag in Todesbanden (se il mio tedesco non è del tutto rovinato, Cristo giaceva nei lenzuoli della morte) è per l’appunto un inno pasquale, e deriva dalla sequenza liturgica pasquale Victimae Paschali Laudes. Mentre la studiavamo, a un certo punto mi sono accorto che un tema non mi suonava nuovo: era appunto il Victimae, che troviamo più o meno ovunque a rincorrersi tra le voci, oppure in augmentatio, come nel primo versus dove i soprani entrano con calma e lo cantano moooolto lentamente. Diciamo che è divertente da cantare!

Il New York Times non vuole che altri abbiano Wordle

L"inizio del takedown noticeMercoledì mi è arrivata una mail da Github che diceva «I’m contacting you on behalf of GitHub because we’ve received a DMCA takedown notice regarding the following content:»
Cosa posso io avere di tanto illegale? Lo potete leggere qui. Il signor New York Times dice che io sto violando il suo copyright su Wordle (oltre che forse usare il nome Word illegamente. In effetti avevo clonato – prima che il NYT comprasse Worlde – una versione multilingue perché una persona mi aveva chiesto se si poteva fare una versione in lingua friulana. Poi non se ne era fatto nulla e non avevo più toccato il repository.

Ho fatto una rapida ricerca, e anche se il NYT ha acquistato Wordle dopo il mio clonaggio a febbraio 2022, il brevetto mostra che la data di creazione è di giugno 2021, anche se la domanda è stata fatta a marzo 2022. Non ho idea di cosa significhi tutto questo, però.

Visto il mio interesse nullo, io ho cancellato il repo: però mi sembra uno dei classici casi di Cease or Desist da parte di chi ha i soldi e gli avvocati :-(

Gatta da riporto

gattina ed elastico La nostra gatta Annika ama gli elastici per capelli di Cecilia, e li ruba non appena può (cioè quasi sempre, ma questa è un’altra storia) per giocarci. Il fatto è che arriva vicino a te, posa l’elastico e ti guarda. Tu prendi l’elastico, lo lanci, lei corre a tutta birra a prenderlo e te lo riporta. Manco fosse un cane. (In effetti non scodinzola)

(immagine generata da Fooocus)

Rimestare nel torbido

A fine mese scade l’accordo per il lavoro agile. La mia ancora per poco grande azienda tace. (Con ogni probabilità ci diranno all’ultimo momento che prolungano unilateralmente per qualche mese le modalità, finché l’azienda non verrà spezzata in due; l’accordo che avevamo firmato lo prevede)

Ieri, nel social network aziendale interno, un po’ di persone si sono lamentate perché (cito testualmente)

(provenienza territorio , precisamente sede di Bologna) “ieri le RSU territoriali hanno fatto delle riunioni illustrando ai colleghi le evoluzioni del LA in TIM per i prossimi 6 mesi. […] E’ stato reso noto che i sindacati hanno rifiutato la proposta dell’azienda di un modello mensile 4 in sede, resto dei gg in Agile pianificabili con poche regole che consentivano un riempimento controllato delle sedi. Le motivazioni sono legate alla penalizzazione dell’indotto e dal fatto che questo modello poteva nascondere un piano di riduzione di orario come modello futuro. A domanda precisa è stato detto che il sindacato non ha presentato proposte di modelli evolutivi del LA e che per loro il modello attuale è quello che coniuga meglio le esigenze aziendali e private”.

Anche immaginando che la mia azienda fosse stata così pazza da proporre un accordo del genere – per dire, l’ultimo accordo apparentemente aveva aumentato i giorni di lavoro agile ma in pratica aumentava invece i giorni di lavoro in sede – ovviamente non c’è stato nulla di tutto questo, per la banale ragione che non c’è stato nessun incontro nazionale azienda-sindacato sul tema. Del resto, un banale reality check avrebbe dovuto far pensare che non è che una notizia del genere arrivi da una riunione sindacale (di che sindacato, poi?) territoriale, mentre nelle altre regioni non si sa nulla. Quello che è successo è che una qualche sigla ha pensato di sfruttare il nervosismo dei lavoratori per buttare merda, ben sapendo che le smentite lasciano il tempo che trovano. Non so, mi pare di essere uno dei polli di Renzo.

(immagine da FreeSVG)

Ultimo aggiornamento: 2024-02-22 16:03