Archivi categoria: informatica e AI

l’importanza di Faccialibro

Io ho un blog storico, questo (beh, non posso scartare l’ipotesi che qualcuno copi parola per parola questo post in un suo blog, visto che capita: in quel caso, l’affermazione iniziale è falsa). Ho anche una pagina Facebook: per amor di precisione, ho una pagina personale e una fan page, che contiene fondamentalmente i link ai miei post qui sul blog. Perché c’è la fan page? Perché molta gente sta in seduta stabile su Facebook, e quindi voglio dare loro una chance in più.
Ieri ho postato una notiziola sul Concorsone: notiziola che deve aver toccato qualche nervo scoperto a giudicare dalla quantità di commenti, sia sul sito che su Friendfeed. Stamattina mi è saltato l’occhio sulla pagina Facebook con quella notiziola, e ho notato che era stata vista da 38 persone. Per curiosità ho guardato le statistiche del sito, visto che stranamente erano su: ieri ci sono stati 858 accessi (non unici, diciamo un 300 persone a tenersi stretti)
Ovviamente un esempio non dice molto, soprattutto in un caso speciale come questo: ma mi fa pensare che Facebook sia molto sopravvalutato a livello della singola persona. Certo per chi si fa pubblicità è tutta un’altra cosa, ma io pubblicità mica ne voglio…

Ultimo aggiornamento: 2012-12-19 12:39

I grandi cracker contro Telecom Italia

Forse vi ricordate che qualche giorno fa è apparso un trafiletto dove si diceva che Anonymous avrebbe craccato (scusate, ma io sono della vecchia scuola: per me hacking e cracking sono due cose completamente diverse…) avrebbe craccato, dicevo, il sito di Telecom Italia e trafugato «Social Security Number, Social Insurance Number, 30000 credentials and lots of vulnerabilities exposed».
Sulle “lots of vulnerabilities” non ho nessun dubbio, spesso faccio fatica io a entrare nel sito interno a causa di certificati scaduti… tanto che mi sa che il nostro motto sia “security through mess”. Per le credenziali, eccovi qua lo snippet che è stato gentilmente offerto dai sedicenti hacker:
066833617 066797364 066797366 675791142 066833617 066833617 066397366 066787639 066197362 066797366 066797368 066786643 066797366 066833617 066797366 066792602 066833617 068860931 068860931 066791986 066997361 066797366 066787366 066786814 066727366 066797366 066797366 066586814 066797166 066797366 068860931 066786634 066797366 066747366 068860932 066786861
Utilissimi, vero? Il fatto è che negli USA il Social Security Number è praticamente la tua identità elettronica, e se te lo trafugano sei messo davvero male: ma in Italia non esiste nulla del genere, e i numeri che trovi sono al più quelli del telefono…

Ultimo aggiornamento: 2012-11-09 10:07

Friendfeed è morto

Da stanotte Friendfeed (il socialcoso per fighetti, come amo chiamarlo) è irraggiungibile. O meglio, si arriva alla home page, ma poi quando si inserisce username e password appare il messaggio «Service Unavailable – We encountered an error on your last request. Our service is new, and we are just working out the kinks. We apologize for the inconvenience.»
No, Friendfeed non è affatto “nuovo”, ma è da tre anni che è alla deriva: da quando insomma Facebook se l’è comprato (perché la sua interfaccia utente era semplicemente favolosa). Man mano la gente se ne andava via verso nuovi lidi: ormai le uniche due colonie rimaste erano quella degli italiani e quella dei turchi.
Il guaio, almeno per quanto mi riguarda, è che io mi ci trovavo MOLTO bene. Da un lato c’era lo scopo per cui era nato: raccogliere in un unico punto tutte le interazioni in rete di una persona (con G+ non ce la faceva, ma per colpa di Google che lo fa apposta a non mettere le API…) Ma dall’altro c’era una Vera Comunità, o forse tante Vere Comunità: con un gergo proprio, una capacità di passare dalle cose serissime alle peggio idiozie senza battere ciglio, e soprattutto il saper prendersi sul serio il giusto e l’onesto. Il tutto funzionava probabilmente perché il luogo era piccolo: in effetti non riesco a capire la logica di crare il gruppo facebook.com/groups/ffers/ per gli esuli di Friendfeed, visto che per me sono due cose completamente diverse.
Cercando l’hashtag #friendfeed su twitter ho trovato per esempio nell’ultima ora:
‏@calessina – ho letto metà di un libro.Ho svuotato la lavastoviglie. Sono andata dall’estetista. Penso addirittura di lavorare. Voglio #friendfeed
@Orizzontintorno – Comunque siam veramente sfigati. Non riusciamo nemmeno ad andare nei trend topic. Repubblica e Corriere non ci noteranno mai. #friendfeed
@Orizzontintorno – Dieci ore che sono senza #friendfeed e ho già preso due chili.
@LeonardoBlog – #friendfeed è giù proprio il giorno in cui mi serviva una dritta su Origene.
@marybaum – Morning has broken. #FriendFeed is still down. A bedraggled group of FFriends stumbles across the beaches of the interwebz, homeless.
@violascintilla – Dite a #Friendfeed che se torna non lo trascurerò mai più, mai mai più. <3
Noi si scherzava sempre, dicendo che si sperava che nessuno staccasse per sbaglio la spina dall'unico server Friendfeed: ma ormai temo che la spina sia davvero staccata. Almeno avrebbero potuto regalare il codice sorgente, che noi ci saremmo fatti il nostro serverino a casa :-(

