In questi giorni io e i bimbi siamo a Usseglio da mia mamma. Ieri mattina Google Rewards mi ha detto che c’era un sondaggio per me, di quelli geolocalizzati. Mi era già capitato di farne qualcuno, tipicamente dopo essere andato in posti tipo Ikea o Mediaworld. Stavolta però tra i posti indicati, alcuni se non ho visto male di altre valli, c’era anche l’albergo bar Rocciamelone dove in effetti passo spesso. (Mi pareva di aver tolto il WiFi dal telefonino, ma evidentemente non era così).
Rispondo, mi chiede se volevo dare un giudizio (certo che sì…) e alla fine mi accreditano la bellezza di 48 centesimi, mezzo caffè. Nel pomeriggio salgo come al solito a prendere il caffè e chiedo al figlio del proprietario se avevano fatto una campagna pubblicitaria con Google. No, mi risponde, abbiamo solo una pagina Facebook oltre al sito.
La domanda a questo punto sorge spontanea. Perché la Grande G dovrebbe dare soldi (briciole, occhei, ma comunque soldi) per chiedere informazioni sui locali? Che ci guadagna poi?
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Installare Flash è sempre più complicato
Volevo fare una nuova vignetta che non fa ridere, ma Flash è crashato. No, non è un segno divino che dovrei smetterla con le vignette: è banalmente il modo che Firefox ha per dirmi che bisogna reinstallare Flash, perché è uscita la nonsoqualesima patch di sicurezza. (occhei, dieci giorni fa era uscito l’aggiornamento trimestrale di versione, quindi quello non conta). Vabbè, vado nel sito, tolgo la spunta alle due OPZIONI DI CUI NON POTRAI PIÙ FARE A MENO nel senso che poi non riesci più a schiodartele via, e scarico l’installer, rinominandolo con il sottonumero di versione: 22_0_0_192. Lo lancio, e mi dà “errore di inizializzazione”. Il file si autocancella, e mi ritorna la schermata per scaricare l’installer. Ci riprovo, e di nuovo “errore di inizializzazione”. A questo punto mi dico “sta a vedere che il problema è nel nome del file”: lo salvo col nome che vuole lui ed effettivamente l’installazione parte. Interessante, vero?
(ah: quando mi è apparsa la schermata per riscaricare l’installer, le due OPZIONI DI CUI NON POTRAI PIÙ FARE A MENO non erano spuntate. Peccato che invece che 19 MB c’era scritto che avrei scaricato 20 MB, e ho dovuto mettere e togliere la spunta per essere sicuro di non trovarmele).
Ultimo aggiornamento: 2016-07-04 12:03
Sei felice dei cookie?
La Cookie Law è un’idiozia totale. L’unica cosa che si può dire è che non è una roba solamente italiana e neppure solamente europea, quindi mal comune mezzo gaudio. Ad ogni modo, bisogna ottemperare alla legge, e quindi ovunque tu vada ti trovi una finestrella che ti ricorda rudemente che ci sono dei cookie: perché al legislatore non è venuto in mente che una volta che avvisi dei cookie potresti anche chiedere di averne uno tracciante che non ti farà vedere più l’avviso, e quindi inserire un codicillo che ti permetta di usarlo.
Visto che ogni tanto guardo le statistiche del sito (aggregate: sapete quanto me ne frega di sapere chi viene a leggermi…) non posso usare la policy di Quintarelli: spero però che il testo che uso (“Ovvio che ci sono dei cookie. Qui c’è il pippone.”) e il pippone siano decenti e soprattutto nel primo caso non troppo invasivi. Però c’è un add-on per WordPress che mi è capitato di trovare su alcuni siti (l’ultimo, il blog di Luca De Biase) e che usa questo testo di default, almeno per la lingua italiana:
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.
Ora, io ho già dei problemi quando qualcuno parla dell'”esperienza X”, che è una cosa che puzza di marchettaro lontano un miglio. Davvero, la mia esperienza, qualunque cosa essa sia, rimane esattamente la stessa con o senza cookie, come si può vedere accedendo al sito con una sessione anonima. Ma assumere che io sia felice è davvero troppo! Luca, se mi leggi (e lo stesso vale per gli altri che hanno quel plugin), per favore metti almeno qualcosa come “noi assumiamo che la cosa non ti dia troppo fastidio”!
Yahoo esiste ancora
Stamattina all’alba mi è arrivato questo messaggio, dall’utente “Yahoo” (noreply@yahoo-inc.com) e dal titolo “Sign in attempt prevented”:
Someone attempted to sign in to your Yahoo account (puntomaupunto) from an app that doesn’t meet Yahoo’s security standards. We blocked this sign in attempt, which was made on:
Tue, Jun 28, 2016 9:24 AM GMT+4:30 from Iran.
