Prove di Grande Fratello

Sono sicuro che avete letto l’articolo del Corsera che racconta come il presidente lombardo Attilio Fontana controlli (anonimamente) gli spostamenti della gente. Articolo condito di frasi come «La portata dello spazio tra una cella e l’altra è di 300-500 metri. Quindi chi esce in giardino non risulta, così come chi compra il pane sotto casa.» (come se ci fossero panettieri a ogni angolo della strada) oppure «Nel calcolo finiscono anche quanti (e sono tanti) hanno le cosiddette deroghe per andare a lavorare, per necessità familiari o di salute.» (mavalà?).

Bene. In pratica stai calcolando dati che non hanno nessun senso, perché non hai idea di chi può muoversi e chi no, non hai idea di cosa succeda con lo sgancio e aggancio di celle (mentre sto scrivendo questo post ho guardato che cosa stava succedendo sul mio telefonino: si era connesso a una cella più lontana e poi ne ha ripreso una più vicina), e soprattutto non hai idea di quali siano effettivamente gli spostamenti (se vai al supermercato e torni indietro conti esattamente come uno che ha fatto un giro turistico per la città).

Tutto quello che ho scritto qui sopra si potrebbe tranquillamente mappare con i dati a disposizione, e magari lo stanno già facendo di nascosto. “Di nascosto”, perché a quel punto l’anonimità va a farsi benedire: basta rimappare gli spostamenti con altri dati ricavabili pubblicamente e sei a posto. Ma ci si potrebbe anche limitare ad aggregare i dati per tempo di movimento e distanza percorsa, e i risultati sarebbero probabilmente ancora diversi. La mia sensazione è che articoli come questo vengano pubblicati per fare accettare alle persone l’idea che devono essere controllate negli spostamenti “per il bene loro e della comunità”, ma lasciando formalmente la libertà indicata nei decreti legge. Il tutto senza nessuna proporzione né protezione: una volta che i dati ci sono puoi farne quello che vuoi quando vuoi. Ne parlavo ieri con Stefano Epifani: lo hate speech si è spostato verso chi “non se ne sta alla casa”, ed è sempre utile fare in modo che le richieste di controllo arrivino dal basso. Bella situazione, vero?

Ultimo aggiornamento: 2020-03-19 18:53

17 pensieri su “Prove di Grande Fratello

  1. Mestesso

    Io nella mia passata vita di sviluppatore di reti GSM/UMTS ti posso dire che il tracking degli utenti era gia’ allora preciso piu’ che abbastanza per rilevare tutti gli spostamenti chiave (nota: gli spostamenti spuri di cella non sono un problema per la rete, tieni presente che da UMTS in poi puoi essere agganciato a piu’ di una cella contemporaneamente).

    Poi io sono un noto nazi, e se si usa il confino digitale per questa particolare occasione per me e’ tutto OK. Molto meglio dell’ordinario tracking commerciale che non frega un cazzo a nessuno. Il confinamento in Cina ha funzionato perche’ li’ hanno la mano pesante: nel mondo occidentale libertario sta cosa non esiste, tutti gridano alla propria liberta’ che e’ il piu’ bieco egoismo. Io fra un po scopriro’ il mio maoismo: colpiscine uno con multa da 200 euro per educarne cento.

    1. .mau. Autore articolo

      so fin troppo bene che 4G usa una sola cella per volta, e smadonno per lavoro su aggangi aa celle anche a 20 km di distanza (non in città, ovvio)
      Ma tu credi davvero che i dati che Fontana sta guardando siano “puliti”?

      1. Mestesso

        Se un telefono aggancia una cella con S/N cosi’ basso il problema sta nel manico…italia centrale? Conoscevo casi pietosi vari. Cmq per i dati si possono (se si vuole) usare due celle overlappanti. Non ho idea se sia usato in pratica, ma il supporto esiste.

        No, non credo che i dati siano puliti, e’ estremamente difficile “pulire”, ma non e’ questo il punto. Il punto e’ ad esempio, conoscere la locazione degli infetti (per evitarli), quindi rivelando indirettamente chi siano. In generale in occasioni come queste e’ giusto e doveroso spostare il punto di equilibrio delle esigenze di privacy vs salute. A maggior ragione quando ipocritamente mandiamo a farci fottere la privacy (a tutti i livelli partendo dal basso alla punta della piramide) in svariate occasioni, ieri come oggi. Ed ora tutti garanti della privacy? I tempi oggi secondo me si riassumono in “sento una pagliuzza nell’occhio ma non la trave nel culo”.