Ultimo aggiornamento: 2012-09-13 16:55

Siti che scompaiono (anche dalla memoria)

La scorsa settimana mi è arrivata una mail che comunicava che purtroppo il gestore di Dabbleboard avrebbe dovuto chiudere il sito (per mancanza di incassi, o almeno di un compratore).
Devo dire che il gestore è stato molto carino, lasciando alcune settimane per scaricare dal sito (in versione SVG, tra l’altro) i disegni creati; e in fin dei conti si sa che non tutti i progetti possono essere fortunati. Però quello che mi ha lasciato perplesso è che non ricordo assolutamente come, quando e perché io mi sia iscritto al sito. (Sì, sono stato io: la casella email che avevo usato era con l’username dotmaudot+dabble, e la password era quella mia tipica per i servizi che non contengono dati personali importanti).
Ogni tanto mi chiedo in quanti posti sono passato, mi sono iscritto e poi ho completamente rimosso la cosa…

Ultimo aggiornamento: 2012-08-20 07:00

canon scanner error 5,145,61

Me lo segno qui sul blog, perché è il posto che controllo di più.
Oggi a un certo punto la mia Canon MP495 ha smesso di scansionare: diceva che non trovava più il device, con l’errore indicato nel titolo del post. Ho provato il classico sistema informatico “spegni e riaccendi”: niente da fare. Siamo poi andati giù a cena, abbiamo messo i giovyni a dormire, ho cercato (senza trovare) qualche risposta in rete; poi ho riprovato, ed era tutto perfetto.
Come mai? La mia idea è banalissima. La stampante è connessa in WiFi. Ha smesso di funzionare quando i gemelli hanno acceso un altro PC, sempre in WiFi. Ha ripreso a funzionare quando l’altro PC è stato spento. Forse che era stato usurpato l’indirizzo IP della stampante? La prossima prova consisterà nel forzare sul DHCP un IP per la stampante, leggendo il suo MAC address: vediamo se andrà meglio.
[executive summary: if you have a Canon wireless printer and get this error, the cause may be an IP conflict with another device in WiFi. Try to assign a fixed IP address to the printer]

