Archivi categoria: io 2015

chiusura ticket

Quando la scorsa settimana mi sono fatto riformattare il pc dell’ufficio, la versione di Word che mi sono ritrovato era quella di default, localizzata in italiano. Ora, io sono notoriamente un vecchietto rompipalle che non ha nessuna voglia di imparare le scorciatoie di tastiera in italiano: a febbraio avevo quindi chiesto e ottenuto il language pack per l’inglese, che mi ero installato. Venerdì ho così aperto un ticket all’assistenza per avere di nuovo questo language pack.
Ieri mattina, forse riposato dall’ora in più di sonno, mi è venuto in mente che forse al tempo mi ero salvato quel language pack da qualche parte diversa dalla directory c:\temp, e quindi magari ne avevo fatto un backup. Il comando find(1) è il mio amico[*]: ho lanciato una ricerca per file grandi, e ho in effetti trovato il language pack in una directory che non avrei mai preso in considerazione: Documents\work. Installo, controllo che tutto vada bene, e apro il browser per chiudere il ticket. Bene, ho scoperto che posso sollecitarlo ma non chiuderlo. Direi che chi ha fatto quel software ha poca fiducia nei suoi clienti finali.

[*] nei miei PC non manca mai cygwin

Arthur

Abbiamo un vecchio lettore DVD che non è mai funzionato molto bene (il telecomando deve essere puntato con una precisione laser, e non ci sono pulsantini sul lettore stesso). Stasera volevo far vedere un DVD ai bambini: dopo aver cambiato le pile al telecomando la visione è partita. Solo che dopo mezz’ora bisognava scendere a cena: bene, dico, metto in pausa il DVD. Niente. Non riuscivo più a far funzionare nessun tasto. A un certo punto mi sono arrabbiato e ho dato una botta al telecomando: improvvisamente il DVD è finito in pausa.
Mi sono sentito tanto Fonzie.

Ultimo aggiornamento: 2015-10-24 21:12

Forse dovrei chiudere il sito

Ho scoperto per caso che la mia pagina album era stata craccata in un momento non meglio definito tra aprile e oggi. Tanto la pagina era vecchia di due anni e mezzo e metà dei link mi sa non funzionino più.
Diciamolo: non è che mi preoccupi molto del mio sito.

Ultimo aggiornamento: 2015-10-01 19:49

e il terzo giorno…

Stamattina si inizia ad avere un orario quasi normale, con l’ingresso a scuola alle 8:45 (ancora un po’ separato rispetto ai bambini più grandi, ma mi pare giusto evitare un po’ di confusione). Ieri sera ho preparato gli zaini dei bambini, stamattina li ho sbrandati – Cecilia con le cattive – e ho cercato di toglierli dalle mani protettive dei nonni, ho spiegato loro che nello zaino c’era la merenda, gli ho messo l’impermeabile visto che piovigginava, hanno preso gli ombrelli e sono usciti. Per strada abbiamo incontrato la loro compagna dell’asilo Giulia con suo padre e ci siamo incamminati tutti assieme (Giulia frequenta la stessa scuola ma in un’altra classe prima). Eravamo praticamente arrivati quando guardo i bimbi e dico: “E gli zaini?”
Risultato: ho lasciato i gemelli al papà di Giulia e sono rientrato di buon passo a casa, da cui sono ripartito in bicicletta, nonostante la pioggerellina. Sono arrivato e ho lasciato lo zaino di Jacopo alla maestra di matematica e scienze che stava aspettando i ritardatari e quello di Cecilia alla mamma di Matteo che stava salendo seguendo i bimbi (di per sé in questi giorni i genitori hanno il permesso di salire fin sulla porta dell’aula. Inutile dire che io non lo faccio con la scusa che io sono da solo e i bimbi sono due).
Diciamo che già il dinamico duo si era fatto conoscere, e ora conoscono anche il padre :-)

Ultimo aggiornamento: 2015-09-16 15:22

Chiude la Celid

L’ho saputo ieri sera da Massimo Manca: la Celid chiude. All’improvviso, visto che qui si può leggere il comunicato stampa datato 11 settembre.

