Archivi categoria: informatica e AI

Windows 8: troppa internet fa male

Ieri pomeriggio Anna mi chiama dicendomi “ho un problema col mio pc”. Cosa era successo? Il computer, con windows 8, aveva deciso che era tempo di aggiornamenti. All’aggiornamento 2 di 2 era saltata la connessione internet. Risultato? Anche quando un paio d’ore dopo è ripartita il pc era rimasto sulla schermata “aggiornamento 2 di 2”, girava il fattapposta dueppuntozzero che ha sostituito la clessidra per avvisare il proprietario “rilassati, sto lavorando per te”, ma non succedeva nulla.
Che fa un informatico in questi casi? quello che fa persino Daddy Pig: spegne e riaccende il computer. Niente da fare: non appena si riaccendeva il pc, riappariva la stessa schermata. Ho persino provato a spegnere il pc, inserire una chiavetta usb con una distro live di Linux, e farlo ripartire. Il pc vedeva la chiavetta che si illuminava tutta allegra… e ripartiva con la schermata “aggiornamento 2 di 2″.
L’unica soluzione che ho trovato è stata un’escalation niente male. Ho spento il pc, staccato la spina, tolto la batteria, e aspettato una decina di secondi – non fosse mai che qualche condensatore volesse giocarmi brutti scherzi. A questo punto il pc si è riacceso più o meno normalmente, giusto con un rapido controllo iniziale. Non è che l'”always on” sia un po’ troppo always?

Ultimo aggiornamento: 2013-06-18 09:44

Luca Zaia è un ottimista

Luca Zaia, il governatore che vuole governare anche le previsioni del tempo, oggi ha mandato una lettera al Corriere (la potete anche leggere sul Post) spiegando perché per il portale del turismo veneto ha scelto un dominio .to. Io ho a mia volta scritto a Stella, e vi lascio il testo a disposizione in modo possiate leggervelo anche voi :-)


Egregio signor Stella,
Ho letto sul Corriere di oggi la piccata risposta di Luca Zaia, che ha spiegato i motivi che l’hanno portato a registrare presso l’isola di Tonga il dominio web dedicati al turismo veneto, e al suo commento. Vorrei fare alcune precisazioni sulla “cappa asfissiante di adempimenti burocratici”. Penso di avere qualche titolo al riguardo, considerando che ho fatto parte – ne sono anche stato direttore esecutivo e in seguito vicepresidente – della Naming Authority italiana, l'”ufficio complicazione affari semplici” che negli anni ’90 decise le regole per l’assegnazione in uso dei dominii .it: il tutto mentre immagino che il Presidente della regione Veneto avesse al più il CD di Video On Line per connettersi a Internet.
Scegliemmo di riservare, cioè di impedire la registrazione, dei nomi a dominio corrispondenti alle regioni italiane per suggerire una gerarchia geografica degli indirizzi: un tentativo insomma di fare un po’ di ordine prima del boom di Internet e dell’assalto alla diligenza, che – lo dico per Luca Zaia – avvenne ben prima del 2005: non avrebbe comunque potuto registrare quel dominio, se non spendendo parecchi soldi dei contribuenti per chiedere al legittimi titolare di cedergli i diritti d’uso.
La scelta di riservare alcuni indirizzi è stata sensata? Col senno di poi, probabilmente è stata inutile. Basti per esempio vedere che nonostante si fosse riservato il dominio gov.it che poi è stato assegnato al Governo italiano i nomi dei vari ministeri non sono sotto gov.it, e bisogna indovinarli. Ma l’inutilità è soprattutto dovuta a come Internet si è sviluppata: Zaia stesso non si è nemmeno accorto di avere detto che per cercare qualcosa in rete si digita il nome su Google e si guardano i risultati, altro che cercare di indovinare il nome a dominio! Insomma, www.veneto.it, www.veneto.to, turismo-in-veneto.quelchesivuole vanno tutti bene allo stesso modo; le tecniche per far risaltare un sito rispetto agli altri non hanno nulla a che fare col nome a dominio.
Cordialmente, Maurizio Codogno


P.S.: sono passate 24 ore e risposte non ne ho viste. Nulla di male, rispondere era cortesia ma non certo dovere; però capite perché avevo pensato di fare sapere la cosa almeno ai miei ventuno lettori.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-12 11:44

backup write only

Io avevo dei backup, anche se vecchissimi, dei dati dei pc che mi hanno rubato a novembre. Stavano su un hard disk esterno, un Maxtor OneTouch. Beh, potrei anche usare il presente: in fin dei conti i dati ci sono ancora. Peccato che il software Maxtor non si possa installare nel mio nuovo PC, perché non è compatibile con Windows 8.
Vabbè, mi sono detto, basta scrivere a Seagate che ha comprato Maxtor: sicuramente ci sarà un upgrade. Risposta:

«Dear maurizio codogno,
Thank you for contacting Seagate.
I apologize for any inconvenience this may have caused you. Unfortunately we do not have an update for the Maxtor Software for Windows 8. I would suggest using Windows back up utility.
If you have any additional questions, please let me know.»

Certo che un’additional question ce l’avrei: che diavolo di software fate, che non riuscite nemmeno ad aggiornarlo? Oppure quelli di Maxtor all’atto della vendita hanno bruciato i sorgenti? (E comunque il mio PC non vede affatto quell’hard disk come esterno, e quindi la Windows back up utility si rifiuta di backuppare, il che è una bella scocciatura). Per fortuna che non mi ero sognato di crittare i dati in fase di backup!

