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matematto non praticante

vai di carrellino!

Ieri alla Lidl c’erano in offerta i carrellini portaspesa, quelli che riempi di cose e poi trascini a casa grazie alle comode e funzionali rotelle. Anna aveva pensato che magari uno sarebbe stato utile; anch’io ero d’accordo, così mi sono preparato.
Finito di lavorare sono passato al punto vendita vicino a casa: tutti terminati. Visto che tanto passavo di là, sono arrivato alla chiusura a quello di via Bezzi: mi han detto che tanto li avevano già finiti a mezzogiorno. Aspettatevi una pletora di carrellini in giro per Milano!
(noi andrà a finire che piglieremo quello coi punti Esselunga)

riciclaggio libri on demand

Toh. Dopo la fiera del libro londinese, il Corsera ci racconta che alla libreria Blackwell di Londra. hanno presentato una “nuova invenzione”: la Espresso book machine, che in cinque minuti ti sforna un libro bello caldo manco fosse una brioche.
Stavo per scriverci su qualcosa, quando mi sono accorto che l’avevo già fatto: nove mesi fa, sempre con l’Espresso book machine, sempre alla libreria Blackwell, sempre a partire da un articolo del Corsera. Bisogna dire che il tempo non è passato invano: l’anno scorso i minuti necessari erano sette.
Non è che forse ci sia qualche piccolo problema con questa grande invenzione, che deve essere riciclata dopo così pochi mesi? (giusto per dire: secondo me il macchinario sarebbe sì utile, ma solo per i libri usciti di produzione, con la possibilità di stampare libri in formato diverso dell’A4, e con un prezzo per pagina un 20-30% inferiore, insomma sugli 8 centesimi a pagina massimo)

Ma quanti siamo?

Nella casella aziendale mi è arrivata una mail che mi invitava a “ottenere specifici contributi di idee e suggestioni sul senso di appartenenza e sull’orgoglio di essere/sentirsi TI”. So già che qualcuno lì dietro il monitor sta sghignazzando, ma onestamente devo dire che è qualche mese che i colleghi di Comunicazione Interna stanno cercando di fare qualcosa di diverso, anche se mi sa che non sanno esattamente da dove partire.
Ad ogni modo, il messaggio è stato spedito a lavoratori di cinque tipologie diverse; il messaggio arrivato a me punta a un post che “è stato destinato ad un gruppo di 500 Quadri campionati con rigoroso criterio casuale”. Ma quanti quadri siamo in Telecom?

Sacro Romano Impero Liberale Cattolico ecc. ecc.

[contrassegno elettorale] La fantasia italica, si sa, dà il meglio di sé in periodo di elezioni, quando decine e decine di simboli elettorali vengono presentati e resi visibili un tempo dai giornali e ora direttamente sull’internette.
Molti hanno commentato sulle liste del dottor Cirillo: “Italia nei malori”, “Preservativi Gratis”, “Partito Impotenti Esistenziali” (sfondo bianco), “Italiani poca cosa..?” (sfondo azzurro), “Donne insoddisfatte e incomprese” (sfondo rosa); anche il “Pari opportunità maschili” non è malaccio, in effetti, così come “Liberté égalité fraternité” con sopratitolo “Recupero Maltolto”.
Ma la migliore lista è a mio parere quella del “SACRO ROMANO IMPERO LIBERALE CATTOLICO – GIURISTI DEL SACRO ROMANO IMPERO CATTOLICO – MOVIMENTO EUROPEO LIBERAL CRISTIANO, GIUSTIZIA E LIBERTA’ – ATUTTOCAMPO, NEL TEMPO E NELLO SPAZIO”. Chissà se c’era lo spazio per scrivere tutto il nome wertmülleriano nei moduli predisposti dal ministero… e chissà se all’estero succede qualcosa di simile.
(via Luciano Giustini)

last.fm è proprio “last”

