Archivi categoria: curiosità 2007

stupido quiz della settimana

What Kind of Blogger Are You? Via Draco Roboter, un quisss per perdere poco tempo. In realtà lui ne posta due, ma sono ragionevolmente certo di avere fatto il primo una vita or sono, e mi sono dedicato al secondo, che afferma che sarei Purista (occhei), Esperto (occhei) e Sociale (e qua qualche dubbio ci sarebbe anche), con un punteggio relativo come segue: Avidità -5, Esperienza 3, Socievolezza 1. Lascio a voi decidere quanto la cosa combaci con le mie caratteristiche, e mi affretto ad aggiungere che non parteciperò affatto al BlogAction Day, giusto per dire quanto sono sociale!

Ultimo aggiornamento: 2007-10-13 13:14

Per Giuseppe Seccia

(email giusec9 chiocciola libero.it), che mi ha scritto immagino in risposta al mio commento qua con il testo
«tu invece sei un berlusconiano venduto alla rossa di cui non conosco il nome !!!!»
La rossa in questione è Michela Vittoria Brambilla. Ne parlavo di sfuggita il mese scorso.
L’unica cosa che non capisco è il ragionamento che ha fatto per arrivare a quella affermazione, visto che il mio commento è stato «il “partito di internet” fa trio con il “partito dei pensionati” e il “partito delle casalinghe”? Mah.». Sarà mica unMillesimo de iMille?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-11 14:39

Quanti angeli danzano sulla punta di uno spillo?

La matematica che faccio io, qui sul blog o comunque in giro, è sempre “di basso livello”: per quanto strano possa sembrare, non sono mai stato molto bravo con la teoria, e mi trovo più a mio agio con la pratica. Pratica matematica, d’accordo, che per chi matematica non ne fa è già abbastanza astrusa di suo, ma comunque relativamente meno teorica.
Bene, leggo su Ars Mathematica di un teorema, di cui confesso non capire una singola parola tecnica dell’enunciato, che è stato “dimostrato” in questo modo.
(a) Il teorema viene dimostrato supponendo che sia vera l’ipotesi del continuo. (Ipotesi che, come scrivevo qua, si può accettare oppure rifiutare senza che la matematica crolli; quindi fin qua siamo a una dimostrazione per così dire in ambito ristretto)
(b) Dimostrano un metateorema, che dice più o meno “per tutti i teoremi di una certa forma – teoremi tra i quali c’è il nostro – se esiste una dimostrazione che richiede l’ipotesi del continuo allora esiste un’altra dimostrazione che non ha bisogno dell’ipotesi del continuo”… ça va sans dire, la dimostrazione non è costruttiva, ma si limita a dire che una qualche dimostrazione deve esistere, senza mostrarla.
(c) Dal “teorema ristretto” (a) e dal metateorema si ottiene la dimostrazione del nostro teorema.
Essendo buono, vi faccio un paragone terra-terra :-) che dovrebbe rendere l’idea.
Teorema: una persona può andare per strada da Milano a Torino.
Dimostrazione: (a) se supponiamo che questa persona possieda un mezzo cui è permesso di percorrere le autostrade, c’è un’autostrada Milano-Torino: lui la prende ed è a posto. (b) Per tutti i tratti autostradali esistenti, si sa che esiste un’altra strada che non è un’autostrada, e che ha lo stesso percorso dell’autostrada corrispondente. (c) Quindi deve esistere una strada normale da Milano a Torino. QED.
Messa così, in effetti, la cosa ha un po’ più senso, almeno per me (e sono fiero del paragone!). Resta il fatto che a certi livelli a mio parere non si fa più matematica ma metafisica, e che uno inizia a capire il punto di vista di Brouwer quando si è scocciato delle dimostrazioni di semplice esistenza e ha iniziato a pretendere che si può parlare di matematica solo quando costruisci il tuo risultato.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-09 10:54

AIPRES, quattro anni dopo

A giudicare da un paio di accessi al blog, quelli dell’AIPRES stanno tornando alla carica. Non è che abbia molto da aggiungere a quanto scrissi quattro anni e mezzo orsono; continua a non esistere un sito, e la stringa “Associazione Italiana PREvenzione Sicurezza” (comprese le virgolette) non riporta nessun risultato che non sia la mia vecchia notiziola. È rassicurante scoprire come ci siano delle certezze, a questo mondo. (Ribadisco: non lasciatevi intortare dai loro “teNNici”)

Ultimo aggiornamento: 2007-10-05 11:30

A Milano si risparmia sulla vernice!

Dopo due tentativi andati a male per pioggia, stamattina sono finalmente riusciti a disegnare le strisce per parcheggio qui in via Giacosa. Non che ne abbia capito molto l’utilità, considerando che sono bianche, quindi per sosta libera, e parallele alla strada: insomma – almeno a mio parere – seguono semplicemente il default. La cosa strana però è che le strisce non sono continue, ma tratteggiate. Letizia sta cercando di risparmiare?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-03 16:10

Fiducia nel futuro

amazon.co.uk dà i numeri
Sono andato a vedere su amazon.co.uk se fosse uscito in paperback un qualche libro di Pratchett (la risposta è sì, tra l’altro: credo che farò a breve un salto in Feltrinelli o alle Messaggerie per recuperarmi Wintersmith che diverrà il mio “libro da palestra”). Quello che però mi preoccupa è che un libro come Sourcery: The Illustrated Screenplay è già indicato come ordinabile, nonostante la data di pubblicazione prevista sia novembre 2008. Che poi la versione in paperback, stessa data di pubblicazione prevista, possa essere inviato “tra 8 e 12 giorni” mi fa immaginare che ci siano dei problemi nella base dati Amazon oppure che Bezos abbia finalmente recuperato una macchina del tempo.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-03 11:54

lotte grammaticali

Leggo sul Corsera che il governatore del distretto federale di Brasilia ha decretato il divieto di usare il gerundio futuro – no, non preoccupatevi: in italiano non esiste, ma in portoghese sì – negli atti ufficiali. Motivo? dire qualcosa tipo “la staremo per avvisare”, traduzione più o meno italiana del gerundio futuro, è una presa per i fondelli: “la avviseremo” è più semplice ma soprattutto dovrebbe dare una maggiore certezza al povero cittadino.
Mah. Sono ragionevolmente certo che una decina d’anni fa Bassanini avesse proposto tra le varie semplificazioni anche quella del linguaggio burocratico: i risultati (non) li abbiamo visti. Non posso che augurare buona fortuna ai brasiliani!

Ultimo aggiornamento: 2007-10-03 10:02

come scegliere i testimonial

La mattina non era nemmeno iniziata male, prima di leggere PaulTheWineGuy. Quel bastardo mi ha infatti reso edotto dell’esistenza di In Campus, vale a dire “campus privati universitari”. In pratica, pagando immagino il giusto, ti mettono in una classe da 12-15 persone seguiti da un tutor per cercare di farti laureare in tempo. Naturalmente, visto che se uno finisce in questi posti ci sono buone probabilità che non abbia tutta quella voglia di studiare, quelli di In Campus si affrettano a sottolineare che loro richiedono «la frequenza, quotidiana e obbligatoria, come negli istituti superiori» (il neretto è loro).
Onestamente riconosco che la cosa non sarebbe poi così interessante, se non fosse per un piccolo particolare. I nostri hanno scelto come testimonial Lui: Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi, condannato per assenteismo. Mi chiedo se tra le “lezioni dell’università che vengono approfondite” siano presenti anche i corsi di umorismo.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-02 09:46