La Cooperativa Editrice Libraria di Informazione Democratica (questo è il nome completo) per la maggior parte di voi non significherà nulla, ma per un torinese come me è stata la libreria di elezione per quasi vent’anni. Paradossalmente non l’ho mai frequentata come studente universitario, anche perché studiavo a Pisa: ma quando entrai in Cselt, la Camlc – la cooperativa che gestiva la mensa – comprava anche i libri per i soci a prezzo scontato per l’appunto alla Celid, e così mi capitava molto spesso di andare nei sotterranei di Palazzo Nuovo e fare due chiacchiere con Massimo, facendomi anche consigliare qualche libro. Anche dopo che me ne andai a Milano e la Camlc fu sciolta [*] ho spesso continuato a passare da Palazzo Nuovo quando ero a Torino e avevo un’oretta di tempo. Dite quello che volete, ma il bello di una libreria è appunto il potere parlare con qualcuno, altrimenti tanto vale prendere i libri su Amazon. Poi non so, ci sarà stato anche il bel periodo in cui le cooperative erano davvero cooperative e cercavano di portare avanti gli ideali della sinistra… No, non guardate me. Ero amministratore della Camlc, ma ero notoriamente “l’ala destra”.

Ad aprile però la sede di Palazzo Nuovo è stata chiusa per rischio amianto, e visto che era quella che portava da sola metà fatturato i conti non sono più tornati, evidentemente. Spero solo che i dipendenti abbiano già trovato un nuovo lavoro, anche se temo che non saranno più librai: non è più un mestiere che tira.

[*] non c’è un rapporto di causa-effetto, anche se uno dei motivi per cui me ne andai dallo Cselt (la fine ufficiale del centro di ricerca per diventare una specie di acceleratore, senza che ne avesse le possibilità) fu quello che portò alla fine dello Cselt come azienda separata da Telecom e la fine dell'”anomalia” di una mensa gestita localmente e non con megacontratti sovraregionali.

Ultimo aggiornamento: 2015-09-13 19:31

Servizio Sanitario Nazionale

È da quando sono caduto (da fermo…) in bicicletta a giugno che ogni tanto mi fa male la spalla: alla fine ho deciso di fare un’ecografia. Anna è stata così gentile da prenotarmela: oggi mi ha detto che la farò privatamente e non come SSN. Non tanto perché così me la fanno tra due settimane e non tra un mese e mezzo, ma perché da privato pagherò 90 centesimi meno del ticket.

Attenzione: non sto dicendo che il SSN sia da buttare via. È chiaro che se mi capitasse qualcosa di più grave è bello sapere che me la cavo con pochi soldi (oltre a quello che verso nelle mie tasse). Quello che dico è che forse siamo arrivati a un punto tale che – almeno per chi come me ha un reddito relativamente alto e non ha patologie croniche – sarebbe meglio evitare di fare tante manfrine e togliere direttamente certe prestazioni via dal SSN. Almeno si ridurrebbe la burocrazia.

Ultimo aggiornamento: 2015-09-10 17:40

E non è ancora cominciata la scuola

Ieri pomeriggio sono stato alla prima riunione della scuola elementar… pardon, primaria che i gemelli frequenteranno da lunedì prossimo. A parte notizie tecniche tipo il fatto che la scuola ospiterà anche i ragazzi delle medie che sono stati sfrattati causa necessità di ristrutturare la loro scuola (ma non è detto che ci siano i soldi, a quanto pare non c’è nemmeno un progetto esecutivo) il vero motivo era cercare volontari per far sì che la quarta classe prima non sia a tempo pieno (40 ore settimanali) ma a 30 ore, con due soli pomeriggi a scuola. La direttrice ha magnificato i vantaggi di quell’orario, con la possibilità di inserire un pomeriggio attività extracurricolari e di non allontanare troppo i bimbi dalla famiglia: una volta pressata ha però dovuto ammettere che sono in carenza di organico, che forse a novembre arriverà qualcuno in più e che se non si trovano quindici volontari saranno sì fatte quattro classi a tempo pieno, tagliando tutte le compresenze. Così ad occhio la soluzione finale sarà quella, a meno che non mettano in campo una quantità di mediatori culturali per spiegare ai genitori che non capiscono bene l’italiano cosa sta succedendo.

Poi c’è stato il problema delle deleghe per il ritiro dei bambini. Ho chiesto se c’erano i moduli – la prossima settimana, con un tempismo perfetto, Anna deve andare in Sicilia per lavoro – e mi è stato detto che c’erano sul sito della scuola. Tornato a casa ho controllato: non c’erano. Potevo segnalare la richiesta di una dieta per allergie o motivi religiosi; potevo chiedere la somministrazione di medicine; potevo autorizzare i bambini a tornae a casa da soli (a sei anni a Milano forse non è il caso); ma la delega che mi serviva non c’era. Così stamattina ho preso e sono andato in segreteria, che però non è nella scuola dei bambini ma a un chilometro e mezzo di distanza (per fortuna quasi sulla strada verso l’ufficio). Così stamattina ho inforcato la bicicletta e sono andato in segreteria.

