Questi quattro racconti lunghi scritti da Joshua Cohen qualche anno prima del successo del Libro dei Numeri sono piuttosto difficili da classificare. In un certo senso, tranne in parte l’ultimo, sono tutti centrati su di lui, o meglio su uno scrittore che sta facendo introspezione su ciò che è e ciò che vorrebbe fare. Il guaio è che Cohen è un funambolo con le parole (e la povera Claudia Durastanti ha dovuto fare un lavoraccio per renderlo così bene in italiano): il povero lettore si perde nelle divagazioni, e quando la trama ritorna brutalmente al punto di partenza uno si ritrova davvero spaesato. Tra i quattro racconti (o forse sono cinque, perché non ho mica capito quale sia il filo conduttore tra “Il letto” e “Com/Moc”, o meglio quello che ho visto è molto esile) quello che mi è piaciuto di più è “Quartiere universitario”, dove il narratore racconta di come qualche decennio prima uno scrittore che aveva pubblicato un bestseller ma non riusciva a scrivere un seguito passò un anno sabbatico a insegnare letteratura nell’università spersa in mezzo al nulla. In realtà il progetto di quell’anno fu tutta un’altra cosa: ma andando avanti nella lettura si scopre come il professore fosse davvero capace di leggere dentro le altre persone, e far tirare loro fuori la vera vocazione. Il libro merita anche solo per questo racconto.
(Joshua Cohen, Quattro nuovi messaggi [Four New Messages], Codice 2021 [2012], pag. 220, € 18, ISBN 9788875789565, trad. Claudia Durastanti)
Voto: 3/5