Ultimo aggiornamento: 2013-02-06 15:25

cip cip

[Twitter chiede il reset]
Stamattina 250.000 persone (quorum ego) hanno ricevuto una mail di twitter che li avvisava che dei cracker avevano avuto accesso ad alcuni dati (nome twitter, password, identificativi di sessione, password crittata e “salted”); quindi loro mi hanno resettato la password e invitato a rimetterne un’altra, già che ci sono più complessa.
Per la cronaca, la quantità di gente che conosco che ha ricevuto questa email mi fa pensare che o non sono stati solo 250.000 (un millesimo degli account totali), o non sono stati scelti a caso (siamo tutti vecchi utenti, fin dal 2007). Ad ogni modo la mia vecchia password twitter non era complicatissima, ma la usavo solo qua e su Friendfeed :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-02-02 09:16

Traduzioni automatiche

Forse a causa del post sul blog della Wikimedia Foundation a riguardo della milionesima voce di it.wikipedia, stanotte mi sono arrivate un paio di richieste di “amicizia” che ho al mio solito immediatamente cassato (non sopporto le richieste non personalizzate). La cosa buffa è che erano di due tizi tedeschi, e quindi erano scritte in tedesco: quello non è un grande problema, visto che qualcosicchia lo capisco e ad ogni modo quel tipo di richieste è così standard che probabilmente le capirei anche in ungherese (occhei, non esageriamo: diciamo in norvegese). La cosa più strana è che l’invito su Xing, pardon l'”Einladung in mein XING-Netzwerk”, aveva in cima la possibilità di tradurlo, per default in inglese ma presumo anche in italiano visto che l’interfaccia era chiaramente googliana.
Intendiamoci: non mi stupisce che Google “apra” la mail, veda che è in tedesco, e si offra di tradurmela. Quello che mi stupisce è che, almeno per messaggi di questo tipo che presumo siano tradotti perfettamente perché Google “sa” come prendere la stessa frase già tradotta dai signori di Xing, siamo arrivati al punto da accettare come normale una traduzione di un’email. Io sono vecchio e mi sono fatto un mazzo tanto per imparare quelle due fregnacce nelle principali lingue occidentali per tirare a indovinare con un minimo di cognizione di causa; è un’abilità che sta diventando oramai inutile? Ovviamente parlo di questo tipo di messaggi, non di testi di narrativa o anche solo manuali; però anche solo cinque anni fa non l’avrei affatto creduto possibile.

Ultimo aggiornamento: 2013-01-23 16:58

dell’inutilità dei blocchi

Avete presente l’ordinanza di urgenza che bloccò il sito avaxhome.ws? Ne parlai qualche settimana fa.
Bene: il mercato italiano deve essere abbastanza importante per quelli di avaxhome, visto che da un po’ di tempo (non saprei dirvi quanto) hanno attivato il dominio avaxhome.bz, con indirizzi DNS diversi e quindi raggiungibile anche dalla rete Telecom.
Ora glielo spiegate voi al giudice che ha approvato il sequestro di urgenza?

Ultimo aggiornamento: 2012-12-20 07:00

l’importanza di Faccialibro

Io ho un blog storico, questo (beh, non posso scartare l’ipotesi che qualcuno copi parola per parola questo post in un suo blog, visto che capita: in quel caso, l’affermazione iniziale è falsa). Ho anche una pagina Facebook: per amor di precisione, ho una pagina personale e una fan page, che contiene fondamentalmente i link ai miei post qui sul blog. Perché c’è la fan page? Perché molta gente sta in seduta stabile su Facebook, e quindi voglio dare loro una chance in più.
Ieri ho postato una notiziola sul Concorsone: notiziola che deve aver toccato qualche nervo scoperto a giudicare dalla quantità di commenti, sia sul sito che su Friendfeed. Stamattina mi è saltato l’occhio sulla pagina Facebook con quella notiziola, e ho notato che era stata vista da 38 persone. Per curiosità ho guardato le statistiche del sito, visto che stranamente erano su: ieri ci sono stati 858 accessi (non unici, diciamo un 300 persone a tenersi stretti)
Ovviamente un esempio non dice molto, soprattutto in un caso speciale come questo: ma mi fa pensare che Facebook sia molto sopravvalutato a livello della singola persona. Certo per chi si fa pubblicità è tutta un’altra cosa, ma io pubblicità mica ne voglio…

Ultimo aggiornamento: 2012-12-19 12:39

I grandi cracker contro Telecom Italia

Forse vi ricordate che qualche giorno fa è apparso un trafiletto dove si diceva che Anonymous avrebbe craccato (scusate, ma io sono della vecchia scuola: per me hacking e cracking sono due cose completamente diverse…) avrebbe craccato, dicevo, il sito di Telecom Italia e trafugato «Social Security Number, Social Insurance Number, 30000 credentials and lots of vulnerabilities exposed».
Sulle “lots of vulnerabilities” non ho nessun dubbio, spesso faccio fatica io a entrare nel sito interno a causa di certificati scaduti… tanto che mi sa che il nostro motto sia “security through mess”. Per le credenziali, eccovi qua lo snippet che è stato gentilmente offerto dai sedicenti hacker:
066833617 066797364 066797366 675791142 066833617 066833617 066397366 066787639 066197362 066797366 066797368 066786643 066797366 066833617 066797366 066792602 066833617 068860931 068860931 066791986 066997361 066797366 066787366 066786814 066727366 066797366 066797366 066586814 066797166 066797366 068860931 066786634 066797366 066747366 068860932 066786861
Utilissimi, vero? Il fatto è che negli USA il Social Security Number è praticamente la tua identità elettronica, e se te lo trafugano sei messo davvero male: ma in Italia non esiste nulla del genere, e i numeri che trovi sono al più quelli del telefono…

Ultimo aggiornamento: 2012-11-09 10:07