Quanta fretta… (screenshot di Marco Mazzei)
Ieri è stato il Grande Giorno per accedere al Bonus Mobilità tanto strombazzato i mesi scorsi. Io ho scoperto che nonostante quanto detto al tempo sarebbe stata necessaria una fattura (che non avevo), ma in fin dei conti la bicicletta che ho preso per Anna l’avrei presa comunque e non costava poi così tanto, quindi mi sono messo subito il cuore in pace. (Ah: persino la sezione “i miei ordini” del sito di Decathlon era bloccata, immagino dalla quantità di gente che cercava la fattura). I miei amici e colleghi che si sono accinti all’impresa hanno raccontato di scene incredibili, con il sito che a un certo punto si piantava del tutto e la necessità di stare lì a controllare ogni pochi minuti cosa succedeva perché altrimenti si perdeva la prenotazione acquisita. Il tutto perché – sempre se non ho capito male – di soldi ce ne sono pochi e quindi verranno elargiti soltanto ai primi arrivati.
Una cosa del genere è semplicemente inammissibile. Se i soldi non ci sono, metti un criterio di scelta (tipo ISEE), oppure un criterio di ripartizione (non dai il 60% ma meno, ma lo dai a tutti i richiedenti), o alla peggio sorteggi. Tutte scelte non ottimali, ma che perlomeno hanno un senso. La corsa ad arrivare primo la lasciamo alle sagre di paese quando potremo rifarle, non a un ministero di quella che nonostante tutto è ancora una delle più grandi economie d’Europa.
(poi vabbè… a quanto pare l’Ansa ha tranquillamente messo un link a un sito farlocco. Non ne usciamo)
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Dopo la lotteria degli scontrini ho smesso di indignarmi. Comunque non è il primo che fanno, solo che gli altri erano rivolti alle aziende.
La lotteria degli scontrini è tutt’altra cosa, è una vera lotteria e può avere un senso. Un finanziamento pubblico che nasce come incentivo per qualcosa non può essere una finta lotteria come questa. Concordo con tutto quanto scrive .mau. … anche se io abitando in un piccolo centro mi sento discriminato :-)