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matematto non praticante

ex colleghi bloggano

Qualcuno dei miei lettori sa che quando io ero giovane non stavo a Milano ma a Torino, e lavoravo su cose astruse come il riconoscimento del parlato. Tra i colleghi del tempo, c’è chi ogni tanto commenta su questo blog – anche se in genere preferisce telefonarmi quando parlo male dei suoi beniamini – e chi invece ha deciso di fare il gran passo e scrivere anche lui, alternando l’italiano all’inglese e incrementando il numero di blogghettari della Provincia Granda.
Date il benvenuto all’ottimo Paolo Baggia e spiegategli che non deve rimanerci male perché gli ho detto di non essere interessato ad avere un mio link nei blogroll altrui, perché mi bastano i miei ventun lettori!

Lui è uno di noi

Leggevo questo articolo di Repubblica, e a un tratto sono stato illuminato.
Quando Silvio Berlusconi dice, rispondendo a Franceschini che gli aveva detto “annunci che non si candiderà perché la legge lo costringerebbe a dimettersi appena eletto”, declama “Pensiamo di diventare il primo gruppo all’interno del Ppe. Per questo mi candido come fa un vero leader. Un vero leader che chiama a raccolta il suo popolo, sarebbe bello che anche il leader dell’opposizone (se ne ha uno) facesse altrettanto”, esprime il Sìlviopensiero in maniera perfetta. Non è affatto vero che si candidi ovunque ci sia un posto perché pensa di guadagnare così qualche voto in più: lo fa unicamente perché è convinto che sia suo dovere farlo, perché il Principe deve metterci la faccia.
Del resto ha ragione: non credo che ci sia alcun italiano che a giugno penserà di mettere una crocetta sul nome di Berlusconi perché così lui andrà a Bruxelles, dovunque sia quel posto, a portare il Suo credo in mezzo a quegl’ignorantoni di europarlamentari. D’accordo, tutta questa gente magari crederà anche alle parole di Ignazietto La Russa che spiega che Berlusconi dovrà trattare a livello europeo e, quindi, è giusto che si candidi alla Ue, e non verrà loro in mente che in nessun’altra nazione europea pensano che per trattare a livello europeo il loro capo dello Stato si debba candidare; ma anche quelli che hanno il loro neurone ancora funzionante non trovano nulla di male a vedere Berlusconi in lista come simbolo. In fin dei conti l’hanno sempre fatto tutti, diciamo anche questo.
Forse poi è anche inutile dipingere il nostro PresConsMin come il dittatore nordcoreano, come oggi hanno fatto Robecchi (Silv-Il-Sung) e Gilioli (Kim-il-Silv); a parte che sarebbe più corretto chiamarlo Fidél Sìlvio, se non si prende atto che la maggioranza relativa se non assoluta degli italiani ammira e vuole l’Uomo Forte non si potrà mai fare altro che assistere alle sue millemila vittorie sull’italico suolo.

Ora legale, non si sa ben dove

Sul comodino in camera ho un orologio-sveglia-termometro che si sincronizza via radio col segnale tedesco, che già secondo me hanno messo la centrale di trasmissione lì perché si sa che i tedeschi sono precisi. Inutile dire che è made in Lidl. Anna ha una sveglietta da viaggio normale Oregon Scientific, che però ha il tasto “ora legale” per evitare di rimettere a posto l’ora due volte l’anno.
Ieri sera clicco il tasto sulla sveglia di Anna, e scopro che torna indietro di un’ora. Immagino che il problema sia legato al fatto che a gennaio l’abbia rimessa a posto manualmente lei dopo che siamo tornati dalla Grecia (e io avevo cliccato sull’ora legale mentre eravamo là, sfruttando la semplice differenza di fuso); correggo il tutto e via. Stamattina alle 9:40 guardo finalmente la mia sveglia: segna le 18:40. Cerco di ricordarmi come diavolo la si corregga a mano – se uno prende una cosa autocorreggentesi non va certo a ricordarsi tutto; alla fine la mia intelligenza vince lo stupido meccanismo, correggo l’ora, e… scopro che l’anno in corso sarebbe il 2088.
Non venitemi a dire che l’ora legale è una bella invenzione!

gioco della domenica: Memory 3D

IL gioco della memoria lo conoscete tutti: si voltano due carte per volta in un gruppo, e se sono uguali si tolgono dal gruppo, altrimenti le si rimette coperte. Ma cosa succede se si aggiunge una terza dimensione?
3D memory è un giochino in flash dove un cubo 3x3x3 è composto da ventisei cubetti, che formano appunto tredici coppie (quello centrale è neutro). È possibile ruotare il cubo, il che probabilmente fa dimenticare quali erano i cubetti già visti. Si può scegliere se giocare a tempo, contando il numero di mosse fatte, o senza nulla di tutto questo per chi non vuole stressarsi troppo. Nulla di eccezionale, ma un modo per rilassarsi un attimo.
(via Passion for Puzzles)

