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Chi conosceva i Nobel per la letteratura?

Il titolo dell'articolo del Post Fino a due giorni fa non avevo mai sentito parlare del vincitore del premio Nobel per la letteratura Jon Fosse. Poi ho letto l’articolo del Post che diceva che secondo i bookmaker era il grande favorito. (Per la cronaca, la BBC aveva puntato sul cavallo sbagliato).
Che morale si può trarre da tutto questo, oltre al fatto che io sia un perfetto ignorante della letteratura mondiale? Direi che è abbastanza chiaro che il Nobel per la letteratura sia un affare geopolitico (oltre naturalmente che avere alcuni nomi che sono nella lista nera: tra i morti Borges, Roth, Yehoshua sono i primi che mi vengono in mente), e quindi non è così difficile per gli esperti di scommesse andarci abbastanza vicino…

Ultimo aggiornamento: 2023-10-05 19:48

L’antimateria cade come la materia

elettrone e positrone A quanto pare, al Cern hanno assemblato degli atomi di antiidrogeno e li hanno fatti cadere (nel vuoto, per evitare di vederseli annichiliti), scoprendo che cascano verso il basso. I ricercatori (qui l’articolo originale) mettono le mani avanti, dicendo che non si è ancora certi che caschino con la stessa velocità degli atomi di idrogeno: ma sicuramente non vanno verso l’alto come se l’antimateria generasse antigravità. Spiace per gli appassionati di hard sci-fi.

Dovete sapere che io e la fisica non siamo mai andati d’accordo. All’università usavo il mio “senso fisico” come reverse benchmark: se pensavo che dovesse succedere una cosa, potevo assicurare con fiducia che la mia risposta era sbagliata. Però la storia dell’antimateria che generasse antigravità mi pareva strana: è vero che in fisica gli esempi di rottura di simmetria sono pochi, ma non trovavo ragioni perché cambiare carica elettrica (e presumibilmente interazioni forte e debole) avesse a che fare con la gravità. Ho chiesto allora lumi al mio amico Peppe Liberti, che mi ha inviato questo post dove viene spiegato con semplicità perché “tra i fisici teorici nessuno ha anche solo alzato un sopracciglio” (ok, nell’originale era “blinked”, ma permettetemi una traduzione molto libera). In pratica se non fosse così avremmo dovuto ripensare tutte le leggi fisiche a cui siamo abituati, perché le particelle come i fotoni che sono le antiparticelle di sé stesse la gravità la sentono eccome.

Il mio guaio è però un altro. Com’è che invecchiando comincio a imbroccarne qualcuna?

(Immagine di MikeRun, da Wikimedia Commons)

Ultimo aggiornamento: 2023-09-28 16:36

IT-alert a Milano

logo it-alert Martedì la Lombardia ha visto il test di IT-alert, il sistema per comunicare massivamente un’emergenza. Una roba che assomiglia a un SMS ma non lo è (nel senso che non passa dagli SMSC, ve lo assicuro). In ufficio abbiamo avuto un certo numero di squilli rumorosi tutti contemporanei, tranne il consulente con Vodafone che l’ha ricevuto dopo cinque minuti e quello con Iliad che l’ha ricevuto dopo mezz’ora; fosse stata davvero un’emergenza non sarebbe stato bello. Martedì sera arrivato a casa l’ho anche visto sul tablet: il vecchio Gemini con Android 7 invece ieri sera non aveva traccia del messaggio, nonostante avesse una sim Very (ok, senza credito, ma non credo sia quello che conti)

Ma la cosa peggiore è stata la gestione del messaggio. Una mia collega l’ha visto, ha cliccato ok… e si è perso. Io l’ho visto, ho cliccato, l’ho visto nei miei messaggi… e poi Google Messaggi ha deciso – non so quanto autonomamente – di metterlo nel folder spam. Il messaggio continuava a esserci, ho controllato con l’app nativa Samsung: ma Google nella sua infinita saggezza ha deciso che non doveva interessarmi. Insomma, forse c’è ancora parecchio da fare.