Ultimo aggiornamento: 2012-06-06 22:18

poi dicono di Linux

Dopo l’allagamento del mio PC, avevo pensato che i bimbi avrebbero potuto vedersi i cartoni animati sul mio vecchio netbook. C’è la fregatura che non hanno ancora imparato che il touchscreen non è contemplato, e quindi devo sempre scegliere loro un nuovo cartone; ma visto che tanto non li lascio soli non è poi un problema.
Il problema è stato che un paio di settimane fa d’improvviso anche il netbook non funzionava più: si piantava verso l’inizio del processo di bootstrap e si resettava. L’ho portato in ufficio e l’ho fatto partire via rete con una versione di Ubuntu: tutto bene. Quindi, penso io, si sarà rovinato qualche file di bootstrap: basta reinserire il sistema operativo – lì non c’erano dati importanti, era tutta roba che avevo altrove – e via. Peccato che, essendo un netbook, non avesse lettore CD.
Purtroppo non avevo ancora trovato questo programma che inserisce WindowsXP su una chiavetta bootabile, ma tanto posseggo un masterizzatore esterno DVD – più grande del netbook, ma che importa visto che l’avrò usato tre volte in tutto – e quindi la cosa era fattibile… ammesso e non concesso sapessi dov’era il disco originale. Vabbè, ho preso un altro disco e ho fatto l’installazione. Peccato che quel notebook (marchiato Hyundai, ma chissà che cos’era in realtà visto che non ho trovato dati in rete) avesse una configurazione molto personalizzata: così me lo sono ritrovato con video a 800×600 invece che 1024×600, senza connessioni ethernet e wifi, e senza audio.
Venerdì mattina ero a casa causa contratto di solidarietà e mi sono messo di buzzo buono a capire come potevo fare per ripristinare una versione decente: con la versione freeware di SIW ho scoperto i chip per la gestione Ethernet e Wi-Fi, ho cercato in rete i driver corrispondenti e li ho caricati. Per l’audio la cosa è stata un po’ più difficile, perché non veniva indicato nessun nome ma solo un path: ho tirato a indovinare, presumendo che il chip fosse Realtek come quelli di rete, e il tutto è andato. Mi rimane ancora un device sconosciuto, che è quello del lettore di schede SD: visto che non l’ho mai usato in quattro anni, direi che posso anche far finta di nulla.
Morale della favola? Mai buttare via i CD di installazione :-) Seriamente, tra una storia e l’altra ci ho perso su mezza giornata, e anche se non è certo il mio campo non è che io sia l’ultimo arrivato. Ecco: mettetevi una mano sulla coscienza quando pensate che tanto rimettere a posto un PC sia una banalità che il vostro amico vi può fare in cinque minuti!

Ultimo aggiornamento: 2012-05-29 12:26

il futuro dell’editoria

Su Eraclito, Mantellini commenta un articolo apparso sul Corriere delle Comunicazioni odierno, dove viene intervistato il Telecom Practice Manager Italy (ciumbia!) di Nielsen.
Concordo con Massimo: i numeri buttati così non dicono proprio nulla. Ma io – se fossi un editore – più che gioire per il 44% che pagherebbe per avere sul tablet le news mi preoccuperei per il 74% che non pagherebbe per i libri (a parte che se “libro” è “il file pdf” li capisco perfettamente). Chissà come sarà il futuro…

Ultimo aggiornamento: 2012-05-21 21:14

Rapidità

Non ricordo se ho scritto che – istigato da questo losco figuro – mi sono comprato un tablet poraccista: cinese puro, ma commercializzato da un’azienda italiana con tutti i vantaggi del caso. Non varrà molto più dei 205 euro spedizione inclusa che ho speso, ma quei soldi almeno li vale, e quindi per il mio uso va perfettamente bene.
Nei 205 euro era anche compresa una custodia comprensiva di tastiera USB (anche perché il tablet è solo wifi, non solo non c’è il 3g ma neppure il bluetooth), una delle cose che mi fece propendere per l’acquisto. La tastiera ha il layout USA, e ciò per me è bellerrimo visto che io scrivo sempre con il layout logico americano; ma non c’è la possibilità di spiegarle che a me serve l’US-International così posso scrivere le lettere accentate. Sono così andato su Google Play e ho trovato un’app, External Keyboard Helper, che faceva al caso mio. Ho provato la demo che ha tutte le funzioni ma quando schiacci la barra spaziatrice ti scrive “This is a demo version” – un’idea fantastica, se posso esprimermi – e ho pagato volentieri i 2.30 euro IVA compresa per acquistarla.
Il firmware del tablet era però un po’ bacato: per esempio la calibrazione del lato destro era sballata di un centimetro abbondante. Ho così aspettato il rilascio ufficiale di un nuovo firmware e l’ho reinstallato. Tutto bene, tranne un banale particolare: non potevo più reinstallare External Keyboard Helper, perché mi diceva che il mio sistema non lo supporta. Ci sono rimasto un po’ male, ho chiesto in giro e alla fine mi sono risolto a scrivere allo sviluppatore, spiegandogli il problema. La sua risposta è stata “probabilmente la nuova versione del firmware afferma di avere bluetooth; la mia app chiede accesso al bluetooth (visto che è il modo standard per collagare una tastiera a un Android) e Google Play accorgendosi che non può attivarlo blocca lo scaricamento. Poco dopo mi arriva una nuova mail, dicendomi che ha trovato un workaround e prodotto una nuova versione: versione che effettivamente ho scaricato e funziona perfettamente. Il tutto in 72 minuti da quando scrissi la mia mail, e in 37 dalla sua prima risposta.
Confermo ancora una volta che quei due euro e trenta sono stati davvero ben spesi :-)

Ultimo aggiornamento: 2012-05-18 23:08