Ci è voluta qualche settimana in più, ma effettivamente oggi last.fm ha chiuso il servizio gratuito. Non appena me ne sono accorto (non guardo mai la finestra, quindi non vedevo il contatore delle trenta “canzoni libere” che scendeva e scendeva e scendeva) ho coscienziosamente eliminato il mio account. A onore di quelli di last.fm, non è possibile fare una ricerca sul mio nome: se poi abbiano cancellato effettivamente le mie preferenze, questo evidententemente non posso saperlo.
A me la vita cambia poco; a loro probabilmente pure, almeno fino a che sono solo io (ma penso anche in generale: se gli utenti italiani erano così pochi da non ricavare nemmeno i soldi per le royalty con la pubblicità, che gliene fregava del nostro ricco mercato?)

“cattolici protestanti”

[cattolici protestanti?] Stamattina Repubblica.it ha uno scoop: Marco Ansaldo ha intervistato nientemeno che il nipote di Hitler, che si è convertito alla religione ebraica e adesso insegna il Talmud in Israele. Almeno immagino sia uno scoop, visto che l’autore dell’articolo è indicato come “il nostro inviato”; che poi si possano trovare le stesse informazioni, ahimè in inglese, su un articolo di agosto 2006 è indubbiamente irrilevante.
Ma è molto più interessante leggere la frasetta che ho evidenziato all’inizio, che cioè i genitori di questo professore “erano entrambi cattolici protestanti”. Ora, o sei cattolico o sei protestante (o non sei nessuno dei due, per pignoleria); ma non puoi essere entrambe le cose, a meno forse che tu ti chiami Silvio B. … Beh, no: Uòlter si sarebbe definito cattolico ma anche protestante. Diamo onore al merito. Assodato che il professore avrà definito i suoi genitori “Protestant” (o luterani, o evangelici: ma l’articolo inglese originale usa appunto la prima forma), perché mai qua sono diventati anche cattolici? È stata una coraggiosa stilettata contro Ratzinger e Bagnasco?

Giornata mondiale del libro 2009

Non è che abbia da aggiungere molto a quanto scrissi l’anno scorso: la Giornata mondiale del libro continua anche ad essere “del copyright”, e quest’anno sembra che non se ne parli nemmeno sull’italica stampa.
Per vedere qualcosa di nuovo e positivo, faccio allora pubblicità alla Feltrinelli che oggi fa lo sconto del 30% su tutti i libri disponibili nei suoi negozi (e online sul loro sito). Buona lettura!

TIANI DEMOCRIS

Io personalmente ho apprezzato i manifesti della nuova campagna del PD, con un gruppo di persone che spingono fuori dal cartello le parole che non vogliono come “povertà” o “disoccupazione”. Sicuramente meglio dell’acrostico di Casini (ah, com’è che l’UDC continua a usare bambini nella sua pubblicità?), ma non ci voleva molto.
Però si sa che il post-postmodernismo si basa sulla contaminazione e sulla parodia. Così sono fiorite le immagini di cartelloni taroccati, l’ottimo PaulTheWineGuy ha preparato due generatori di cartelloni (UDC e PD) in modo che chiunque, anche senza conoscenze di Photoshop, possa avere Un Diverso Cartellone, Personalmente Dedicato.
Detto questo, però, il cartellone di gran lunga migliore che abbia visto è quello della Fondazione Daje. Se proprio non avete voglia di cliccarci su, ve lo spiego a parole: i piddìni stanno spingendo via la parola “democristiani” che però appare sul lato opposto del cartellone. Potrei dire che il cartellone ha echi gattopardeschi, o se preferite che rievoca la famosa frase “moriremo democristiani”; ma in realtà quella versione del cartellone seipertré è la dimostrazione di come un’immagine valga più di mille parole. Occhei, l’immagine una parola ce l’ha, ma il rapporto è sempre vincente.
(sullo stesso tema c’è anche la versione altaniana del Dr. Pruno, per la cronaca)