Archivi categoria: curiosità 2007

Microsoft è il diavolo: ennesima prova

Gabriele mi ha mandato un link a un articolo che racconta come Microsoft stia sviluppando un nuovo linguaggio funzionale di programmazione, che si chiamerà F#. (In due parole: in genere i linguaggi di programmazione tendono ad avere come operazione di base l’assegnazione di un valore a una variabile, mentre in questo caso si ha come operazione di base il calcolo del valore di una funzione).
Il nome dovrebbe essere un doppio gioco di parole, richiamando il C# sempre di Microsoft (che si legge “see sharp”, vedi chiaro) con l’iniziale F per function/funzione. Ma anni e anni di strimpellio della chitarra me lo fanno leggere come “fa diesis”; e la prima associazione che mi viene in mente è quella con il C, cioè il do. La distanza tra un do e un fa diesis è di tre toni, e nella musica medievale questo intervallo, il tritono, viene chiamato “diabolico” perché per nulla armonico.
Ma tanto lo sapevate già che Microsoft è demoniaca, no?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-24 09:38

Se non vedete l'ora

Questo sito, dal nome chiaramente autoesplicante, ha una grafica ancora più minimalista del mio blog.
Ma la cosa più interessante è che ha un feed RSS: quindi, in Stile Web 2.0, potete essere regolarmente aggiornati sull’importantissima questione “adesso è Natale, o no?”

Ultimo aggiornamento: 2007-10-23 11:07

Non ci credono più neppure loro?

In questi giorni, il Manifesto ha lanciato una raccolta di figurine, Album di famiglia, dove la “famiglia” è quella comunista. Nulla di male, intendiamoci. Le figurine sono già state sdoganate da una vita, e sono sicuramente un ottimo modo per imparare. Epperò…
In questi giorni l’iniziativa è pubblicizzata su Radiopop, il che non è poi così strano. Nello spot, uno arriva dall’edicolante e gli chiede il Manifesto e l’Album. L’edicolante lo interroga, il tipo risponde correttamente alle domande, e l’edicolante commenta “Ma lei è comunista!”, al che l’altro risponde con un secco “No”. Da lì parte il comunicato, che si perita di farci sapere che non occorre essere comunisti, basta appunto completarsi l’album. Beh, a me il tutto manda come segnale subliminale che pur di guadaganre qualcosa quelli del Manifesto se ne fregano del comunismo… non esattamente un bel modo di porsi, per chi dovrebbe seguire un’ideologia!
(ps: il blog per lo scambio di figu doppie è una tristezza…)

Ultimo aggiornamento: 2007-10-23 10:15

Perché “qui prodest”

Visto che qua più di una persona mi ha chiesto perché ho scritto qui prodest e non cui prodest, che è la forma corretta per dire “a chi giova” in latino, spiego il tutto anche per i timidi che non hanno osato chiedere lumi.
Lo so, che in latino si dice “cui prodest”, con l’accento sulla u. Ma il mio riferimento è molto più moderno: Gene Gnocchi, quando apparve per la prima volta al grande pubblico in Emilio, aveva come tormentone “A chi giova tutto questo? Qui prodest?” (con l’accento sulla i).
Che aggiungere? che mi avete fatto sentire molto vecchio, non essendovene accorti.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-22 15:18

Non sono un nerd

Non sono così certo di avere provato a fare lo stesso quiz di DeLyMyth, il Nerd Test.
Dopo avere risposto a tutto, a me non è arrivato nessun punteggio finale, ma solo il seguente paragrafo:
Dear .mau.!
We're sorry, but you are not a nerd, you are a geek.
Social:Taking tests like this is probably the only way you can score.
Health: The surgeon general warns that high cholesterol may promote arteriosclerosis.
Aptitude:You don't seem to have any skills whatsoever.
Career: You should consider becoming a manager.

Ora, io posso accettare tante cose, ma non di essere considerato un possibile manager.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-21 18:22

non ci posso credere

L’illusione ottico-mentale che in questi giorni impazza per la rete non è nuova, sono sicuro di averla vista almeno due anni fa: ma non importa, visto che credo diventerà un classico.
Al tempo riuscivo a far cambiare direzione alla ballerina come volevo; in questi giorni ho provato cinque o sei volte, e l’ho sempre vista piroettare in senso orario. Potevo farla cambiare direzione, ma facevo una fatica boia – e mi serviva dell’altra fatica boia per riportarla a girare in senso orario. Nulla di male, intendiamoci: una semplice constatazione.
Ma stasera mi è successo qualcosa di strano. Ho riaperto la pagina per farla poi vedere ad Anna, e ovviamente “Carla” girava in senso orario. Ho passato quei sette-otto secondi per farle prendere l’altro senso, poi sono passato ad altre finestre. Dopo qualche minuto sono ricapitato per caso sulla finestra: Carla stava girando ancora in senso antiorario. Ho riprovato adesso: la stessa cosa.
Temo che il mio cervello riesca a memorizzare per un po’ di tempo l’informazione sul senso di rotazione. La cosa mi fa paura.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-17 21:42

Wash Bubble Bar

Quando dieci giorni fa sono passato a Torino, ho scoperto che in via Cernaia 25 c’era una lavanderia a gettone – e fin qua nulla di così strano, anche se trovarla così sotto quei borghesi portici è un po’ strano. Ma la cosa più strana è che le vetrine erano due, e nella seconda c’era un bar, “di prossima apertura” recitava il volantino a disposizione dei passanti.
In effetti, a pensarci un attimo l’idea potrebbe potenzialmente essere un successone: forse inizialmente più che altro omosessuale, visto che così ad occhio le lavanderie a gettone hanno una clientela più che altro maschile, ma non è detto. Insomma, se esistono i single bar e gli speed date – anch’essi tutti rigorosamente in inglese – perché non sfruttare il tempo passato a far lavare i propri vestiti in maniera più proficua che vedere girare dietro l’oblò quella maglietta rossa e pensare con terrore ai futuri slip rosa che si possederanno?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-17 11:13

Misurare la fede

Non ho capito perché sia comparso un post vuoto, ma faccio in fretta a riempirlo.
La scorsa settimana, Scientific American ha pubblicato un articolo in cui si sono usati dei campi elettromagnetici verso alcune parti del cervello, che vengono stimolate per cercare di “dare un’esperienza di Dio” (o di Buddha, o dell’illuminazione Zen, ecc. ecc.). In realtà gli esperimenti non sono stati replicabili, secondo l’articolo, anche se sicuramente qualcosa capita; ma la cosa più interessante è che le suore carmelitane che si sono offerte come volontarie sono state felicissime di questi esperimenti di “neuroteologia”, perché hanno trovato un modo con cui Dio parla con loro. E il tutto non è nemmeno così stupido come potrebbe sembrare a prima vista: un po’ come con le piante allucinogene, quello potrebbe essere il modo per riuscire ad accedere a qualcosa che non è per definizione visibile con i nostri sensi. E quale posto migliore del cervello per stabilire un contatto?

Ultimo aggiornamento: 2007-10-16 08:53