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Musica bidimensionale

Domenica ho cantato – con un centinaio di altri coristi e una ventina di orchestrali – il Requiem di Mozart K626. Considerando che la prima prova con l’orchestra l’avevamo fatta venerdì, ed era persino aperta al pubblico (siamo pazzi) bisogna dire che siamo stati davvero bravi, ma non è di quello che volevo parlare.
Mentre cantavo, barcamenandomi tra il controllare il direttore e il leggere la parte che come sempre non mi ricordavo a memoria, mi sono accorto che c’è una differenza enorme tra quando ascolto un brano di musica classica (non solo da un disco, ma anche dal vivo) e quando lo canto. È una sensazione difficile da spiegare a parole: in pratica, mentre l’ascolto per così dire passivo è monodimensionale (la musica fluisce nel tempo) quando canto l’ascolto diventa bidimensionale: sento le varie parti molto distintamente pur nel loro amalgama, come se io mi trovassi all’interno di un puzzle, o forse di una costruzione fatta con i Lego, e attaccassi insieme tutti i vari pezzi.
È una cosa che capita solo a me, o qualcuno ha provato un’esperienza simile?

Ultimo aggiornamento: 2014-01-21 13:45

Requiem di Mozart

I miei fan sappiano che domenica 19 gennaio 2014 (ore 17 e 20, palazzina Liberty in Largo Marinai d’Italia – Milano… e non dite che chi sta a Milano non indica mai la città degli eventi) canterò con il Forum Corale Europeo il Requiem di Mozart. (Un casino cromatico che non credevo, Mozart era molto più avanti di quanto immaginassi. Per fortuna Sußmayr l’ha completato senza esagerare).
Non ditelo in giro, ma chi non ha voglia di sganciare i venti euro per sentire cento coristi con orchestra può arrischiarsi di andare venerdì 17 (!) alle 21 al Rosetum (sempre Milano, via Pisanello) alla prova generale aperta.
Aggiornamento: (16 gennaio) beh, i posti a pagamento per domenica sono tutti esauriti.

Ultimo aggiornamento: 2014-01-15 11:06

Altramatematica su Radio Popolare

A Natale sono tutti più buoni, anche a Radio Popolare: quindi, se tutto va bene, verso le 12:15 racconterò dai microfoni della radio come è nata la collana di epub matematici sotto mentite spoglie (o forse è il viceversa, non lo so nemmeno io) che al momento vanta il mio Matematica e infinito e Più per meno diviso di Peppe Liberti. Chissà che mi inventerò.

Ultimo aggiornamento: 2013-12-24 00:01

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A brevissimo, nei migliori siti che vendono ebook.

Ultimo aggiornamento: 2013-12-10 11:48

perché non voterò alle primarie PD

Premessa: io non sono un elettore PD. Mi è capitato di votare PD; nel panorama politico attuale italiano sono sicuramente incasellato nel centrosinistra; ma non sono sicuramente un simpatizzante spinto. (D’altra parte, tanto per dire, venticinque anni fa mi è persino capitato di votare PLI, giusto per dire quanto io possa fluttuare). Detto tutto questo, io domenica non andrò certo a votare per le primarie PD. Se la cosa non vi interessa, avete tutta la mia solidarietà e potete smettere di leggere; altrimenti proseguite pure.
La mia scelta è dettata da due ragioni, una di metodo e una di merito. La prima è semplice: non vedo perché il segretario di un partito debba essere scelto anche da chi al partito non è iscritto. Un conto è chiedere agli elettori chi si vuole come sindaco o PresConsMin, cioè un ruolo che sarà di tutti; un conto è chiedere di decidere una posizione interna. Non ditemi “sì, ma il segretario del PD fa il candidato premier, no?”. Lo si è visto anche l’altra volta: le primarie *interne* le hanno fatte lo stesso, no?
La seconda ragione è proprio legata alle persone. Ammettiamo pure che io decidessi di far finta di nulla e votare per il segretario PD: in fin dei conti potrei dire “in questo modo posso contribuire ad avvicinare il partito alle mie posizioni”. Peccato che (in ordine alfabetico) Civati sia il “vorrei ma non posso” che ha tante idee ma non le riesce mai a mettere in pratica (e non le riuscirebbe a mettere nemmeno se vincesse), Cuperlo sia il vecchio che avanza (non tanto anagraficamente; ma se uno ha fatto l’ultimo segretario FGCI e poi è scomparso dai radar, qualcosa vorrà ben dire) e Renzi, che pure ha degli ottimi consulenti politici e in quest’ultimo anno ha capito che doveva dire qualcosa di sinistra, è troppo patinato e soprattutto ha accettato troppi voltagabbana. Se insomma nessuno di loro mi convince, perché mai dovrei votarli?
(potete tranquillamente commentare, ma tanto a votare non ci andrò lo stesso :-) )

Ultimo aggiornamento: 2013-12-06 12:35

domandare è lecito…

Oggi pomeriggio ho ricevuto questo messaggio, che cito integralmente (salvo nome ed email del mittente, chiaramente):

vorrei che mi risolvesse il seguente problemino: trovare per il numero di Mersenne 2^3896789219 -1 (non si sa esso sia primo o composto) di quante cifre esattamente esso è formato e quali sono le sue ultime 10 cifre( cioè quelle meno significative.
Per favore mi risponda attraverso il suo indirizzo e-mail, indicando,se posibile, anche il processo delle soluzioni.

Chi mi conosce bene può immaginare quale possa essere stata la mia risposta, che comunque riporto anch’essa nella sua interezza:

Perché dovrei risolvere io quello che ha tutta l’aria di essere un problema dato come compito in un corso di matematica (o di informatica, vista la seconda domanda, ma è meno probabile)?
A parte consigliare di usare WolframAlpha (http://www.wolframalpha.com/), posso al più dare un aiuto. Per la prima domanda, basta calcolare un logaritmo; per la seconda, scriverei 3896789219 come un numero binario, partirei da 2 e comincerei a fare un po’ di elevazioni a quadrato e moltiplicazioni per 2 (modulo 10^10, visto che bastano le ultime dieci cifre), ricordandomi alla fine di togliere 1.

(essendo io fondamentalmente un matematico, non mi sono nemmeno messo a calcolare la soluzione: non tanto perché “esiste ed è unica”, ma perché è comunque computabile in un tempo sufficientemente piccolo).
Dopo una decina di minuti mi è arrivata questa replica: «comunque non mi hai risposto indicando quali sono il numero delle cifre della prima richiesta e quali sono le dieci cifre cercate.» al che mi sono scocciato e ho risposto «Ripeto. Perché dovrei rispondere?». La conversazione è terminata con il suo lapidario (e MAIUSCOLO) commento: «VERY KIND OF YOU. MANY THANKS.»
Lascio a voi i commenti: se volete rispondere alle domande tizio scrivetemi pure in privato che vi metto in contatto con lui :-)
(ah: ho appena fatto una guglata, e il tipo si direbbe essere un “ex funzionario ISCOM”. No, da questa stringa di ricerca non potete risalire al suo nome, ho verificato. La privacy è una cosa seria)

Ultimo aggiornamento: 2013-11-15 19:17