La scorsa settimana la Curiosona ha scritto un post riprendendo quanto scritto da Riccardo Falcinelli sul colore (o meglio sulla sua assenza) nel film La carica dei cento e uno, dove afferma due cose.
Sulla prima non ho nessun dubbio, e d’altra parte Falcinelli è un vero esperto del campo: intendo la parte sul colore. Avere tanti dalmata disegnati significa avere molto spazio in bianco e nero: che fare allora? Alla Disney hanno pensato di togliere ancora più colore. Soluzione prettamente creativa.
Ho invece qualche dubbio sulla sua seconda affermazione, quella dove afferma «la seconda parte del film è un film in bianco e nero: questo è un film di guerra. Qua Disney sta citando i cinegiornali degli anni ’40. […] Devono far finta di essere di un’altra razza: per non farsi prendere, si fanno passare per dei labrador. È Auschwitz.» Ecco. Siamo proprio sicuri di dover fare il parallelo con gli ebrei e Auschwitz? E siamo sicuri che nel 1961 si pensasse ancora ai cinegiornali di guerra? Nemmeno io ero nato nel 1961 (lo so che c’è chi non ci crede), quindi magari sono io che mi sbaglio; però credo che la trama sia semplicemente un classico. Che ne pensate?
(screenshot del film preso da Wikimedia Commons)


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