Conversazioni notturne a Gerusalemme (libro)

[copertina] Fa un po’ specie vedere un libro del cardinal Martini (Carlo Maria Martini e Georg Sporschill, Conversazioni notturne a Gerusalemme [Jerusalem Nachtgespräche], Mondadori 2008 [2008], pag. 124, € 17, ISBN 978-88-04-58391-2, trad. Francesca Gimelli) tradotto dal tedesco. D’altra parte, le conversazioni del titolo sono con un gesuita austriaco che si occupa dei ragazzi di strada nell’Europa orientale, e immagino che il libro sia nato pensando al cristianesimo dei paesi di lingua tedesca.
Partendo da alcune domande dei ragazzi seguiti da padre Georg, la chiacchierata può essere vista più o meno come un testamento spirituale del cardinale, che naturalmente prosegue sulla sua linea di “cattolicesimo liberal” che non è affatto quello di cui parlano i giornali ma piuttosto una necessità di distinguere le cose davvero importanti per la religione partendo dalla rilettura della Bibbia – e qua si capiscono le accuse di luteranesimo fattegli dai cattolici più tradizionalisti – unita a una capacità di ascolto degli altri che è molto conciliare e dovrebbe essere vista come “compagni di strada”. Personalmente ho trovato alcune parti ripetitive; la sezione che ho preferito è quella in cui Martini racconta a modo suo la vita del re Davide e degli evangelisti Giovanni e Luca, facendo un ritratto a tutto tondo. Il libro è consigliabile a chiunque non abbia un pensiero predeterminato e voglia sentire delle altre campane; non aspettatevi però chissà quali ribaltoni teologici.

noi vincitori

Sono così fuso da non essermi nemmeno accorto che la primavera è iniziata la scorsa settimana, e quindi l’estrazione dei premi dell’Operazione Primavera di Radio Popolare c’è stata domenica scorsa.
E sono così fortunato da avere vinto il duecentoventiquattresimo premio: tre confezioni di OdorOff e tre di Zanzy Out, il che a Milano non fa affatto male :-) Adesso devo solo trovare dove ho lasciato i biglietti…

bye bye last.fm

La notizia era già nota da alcuni giorni, ma la email ufficiale mi è arrivata solo ieri sera. last.fm, una delle più note radio in fm, ha deciso di passare a un accesso a pagamento. Chi non risiede in USA, UK o Germania dovrà pagare 3 euro al mese per continuare a usufruire del servizio, come si può leggere qua. Nonostante i mercati con la maggior parte degli utenti siano stati esentati dalla tassa sulla musica, a last.fm hanno dovuto bloccare i commenti sul blog dopo i primi 1600, e stanno riempiendo anche i loro forum.
Ricordo che last.fm era, e continuerà ad essere, una streaming radio senza possibilità per l’ascoltatore di selezionare una canzone o un interprete, ma che trasmette “artisti simili” a quello scelto: il tutto per problemi di royalties. Io personalmente comprendo modelli come quello di sky.fm che inframmezza la pubblicità ai suoi streaming, e quello di pandora che blocca direttamente l’accesso al di fuori dagli USA. Ma una soluzione come questa mi sembra solo discriminatoria, e lunedì cancellerò accuratamente il mio account. In fin dei conti, sono andato avanti per anni portandomi da casa i miei CD, e posso tornare a farlo senza problemi. Quei dischi li ho anche pagati :-)
Aggiornamento: (9 aprile) per la cronaca, last.fm ha posposto il blocco. Al momento, insomma, è ancora utilizzabile.

Separazione delle carriere

Occhei, leggere del congresso fondativo del Popolo delle Libertà da Repubblica.it non è il massimo della vita. Bisogna sempre stare attenti a capire quali sono le battute del giornalista e quali quelle del Libero Leader: ad esempio, capisco e concordo con l’affermazione che non sono stati invitati altri perché «Il nostro è un congresso fondativo e quindi deve venire chi sta fondando il Pdl.», ma nemmeno al Bagaglino avrebbero chiosato «E poi, per gli altri sarebbe un disturbo venire di sabato mattina».
Mi sono però divertito a leggere che «I 700 giornalisti accreditati dovranno seguire i lavori congressuali attraverso un maxischermo in un apposito padiglione» e quindi non potranno intervistare direttamente i partecipanti all’assemblea. Avranno pensato che qualcuno degli intervistati avrebbe anche potuto dare delle risposte? E non sarebbe stato più semplice distribuire delle belle brochure in quadricromia e magari un video? Certo che il grionalismo sta passando attraverso ancora un’altra evoluzione: dagli inviati imbozzolati (“embedded”, se preferite il termine ufficiale) a quelli di seconda mano. Noi bloggher abbiamo una marcia in più, visto che siamo già abituati a fare così!