Arrivo, salgo, chiedo il modulo, l’impiegato me lo fotocopia, poi si accorge che non era quello aggiornato, cerca di nuovo, fotocopia… e si blocca la fotocopiatrice. A questo punto arriva l’insegnante che gestisce l’offerta formativa, che avevo visto ieri, e si offre di andare giù a fare le fotocopie. Le dico “ok, allora scendo con lei così poi esco”; la risposta è “no, non si può, bisogna che vengano compilati su”. Passano cinque o sei minuti (avere un libro sul furbofono aiuta molto in questi casi), l’insegnante consegna il pacco di fotocopie e se ne va, e l’impiegato mi dà le mie quattro copie (due bambini moltiplicato due nonni) senza naturalmente firmare nulla. Alla mia domanda “una volta compilati li devo riportare qui?” la sua risposta è stata “mannò, li lasci alla sua scuola, li porteranno loro” (probabilmente alla scuola mi diranno l’opposto, ma almeno posso arrivare con bimbi e nonni e far vedere la documentazione alle maestre)

Non abbiamo ancora cominciato e sono già distrutto.
(ah: alla fine hanno fatto quattro classi a 40 ore, sembra che siano riusciti a ottenere un’altra persona)

Ultimo aggiornamento: 2015-09-09 19:25

quando il PC non funziona

Quest’estate mi sono portato il portatile in montagna, pensando di collegarmi in tethering usando il telefono. Non ci sono riuscito. Rientrato a Milano, ho fatto ancora qualche prova e mi sono accorto che il problema non era tanto il tethering quanto la connessione wifi: si connetteva ma indicava “limited”, e se provavo a pingare un qualunque sito, anche semplicemente il router che mi aveva assegnato l’indirizzo IP e quindi era sicuramente visibile, mi arrivava come risposta “General Failure”. In effetti mi sono ricordato che era qualche mese che mi arrivava quel “limited”, ma non ci avevo fatto caso: il mio pc se ne sta sempre in studio, a due passi dal router e collegato via cavo ethernet alla rete.
Spegnere e riaccendere il pc, la prima regola dell’informatico, non serviva a nulla. Disinstallare e reinstallare il driver non ha dato risultati. Ho provato a cercare un driver più aggiornato ma il sistema mi ha detto che quella che avevo era la versione più recente. Ho guardato su internet e provato tutti i rimedi suggeriti, dal far ripartire winsock (e io che pensavo fosse defunto dalla versione 3.1!) all’eliminare l’interfaccia: nulla. Ho portato il pc in ufficio per fare qualche altra prova con un collega – la seconda regola dell’informatico dice “se non funziona spegnendo o riaccendendo il guaio può essere una cazzata che hai fatto: controlla con qualcun altro” – ma nulla da fare.
A questo punto ho chiamato l’assistenza: dopo un’ora al telefono per la parte software, nella quale mi hanno anche fatto aggiornare il BIOS, si è concluso che forse il problema era hardware. Ma la situazione era un po’ strana: come dicevo, il computer prendeva l’indirizzo IP dal router e tirava su l’interfaccia, ma poi non faceva nulla. Il giorno dopo è arrivato il tecnico con la schedina nuova: cambiata la schedina, sempre lo stesso risultato. A questo punto però il tecnico ha tirato fuori una chiavetta USB con una Ubuntu live, e la connessione appariva magicamente: giudizio finale, “il problema è software, reinstalli da zero il PC usando la partizione fantasma”.
Il pensiero di ripartire da Windows 7 e fare tutti gli aggiornamenti mi ha terrorizzato, così ieri sera, tornato a casa, mi ci sono rimesso di buzzo buono. Ho provato a fare un clean boot, togliendo tutti i servizi: a parte che qualcuno è comunque partito, la situazione era identica. Poi ho di nuovo disinstallato il driver: vedendo però che mi chiedeva “vuoi anche cancellare il file relativo?” ho provato a dire di sì, tanto peggio di così non poteva andare. A questo punto ho fatto una ricerca di nuovo hardware e mi ha rivisto la schedina; ho fatto un aggiornamento software che mi ha recuperato la stessa versione del driver che avevo già; e il wifi ora funziona di nuovo.

La mia ipotesi è che il file del driver fosse corrotto, e forzandone il download io sia riuscito ad avere una versione corretta. Ma se è così c’è un grave problema di base. I driver sono la parte più delicata di un sistema operativo. Possibile che per controllare il driver il sistema legga solo la versione e la data? Perché all’interno del file non c’è un checksum per verificarne l’integrità? Mah. Il risultato finale è sempre lo stesso, però: l’informatica non è una scienza ma un’arte.

Ultimo aggiornamento: 2015-09-02 09:16