Due no a due referendum

Io sono solo un costituzionalista da tastiera, ma l’avevo scritto sei mesi fa: per come era stato preparato il quesito referendario sul referendum per l’eutanasia, sarebbe stato ben difficile un ok della Consulta. Il punto è che la legge che sarebbe risultata in caso di vittoria dei SÌ non avrebbe semplicemente legalizzato il suicidio assistito, ma avrebbe anche portato alla possibilità di un omicidio di un consenziente, il che è una cosa ben diversa.

Mi sarei invece aspettato l’ammettibilità del referendum sulla liberalizzazione della cannabis, ma in effetti la spiegazione di Amato pare sensata: il taglio anche solo della singola parola “coltiva” avrebbe lasciato aperta la porta – almeno teoricamente – a tutta una serie di droghe molto più pesanti della cannabis. In effetti mi chiedo se non sarebbe stato molto più semplice proporre di togliere dalla tabella I dell’articolo 14 di quella legge l’inciso « 6) i tetraidrocannabinoli e i loro analoghi;» ma magari anche in quel caso ci sarebbero state droghe non leggere liberalizzate. (Per completezza: sempre tecnicamente parlando io leggo il quesito referendario come “potrò coltivarmi la cannabis ma non cederla”, ma sono appunto un costituzionalista da tastiera).

Ma il problema dei referendum italiani è proprio questo. Un referendum abrogativo deve per definizione togliere qualcosa, e non è detto che sia possibile farlo in modo così preciso come si dice di voler fare. (Poi nessuno mi toglie dalla testa il pensiero che non solo Magi e i radicali sapessero esattamente che sarebbe finita così, ma siano andati volontariamente giù di accetta e non abbiano cercato una formulazione con qualche possibilità in più di passare il vaglio della Corte Costituzionale, ma io sono un peccatore malpensante). La Corte ha già affermato che una legge sul fine vita ci vuole, ma come non può farla lei non può nemmeno permettere che sia qualcosa di completamente diverso. Dovrebbe essere il Parlamento a scrivere una legge, in modo da aggiungere e togliere quello che serve. Il Parlamento non ha intenzione di farlo? La colpa è nostra che votiamo le persone sbagliate. Punto.

6 pensieri su “Due no a due referendum

  1. nemobis

    Tutti i referendum abrogativi creano un po’ di scompiglio finché non si assestano le interpretazioni giudiziarie e le correzioni normative successive.

    Sull’omicidio di consenziente i promotori sostenevano che sarebbe valsa la legge 219/2017 e quindi non ci sarebbe stato caos.
    https://referendum.eutanasialegale.it/il-quesito-referendario/

    Sulla cannabis la ratio era che togliere “coltiva” fosse meno radicale che non togliere THC e cannabis dalle tabelle. Si può dibattere se sia vero che “la cannabis, è l’unica sostanza che non richiede ulteriori passaggi prima di essere consumata”; non so come si consumi la salvia divinorum, per esempio.
    https://referendumcannabis.it/informati/#section-b7dede9-2

    Presumo che si possa fare un’altra proposta di referendum in cui si modificano le tabelle. Poi, se passa, il legislatore potrà fare una nuova legge in cui reintroduce alcuni pezzi. Ce l’ha fatta anche l’Irlanda col referendum sull’aborto: il governo ha detto prima quali leggi avrebbe proposto se fosse passato il referendum, cosí tutti sapevano che cosa aspettarsi.

    Già che ci sono, tu sei riuscito a trovare le parole “la reclusione da due a 6 anni e” nell’art. 73? Io mica le vedo. Sembra incredibile, ma pare che il quesito fosse relativo a un testo vecchio della legge, che la corte costituzionale aveva già cancellato nel 2014.
    https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1990-10-09;309~art73

    1. .mau. Autore articolo

      Ho dato un’occhiata alla 219/17 e non mi pare che ci sia nulla al riguardo. La cosa più vicina è l’articolo 3, che comincia “La persona minore di età o incapace ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacità di comprensione e di decisione” che però mi pare parecchio diversa.

      Sulla cannabis, in effetti mi sono stupito che non siano stati proposti due referendum, uno per pezzo. L’ipotesi “ma la Corte avrebbe potuto bocciarli entrambi perché il combinato disposto della loro approvazione avrebbe lasciato un vuoto legislativo” mi pare parecchio debole, visto che c’è il precedente dei due referendum opposti sull’aborto.

      Infine è vero: di quelle parole non c’è traccia nell’articolo 73 come adesso in vigore. È buffa la scarsa attenzione dei radicali nella preparazione del quesito, anche se capisco che erano di fretta; dal punto di vista legale però la cosa non sarebbe stata rilevante, perché la Corte l’avrebbe assimilata a quello che succede quando la legge è stata cambiata ma non a sufficienza per evitare il referendum. In pratica, se fosse stato approvato il quesito, il testo sarebbe stato emendato.

  2. mestessoit

    Il punto ahimè, come si è visto del resto con la rielezione di Mattarella, è che la politica, intesa come il Parlamento e Senato, è più o meno incastrata in veti incrociati e sostanzialmente immobile. Decisioni che richiedono necessariamente di sbilanciarsi fortemente come il fine vita non possono nemmeno essere messe sul tavolo, perché peggiorerebbero le divisioni interne.

    Qualcuno tenta di smuovere le acque nell’unico modo possibile per ottenere qualcosa, alias scuotendo l’albero con i referendum, pur sapendo benissimo come andrà a finire, ma seguendo l’antico adagio “se scuoti l’albero, qualcosa la raccogli sempre”.

  3. via

    ancora con i Radicali? quelli che fecero Radio Radicale “per restituire i soldi agli Italiani”? Oggi si cucca piu’ di 10 milioni di euro l’anno solo per fare propaganda comunista. Forse siete troppo giovani….

  4. procellaria

    Non la si faccia però passare come una questione di diritto o di logica, perché alla fine è solo una questione di forza, come accade quasi sempre. La Costituzione è un vago pastrocchio e può giustificare tutto e il suo contrario, inoltre nei casi in cui pare vincolante può comunque essere scavalcata senza conseguenze.
    Seppur abbia firmato per il referendum sul suicidio assistito, nel frattempo ho cambiato idea e preferisco che il tutto sia fatto in clandestinità, in barba alla legge e allo Stato.

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