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matematto non praticante

Ma a che servono le primarie?

Cosa è successo nelle elezioni amministrative di quest’anno? tante cose.
A Palermo Leoluca Orlando si è arrabbiato per il risultato delle primarie del centrosinistra, si è candidato per conto suo, e ancora un po’ e vinceva al primo turno, sbaragliando poi l’opponente al ballottaggio.
A Belluno il candidato che ha perso le primarie del centrosinistra si è arrabbiato, è uscito dal PD, si è presentato e ha vinto al ballottaggio contro il candidato “ufficiale” PD (ma lì secondo me ci sono altre dinamiche, leggi anche alla voce Parma).
A Cuneo parte del PD si è dissociato dal risultato delle primarie del centrosinistra dove aveva vinto un candidato che sembra essere vicino a Rifondazione (ma esiste ancora?), hanno dato l’appoggio a un centrista, e così ha vinto la DC (oops, intendevo “l’UDC”. Ma la bianca Cuneo io continuo ad associarla alla DC)
Cosa c’è in comune? semplice: ci sono state delle scelte pubbliche e qualcuno ha deciso “non gioco più”, e ha sovvertito il risultato “democraticamente ottenuto”. Se non l’avesse sovvertito non ci sarebbero stati grossi problemi: così forse il centrosinistra dovrebbe chiedersi se avere importato un sistema che va bene per gli americani, che andrebbe bene per i francesi (il doppio turno alla francese non vede necessariamente solo due candidati al ballottaggio, ma ci sono gli accordi preelettorali che fanno ritirare il candidato che ha preso meno voti: vi vedreste una cosa simile in Italia?) sia stata una grande mossa. Altro che vittoria senza se e senza ma…

il futuro dell’editoria

Su Eraclito, Mantellini commenta un articolo apparso sul Corriere delle Comunicazioni odierno, dove viene intervistato il Telecom Practice Manager Italy (ciumbia!) di Nielsen.
Concordo con Massimo: i numeri buttati così non dicono proprio nulla. Ma io – se fossi un editore – più che gioire per il 44% che pagherebbe per avere sul tablet le news mi preoccuperei per il 74% che non pagherebbe per i libri (a parte che se “libro” è “il file pdf” li capisco perfettamente). Chissà come sarà il futuro…

terremoto

Il terremoto di stanotte alle 4.05 è stato sufficientemente forte da svegliarmi, anche se mica avevo capito cos’era che spostava le tapparelle e faceva muovere il letto (per una decina di secondi buoni, così ad occhio): ci è voluta Anna per farmi capire cosa era successo. Non mi è passato neppure per la testa di twittare :-)
La scossa della 5 l’ho anche sentita, ma sarà durata cinque secondi…

_Drawing for the Artistically Undiscovered_ (libro)

[copertina] Mah. Questa volta comprarmi il libro usato non è stata una grande idea. Infatti questo libro (Quentin Blake e John Cassidy, Drawing for the Artistically Undiscovered, Klutz 1999, pag. 106, $19.95, ISBN 978-1-57054-320-3) in originale ha anche tre matite, e soprattutto non è stato in parte disegnato dalla proprietaria originaria, che tra l’altro non sa fare lo spelling di “chicken”. Mettiamola così: ho acquistato una versione di preview.
Dal punto di vista positivo bisogna ammettere che l’autore fa di tutto per cercare di mettere a proprio agio il lettore, che evidentemente disegnatore non è, spiegandogli che non c’è nulla di preoccupante e che i disegni a volte vengono bene e altre volte male, e il trucco è tenere quelli che vanno bene, prendendosene il merito fischiettando. Dal punto di vista negativo mi sa che i disegni dell’amico siano troppo complicati per un poveretto come me.. . Quando mi riescono è davvero a mia insaputa!
Come giudizio finale, consiglio di comprare il libro (nuovo viene sui 15-16 euro, non è la fine del mondo) a chi ha un interesse a imparare molto maggiore del mio, oppure per un ragazzo alla fine delle elementari.

