Doublespeak al Post

Premessa: mia moglie è abbonata al Post (principalmente per sentirsi Francesco Costa, è una groupie). Martedì leggo questo post del Post, che in sostanza dice che da gennaio tre podcast e una newsletter, finora gratuite, passeranno sotto abbonamento. Legittima scelta, ci mancherebbe altro.

Ma non puoi scrivere “L’abbonamento al Post si arricchisce”. Prima quelle cose le avevi comunque anche senza abbonamento. Quindi non arricchisci nulla ma togli ad altri. Diciamo che da loro non me l’aspettavo proprio.

(Per quanto mi riguarda, io leggevo solo Charlie. Ho immediatamente disdetto la ricezione della newsletter, tanto vale portarmi avanti col lavoro)

10 pensieri su “Doublespeak al Post

  1. paolo

    In effetti diminuisce l’offerta gratuita e, leggendo i commenti all’articolo, anche ai lettori paganti non è piaciuto il modo in cui è stato comunicato.
    Fra l’altro quella newsletter e quei podcast (in parte) li seguo. Credo che libererò li tempo per altre newsletter.

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  2. .mau. Autore articolo

    Fa piacere di non essere il solo ad avere notato il modo di comunicare (per il contenuto, come ho detto, è un loro diritto)

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    1. .mau. Autore articolo

      la risposta è no, ma non è un problema: poi, come dicevo, di per sé a casa l’abbonamento lo avremmo anche, quindi non mi cambierebbe nulla se io volessi seguire quei podcast.

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  3. Patfumetto

    Sono rimasta male anche io. Credo che gli scriverò (altre volte mi hanno sempre risposto, per questo e altre cose si aveva l’impressione di essere in un posto un po’ diverso).

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