        1. .mau. Autore articolo

          non mi pare proprio che si stia parlando degli infetti, in quell’articolo. Quei dati lì sono ovviamente aggregati, quindi ci sono infetti e non infetti, gente che ha il dovere di spostarsi e gente che deve stare a casa perché in quarantena. Quelle suddivisioni saranno il passo successivo: e mentre per i quarantenati c’è un obbligo di non muoversi (che il decreto sia legale o no), per gli altri no.

          1. Mestesso

            Per gli altri c’e’ l’obbligo di uscire solo per cose necessarie (andare al lavoro, fare la spesa, prendere medicine). Mentre c’e’ gente che esce per andare qui o la quasi come se non fosse successo nulla. E’ su questi che bisogna battere il chiodo, e ripeto per me e’ assolutamente lecito sanzionarli anche con mezzi da “grande fratello”, che c’era comunque anche prima di tutto questo, senza che nessuno dicesse beh.
            Che i dati siano o meno puliti, sai la differenza.

          2. .mau. Autore articolo

            da http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa :
            «Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.»

            Ora, se si prende atto che la gente non sta a casa si scrive un nuovo decreto dove è speficato “Non si può uscire di casa. Le uniche eccezioni sono A, B, C,” Con un decreto così puoi metterti a tracciare tutti i telefonini che vuoi. Finché non c’è un decreto così non puoi. E non ho più nulla da aggiungere sul tema.

    1. .mau. Autore articolo

      a Singapore fanno così da decenni, nulla di strano. Però attenzione: in quel caso si sta parlando di quarantena, che anche da noi prescrive l’obbligo di stare in casa. Quindi secondo me siamo fuori tema rispetto ai controlli lombardi.

  2. Bubbo Bubboni

    Siamo quasi alla fase dell’untore, ma non capisco perché i dati (netti o lordi che siano) indichino un problema.
    Il decreto dice di andare al lavoro, no?

  3. emilius

    Beh, bisogna dare la colpa a chi deve lavorare o mangiare, no ?
    Mica vuoi che parlino della sanita’ che hanno demolito, delle comunicazioni rimaste al medioevo insieme alla scuola, delle mascherine che mancano, dei tamponi che non fanno, e di tutto il resto che non hanno fatto, e non stanno facendo … ‘loro’.
    Le responsabilita’ devono cadere …. dove devono cadere, ovvio.
    Ogni mezzo e’ buono.

  4. Delio

    Mi sembra che l’obiezione sia sensata dal punto di vista matematico, ma qui non stiamo cercando un controesempio ad un algoritmo. Il punto è, credo, che se un cittadino esce di casa sette volte al giorno aggancerà n volte tante celle “esterne” che se uscisse una volta sola per andare a comprare il pane sotto casa. Di sicuro la stima di n sarà molto rozza, diciamo tra 5 e 10; ma comunque il fatto stesso che n>>1 indica un problema.

    1. .mau. Autore articolo

      ripeto: da casa mia può capitare che io sia connesso a una di tre celle differenti (la terza l’ho beccata ieri sera) senza nemmeno uscire sul balcone. Quindi c’è un problema con me? (occhei, un altro problema)
      Ribadisco che i dati aggregati non dicono nulla.

  5. LightKnight

    All’inizio dell’articolo, fra “come” e “controlla” forse manca un soggetto (la Regione Lombardia?).

    OK, Singapore forse no, ma la Corea del Sud (col tracciamento sistematico di positivi e loro contatti, non di chiunque esce visto che praticamente da loro non c’è lockdown) pare abbia ottenuto buoni risultati, o no? Ovviamente il problema privacy va soppesato bene, ma è proprio impossibile trovare una soluzione accettabile anche da quel punto di vista?

    Di passaggio: come si fa a vedere a che cella si è agganciati?

    1. .mau. Autore articolo

      Su Android uso Network Cell Info Lite. Per il resto, i positivi dovrebbero comunque stare in quarantena, e quindi il controllo su di essi può essere fatto in modo qualunque, un po’ come il braccialetto elettronico su chi è agli arresti domiciliari; ma in questo caso ricordo che basta lasciare il furbofono a casa e tutto il giro è inutile.
      (sì, manca il soggetto)

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