E se le mascherine non ci sono?

Io non sono tendenzialmente contrario all’obbligo di usare le mascherine quando si esce. Bisogna ovviamente mettere in chiaro un po’ di cose: che la mascherina non serve a proteggere te quanto a proteggere gli altri da te, il che significa che devi metterla bene, che copra il naso e la bocca, e soprattutto che non devi toglierla; e che la mascherina che useremmo per uscire non è un presidio chirurgico, il che significa che non c’entrano un tubo con quello che bisogna dare a medici, infermieri e persone che comunque hanno a che fare con malati e possibili malati.. Questo significa per esempio che – a parte il pessimo gusto, per cui ci si può fare poco – anche le mascherine sponsorizzate servono allo scopo.

Ma ovviamente per indossare le mascherine bisogna che vengano fornite, e non emettere un’ordinanza che poi dice “vabbè, se non le avete mettetevi pure una sciarpa sul viso, che non serve praticamente a nulla ma fa tanto colore”. È così complicato arrivarci?

11 pensieri su “E se le mascherine non ci sono?

  1. Bubbo Bubboni

    Mi sfugge un passaggio logico che sento però spesso.
    Il periodo di incubazione è di circa 14 gg e taluni malati non hanno sintomi forti o facilmente identificabili anche più a lungo.

    Quindi se, ad esempio, prendo un bus o mi reco al lavoro come faccio a sapere che non ho “a che fare con malati e possibili malati” e che quindi va bene una mascherina che filtri ben bene le mie fiatate dato che… potrei anche essere malato?

    1. .mau. Autore articolo

      “hanno a che fare” in senso di lavoro, pensa a chi guida le ambulanze.

      1. Bubbo Bubboni

        Non ha senso, non ci si ammala in base al mansionario (per quanto si è capito al momento).

        Se frequento un luogo (bus, ufficio, negozio, aereo, ecc.) con persone che non possono neppure sapere se sono già malate ho “a che fare con malati e possibili malati” in quantità anche se non appiccico cerotti per lavoro.

        Infatti è vero che molti medici ed infermieri sono ammalati e non pochi sono morti, ma il grosso degli attuali positivi non è medico e non vestiva tutti i giorni il camice o il pigiama.

          1. Bubbo Bubboni

            No, non è vero in nessuna nazione. E’ vero che le case di riposo hanno un numero elevato (ed incognito) di malati, non che la più parte dei positivi erano una casa di riposo.

            E i primi focolai di infezione ragionevolmente accertati sono stati luoghi tipo una fiera commerciale (di macchine per il gelato, non di bisturi), dei bar e punti di ritrovo, dei negozi di vario genere, alcuni voli aerei, ecc.

            Se fosse vero che c’è una probabilità elevata di frequentare malati solo andando in ospedale o in una casa di riposo chiudere negozi, industrie e le scuole non avrebbe senso.

          2. .mau. Autore articolo

            No. Quanto tempo stai sui mezzi per andare a lavorare, rispetto alla tua giornata lavorativa? Se tutti avessero la mascherina, il rischio si ridurrebbe.
            (Per le aziende, posso dirti di un mio amico dove lavorano in due turni (6:00-13.45 e 14-21.45) per ottenere il distanziamento)

  2. Bubbo Bubboni

    Non mi pare che si tratti di tempo (oltre i primi 6 secondi, forse) ma di carica virale e di probabilità di contatto con un infetto.
    Se prendo un bus pigiato ho quindi molte più probabilità di essere in una ambiente ad alto rischio (minuti di viaggio * decine di persone socievoli) rispetto ad un ufficio con scrivanie distanziate e colleghi misantropi.
    Per questo è parimenti stupido fermare e controllare l’autocertificazione di chi viaggia in auto e non prioritariamente di chi si muove a piedi o con i mezzi pubblici.

    Comunque siamo arrivati al fatto che una mascherina adeguata serve a tutti, non solo a chi frequenta ospedali (il rischio che il virus entri c’è per tutti e in tutti gli ambienti “normali”) o mangia bagna cauda anche a colazione (rischio che la fiatata infetta stermini gli astanti).

    1. .mau. Autore articolo

      Comunque siamo arrivati al fatto che una mascherina adeguata serve a tutti
      Cioè quello che ho scritto nella prima frase del mio post? (la figura retorica non è contro l’obbligo di mascherina, ma contro una direttiva che dice “se non ci sono mascherine, arrangiatevi”)

      1. Bubbo Bubboni

        E’ che io penso che “adeguata” vuol dire che protegge te da quelli che non sai se sono infetti e gli altri da te, che non sai se sei infetto.
        In concreto N95, FFP2 o simili o migliori.

        Ci sono delle eccezioni, non in tutti i casi va bene tenere la mascherina H24, per cui può servire tutt’altro tipo di protezioni, dalla separazione fisica alla tuta russo-nucleare, ma l’idea che una mascherina “monodirezionale” sia ottimale per chi volesse vivere come una volta, e che il resto serva solo ai medici, non mi pare sostenibile.

        Per il resto tutti i provvedimenti dicono “se non riesci ad applicarlo, fatti tuoi, chiudi o crepa o paga”, ma sono gradevoli segni di ritorno ad una burocrazia che, a differenza dei virus, non cambia mai.

        1. .mau. Autore articolo

          la cosa è che se tutti hanno la mascherina “semplice” non c’è bisogno della mascherina “tosta” (tenendo conto che la ffp2 non protegge gli altri da te)

          1. Marco[n]

            Sì, se tutti indossassero la mascherina, anche da asintomatici, nessuno avrebbe bisogno di una mascherina ffp2 o 3 perché nessuno emetterebbe particelle contaminate. E si azzererebbe anche il contagio da superfici infette.
            Solo una precisazione, le ffp2-3 non proteggono gli altri solo se dotate di valvola che non è obbligatoria ed è solo (per quanto ne so) inserita per comfort di chi deve indossarla per diverse ore al giorno. Per una breve uscita si potrebbe usare una ffp2 senza valvola, che protegge in entrambi i versi (se ben indossata, se pulita, ecc…). Ad averla però

I commenti sono chiusi.