Rapidità

Non ricordo se ho scritto che – istigato da questo losco figuro – mi sono comprato un tablet poraccista: cinese puro, ma commercializzato da un’azienda italiana con tutti i vantaggi del caso. Non varrà molto più dei 205 euro spedizione inclusa che ho speso, ma quei soldi almeno li vale, e quindi per il mio uso va perfettamente bene.
Nei 205 euro era anche compresa una custodia comprensiva di tastiera USB (anche perché il tablet è solo wifi, non solo non c’è il 3g ma neppure il bluetooth), una delle cose che mi fece propendere per l’acquisto. La tastiera ha il layout USA, e ciò per me è bellerrimo visto che io scrivo sempre con il layout logico americano; ma non c’è la possibilità di spiegarle che a me serve l’US-International così posso scrivere le lettere accentate. Sono così andato su Google Play e ho trovato un’app, External Keyboard Helper, che faceva al caso mio. Ho provato la demo che ha tutte le funzioni ma quando schiacci la barra spaziatrice ti scrive “This is a demo version” – un’idea fantastica, se posso esprimermi – e ho pagato volentieri i 2.30 euro IVA compresa per acquistarla.
Il firmware del tablet era però un po’ bacato: per esempio la calibrazione del lato destro era sballata di un centimetro abbondante. Ho così aspettato il rilascio ufficiale di un nuovo firmware e l’ho reinstallato. Tutto bene, tranne un banale particolare: non potevo più reinstallare External Keyboard Helper, perché mi diceva che il mio sistema non lo supporta. Ci sono rimasto un po’ male, ho chiesto in giro e alla fine mi sono risolto a scrivere allo sviluppatore, spiegandogli il problema. La sua risposta è stata “probabilmente la nuova versione del firmware afferma di avere bluetooth; la mia app chiede accesso al bluetooth (visto che è il modo standard per collagare una tastiera a un Android) e Google Play accorgendosi che non può attivarlo blocca lo scaricamento. Poco dopo mi arriva una nuova mail, dicendomi che ha trovato un workaround e prodotto una nuova versione: versione che effettivamente ho scaricato e funziona perfettamente. Il tutto in 72 minuti da quando scrissi la mia mail, e in 37 dalla sua prima risposta.
Confermo ancora una volta che quei due euro e trenta sono stati davvero ben spesi :-)

ScaricaMI

Generalmente io quando uso i mezzi pubblici milanesi adopero la tessera RicaricaMI: è molto più semplice che tenermi N biglietti cartacei (in realtà ne ho sempre uno di scorta, non si sa mai chi si possa incontrare), e visto che in genere vado in bicicletta farmi un abbonamento non sarebbe conveniente. Occhei, per la precisione adopero due tessere: o per essere più precisi io e Anna abbiamo due tessere, e ogni tanto lei mi dice “ho scaricato la tessera: mi dai la tua?”.
La scorsa settimana c’è stato ancora una volta lo scambio: ieri sono così andato nel mezzanino della metro a ricaricare la tessera. Vedo che c’è ancora un biglietto, non mi preoccupo e carico come al solito due carnet da 10. Inserisco il bancomat, digito il pin, aspetto. Vedo a display un messaggio: “inserire nuovamente la tessera elettronica”; dopo un po’ capisco che intendeva il bancomat, lo reinfilo, ma doveva essere scattato il timeout e così mi è stata stampata una ricevuta di “reso non riuscito” o qualcosa del genere.
Oggi in pausa pranzo ho così inforcato la bici e sono andato all’ATM Point di Loreto (l’hanno rifatto proprio carino…): non c’era nessuno in coda, ho consegnato tessera e ricevuta, e ho compilato il modulo. L’impiegato prende una nuova tesserina, fa per caricarla, la butta via. Prende una seconda tesserina, fa per caricarla, la butta via. Lo stesso con la terza e la quarta. A questo punto fa una telefonata. Poi mi dice “guardi, non so cosa stia succedendo. I soldi glieli ridiamo, non c’è problema: ma mi si bruciano le tessere. Sembra che nella sua vecchia tessera ci siano ancora quattro corse caricate, ma suddivise in tre diversi carnet: uno con due corse e gli altri due con una ciascuno”. Al quinto tentativo la nuova tessera è stata creata, ma il sistema si è ancora rifiutato di aggiungere i nuovi carnet: così mi ha dato i soldi e mi ha consigliato di provare a terminare le quattro corse e al massimo andare all’ATM Point di Duomo, praticamente una delle bolge dell’inferno dantesco – non per nulla sta sottoterra.
Ora, diciamo che faccio finta di capire perché ATM non ha scelto la tecnologia Oyster per le sue tessere ricaricabili (come fanno a Londra: tu carichi soldi, e poi è il sistema che decide anche a posteriori qual è la tariffa più conveniente per le corse che hai fatto). Ma non riesco proprio a capire come possa funzionare il loro software, visto che non sono certo io che scelgo quale biglietto usare.

niente commenti

Lo so, ora è assolutamente impossibile commentare qui sul blog. Ma prima o poi riuscirò a rimettere a posto tutto (spero…)