La vulgata afferma che i matematici sono persone fondamentalmente innocue ma assolutamente inaffidabili, perché sempre con la testa tra le nuvole: per fortuna ci si scorda per esempio che Unabomber era un matematico… Ma anche la seconda parte della descrizione non è poi tanto vera. Può sembrare incredibile, ma i matematici sono persone come tutte le altre, e quindi non è poi così difficile trovarne alcuni che all’insegnamento e alla ricerca associano anche l’impegno civile. Di Sieno e Guerraggio raccontano di dieci matematici italiani tra il Risorgimento e l’età contemporanea, tracciandone una biografia che rispecchia sia la loro storia scientifica che quella politica e civile. I matematici sono Francesco Brioschi, Quintino Sella, Luigi Cremona, Vito Volterra, Eugenio Elia Levi, Renato Caccioppoli, Bruno De Finetti, Emma Castelnuovo, Lucio Lombardo Radice, Ennio De Giorgi.
In effetti spesso le biografie sono piuttosto indulgenti riguardo ai difetti dei protagonisti – non è che essere matematici significhi essere perfetti! – ma traspare comunque un’idea di fondo: per tutti loro, nonostante la difficoltà di conciliare i loro interessi così diversi, limitarsi a scegliere un singolo campo non era un’opzione valida. Sono certo che anche chi matematico non è dopo aver letto questo libro si farà un’idea diversa dei matematici.
(Simonetta Di Sieno e Angelo Guerraggio, Matematici in prima linea, Mateinitaly 2021, pag. 199, € 15)
Voto: 4/5
Ultimo aggiornamento: 2024-03-07 21:34
Sarebbe possibile sapere chi sono i magnifici dieci, please? Magari qualche nome, da matematica mancata (ma di parecchio) quale sono, lo conosco pure io… :-)
Li ho inseriti :)
Grazie mille! :-) Di sicuro avevo già sentito nominare Quintino Sella, Renato Caccioppoli… e Vito Volterra, al quale “ai miei tempi” era intitolato il dipartimento di Matematica della facoltà di Ingegneria ad Ancona! <3
neppure Caccioppoli? (“Morte di un matematico napoletano”. Non che io abbia visto il film)
Sì, infatti se ci fai caso l’ho menzionato :-) (comunque pure io lo conoscevo solo per il film che NON ho visto)
Interessante, grazie della segnalazione. Chissà perché, ma mi sarei aspettato tra i nomi Mario Fiorentini, quello dell’attentato di via Rasella. Più “in prima linea” di lui…
credo che il fatto che Fiorentini fosse ancora vivo quando ci fu la prima versione di queste storie in Prisma abbia portato a evitare di parlarne. Inoltre, se non ricordo male, Fiorentini ha cominciato a occuparsi di matematica dopo la seconda guerra mondiale, quindi a quel tempo non era a rigor di termini un matematico :-)