La mail sembra valida. Ho scoperto così di avere un login Yahoo! – la cui password avevo cambiato nel 2013, ed è diversa da tutte le altre password che io ho in giro. Considerando che il nome dell’account mi pare sufficientemente riconoscibile (se fosse stato un semplice “mau” posso immaginare che qualcuno pensasse per sbaglio che l’account fosse il suo) mi chiedo come sia possibile che un’app possa bypassare i controlli standard sulla password e connettersi: o se preferite che anche ultimamente Yahoo! abbia subito un furto di password (ma non ho trovato il mio account tra quelli pwned). Non mi pare una bella cosa in ogni caso.
Ultimo aggiornamento: 2016-06-28 15:18
Nomi o numeri a dominio?
Il mio amico Ugo mi segnala questo post che mostra come i nomi a dominio che non sono veri nomi ma sono formati da numeri sta crescendo sempre più, soprattutto nei nuovi dominii “di moda”, cioè quelli che sono sorti in questi ultimi anni per far fare un po’ di soldi a ICANN.
Ricordo ancora il primo dominio numerico italiano: (www.)190.it, dell’allora Omnitel. C’era stata una discussione all’interno della Naming Authority, perché le regole non permettevano di usare numeri inferiori a 255 per non fare confusione con gli indirizzi IP: in fin dei conti i nomi a dominio erano nati per evitare di ricordarsi a memoria i quattro ottetti degli indirizzi IPv4. Visto però che in effetti non c’era possibilità di confusione, si approvò il nome e anche all’interno di .it arrivarono i primi dominii numerici. Ma adesso a quanto pare si è giunti addirittura a un settimo di “nuovi” nomi numerici: il totale è comunque basso ma il trend è in crescita.
La cosa più ironica è che a quanto pare questi nomi numerici sono scelti soprattutto in Cina, perché per i cinesi le cifre sono più facilmente riconoscibili rispetto ai caratteri latini. Qual è l’ironia? Alla fine degli anni 1990 si è fatto un lavorone per internazionalizzare i nomi a dominio, e nel 2003 è stata pubblicata la RFC apposita. (Per i curiosi: si codificano i caratteri non ASCII con una stringa particolare: funzionerebbe anche per nomi tipo http://università.it, se si volesse). Si potrebbe immaginare che in più di dieci anni i browser, almeno per le versioni del mercato cinese, si siano attrezzati per mostrare gli ideogrammi al posto della stringa ASCII codificata: a quanto pare no. Insomma, tanto lavoro inutile.
Ultimo aggiornamento: 2016-06-24 14:27
inception
La scorsa settimana ho scoperto che non riesco a inviare segnalazioni al comune di Milano usando Firefox, su due PC differenti. Allora ho aperto Opera, ho fatto la segnalazione (a cui hanno risposto), e poi ho segnalato il problema. Risposta alla segnalazione sul problema con il browser:
In riferimento alla sua richiesta, La informiamo che dalle verifiche effettuate la procedura risulta correttamente funzionante.
Poiché potrebbe trattarsi di un problema legato al browser che Lei utilizza, Le segnaliamo la pagina del Portale dove reperire le informazioni di base relative all’accessibilità del Portale: http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/extra/others/footer/access.
(ovviamente la pagina in questione dice solo che devi avere un Firefox relativamente recente). Utile, vero?
Europei di Facebook
Mi sono appena trovato questo in cima alla bacheca di Facebook. Ora, non solo a me del calcio non me ne importa un tubo, ma non ho proprio commentato nulla di nulla sugli Europei nemmeno per cazzeggio (e nemmeno su altri siti, per sovrammercato).
Zuckerberg, hai una quantità di dati tale su di me che sai più cose di quante ne sappia io, e te ne esci fuori con una roba così crassa che immagino sia stata infilata praticamente in timeline a tutti i maschi europei? Ma và a dar via i ciapp!
(E se pensi che io clicchi sulla X per togliere quei robi, sbagli di grosso. Mica te la devo far trovata, la pappa)
PS: ma a quest’ora la partita non doveva già essere terminata?
Ultimo aggiornamento: 2016-06-10 22:48
HiDrive
Nella mia ricerca di spazi cloud “lenti ma gratuiti” sono arrivato a HiDrive, che ha sede a Berlino (in Pascalstraße, nome che mi piace) e ti offre 5 giga. A chi fosse interessato, il mio referrer – i sistemi piramidali funzionano sempre – è questo.
Ultimo aggiornamento: 2016-05-17 17:19