Aspettando le AI

Ieri ho trovato su Facebook questa vignetta, con la didascalia “When you geti it, pass it on”. Come nella pessima abitudine della rete, non c’era uno straccio di attribuzione: è stato abbastanza complicato scoprire che è una vignetta di Leigh Rubin del 2002 che è stata ricolorata (l’ho trovata solo qui: il sito di Rubes esiste, ma non contiene vignette così vecchie). La vignetta aveva anche una didascalia che spiegava la situazione: se non l’avete capita e volete ancora sbattere la testa, smettete di leggere e soprattutto non cliccate qui.

Senza didascalia in effetti ci ho messo un istante a capirla, nonostante il contesto mi fosse chiaro. Abbiamo i personaggi del Mago di Oz che mangiano il gelato, e l’unico che lo fa con piacere è lo Spaventapasseri… perché non soffre di “brain freeze”, non avendo il cervello. Tra l’altro ieri ho scoperto anche che la sensazione di dolore gelido che si ha quando si lecca troppo velocemente un gelato non è ubiqua, e molta gente quindi non ha proprio idea del motivo per cui gli altri personaggi hanno quell’espressione. Ma parliamo appunto di intelligenze artificiali. Descrivere la vignetta è molto semplice: “quattro personaggi sono seduti su una panchina con un gelato, uno è felice ma gli altri no”. Probabilmente la AI potrebbe riconoscere che il personaggio felice è uno spaventapasseri (a meno che non creda che neppure chi ha ideato la vignetta sappia disegnare le mani…) e capire che i quattro personaggi sono quelli di Oz, anche se manca Toto. Ma riuscirà a fare il passaggio logico del dolore in mezzo al cranio, senza uno specifico addestramento? (Nel senso che vale dargli in pasto i libri di Baum e i testi che raccontano del dolore alla testa, ma non vale dirgli di combinare le cose) Io ne dubito, e spero di far bene perché altrimenti c’è da preoccuparsi sì: in fin dei conti i modelli attuali LLM cercano correlazioni all’interno di basi dati enormi, ma Oz e brain freeze non dovrebbero averne tante… ed è in fin dei conti quello il motivo per cui chi riesce a trovare la correlazione poi ride.

6 pensieri su “Aspettando le AI

  1. Marco Faré

    Non mi stupisce che certe persone non abbiano mai sperimentato il brain freeze, probabilmente per la stessa ragione dello spaventapasseri. Tra l’altro, nemmeno a me è mai successo.

  2. Bubbo Bubboni

    Ricordo di aver visto un paper che paragonava l’effetto sui vasi sanguini che causa il brain freeze a alcuni aspetti dei danni al cervello da lng-kvd (con il problema aggiuntivo che questi ultimi non sembrano durare il tempo di un gelato).
    Mi pare logico che ora lo sforzo sia impedire all’AI di correlare troppo, danneggiando l’accurata pulizia delle informazioni da populismo, nazionalismo, hacker russi e altri criminali vari e assortiti, più che i timori che correli poco e che, quindi, non faccia poi così ridere come dovrebbe.

  3. .mau. Autore articolo

    Gli hai dato l’hint “quattro personaggi del mago di Oz”, troppo facile.

    1. Antonio

      Ecco la risposta con una descrizione più spartana (in una nuova chat, quindi senza memoria delle domande precedenti):
      https://i.imgur.com/izkxkNQ.png
      P.S.: non voglio vantare l’intelligenza di chatgpt, cui faccio dire sciocchezze sesquipedali con estrema facilità, mi ha solo incuriosito la cosa.

      1. .mau. Autore articolo

        Così è meglio… sarebbe bello vedere se descrivendo gli altri personaggi come “uomo di latta, leone umanoide, ragazzina” si sarebbe accorto che si parla del mago di Oz.

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