PS: oggi ci sarebbe dovuto essere il test in Lazio, oltre che in Val d’Aosta e Veneto. Ma è stato rinviato… per allerta maltempo :-)

The Beatles at Stowe School

La Stowe School

frammento di una foto dal concerto dei Beatles alla Stowe School (da https://www.beatlesbible.com/1963/04/04/live-roxburgh-hall-stowe-school-buckingham/ )

Sembra incredibile che io mi fossi perso questa storia. Nel 1963, in mezzo a una schedulazione impossibile, i Beatles fecero un concerto – anche lungo per i loro standard, più di un’ora – in una public school inglese per la loro festa di Pasqua. Uno degli studenti, che faceva da stage manager, voleva provare il suo nuovo registratore; il risultato non fu dei migliori, ma invece che riciclare il nastro se lo tenne. Questa primavera, durante un’intervista, disse che forse aveva ancora il nastro da qualche parte; lo ritrovò, lo donò alla British Library, e ora la versione ripulita del concerto è apparsa.
Ma la cosa più sensazionale è che il pubblico non era quello solito, che urlava con un volume tale da non far sentire nulla; quindi la musica è riconoscibile, pur essendo abbastanza lo-fi. Mettiamola così: è un’occasione unica per avere un’idea di come suonavano i Beatles dal vivo nel 1963 e vedere i passi da gigante rispetto al bootleg amburghese di fine 1962.

In Francia Carrefour fa sul serio

cartello shrinkflation

Il cartello mostrato nei supermercati francesi Carrefour

Sapete che cos’è la shrinkflation? è il modo surrettizio con cui i produttori aumentano i prezzi cercando di non dare nell’occhio, riducendo le dimensioni del bene venduto così che il prezzo unitario aumenta. A quanto pare in questo periodo di inflazione la tecnica è diventata tanto comune che in Francia Carrefour ha deciso di mettere un cartello su questi prodotti, di solito di grandi marche; il cartello dice più o meno “Questo prodotto ha visto abbassare la sua grammatura e aumentare la tariffa praticata dai nostri fornitori”. (sono troppo pigro per usare Google Translate, e notoriamente non ho studiato francese)
È chiaro che parlano pro domo sua, come si evince anche dalla frase finale “ci accingiamo a rinegoziare il prezzo d’acquisto”. È però interessante il fatto che alla fine il cliente poco sgamato abbia la possibilità di accorgersi di quello che sta succedendo. Non credo però che in Italia capiterà qualcosa del genere…

Mai fare promesse se non si sa ciò di cui si parla

Ricordate che avevo scritto che la dirigente scolastica del liceo artistico di Cecilia aveva sentenziato che l’unico modo per accedere al registro elettronico sarebbe stato via spid, perché così i genitori non avrebbero potuto dare le credenziali ai figli? Bene: sono entrato nel registro, ho chiesto di autenticarmi con la mia email, ho settato la password e ora entro così. D’altra parte, tra ragazzi che sono nativi digitali e dirigenti che sono immigrati digitali, noi vecchi pionieri ce la possiamo ancora cavare…

Grande Fratello?

logo poste Dopo un bel po’ di tempo in cui nessuno dalle Poste mi contattava, sono stato beccato da due diverse persone dell’ufficio postale vicino a casa. Per toglierli dai piedi, sono andato a dire che tanto i pochi soldi che ho nel libretto li dovrò spendere tra poco: ma la prima cosa che mi è stata chiesta è di aggiornare l’anagrafica con la nuova carta d’identità. Gliel’ho data – non era certo un problema – ma poi mi è venuto un dubbio. Io ho rifatto la CIE, ma la vecchia carta cartacea sarebbe scaduta l’anno prossimo. Come facevano a sapere che ne avevo una nuova? La risposta è stata “sa, noi siamo comunque statali e ci è arrivata l’informazione dall’anagrafe”. La cosa non mi torna affatto. Voi ne sapete qualcosa?