Pagare di più, pagare in meno

Secondo il ministro Speranza il ticket sanitario così com’è non funziona e deve andare per fasce di reddito, naturalmente in modo che il gettito totale resti costante. Bellissimo. Evidentemente il ministro Speranza non sa che già adesso, almeno qui in Lombardia, a me conviene fare una visita privata per molte cose: pago esattamente quanto il ticket più superticket, e le ottengo subito. Aumentare il costo della sanità pubblica per i “ricchi” significa ovviamente che i ricchi in questione non useranno più le strutture pubbliche; ma se i “poveri” pagheranno di meno il gettito totale scenderà. Non mi pare un conto così complicato…

Ultimo aggiornamento: 2019-10-02 11:42

10 pensieri su “Pagare di più, pagare in meno

  1. Zipps

    E poi ti ritrovi con l’avvocato che gira col cazzo di SUV da centomila euro, ha il villone e magari uno yacht parcheggiato a Montecarlo che non paga il ticket perché “nullatenente”, mentre il povero operaio ipertartassato che prende 800 euro al mese lo pagherà una sbordellata. Viva l’Italia…

  2. layos

    Secondo me non è un conto così automatico. La Lombardia funziona dal punto di vista della sanità pubblica proprio perché tantissima gente ricorre alle strutture private e non grava sul pubblico (ed è il motivo per cui si è sempre contestato che il modello lombardo fosse replicabile in Calabria, per dire, dove il reddito per capita è assai inferiore).

    1. .mau. Autore articolo

      se nella struttura privata pago esattamente quanto pagherei con il pubblico, dove graverei altrimenti?

      1. Mestesso

        Eh no, non ci siamo. Tu vai in una struttura privata convenzionata *che riceve per alcuni tipi di prestazione* soldi dallo stato (meglio dalla Regione). Non è vero che tutti i soldi che dai tu alla struttura coprano il reale costo, una quota risulta anche allo stato come struttura convenzionata. La ratio è che il privato è più efficiente finanziariamente parlando e per lo stato è tutta convenienza. Ma son scemenze che non gravi sul pubblico.

          1. Mestesso

            Se per una diagnosi qualsiasi hai bisogno di uno strumento diagnostico particolare che trovi solo negli ospedali (e non nello studio privato di un medico), una parte del costo dell’indagine diagnostica è in mano pubblica, anche se la richiesta è “privata”.

        1. MIKE

          Ma se io vado in una struttura privata senza passare dall’SSN, io pago tutta la prestazione alla struttura privata.
          Se io vado in una struttura convenzionata, che ptrebbe essere la stessa fisicamente, e chiedo la prestazione convenzionata pago lo stesso che per una stuttura pubblica, loro ricevono un rimborso standard che nel primo caso non c’e`.

          Il problema delle liste di attesa passando per l’SSN e` che il numero di prestazioni rimborsabili sono contingentate e quindi il privato limita a d un numero massimo di prestazione nonostante possa fare piu` esami.

  3. Bubbo Bubboni

    Se non ricordo male un terzo della spesa pubblica viene messo nella label “Sanità”. Qualcuno ha dubbi sul fatto che lo scopo sia tagliare selvaggiamente o che la propaganda debba quindi comunicare “equità”, “morte ai ricchi & ai falsi-invalidi”, “se tutti si ammalassero meno staremmo meglio tutti”, “chi è grasso ammala anche tu” e simili messaggi medico-politici?
    Non riesco ancora a capire se la propaganda viene davvero creduta almeno da qualcuno, perquanto sia sempre più inverosimile.

  4. icav

    In ogni caso, mi risulta che i contributi siano proporzionati al reddito quindi è già vero che i più ricchi pagano di più. Per gli evasori, altro capitolo..

I commenti sono chiusi.